TIPI DI DIGIUNO
Digiuno assoluto:
Consiste nell’astensione totale dagli alimenti (ma
non dal bere, al pari degli altri tipi di digiuno).
Digiuno completo:
S'intende il digiuno protratto fino al ritorno
dell’alito buono, dell’appetito e del colore normale della lingua.
Bisogna, però, tener presente che a volte occorrono
vari digiuni per ottenere tali risultati (Ig46p20/4).
Digiuno mattutino:
È il salto della colazione (GDTS p14).
Anche i bambini e i ragazzi in rapida
crescita migliorano saltando la colazione.
Le malattie diventano un’eventualità molto
improbabile.
C’è anche chi mangia quasi solo la sera
(Igpuri27p24).
Casi: Il dottor Dewey andava sempre peggio in
salute.
La mattina successiva a una cena abbondante provò a
saltare la colazione e si sentì molto meglio. Allora cominciò a non fare più la
colazione. Dopo una settimana il desiderio di mangiare al mattino gli scomparve
e col passare del tempo si sentì sempre meglio, non soffrì quasi più di
emicrania, di flatulenza, gonfiore di stomaco e di tendenza all’apoplessia. In
seguito consigliò ai suoi amici di fare come lui e anch’essi ne trassero
beneficio.
Il digiuno mattutino si rivelava benefico anche per
disturbi diversi da quelli dello stomaco, ad esempio per emorroidi, catarri,
malattie della pelle, ecc.
Tre contadini andarono a vagliare l’avena. Due di
loro avevano fatto colazione: essi lavoravano penosamente, sudavano a
profusione e avevano bisogno di bere acqua a litri. Il terzo invece - a stomaco
vuoto - non sudava, non sentiva alcun bisogno di bere e all’ora di pranzo era
assai meno affaticato (SRPLJ p112).
Digiuno di fine settimana:
Per chi lavora o è studente è difficile
intraprendere un lungo digiuno. Potrà allora cominciare a digiunare il venerdì
pomeriggio e proseguire fino al lunedì inoltrato.
Il digiuno di settantadue ore è ringiovanente ed
efficace e può essere intrapreso senza particolare sorveglianza, salvo che si
prendano grosse dosi di medicinali.
Può anche essere interrotto subito.
Si può fare a casa propria o in un campeggio.
Avvisare amici e familiari che non si sarà
disponibili durante il week-end: bisogna essere certi che non si sarà disturbati;
Staccare telefono e televisore e mettersi una
caraffa d’acqua a portata di mano per bere.
Arieggiare bene il locale se la stagione lo permette.
Nei giorni che precedono il digiuno eliminare gli
alimenti malsani: zucchero, alcol, carne, alimenti industriali, caffè e latticini.
Il giovedì mangiare soprattutto frutta e verdura
cruda, o i frutti secchi bagnati, e insalata senza olio.
La domenica mattina l’urina potrà cominciare a
essere scura, l’alito fetido, il gusto amaro: sono buoni segni che l’organismo
si sta disintossicando.
La sera fare un bagno tiepido.
Il lunedì a tarda ora, cominciare a mangiare una
mela o un’arancia o un grappolo d’uva o qualche fetta di melone masticando
lentamente e bene.
Il martedì mangiare come il giovedì precedente.
Il mercoledì si useranno altri alimenti.
Ora il corpo sarà più sensibile e reagirà agli
alimenti malsani.
Un digiuno di questo genere una volta il mese
consentirà di disintossicarsi in modo graduale.
Albert Mosséri suggeriva di eseguire un digiuno
settimanale saltando la cena del venerdì e la colazione del sabato, o colazione
e pranzo dello stesso giorno e cenare con frutta (Ig34p1-4).
Semidigiuno: (o dieta di eliminazione)
Fornisce all’organismo vitamine e minerali per
proseguire la disintossicazione iniziata col digiuno (altrimenti essa rallenta
sempre più, facendo perdere tempo).
Ad esempio:
prendere un succo d’arancia in un litro d’acqua
nell’arco della giornata,
mangiare due mele a mezzogiorno
e quindici foglie di lattuga la sera (ANMDI p242),
oppure mezzo chilo di frutta a pranzo (per es.
mezza mela per volta) e mezzo chilo di crudità (pomodori, cetrioli, peperoni,
cetrioli, finocchi, sedano coste o rapa, lattuga, ecc. condite solo con succo
di limone) a cena (ALRDUSP c29).
Per i soggetti molto nervosi, è preferibile
escludere i frutti acidi e le crudità, salvo se queste ultime sono prese sotto
forma di succo, con un poco d’acqua (ALRDUSP c29).
Durante il semidigiuno si potrebbe
lavorare, ma solo il pomeriggio.
Interrompere il semidigiuno quando non si
avrà più sete il mattino (Ig41p12), con un giorno o due di brodo caldo di verdure.
Tale brodo fornisce liquidi e non procura
acidi né eccesso di zuccheri che
l’organismo non sarebbe in grado di digerire.
Poi due giorni di zuppa di verdure.
In seguito tornare all’alimentazione igienista.
Caso: “M. R. viene dal Belgio con un peso di 40
chili per un’altezza di 1,76
metri . Non digerisce nulla, i suoi reni sono rovinati e
il suo stato mentale è squilibrato. Vuole a tutti i costi digiunare ma la sua
magrezza lo proibisce. Altrimenti, sarebbe la morte a breve scadenza. Shelton
raccomanda digiuni brevi ripetuti ma questa soluzione, secondo la nostra
esperienza, è abominevole. Essa uccide più persone di quante ne salvi. La
ripresa alimentare diventa drammatica! No. Noi gli diamo 2 o 3 pasti minuscoli.
Perde peso come se digiunasse. Resta a letto. In capo a circa 15 giorni, la
fame ritorna, il che significa che le sue funzioni sono ristabilite. Risale la
china dolcemente. Ogni giorno vuole tornare a casa. Gli spieghiamo che
commetterebbe degli errori mortali. Sarà incapace di limitarsi in materia di
alimentazione e si sovraffaticherà fino a morire di esaurimento. Gli diamo
frutta e ortaggi. Ha sempre nuove idee per mangiare qualche altra cosa! Vuole
digiunare e noi rifiutiamo. Il digiuno non è sempre la soluzione. Le riserve e
la vitalità del malato sono delle considerazioni fondamentali” (JPR p68).
Coloro che hanno delle vere malattie cardiache o polmonari non possono digiunare senza
rischio di morte. Dico “vere” poiché la maggior parte dei malati cardiaci o
polmonari diagnosticati dai medici non sono veri, perché la diagnosi è
sbagliata.
In quel momento si darà una mela il giorno, per
esempio. I risultati ottenuti sono spesso miracolosi. Il paziente dovrà restare
a letto come un vero digiunatore e non agitarsi. Non bisogna cedere alle
esortazioni di chi vuole digiunare a tutti i costi. (JPR p66)
GUARIGIONI TRAMITE IL DIGIUNO
Malattia
Casi Guariti Migliorati
Invariati
Anemia 11
7 4 0
Appendicite 6
6 0 0
Artrite 42
28 10 4
Bronchite 24
22 1 1
Calcoli
biliari. 1
7 4 0
Catarro
nasale 39
36 2 1
Colite 23
11 12 0
Costipaz. 36
3 3 2
Diabete 14
12 2 0
Dispepsia 21 18
3 0
Disordini
Mentali 29
19 10 0
Emorroidi 23
18 5 0
Epatite 36
34 2 0
Febbre
da
fieno 22 7
15 0
Gonorrea 8
8 0
0
Gozzo 33
18 12 3
Insonnia 17
13 2 2
Malattia
Cardiaca 31
18 13 0
Malattia
renale
12 10 2 0
Piorrea 20
8 12 0
Poliomielite 8
6 2 0
Press.alta 54
38 16 0
Psoriasi 32
18 10 4
Sclerosi
multipla 4
0 2 2
Sinusite 12
9 3 0
Tubercolosi 2
2 0 0
Tumori
benigni 18
14 3 1
Ulcere 14
8 4 2
Vene
varicose 23
20 2 1
Totale 625
446 156 23
In percento 100,00 71,36 24,96
3,68
Tali sono i risultati dichiarati dal dottor Gross.
I digiuni durarono dai cinque ai cinquantacinque
giorni ed egli precisava che a volte i malati, per mancanza di tempo o di
denaro, interrompevano la cura prima di quanto fosse opportuno, cioè prima di
completare la disintossicazione (IDT p54-56).
Inoltre a volte occorrono vari digiuni per
disintossicare l’organismo. Vedere => Asma.
Va comunque precisato che il digiuno non deve
essere considerato un rimedio, ma una forma di riposo che lascia all’organismo
più possibilità di guarire da sé, rilanciando l’eliminazione delle tossine
accumulatesi a causa della vita malsana, e di restituire al digiunante il
vigore e l’integrità originale (SRPLJ p75-78, JPR c9-10p50-54).
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