Altre scuole mediche

Ultima modifica: 2/10/2023
Indice delle voci di questa pagina:
Altre scuole mediche, Medicina ufficiale, Omeopatia, Macrobiotica, Naturopatia, Fitoterapia, Agopuntura, Medicina yoga, Istintoterapia, Termalismo, Medicina fisica,



    

Altre scuole mediche

      Secondo gli igienisti:
      - Le scuole mediche diverse dall’igienismo generalmente combattono i sintomi, i quali sono effetti delle malattie, e non si curano di individuare ed eliminare le cause delle malattie.
      - Conseguentemente non fanno che usare palliativi ossia procurare al malato miglioramenti parziali e temporanei sicché la malattia col tempo rischia di aggravarsi.
      - Esse si basano sull’apparente miglioramento delle condizioni del malato come il vecchio sistema astronomico tolemaico si basava sull’illusione ottica del Sole che gira intorno alla Terra. Inoltre di solito usano sostanze velenose per sopprimere i sintomi, con rischio di danni immediati o successivi, i cosiddetti effetti indesiderati.
      - Al contrario l’igienismo usa per i malati, al momento opportuno, solo sostanze benefiche alle persone sane.
      - Un altro errore, secondo gli igienisti, è quello di non tenere in conto che il malato ha capacità digestive ridotte e di illudersi di guarirlo forzandolo a mangiare ancora di più; e quello di usare sostanze sintetiche (vitamine, minerali, ecc.).
      - Curare le malattie con i medicinali è come tentare di guarire un ubriaco pur continuando a dargli del vino (LMC p125).
      - L’apparente guarigione per mezzo dei rimedi farmaceutici o naturali è spiegata così da un igienista a un lettore che riferisce il caso di una donna che con un cataplasma di consolida era guarita da un’ulcera alla gamba che perdurava da più di un anno:
      - è stato l’organismo stesso a chiudere l’ulcera per impedire l’entrata, nel corpo, delle sostanze nocive contenute nella consolida;
      - il corpo, che usava quell’ulcera per eliminare le sue tossine, ora le trattiene all’interno, magari in attesa di formare un’ulcera da un’altra parte; sicché dopo l’apparente guarigione, la condizione dell’organismo è peggiore della precedente;
      - l’ulcera sarebbe guarita anche più in fretta se il paziente, invece di ricorrere al cataplasma, avesse semplicemente digiunato per accelerare l’eliminazione delle sostanze tossiche (Ig63p28).


    



Medicina ufficiale

      La medicina ufficiale o tradizionale o classica, detta anche allopatia, è nota a tutti e ricorre a farmaci spesso di origine sintetica, a dosi forti.
      - “Tutte le nuove “scoperte” in medicina sono presentate come acquisizioni definitive, vittorie contro la malattia per essere abbandonate qualche anno più tardi” (LGDS p142).
      - La medicina ufficiale sostiene che l’organismo malato abbia bisogno di sostanze particolari, che solo un esperto è in grado di prescrivere.
      - Al contrario l’igienismo sostiene che solo ciò che è buono e ordinario per la persona sana, lo è anche per il malato, sia pure in misura diversa e al momento opportuno. Cioè, in linea di massima, l’igienismo esclude il ricorso a sostanze che sono nocive alla persona in buona salute (Ig55p10).


    


Omeopatia

      L’omeopatia fu fondata dal medico tedesco Samuel Hahnemann (1755 - 1843). Egli aveva infatti notato che la china produceva sulla persona sana gli stessi sintomi della malaria – dalla quale era guarito usando la scorza di china - ed intuì che era tale proprietà della china a renderla capace di curare quella malattia. Allora sperimentò la china con altre persone e ottenne i medesimi sintomi. Analogamente avveniva usando altre sostanze: esse producevano sintomi simili a quelli di questa o quella malattia.
      Allora, cominciò ad usarle nelle malattie corrispondenti sempre più diluite per diminuirne gli effetti indesiderati e scoprì che in tal modo anche la guarigione era più rapida. L’omeopatia usa piccolissime dosi di erbe medicinali, di veleni animali o di sostanze minerali che negli esperimenti su volontari sani si siano mostrati capaci di produrre disturbi simili a quelli caratteristici presentati dal malato. (Gli esperimenti sull’uomo comportano un grande vantaggio: egli può riferire anche le sensazioni e i minimi disturbi che invece sfuggono negli esperimenti sugli animali).

      Mosséri, in caso di necessità, preferiva - ritenendoli meno dannosi - i farmaci omeopatici, a quelli della medicina ufficiale.

      Sembra superficiale affermare che i medicinali omeopatici non contengono sostanze attive per via della loro diluizione.

      IL dottor Max Benjamin, medico omeopatico, ha scritto che “il mondo accademico continua a opporre argomentazioni astratte ai risultati di osservazioni obiettive e ad accanirsi contro le dosi molto ridotte dei farmaci omeopatici. Sono persino arrivati a… trarne la ‘prova risolutiva’ dell’abbaglio e dell’utopia degli omeopatici. Ignorando i complessi fenomeni legati al processo dell’estrema diluizione studiati dai fisici, basandosi su un errato calcolo di molecole proclamano sconsideratamente l’assenza di ogni traccia di sostanza attiva nei farmaci che gli omeopatici proclamano particolarmente efficaci…Si sono lasciati sedurre dall’apparenza scientifica della loro errata affermazione” (O p92).
      (Che non si tratti - anziché di ignoranza - di argomentazioni ipocrite per salvaguardare i loro interessi economici?
      D’altra parte, non è da escludere che i fabbricanti di prodotti omeopatici dichiarino diluizioni molto più alte del reale per farsi concorrenza, basandosi sull’affermazione omeopatica che più una sostanza è diluita e più è efficace. Infatti, la diluizione più elevata consigliata da Léon Vannier, maestro francese di omeopatia, è la 9ª centesimale e pare che il fondatore dell’omeopatia, Samuel Hahnemann, usasse al massimo la 30° centesimale, non certo la millesima o decimillesima, o oltre ancora, presenti in commercio. Oltretutto, produrre medicine così diluite, per di più a scala ridotta, sarebbe probabilmente antieconomico).
      Il dottor Burnett, a sua volta, fece ricorso ai gruppi di controllo somministrando farmaci omeopatici a un gruppo di malati e cure tradizionali ad un altro gruppo. Il risultato fu che i malati del primo guarirono in fretta dai loro disturbi, mentre quelli del secondo no (O p155).
      Tuttavia, l’efficacia delle cure omeopatiche sembra confermata anche dalla guarigione degli animali, i quali non sono soggetti all’effetto placebo (O p131).
      Con l’omeopatia si poté prevenire un’epidemia di colera (O p141).
      Inoltre un chirurgo, desideroso di verificare gli effetti dei farmaci omeopatici, li utilizzò nella cura degli occhi dei pazienti e potette constatare visivamente gli effetti che vi si producevano (O p152).
      In un ospedale lavorava anche un medico omeopatico. I colleghi della medicina ufficiale, ingelositi dai suoi successi lo calunniarono, ma la direzione dell’ospedale, controllati i registri, ribatté che in quel reparto il numero dei decessi rapportato al numero dei pazienti era diminuito, il costo per farmaci era stato quasi nullo e il servizio si era sensibilmente alleggerito (O p143 - 144).
      A sua volta, il dottor Hering fu incaricato dall’Associazione medica del regno di Sassonia di infliggere un colpo decisivo all’”eresia omeopatica”, ma egli dovette riconoscere l’esattezza della concezione omeopatica e fare oneste relazioni ai mandanti, “ma l’Onorata Società medica del regno si guardò bene dal pubblicarle” (O p137).
      (Qui si vede come sbaglia chi si fida ciecamente dei medici come se essi non fossero accecati dai pregiudizi o non potessero pensare che al bene altrui anziché alla convenienza loro, alla posizione prestigiosa raggiunta, ecc. E anche i parlamentari emanano leggi contro le medicine alternative seguendo i consigli sciocchi o disonesti di tali signori! (O p139).
      Il dottor Benjamin afferma:
      - che le cure omeopatiche portano ad una rapida guarigione, senza che la malattia si cronicizzi (O p168), evitando il sovraffollamento degli ospedali;
      - che le cure omeopatiche sono in grado di rettificare anche difetti della personalità, perversioni, ecc. (O p169 - 170);
      - ma che occorre una seria preparazione e che, invece, oggi vi sono numerosi omeopatici che si atteggiano ad autorità, seguendo pratiche aberranti, anziché quelle del fondatore dell’omeopatia e del suo più valido continuatore, il dottor James Tyler Kent (p165 - 166).


    


Macrobiotica

      La macrobiotica è la rivisitazione dell’antica medicina orientale dopo una deludente imitazione della medicina occidentale. Essa distingue le malattie in yin e yang a seconda che presentino dilatazione o contrazione dei tessuti, utilizzando rimedi, costituiti soprattutto da alimenti, che producano effetti opposti sull’organismo.
      Secondo Mosséri la dieta proposta da tale scuola, zeppa di cibi cotti e stracotti, deruba delle loro riserve di vitamine e di sali minerali i suoi seguaci, al punto che questi possono digiunare solo pochissimi giorni (SRPLJ p34). (Si può dunque temere che l’apparente guarigione con tale metodo di cura sia piuttosto da considerare un’incapacità dell’organismo a manifestare sintomi di malattia).


    


Naturopatia

      La naturopatia: usa rimedi naturali, erbe medicinali, succhi di frutta (o magari di carne!), massaggi, bagni caldi o freddi, ecc.
      Tende ad attribuire alle carenze tutte le malattie, perfino il cancro.
      È fanatica dei cereali, che secondo gli igienisti non sono adatti all’uomo.
      Spesso usa gli alimenti come medicine, illudendosi di forzare con essi il funzionamento dell’organismo.
      Anche la naturopatia in fin dei conti combatte i sintomi, piuttosto che occuparsi dell’eliminazione delle cause. Ad esempio, usa una dieta che fa scomparire lo zucchero dalle urine, ma è priva di vitamine e sali minerali, e alla lunga aggrava il diabete (LSCC 6° p32).
      D’altra parte non è sufficiente che un rimedio sia naturale, affinché non sia dannoso: anche il veleno di un cobra è naturale! Occorre che sia di uso normale per l’organismo: solo allora va bene usarlo, secondo gli igienisti (Ig62p29).
      “I non - igienisti che impiegano il digiuno, ricorrono frequentemente a diversi trattamenti durante la cura, nonché a delle misure di forcing, massaggi, manipolazioni, aggiustamenti vertebrali, elettricità, bagni caldi e freddi, idroterapia, clisteri, applicazioni per stimolare il fegato, i reni, ecc.
      Tutto ciò rappresenta delle scimmiotterie che è meglio evitare.
      Infatti, tutte queste misure snervano l’organismo e ritardano il ristabilimento, proporzionalmente al loro impiego. È l’antitesi del riposo e del rilassamento. Queste misure cosiddette terapeutiche, qualunque esse siano, provocano un’attività accresciuta e una dispersione di energia e di sostanza. Ora, noi dovremmo lavorare di pari passo con le tendenze conservatrici naturali dell’organismo che digiuna anziché contro di esso”. (SRPLJ p215).
      Comunque sia, i rimedi della naturopatia, generalmente, sono meno violenti di quelli della medicina ufficiale (Ig55p35).


    


Fitoterapia

      La fitoterapia: o erboristeria usa erbe medicinali, cioè velenose. La gente crede che le erbe facciano meno danno delle medicine sintetiche, ma è un errore: Socrate fu ucciso con una tisana di cicuta.
      E magari anche con esse l’effetto a lungo termine è contrario a quello sperato.
      Così, “nonostante tutte le virtù attribuite al rabarbaro, si è osservato che le pillole e la tintura aggravano la stitichezza, come tutti i lassativi e i purganti” (Ig55p4 - 5).


    


Agopuntura

      L’agopuntura: si serve di aghi per curare le malattie e per ridurre la sensibilità al dolore.
      Secondo => Mosséri è nociva ma preferibile ai farmaci antidolorifici.


    


Medicina yoga

      La medicina yoga: utilizza soprattutto le posizioni yoga per accrescere l’afflusso di sangue nelle parti malate, inoltre ricorre ad alcuni alimenti e ad un suo modo di prepararli, ma fa anche uso del digiuno. Altro suo obiettivo è il rilassamento, ma non dà effetto durevole perché combatte il sintomo senza sopprimerne la causa (cioè caffè, tè, vino, tabacco, alimenti azotati, ecc.) (SRPLJ p212).


    


Istintoterapia

      L’istintoterapia: è un metodo che raccomanda di mangiare, senza attendere di avere fame, scegliendo gli alimenti secondo il proprio istinto, soprattutto l’odorato, magari anche molta carne cruda; fa prendere un lassativo (la cassia) ogni giorno e rende bulimici i suoi seguaci, al punto che essi mangiano decine di uova o di banane o mele in un pasto (ALRDUSP c3). La moglie del fondatore Burger morì di cancro verso i 50 anni, come appariva prevedibile a Mosséri, a causa del consumo di tanta carne per di più cruda (LH15p5).


      Shelton raccontava che nel 1922 sostituì, in un sanatorio, per un certo tempo un naturopata il quale gli confidò che la clientela avrebbe ottenuto i medesimi risultati facendo bagni in acqua tiepida anziché con certi “estratti naturali magici”, ma che a quel punto non sarebbe stata più disposta a pagare 3 dollari per ogni bagno.
      Un altro truffatore faceva pubblicità al sale del mediterraneo. Lo comprava a 10 dollari a barile e lo rivendeva a un dollaro al flacone (Ig52p5).


    


Medicina fisica

      La medicina fisica è quella che usa massaggi, vibrazioni, esposizione al calore, al vapore, ibernazione, enteroclismi, ecc.
      Tali metodi sembrano produrre risultati positivi in un primo momento, ma snervano l’organismo e finiscono con l’aggravare la malattia anche perché non ne eliminano le cause.
      A nulla serve la sudorazione forzata con le saune: si limita ad aumentare l’eliminazione dell’acqua, non delle tossine e in qualche caso ha provocato la morte del paziente o una temporanea pazzia.





Nessun commento:

Posta un commento