Tendenza al suicidio

, 04/03/17

Indice delle voci di questa pagina:
Tendenza al suicidio, Tendinite, Tenia, Tensione cardiaca, Tetano, Tifo addominale, Tilden John, Tiroide disturbata, Tisane, Tolleranza, Tonsille e adenoidi
     

Tendenza al suicidio

      La tenza al suicidio può essere causata anche dalle droghe con cui si fa la cura del sonno (LH11p10) e pure dalla dieta povera in colesterolo (Igpuri27, par. I test del colesterolo). Vedere -> Dolore.
      Caso: Una donna aveva tali tendenze. Allora qualcuno le consigliò di mangiare un solo tipo di alimento vegetale per pasto, ma senza alcun frutto. Poi rivoltasi a un igienista ricevette il consiglio di mangiare anche la frutta: dopo due sole settimane la donna era totalmente cambiata (Ig33p5).
      Una giovane infermiera soffriva di depressioni nervose, di insonnie e di apatia totale. Parlava con una lentezza esasperante e non poteva leggere niente, né ascoltare alcuno. Fece un digiuno di 30 giorni senza problemi in capo al quale si mise a leggere tutti i libri igienisti, a chiacchierare con gli altri pazienti. Le idee "nere" come lei le chiamava, se ne andarono, e non aveva più voglia di suicidarsi. Il suo sonno rivenne naturalmente poiché i suoi centri nervosi si erano disintossicati durante il digiuno.


     

Tendinite

      Vedere ->Reumatismi.
      Caso: caso di -> Artritismo, diagnosticato inizialmente come tendinite.
      Risp.: Un digiuno di alcuni giorni è sufficiente ad eliminare una tendinite a condizione di riposare a letto (Ig24p33).
      Altrove consiglia di evitare le medicine e di tenere il membro affetto a riposo per alcuni mesi tenendolo al collo (Ig52p30).


     

Tenia

      E’ detta anche verme solitario.
      Risp.: consigliava per molti giorni ogni due ore un pompelmo, un’arancia o mezza ananas, dalla mattina alla sera fino all’espulsione della tenia.
      In seguito 40 gr. di semi di zucca decorticati tutti i giorni o l’estratto di semi di zucca venduto in dietetica alle dosi indicate sul flacone in vendita in dietetica (Ig25p33).


     

Tensione cardiaca

      La tensione cardiaca è detta anche sindrome da sforzo.
      Indica un insieme di sintomi cardiaci in seguito ad uno sforzo cardiaco. I sintomi sono affanno, palpitazioni, capogiri, dolori precordiali ed anche lo svenimento.
      Secondo l’igienismo:
      - di solito non derivano da problemi del cuore, ma da problemi di organi anche lontani, ad esempio da utero e ovaie.
      - Le cause sottostanti sono l’enervazione e la tossiemia. Probabilmente il tabacco, il caffè, il tè e altre droghe contribuiscono a produrre questo stato.
      - Bisogna cessare tutte le pratiche snervanti, eliminare la tossiemia e riordinare lo stile di vita (Ig45p24).


     

Tetano

      Il tetano è accompagnato dai seguenti sintomi: brivido o sensazione di brivido, rigidità del collo, della mascella e del viso, che si accentua e si estende ai muscoli del tronco e delle estremità. Gli spasmi della glottide possono portare all’asfissia. Ogni minima irritazione accentua lo spasmo e il dolore. La causa è l’avvelenamento settico proveniente da una ferita chiusa. Solo una piccola percentuale si ristabilisce.
      Secondo gli igienisti:
      - Digiunare ma, come sempre, bere acqua. E stare molto al caldo e non solamente tiepidi (Ig60p28).
      - “Se una Ferita è stata pulita correttamente (con acqua pura) ed è drenata, affinché non si chiuda, non c’è mai pericolo di avere il tetano.
      - Il trattamento chirurgico appropriato delle ->Ferite è migliore delle inoculazioni “ o del cloruro di magnesio, qualunque siano le circostanze” (Ig48p35).
      - La medicina stessa ammette che “talora dopo una perfetta toilette chirurgica non si sviluppa la malattia, anche se apparentemente sono presenti tutte le condizioni necessarie per il suo manifestarsi” (PMEC 1° p166).


     

Tifo addominale

      E’ detto anche febbre tifoide.
      Come giovane praticante medico, John Tilden, dopo aver causato la morte di parecchie persone che aveva curato per una tifoidea, ebbe malati ai quali non diede alcun medicinale ritenendoli senza speranza.
      Era una follia da parte sua, perché rischiava di essere radiato dall’ordine dei medici e di non poter più professare. Tuttavia fortunatamente nulla di male successe che potesse esporlo a tali sanzioni. Tutti i suoi malati si ristabilirono, alcuni in dieci giorni, altri in dodici giorni, o anche in quindici giorni. I progressi erano nettamente buoni in rapporto ai tempi richiesti abitualmente ai malati per guarire o morire. Tuttavia Tilden era incuriosito dal notare che il tempo richiesto per la guarigione variava da dieci a quindici giorni. Non poteva incolparne il trattamento, poiché non ne somministrava alcuno. Beninteso, usava dei placebo (medicinali in bianco) affinché i malati e la loro cerchia non si spaventassero per la mancanza di qualsiasi trattamento.
      Fu allora che cominciò a sospettare la dieta.
      Durante la malattia egli dava un bicchiere di latte fresco tre volte il giorno e nient’altro. Tuttavia certuni cominciavano ad avere una leggera diarrea in capo a dieci giorni. In seguito lo diluì col 50% di acqua e il tempo di ristabilimento non superò più i 10 giorni.
      Certuni avevano una febbre di 38,5°C. I risultati non gli sembravano perfetti.
      Allora decise di tenerli ad acqua soltanto per 5 giorni, dopo di che i malati erano pronti a nutrirsi progressivamente e ad alzarsi un poco.
      In seguito curò un ragazzo di 14 anni a Denver: gli diagnosticò una tifoide e lo inviò all’ospedale, ma se ne occupò lui stesso.
      L’interno e gli altri medici osservavano con curiosità questo caso in cui i trattamenti erano banditi. Tutti erano stupefatti nel vedere un caso cominciato con i sintomi classici della tifoide – erano presenti perfino le macchie sull’addome – rimettersi nel giro di 12 giorni soltanto, per lasciare l’ospedale senza neanche aver preso un boccone di cibo!
      A casa sua, il ragazzo fu nutrito progressivamente e la sua salute si ristabilì rapidamente (LGDS p149).


     

Tilden John

      Visse dal 1851 al 1940. Professore universitario di fisiologia esercitò la professione di medico chirurgo per 25 anni seguendo gli insegnamenti della medicina ufficiale, poi passò all’igienismo, di cui divenne un maestro e scrisse vari libri tra cui La tossiemia, causa primaria di malattia. Egli avrebbe anche affermato che la medicina è la più grande truffa di tutti i tempi (ALRDUSP c36).


     

Tiroide disturbata

      Caso una donna soffriva di molti disturbi - laringite, gola irritata e bronchite, raucedine alla gola e febbre - che la costringevano a letto per giorni appena camminava a piedi nudi o prendeva un poco di freddo; inoltre aveva punti neri e bianchi sulla pelle, stitichezza.
      Invano aveva fatto cure mediche per 3 anni e doveva operarsi all’addome. Si sentiva scoraggiata, ma un amico le suggerì di assistere ad una conferenza sulla salute naturale.
      Da allora cominciò:
      - ad abbandonare i cibi devitalizzati tradizionali, per nutrirsi quasi al cento per cento di frutta e verdura cruda, di cui il 75% frutta, noci e avocado e il 25% di vegetali, attendendo la fame per mangiare,
      - e a fare lunghe passeggiate a piedi o in bicicletta, riposandosi poi sulla spiaggia o facendo bagni di mare.
      Come risultato guarì da tutti i suoi problemi, si sentì piena di energia ed evitò l’operazione all’addome (Ig33p11 - 13).


     

Tisane

      Mosséri, maestro igienista, afferma che esse sono nocive al fegato e che comunque non eliminano la causa delle malattie (Ig52p32).


     

Tolleranza

      - > Immunizzazione.


     

Tonsille e adenoidi

      La tonsillite presenta i seguenti sintomi: improvviso aumento di temperatura, gola infiammata, calda, secca e irritata, deglutizione difficile e dolorosa, mal di testa e di schiena.
      Le cause sono: disturbi intestinali e il mangiare troppo latte, cereali, pappe, zucchero, conservanti, sciroppi, caramelle e simili, insieme a un’alimentazione carente, che facilmente producono malattie in occasione di abbassamenti di temperatura, o d’intemperie o di sforzi fisici e psichici.
      Il latte di mucca favorisce disturbi alle tonsille e alle adenoidi (AIAB p191).
      Shelton, anziché l’asportazione delle tonsille, consigliava:
      - di ricorrere al digiuno fino alla scomparsa dei sintomi più acuti,
      - poi una dieta a base di frutta per tre – cinque giorni;
      - e nei casi cronici di protrarre il digiuno o una dieta a base di succo d’arancia o di pompelmo fino alla completa guarigione della gola e alla normalizzazione dell’alito;
      - poi dieta di frutta, o di frutta e verdura, fino alla quasi completa guarigione delle tonsille, prima di aggiungere moderate quantità di amidi e di proteine (AIAB p325).
      Mosséri, a sua volta, consiglia:
      - nella tonsillite acuta, digiunare fino alla discesa della temperatura a 36,5°,
      - poi prendere 3 o 4 tazze di brodo caldo di verdure il primo giorno,
      - il secondo una minestra di verdure 3 volte il giorno,
      - il terzo giorno mangiare frutta, ecc.;
      - non rompere il digiuno con i succhi di frutta, altrimenti la febbre ritorna perché il corpo non è in grado di tollerarli;
      - nella tonsillite cronica ricorrere al digiuno o a una dieta stretta di crudità e ortaggi cotti fino alla scomparsa di tutti i sintomi, (questo se non c’è febbre);
      - poi abbandonare i cereali, troppo ricchi di amido, sostituendoli con patate e radici (LA 1° p17 - 21).
      -- gli interventi chirurgici non eliminano la causa della malattia ed essa colpirà altri organi.
      - Gli antibiotici danneggiano la flora intestinale, i reni e il fegato.
      -- a volte Le tonsille sono grosse per natura e sarebbe sbagliato cercare di ridurle.
      Le vegetazioni adenoidee sono un’ipertrofia delle tonsille faringee; causano difficoltà di respiro, conseguente respirazione con la bocca e cattiva ossigenazione, petto piatto, magrezza, anemia, poca brillantezza, stordimento e stanchezza.
      Secondo gli igienisti le cure mediche sono inutili, mentre con l’igienismo si guarirebbe rapidamente.
      Consigliano invece digiuno e poi cambiamento di dieta.
      Mosséri ritiene i cereali massimi responsabili dei problemi di adenoidi.
      Egli stesso fu invano operato, poi fu assoggettato a sedute per bruciare le vegetazioni nasali.
      A quell’epoca mangiava molto pane oltre a riso, maccheroni e torte (LA 1° p17 - 18).

 

Nessun commento:

Posta un commento