Miocardite

04/03/17

Indice delle voci di questa pagina:
Miocardite, Mioma, Mononucleosi, Morbillo, Morbo di Alzheimer, Morbo di Basedow, Morbo di Hodgkin
    

Miocardite

      La miocardite è un’infiammazione o piuttosto degenerazione del muscolo cardiaco.
      Sintomi: respirazione difficile, fastidi al precordiale (regione del torace davanti al cuore), palpitazioni, pallore, debolezza, polso generalmente veloce e irregolare, a volte lentezza anormale, eventualmente cuore dilatato.
      Secondo gli igienisti:
      - Spesso deriva da uno stato generale settico per indigestione intestinale trattata male.
      - Avviene spesso insieme alla febbre tifoide, difterite, scarlattina, o con l’endocardite e la pericardite (Ig45p28).
      - Nei tumori i farmaci antiblastici o il ricorso a interventi radioterapici possono provocare manifestazioni tossiche a carico del miocardio (PMeC p513).
      - Nella maggior parte dei casi con l’igienismo è possibile la guarigione.
      - Si cura con riposo fisico e digiuno; poi menù igienista, in seguito esercizi da aumentare gradualmente (Ig45p28).


    

Mioma

      Vedere -> Fibroma.


    

Mononucleosi

      Malattia acuta, considerata infettiva dalla medicina ufficiale.
      Presenta febbre, faringite, dolori muscolari e articolari, mal di testa, sonno disturbato, comportamento bizzarro (Ig56p38).
      L’igienista Valdo Vaccaro, suggerisce 2 - 3 - 4 giorni di digiuno con riposo a letto. Poi, ai sintomi di avvenuta disintossicazione (lingua pulita, alito gradevole, urina schiarita, appetito ritornato) rompere il digiuno con sola frutta. In seguito, alimentazione sana e stile sano di vita (DDSN p148).
      Caso: un ventottenne era stato curato invano per tredici anni dalla medicina ufficiale, anzi alla fine erano comparsi anche gli effetti secondari delle medicine.
      Allora adottò una dieta di frutta e di verdure e si sentì subito meglio.
      Poi ebbe sintomi di grande stanchezza, mancanza di appetito e di libido, anche diarrea, ma perseverò e dopo alcune settimane questi sintomi scomparvero e si sentì molto bene (Ig56p38).


    

Morbillo

      È una malattia acuta infettiva di tipo esantematico, altamente contagiosa, che colpisce prevalentemente i bambini.
      Il morbillo inizia spesso con freddo alla testa e leggera febbre, prostrazione, mal di testa, vomito, piccole macchie rosse sulla pelle ecc.; è caratterizzato da macchie grigiastre, piccole come un granello di sabbia, sulla mucosa della bocca che spariscono dopo 12 - 18 ore, febbre, catarro polmonare, leggera infiammazione degli occhi, naso che cola, tosse penosa.
      Poi eruzione cutanea rossastra su tutto il corpo con febbre forte, mal di testa, nausea, sensazione di raffreddamento, forte raffreddore, palpebre e occhi rossi.
      Possono aversi varie complicazioni: polmonite o un’infezione dell’orecchio medio o, peggio ancora, infezione del cervello (encefalite) con convulsioni e coma che può concludersi con gravi danni al sistema nervoso o addirittura con la morte.
      Secondo gli igienisti:
      - la causa del morbillo è l’avvelenamento proteico in persone tossiemiche - che si presenta facilmente dopo gli eccessi delle feste - ed anche la sporcizia esterna. Ossia gli igienisti non credono al contagio (Ig47p24).
      - tali complicazioni non si verificherebbero curando il morbillo col riposo e il digiuno fino alla scomparsa della febbre e dell’eruzione e al ritorno della fame (AIAB p311).
      - Se occorre, girare il letto per evitare fastidio agli occhi del malato dalla luce diretta che però non sarebbe nociva (Ig38p30 - 31).
      - dare bevande calde per favorire la fuoriuscita dello sfogo cutaneo.
      - Il morbillo nero è dovuto alla mancata uscita dello sfogo cutaneo, è accompagnato da emorragie sottocutanee ed è molto pericoloso.
      - Il morbillo tedesco o quinta malattia ha lo sfogo del morbillo e la gola come nella scarlattina, leggera febbre, mal di schiena e agli arti.
      Shelton inoltre consigliava:
      - assicurarsi che il malato di morbillo non senta freddo (se necessario, mettergli una bottiglia d’acqua calda ai piedi) altrimenti manca l’eliminazione;
      - non somministrare alcun cibo fino ad almeno 24 ore dopo la fine dei sintomi più gravi;
      - dargli tutta l’acqua che desidera ma non forzarlo a bere e non somministrargli alcuna medicina;
      - pulire il malato due volte il giorno con una spugna imbevuta di acqua tiepida;
      - niente antisettici né alcol, né olio sulla pelle;
      - la bocca e la gola andranno puliti con acqua calda, senza gargarismi;
      - nella convalescenza, spremute d’arancia o pompelmo o ananas o mela a volontà il primo giorno. Il secondo giorno: a colazione arance, pompelmo o pesche, a pranzo pere, uva o mele, a cena insalata verde con verdure fresche e un ortaggio non amidaceo cotto;
      - dopo una settimana mangiare normalmente;
      - riprendere l’attività fisica gradualmente (AIAB p312) -> Malattie (dei bambini).


    

Morbo di Alzheimer

      Il morbo di Alzheimer è una malattia degenerativa del cervello, demenza presenile.
      Una delle cause possibili è l’acidità del sangue dovuta all’alimentazione tradizionale, acidità che è neutralizzata con la formazione di sali di calcio che in questo caso si depositano nel cervello (Ig29p24).
      Caso: Un lettore racconta che sua suocera di 87 anni con l’Alzheimer all’ultimo stadio, dopo un mese e mezzo di applicazione dei principi igienisti ha ottenuto risultati notevoli. Mangia da sola, risponde brevemente alle domande, disegna, disapprova varie cose, ha ritrovato la gioia di vivere che aveva perso all’ospedale ed è in buona salute fisica senza usare medicinali (Ig55p38).
      Risp.: Per fermare il processo di ossificazione e di deterioramento l’igienista Fry consigliava un digiuno di tre o quattro settimane - se le condizioni del paziente lo permettevano - e poi di mangiare quasi solo frutta e verdura - in pasti separati - (Ig40p33).

      Tra le possibili cause del morbo di Alzheimer c’è un’alimentazione ricca di glutine (come sta scritto anche nella pagina regime-di-fazio di questo blog, che consiglio di visitare)
      IL GLUTINE oltre a favorire il morbo celiaco, rende "sordo" il sistema immunitario e così favorisce l’ingresso di virus, batteri, cellule tumorali, inquinanti.
      Oggi sono reclamizzate le paste con farine scurite artificialmente e arricchite di glutine fino al triplo assicurando che non scuociono e non si attaccano alle pentole e che contengono il doppio o il triplo del glutine presente nel grano di una volta, quando rappresentava il 5-7% della farina, mentre oggi arriva al 17-18% e anche al 21%.
      È molto meglio usare farine di grano naturale, locale, lavorato in piccoli mulini piuttosto che il grano delle moderne coltivazioni industriali.
      Secondo l’esperienza della dottoressa Di Fazio, da un elevato consumo di glutine derivano anche malattie linfoproliferative, come leucemie, linfomi e mielomi.
      Inoltre, secondo ricerche americane un’infiammazione gastrointestinale in un soggetto celiaco (consapevole o no di esserlo) produce effetti negativi anche sul cervello producendo emicranie croniche, episodi di schizofrenia, attacchi di epilessia, ictus ischemico da coagulazione del sangue nel cervello, sclerosi laterale amiotrofica o SLA, morbo di Parkinson e di Alzheimer o anche malattie autoimmuni come l’artrite reumatoide (p121-131).
      C’è chi teme che oggi un elevata percentuale della popolazione sia a vario livello affetta da intolleranza al glutine e che l’uso di prodotti di parecchi cereali insieme (orzo, grano e segale) peggiori la situazione.
      IL FARRO contiene meno glutine e la dottoressa lo consiglia a chi non ha patologie né tendenza familiare ad esse, magari in alternanza con paste fatte con grani autoctoni (tumminia siciliana o la Senatore Cappelli) coltivate e molte come un tempo.

      IL SEITAN è costituito dal glutine del grano, che è povero di lisina. è aggiunto dai vegetariani a un’alimentazione ricca di zuccheri, pertanto contribuisce a favorire ancora di più i tumori e la steatosi epatica.
      È poverissimo di vitamine, minerali (ad esempio il ferro).

      Anche il KAMUT, che non è una varietà di grano, ma il nome di una ditta americana, vende un prodotto che è magari più digeribile di altri ma è anch’esso più ricco di glutine del grano duro ed è meglio evitarlo.

       Nel libro SISTEMA IMMUNITARIO, LA PIU' POTENTE DELLE MASCHERINE  di Maria Rosa Di Fazio e Philippe Lagarde a pagina 139 si afferma che la sindrome metabolica  apre la strada non solo ai tumori, ma anche alle malattie neurodegenerative tra cui il morbo di Alzheimer, il Parkinson, la demenza senile, la SLA...

    Pertanto, correggendo la sindrome metabolica mediante il cambio dell'alimentazione (vedere il libro IL CIBO CHE CURA, IL CIBO CHE AMMALA di Maria Rosa Di Fazio si può sperare di fermare la malattia e magari di farla regredire se non è troppo avanzata.

    (La sindrome metabolica è un insieme di fattori come il sovrappeso, l'ipertensione   arteriosa, il rialzo glicemico e l'eccesso di lipidi).




    

Morbo di Basedow

      è una malattia da iperattività tiroidea, detta anche morbo di Graves o gozzo tossico diffuso, considerato di origine autoimmune ed è la causa più frequente di ipertiroidismo, secondo la medicina ufficiale. è caratterizzato anche dalla presenza di esoftalmo.
      Secondo un naturopata della scuola tedesca è una malattia dovuta ad uno stile di vita innaturale, con poca esposizione al sole e scarso movimento, e ad un’alimentazione a base di cibi cotti, raffinati, salati e zuccherati e dunque povera di enzimi, vitamine e minerali organici (DDSN p149). Egli dà molti consigli e si rinvia perciò a tale libro chi vuole indicazioni più dettagliate per la cura.


    

Morbo di Hodgkin

      Il morbo di Hodgkin è detto anche linfoma di Hodgkin.
      È una neoplasia maligna del sistema linfatico caratterizzata da cellule giganti, da ingrossamento di ghiandole linfatiche (specialmente dell’inguine), del fegato e della milza; inoltre anemia secondaria pronunciata.
      Come conseguenza dell’ingrossamento ghiandolare si può avere respirazione difficile, tosse, colorito livido, edema, dolori nevralgici.
      Può esserci febbre che aumenta nel pomeriggio, preceduta da brividi e seguita da traspirazione, e - nei casi più gravi - anche emaciazione e idropisia.
      Spesso leggera febbre che cresce dopo mezzogiorno.
      Secondo l’esperienza di John Tilden, è causato da sovralimentazione e putrefazione intestinale e può essere controllato, se preso all’inizio, soprattutto con digiuno e riposo; poi un menù di frutta e ortaggi; niente carne, pesce o uova.
      Occorrono anche pulizia, esercizio, bagni di sole, molto sonno e ponderazione (HS 3° p8).

      Tra le possibili cause dei linfomi c’è un’alimentazione ricca di glutine (come sta scritto anche nella pagina regime-di-fazio di questo blog, che consiglio comunque di visitare per imparare tante altre cose utili alla salute). Riporto qui quanto in essa ho scritto a proposito del glutine.
      IL GLUTINE oltre a favorire il morbo celiaco, rende "sordo" il sistema immunitario e così favorisce l’ingresso di virus, batteri, cellule tumorali, inquinanti.
      Oggi sono reclamizzate le paste con farine scurite artificialmente e arricchite di glutine fino al triplo assicurando che non scuociono e non si attaccano alle pentole e che contengono il doppio o il triplo del glutine presente nel grano di una volta, quando rappresentava il 5-7% della farina, mentre oggi arriva al 17-18% e anche al 21%.
      È molto meglio usare farine di grano naturale, locale, lavorato in piccoli mulini piuttosto che il grano delle moderne coltivazioni industriali.
      Secondo l’esperienza della dottoressa Di Fazio, da un elevato consumo di glutine derivano anche malattie linfoproliferative, come leucemie, linfomi e mielomi.
      Inoltre, secondo ricerche americane un’infiammazione gastrointestinale in un soggetto celiaco (consapevole o no di esserlo) produce effetti negativi anche sul cervello producendo emicranie croniche, episodi di schizofrenia, attacchi di epilessia, ictus ischemico da coagulazione del sangue nel cervello, sclerosi laterale amiotrofica o SLA, morbo di Parkinson e di Alzheimer o anche malattie autoimmuni come l’artrite reumatoide (p121-131).
      C’è chi teme che oggi un elevata percentuale della popolazione sia a vario livello affetta da intolleranza al glutine e che l’uso di prodotti di parecchi cereali insieme (orzo, grano e segale) peggiori la situazione.
      IL FARRO contiene meno glutine e la dottoressa lo consiglia a chi non ha patologie né tendenza familiare ad esse, magari in alternanza con paste fatte con grani autoctoni (tumminia siciliana o la Senatore Cappelli) coltivate e molte come un tempo.
     
      IL SEITAN è costituito dal glutine del grano, che è povero di lisina. è aggiunto dai vegetariani a un’alimentazione ricca di zuccheri, pertanto contribuisce a favorire ancora di più i tumori e la steatosi epatica.
      È poverissimo di vitamine, minerali (ad esempio il ferro).
     
      Anche il KAMUT, che non è una varietà di grano, ma il nome di una ditta americana, vende un prodotto che è magari più digeribile di altri ma è anch’esso più ricco di glutine del grano duro ed è meglio evitarlo.

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