Dismenorrea

, 29/04/17

Indice delle voci di questa pagina:
Dismenorrea, Dispepsia, Dissenteria, Distorsione, Distrofia muscolare, Disturbo affettivo stagionale, Dolcificanti artificiali, Dolciumi, Dolore
     

Dismenorrea

      La dismenorrea è una patologia caratterizzata da dolori mestruali crampiformi. La dismenorrea secondaria è associata a endometriosi, annessite o cisti ovariche. La dismenorrea primaria, invece, non è riconducibile ad una patologia organica.
      Secondo un igienista:
      - le mestruazioni dolorose, i seni gonfi, ecc. sarebbero evitabili modificando le abitudini di vita (Ig20p12).
      - Fare esercizi vigorosi, mangiare tutto crudo e digiunare tre giorni prima della data delle regole per non avere i crampi e altri disturbi associati alle mestruazioni (Ig43p17).
      Caso: In una famiglia in cui tutti usavano i cibi malsani tradizionali, compreso lo zucchero, una ragazza di 16 anni aveva le mestruazioni dolorose e sanguinolente da 2 anni.
      Era irritabile, aggressiva e frequentemente malata. Si assentava spesso dalla scuola e i suoi voti erano mediocri. Un giorno, però, le capitò di leggere un libro sull’igienismo e adottò spontaneamente una dieta di frutta, verdure, noci varie e semi.
      Dopo pochi mesi aveva subito un radicale cambiamento: era più viva e sveglia ed era migliorata fortemente a scuola.
      Si preoccupava, però, per la sparizione delle mestruazioni.
      L’igienista T. C. Fry le assicurò che le mestruazioni non sono per niente obbligatorie e tanto meno quelle dolorose e sanguinolente, che sono frutto di un grave stato di intossicazione del corpo e che le mestruazioni hanno la funzione di purificare l’organismo dalle eventuali tossine in vista di un’eventuale gravidanza. La loro assenza non deve far temere per l’ovulazione, che continua regolarmente (Ig50p20 - 21).


     

Dispepsia

      La dispepsia è un’alterazione funzionale dell’apparato gastroenterico che si manifesta con disturbi digestivi, senso di sazietà, dolore, gonfiore, nausea.
      Vedi anche Indigestione.
      È distinta in:
      Acida: eccesso di secrezioni;
      Atonica: carenza di secrezioni;
      Intestinale: carenza di secrezione pancreatica o biliare o intestinale;
      Nervosa: dolore gastrico e palpitazioni, attribuita a irritabilità dei nervi gastrici.
      Secondo gli igienisti:
      - la dispepsia è causata dal mangiare troppo o velocemente e da abitudini snervanti.
      - Eliminare le cause, riposare e digiunare fino al ritorno del benessere fisico.
      - Poi consumare alimenti adatti all’essere umano (Ig46p28).
      - Nella dispepsia cronica adottare le combinazioni alimentari più semplici ossia un cibo per volta (Ig41p8).
      - Mentre MacFadden per le malattie croniche in generale consigliava il semidigiuno, ma, il dottor Nichols, per la dispepsia cronica consigliava il digiuno completo (SRPLJ p107).
      Caso: un contadino che aveva sofferto molto per la dispepsia, dopo che ebbe soppresso la colazione riuscì a vagliare la segale per tutta la mattina senza problemi (SRPLJ p112).


     

Dissenteria

      La dissenteria è uno stato patologico dell’intestino che si manifesta con diarrea profusa, dolori addominali e feci sanguinolente e mucose.
      Cause e cura identiche al => Colera infantile (AIAB p279).
      Secondo Weger, come in tutti gli altri disturbi intestinali, nulla è benefico come il digiuno, seguito da una dieta opportuna. è bene evitare di sforzarsi inutilmente di andare al bagno quando non c’è nulla da evacuare e magari di non alzarsi. Una volta finiti i sintomi intestinali, interrompere il digiuno col succo di carote, brodo caldo di ortaggi. Dopo uno o due giorni si può consumare succo di mele dolci, di ortaggi in miscuglio (sedano, finocchio, cetrioli, ecc.), una minestra di ortaggi cotti, poi una patata. Evitare per parecchi giorni le crudità e i frutti acidi. Accettabili i frutti dolci inzuppati e anche le banane cotte, raramente il riso bianco (LA 2° p58).
      Dissenteria amebica Vedere => Amebe.


     

Distorsione

      La distorsione è una lesione, a un’articolazione, dovuta a un trauma e consistente nella rottura o nell’allungamento dei legamenti, ma che - a differenza della lussazione - non comporta uno spostamento permanente dell’articolazione.
      Casi: Un individuo che aveva avuto una distorsione al ginocchio e alla caviglia, afferma di aver rifiutato l’intervento e di essere guarito (senza precisare come) a poco a poco in cinque settimane (Ig35p34).
      Distorsioni delle caviglie: Un atleta, che mangiava solo frutta, crudità e noci varie, testimoniava: “ora le mie distorsioni delle caviglie guariscono in pochi giorni, mentre in precedenza impiegavano una settimana per rimettersi, quando io mangiavo come tutti, cioè carne, pollame, latticini, cereali, alimenti industriali, poca frutta e crudità” (ALRDUSP c28).


     

Distrofia muscolare

      La distrofia muscolare è una malattia degenerativa - attribuita dalla medicina all’ereditarietà - caratterizzata da atrofia e debolezza muscolare che si aggrava col tempo.
      Shelton affermava di aver riportato alla salute ragazzi e adulti affetti da distrofia muscolare, (invano curati per anni dalla medicina ufficiale) tramite digiuni disintossicanti e riposo seguiti da una sana alimentazione, esercizi e un sano stile di vita e invitava a far conoscere l’igienismo (e a dare l’aiuto) direttamente ai malati, anziché preoccuparsi di raccontare le guarigioni ai medici (HS 2° p17).
      La distrofia muscolare nei bambini deriverebbe da cibi cotti o inadatti, medicine, vaccini (CD1 4ª C).
      Un’altra causa, in animali da esperimento sarebbe la loro nutrizione ricca di grassi insaturi insufficientemente protetti dagli antiossidanti, cioè da vit. E, C, ecc. (ILCDV p388).
      Si può grossolanamente stimare intorno a 200 il numero degli Italiani che ogni anno muore di distrofia muscolare, se è vero che essa colpisce un Italiano su 2.500 - 4.000.

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      L’inositolo (vedi Vitamine, vitamine B) si sarebbe rivelato utile a curare, purché insieme alla vitamina E, alcune forme di distrofia muscolare (ILCDV p228).


     

Disturbo affettivo stagionale

      Il disturbo affettivo stagionale consiste nella malinconia o depressione che colpisce soprattutto le donne nella stagione invernale, specialmente nei Paesi lontani dall’equatore. Secondo alcune ricerche sembra un fenomeno correlato con la carenza sulla vitamina D e alla maggiore produzione di melatonina la quale aumenta durante la notte e durante l’inverno. Quando le persone si mettono sui lettini abbronzanti, i sintomi del DAS diminuiscono (IPCDVD p136 - 137).


     

Dolcificanti artificiali

      (aspartame, ciclammato, saccarina, ecc.).
      Il giornalista Martin Glass scrisse nel "The National Enquirer" l’articolo seguente intitolato:
      I Medici ed i ricercatori scientifici mettono in guardia il pubblico contro le bevande rinfrescanti alla soda a basse calorie che sono una minaccia per la salute.
      Noi sappiamo che le bevande alla soda sono nocive alla salute, ma il pubblico (o consumatori), i medici, e i ricercatori scientifici credono ancora che i materiali non metabolizzabili possono essere consumati senza pericolo. Hanno anche creduto che i dolcificanti artificiali (i succhi artificiali) possono essere assunti senza pericolo per la salute.
      Ma sin dall’inizio, gli igienisti sapevano che i dolcificanti artificiali non possono essere metabolizzati.
      Nessun dolcificante artificiale qualunque esso sia può essere consumato senza danni qualunque sia la quantità o la dose (Ig17p31).


     

Dolciumi

      Secondo gli igienisti:
      - I dolciumi, le caramelle, i cakes, i dolci, le marmellate, il miele, la melassa, le creme ghiacciate, le bevande gassose e tutti i prodotti che contengono zucchero raffinato, demineralizzato, devitalizzato, sono responsabili di molte sofferenze, dell’influenza, dei catarri e delle patologie estreme di degenerazione, come il diabete e l’iperinsulinismo (Ig68p7).
      - è meglio usare frutta dolce piuttosto che i dolciumi.


     

Dolore

      Secondo l’igienismo, il dolore:
      - può derivare da traumi e ustioni,
      - oppure, spesso, da qualcosa di scorretto, come alimenti malsani, mancanza di sonno, eccesso di attività fisica, abuso di alimenti detti “nutrienti”, al caffè, tè, tabacco, alcol, ecc. (Ig28p32).
      - Altre volte deriva da cattiva circolazione magari per dei coaguli (Ig44p24) e allora si può rimediare con un digiuno che migliora la circolazione. => Flebite (casi).
      - Si possono avere atroci dolori e tentazioni suicide se si mangiano solo cereali raffinati (LADNPF p9).
      Secondo il prof. => Ehret il dolore indica i punti in cui la circolazione è difettosa e in cui in futuro si svilupperanno patologie più gravi (ISDGDDSM p37).
      Secondo un igienista, il ricorso ai medicinali, come l’aspirina,
      - fa sparire il dolore alzando il livello di tolleranza ai veleni, ma dopo qualche giorno o settimana il dolore si ripresenta creando un circolo vizioso, fino a portare ad una malattia più grave (Ig28p32).
      - può anche causare la stitichezza fino all’=> Occlusione intestinale,
      - e distrugge la flora batterica intestinale (LJMRDLN p84).
      - il dolore fa parte del processo di guarigione, perciò combattendo il dolore si ostacola la guarigione anziché favorirla. Vedere Caso di una donna in => Mal di testa.
      - L’aspirina procura sollievo ma irrita lo stomaco e provoca una piccola emorragia.
      - Se si usa la fenacetina, si danneggiano i reni (Ig69p10).
      - È stato scritto: “I dolori soppressi sono solo dolori rinviati”.
      - Pertanto si deve scoprire cosa non va nel proprio corpo e fare i corrispondenti cambiamenti nello stile di vita o nell’alimentazione, anziché sopprimere il dolore con i medicinali.
      - Il naturopata Lindlhar formulò una legge la quale afferma che ciò che s’introduce nel corpo ha un effetto immediato e un altro opposto successivo.
      In altre parole ciò che stimola sul momento, deprime in un momento successivo.
      Viceversa ciò che deprime subito, eccita successivamente.
      Un risultato di questa legge è che nessuno ha dolori così acuti come coloro che assumono la morfina.
      - Bevendo acqua, spesso si elimina il dolore più velocemente che con i narcotici (IAIN p95).
      - Il digiuno è utile per placare i dolori del => Cancro.
      Vedere anche => Bruciature.
      Casi: Secondo gli igienisti, il dolore è una chiamata d’aiuto della Natura con sostanze che siano atte a espellere la causa morbosa e a riparare i danni. Sopprimendo invece il dolore si può rischiare la vita, poiché gli antidolorifici ostacolano l’eliminazione delle sostanze tossiche: una donna affetta da febbre reumatica chiese al dottor => Tilden di somministrarle un farmaco per i suoi dolori, ma il medico rifiutò. Disgraziatamente, un altro medico l’accontentò e il giorno dopo la donna morì (Ig47p2).
      Vedere anche => Varici.
      Risp.: In caso di dolori o febbre, limitarsi al solo digiuno (Ig33p33).
      Dolori cardiaci: si può avere:
      - dolore di semplice stanchezza: per stanchezza e sfinimento del cuore.
      - dolore nervoso: si presenta nei soggetti nervosi e possono derivare anche dai fenomeni digestivi.
      - dolore cardiaco parossistico: può derivare da stanchezza, nevrosi o essere invece una vera angina di petto o la pseudoangina. Generalmente non deriva da una malattia del cuore ma da nevralgia, reumatismo, nevrite, congestione di un muscolo toracico o da altri organi.
      Occorre restaurare la salute in generale abbandonando le abitudini snervanti. Per i nevrotici occorrerà alquanto tempo a causa del loro stato mentale (Ig45p21).
      Dolori ossei: occorrono alimenti sani e sano stile di vita anziché i medicinali (HS 3° p134).
      “Coloro che trascurano di bere, soffrono talvolta di sintomi di avvelenamento (mal di testa, mal di reni, depressione nervosa, insonnia, urine troppo cariche, cistite, ecc.). Così, quando un digiunatore si lamenta di questi sintomi, io gli chiedo di bere parecchi bicchieri d’acqua di seguito e i dolori se ne vanno rapidamente” (SRPLJ p214).
      Risp: Un tale afferma che soffrendo di dolori reumatici aveva preso i cortisonici, m quando alla fine questi non giovvano più si era trovato con delle calcificazioni. L’igienista risponde che per guarire deve smettere di mangiare pane e pasta per un anno sostituenoli con le patate o fare un digiuno per sciogliere le calcificazioni più in fretta e che lui ha avuto un malato che è guarito col digiuno (Ig9p6).

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      Secondo alcune ricerche, spesso il dolore muscolare e il dolore osseo sono dovuti a marcata carenza di => Vitamina D (IPCDVD p126).
      La dottoressa Maria Rosa Di Fazio, oncologa della medicina ufficiale, ma che usa la propria testa per ragionare, ha affermato nel suo libro MANGIARE BENE PER SCONFIGGERE IL MALE che abolendo il consumo di latte e i suoi derivati alcuni pazienti hanno visto sparire gonfiori, reflusso gastroesofageo, dolori alle articolazioni e iperglicemia (vedere la pagina regime-di-fazio di questo blog).

 

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