Colite

29/04/17

Indice delle voci di questa pagina:
Colite, Colostomia, Collasso cardiaco, Condimenti, Congestione del fegato, Congestione acuta, Congestione attiva, Congestione passiva, Congestione cronica, Congestione polmonare, Congiuntivite, Congiuntivite catarrale, Congiuntivite purulenta del neonato, Contagio, Convulsioni, Corea, Cortisolo, Cortisone, Crampi, Crampi di stomaco, Crisi emozionali, Crudità, Cuore debole
    

Colite

      (detta anche sigmoidite, proctite, secondo la parte del colon malata).
      É un’infiammazione del colon o di una sua parte.
      Si manifesta con indigestione, gas, dolore, gonfiore, coliche, spasmi del colon, mal di testa sordo, spesso anemia e disuria, sfinimento, alitosi, gusto sgradevole, insonnia, depressione psichica, apatia, irritabilità, malinconia, isterismo, comportamento brontolone, spossamento totale, crescente quantità di muco. La colite può causare diarrea ma più spesso la stitichezza (anche vecchia di molti anni) o alternanza delle due. Si possono avere sensazione di pieno, mal di testa sordi, tensione e rigidità dei muscoli del collo (Ig34p21, LA 2° p46 - 49).
      Si presenta inizialmente con uno stato catarrale (colite catarrale o mucosa), ma col tempo si producono lesioni nei tessuti (colite ulcerosa: Ig34p14).
      I sintomi di quest’ultima sono le diarree ricorrenti, alternate a sanguinamenti intestinali, anche mortali o si può verificare l’indurimento e il cancro.
      Secondo l’igienismo:
      - Anche la colite si sviluppa partendo dalla tossiemia. Oltre all’enervazione influiscono gli abusi alimentari, gli idrati di carbonio, il latte e altri grassi. Altre cause: caffè, vino, spezie, cioccolata, fritture, pane e altro, e perfino i rimedi usati per la stitichezza e le amebe, compresi i clisteri e le irrigazioni.
      - Mangiare invece verdure crude (se è necessario in forma di succo inizialmente, in attesa di un miglioramento).
      - Ciò è utile anche per l’iperacusia (Igpuri27p24).
      - Non ha senso asportare una parte dell’intestino, poiché in tal caso l’organismo scaricherà le sue tossine attraverso altre mucose, che si ammaleranno a loro volta.
      - è inutile prendere medicinali.
      - Sono necessarie da quattro a otto settimane di riposo totale, compreso il riposo fisiologico (cioè digiuno protratto finché le ulcere non si cicatrizzano, bevendo solo acqua) lontano da amici e parenti e l’abbandono delle abitudini snervanti.
      - In queste condizioni spariscono anche le amebe (Ig34p15 - 16).
      Secondo Shelton il segnale per interrompere il =>DIGIUNO sarà dato dal ritorno della fame e della lingua pulita (Ig34p24), ma Mosséri fa interrompere il digiuno quando il gusto non è più cattivo dopo due stabilizzazioni del peso.
      - Poi spesso succede che lo stomaco non accetti gli alimenti più favorevoli (Ig34p22 - 25): in tal caso bisogna procedere per tentativi per scoprire che cosa il malato può digerire (Ig46p12). Per chi non sopporta le crudità sarà necessario ricorrere ai succhi (di carote, finocchio, sedano, zucca, ecc. mescolati o da soli. Evitare le bucce i frutti acidi (LA 2° p49).
      Vedere anche => Stitichezza.
      Casi: Una donna di trentuno anni, malata di colite ulcerosa, si era già sottoposta per dieci anni a cure inefficaci a base di sulfamidici, cortisone, prednisone e altri, da parte di specialisti e anche di naturopati, omeopati, chiropratici, massaggiatori, ecc. Allora scoprì l’igienismo e finalmente guarì tramite un digiuno di trentacinque giorni seguito da un’alimentazione progressiva con frutta, ortaggi e noci varie (HS 3° p136).
      Un uomo soffriva di colite da dieci anni ed era costretto a non allontanarsi troppo dal water, sempre munito di apparecchio per clistere, di olio e cortisone nonostante le cure dei medici che non seppero proporgli di meglio che sottoporsi a un’operazione di => Colostomia nella quale gli sarebbe stato asportato tutto l’intestino, anche perché temevano che avesse un cancro.
      Allora egli provò la strada delle medicine alternative, finché dopo altri tre anni non s’imbatté in un libro che parlava dei benefici del digiuno e di come un medico fosse guarito dalla colite ulcerosa dopo sei anni di sofferenze.
      Allora si decise a recarsi in una casa di cura igienista, nella quale digiunò trentacinque giorni che lo fece dimagrire ulteriormente da 55 chili a 41 (era alto 1,71 m). Guarito dalla sua colite, potette mangiare alimenti che in precedenza gli erano proibiti, digerendo bene e avendo normali evacuazioni e recuperò il peso di cinquantacinque chili e le forze per lavorare a tempo pieno (LA 2° p186).



    

Colostomia

      È un intervento chirurgico col quale si crea un’apertura - che si spera temporanea - dell’addome per permettere all’intestino di guarire e alle feci di raccogliersi in un sacchetto esterno. La medicina ufficiale vi ricorre soprattutto nei casi di colite che non riesce a risolvere diversamente.


    

Collasso cardiaco

      Il collasso è una diminuzione rapida di forze, ad esempio del muscolo cardiaco. Nel collasso cardiaco si ha un calo della pressione sanguigna.
      Caso: La nonna dell’igienista Mosséri aveva avuto un collasso cardiaco. Il medico fu chiamato d’urgenza e prescrisse un cardiotonico: coramina o digitalina o altro veleno del genere. Il suo cuore fu così stimolato mentre occorreva lasciarlo riposare. In capo ad un giorno o due, il cuore si spossò e lei morì. La stimolazione esaurì le ultime riserve del suo organismo. Sarebbe stato necessario economizzarle riducendo i consumi in tutti i campi:
      - digestivo (digiuno);
      - muscolare (riposo a letto) - posizione orizzontale;
      - sensoriale (calma, silenzio);
      - emotivo (serenità);
      - termico (assicurare un calore normale o moderato);
      - sessuale (evitare i consumi da questo lato);
      - ecc.
      La debolezza e la prostrazione riscontrata quando si sospendono bruscamente gli stimolanti sono segni di recupero e di rilassamento senza pericolo. Il pericolo sta piuttosto nell’attività e nella forza apparente che esauriscono le ultime riserve prima del crollo mortale.
      Il cuore è un muscolo che lavora senza tregua. Col digiuno e le altre forme di riposo, esso rallenta un poco il suo ritmo per riposarsi relativamente (JPR p47).


    

Condimenti

      I condimenti (aceto, sale, ecc.) causano malattie. Ad esempio, mal di testa, ipertensione, edema e un lungo elenco di altri stati tra cui, spesso, l’indigestione, sono direttamente il risultato dell’utilizzazione dei condimenti (Ig66p22).
      Ci sono alcune alternative per il sale e i condimenti che si possono utilizzare via via che ci si abitua al menù di alimenti freschi. Il succo di limone fresco stimola le papille gustative come il sale, senza gli effetti malsani di irritazione. Si può mettere un poco di succo di limone sugli alimenti che non sono farinacei. Ecco un’alternativa permessa per sostituire il sale finché le papille gustative non ritornano efficienti.
      Si possono consumare anche i frutti e le verdure che comportano un tasso elevato soprattutto di minerali biologici del sodio, ciò aiuterà a dimenticare l’abitudine del sale. Il sedano, le barbabietole, le carote, il cavolo e i fichi secchi contengono molti sali biologici.
      Per esempio, un’insalata di sedano grattugiato col succo di limone dà un sapore abbastanza salato. Dopo avere cessato il sale per alcune settimane, lo si dimenticherà velocemente. Ma se si comincia ad utilizzare dei sostituti si perpetua l’abitudine a condire e a lungo andare ciò diventa più difficile.
      Un’insalata dei vegetali crudi può diventare molto saporita senza condimenti:
      - mangiare l’insalata tale quale senza tagliarla in mille pezzi col frullatore. Un’insalata non tagliata, intera, non ha bisogno di alcun condimento e si perderanno meno vitamine; un boccone di una verdura, poi un altro boccone di un’altra verdura.
      - mangiare separatamente ogni vegetale, pomodoro, broccolo, sedano.
      - Si possono mangiare anche alcune noci diverse, alcuni semi o un avocado, interi - se i denti lo permettono - con l’insalata.


    

Congestione del fegato

      I sintomi della congestione del fegato sono malesseri, mal di testa, capogiri, insonnia, depressione mentale, mancanza d’interesse per gli alimenti, nausea, vomiti, gonfiore e dilatazione dell’addome, dolore sordo nella regione del fegato, accentuazione del dolore respirando profondamente, sensibilità alla palpazione.
      Secondo l’igienismo:
      - quando si abusa di cibo, si crea un ingorgo e il fegato non riesce più a svolgere un lavoro di buona qualità, ossia le sostanze di rifiuto circolano nel sangue e possono generare malattie quali nefrite, cancro, stati reumatici, arteriosclerosi, diversi stadi dell’infiammazione, tumori grassi, vista debole, capelli grigi, unghie deboli, difficoltà di respirazione, nervosismo, ecc. che spesso scompaiono col digiuno.
      - L’appetito non è una guida sicura per i bisogni del corpo e spesso fa mangiare troppo (Ig51p26 - 27).
    

Congestione acuta

      La congestione acuta presenta ingrossamento e sensibilità del fegato, dolore nella regione del fegato e magari un poco di itterizia, anche eventuali sintomi digestivi come la nausea, la flatulenza, l’anoressia, i mal di testa e il dolore nella regione dello stomaco.
      Nella varietà passiva sono possibili anche ascite e pulsazioni.
    

Congestione attiva

      La congestione attiva deriva da un aumento dell’afflusso di sangue e procura sintomi digestivi come nausea, flatulenza, dolori.
      Deriva da abuso di cibo o da febbri infettive.
      Secondo l’igienismo, è sufficiente un digiuno di pochi giorni seguito da una dieta igienista e astinenza dall’alcol e si potrà ottenere il ritorno alla normalità con la sparizione di altri disturbi.
    

Congestione passiva

      La congestione passiva deriva da una stasi della circolazione della circolazione di ritorno o venosa ed è spesso accompagnata anche dall’ascite.
      Deriva da ostruzioni nella circolazione venosa per affezioni cardiache o polmonari.
      Bisogna curare il cuore o i polmoni (Ig51p25 - 27).
    

Congestione cronica

      Nella congestione cronica, secondo l’igienismo, è necessario seguire lo stesso programma di digiuno per ritrovare la salute, ma in tal caso il digiuno richiede alcune settimane per restaurare totalmente la funzione di un fegato stanco (Ig51p24).


    

Congestione polmonare

      La congestione polmonare è caratterizzata da un eccesso di sangue nei polmoni.
      La congestione attiva deriva da un incremento di sangue nei polmoni. I suoi sintomi sono respirazione difficile, tosse secca e corta continua con sputi insanguinati e schiumosi.
      Secondo l’igienismo è causata da tossiemia o da inalazione di sostanze tossiche.
      La congestione passiva è causata da patologia cardiaca, soprattutto la debolezza del ventricolo sinistro per degenerazione adiposa o cambiamenti fibrosi o lesioni della valvola mitrale che ostacola il deflusso del sangue dai polmoni.
      La congestione ipostatica si manifesta con una grande debolezza e la necessità di stare in una certa posizione. Si può avere difficoltà a respirare, cianosi leggera, tosse e sputi tinti di sangue.
      Salvo il caso d’inalazione di sostanze irritanti, la congestione polmonare è di solito l’effetto di un’altra patologia e guarendo questa si ottiene la guarigione.
      - Il digiuno e il riposo anche mentale favoriscono una rapida guarigione (Ig41p10 - 11).
      - Astenersi anche dall’alcol (Ig51p25).


    

Congiuntivite

      La congiuntivite è un’infiammazione della congiuntiva (membrana mucosa che ricopre la parte posteriore delle palpebre degli occhi e copre poi anche gli occhi, diventata trasparente). Essa causa prurito, arrossamento dell’occhio, secrezione e senso di corpo estraneo.
    

Congiuntivite catarrale

      Infezione catarrale di membrane, palpebre o globi oculari con bruciori e sensazione di aridità degli occhi, poi rigonfiamento delle palpebre e secrezione di acqua, poi di pus.
      Secondo l’igienismo:
      - è causata da indebolimento fisico e tossiemia, eccesso di sciroppi, zuccheri, pane, cereali, caramelle.
      - Occorre molta pulizia lavando gli occhi ogni due ore con sola acqua tiepida pura (al massimo aggiungerle il sale) e tenere aperte le palpebre, per assicurare lo spurgo.
      - Digiuno fino alla fine dell’infiammazione.
      - Poi succhi d’arancia fino alla scomparsa di tutti i sintomi (AIAB p291).
    

Congiuntivite purulenta del neonato

      Infiammazione catarrale delle membrane delle palpebre e dei globi degli occhi.
      I primi sintomi sono bruciore e sensazione di aridità agli occhi, come se ci fosse qualcosa all’interno. Poi si hanno gonfiore delle palpebre e secrezione di acqua, in seguito secrezione di muco, infine di muco e pus di colore giallo o verde.
      Secondo gli igienisti:
      - occorre pulizia della futura madre a evitare di infettare il nascituro e, dopo la nascita, piuttosto che medicare gli occhi del neonato, pulirli bene ogni due ore con acqua tiepida usando cotone assorbente (e non con asciugamani) affinché le palpebre non si appiccichino, altrimenti si favorisce l’infezione settica.
      - Se l’infiammazione non è così grave da impedire il drenaggio, evitare l’applicazione della borsa di ghiaccio agli occhi; altrimenti ricorrere a essa come male minore: porre piccoli tamponi di cotone sull’occhio malato e su di esso dei pezzetti di ghiaccio e sostituirli se necessario fino a quando l’occhio non riacquisti il suo naturale potere di spurgo e non sia perfettamente pulito.
      - Gli occhi dovranno essere puliti più volte durante il giorno con acqua calda, poi gradualmente con acqua fredda.
      Secondo Shelton:
      - non occorre neanche usare sale nell’acqua, basta la pulizia ben fatta.
      - Non permettere al bambino di toccarsi gli occhi.
      - Si dice che la congiuntivite purulenta può portare alla cecità, ma sono piuttosto le cure mediche a portare alla cecità, magari attraverso gli antisettici e una pulizia approssimativa, mentre basterebbe la sola pulizia ben fatta (AIAB p288 - 291).


    

Contagio

      Il contagio è la trasmissione di una malattia da un individuo a un altro. Si parla di trasmissione diretta o per contatto quando si verifica da un malato o da un portatore a un individuo sano, altrimenti - se il germe soggiorna nell’aria, acqua o ambiente prima di passare a un altro individuo - si parla di trasmissione indiretta.
      Secondo gli igienisti il contagio è un mito. Se esistesse realmente, tutti - e non solo qualcuno - sarebbero contagiati come tutti si ubriacano con l’alcol. Inoltre medici e infermieri sarebbero i primi.
      Si può causare una malattia quando s’introduce il microbo col suo terreno di coltura, come il pus nel caso dei vaccini (Ig54p21) altrimenti il germe attecchisce perché il "contagiato" ha già in sé quel terreno favorevole, oltre allo stato di enervazione.
      Più familiari si ammalano della stessa malattia perché hanno più o meno in comune ambiente, cibi, abitudini e costituzione, non perché abbiano preso il germe l’uno dall’altro (Ig49p37). E si ammalano nello stesso periodo perché uno sbalzo di temperatura o qualche altro fenomeno ha fatto traboccare il vaso per tutti quelli che erano già carichi di tossine.
      Se non c’è un terreno favorevole, la malattia non si sviluppa, nonostante il contatto con i germi. Così un bambino nutrito in modo sano, non si ammala neanche se dorme con un fratello affetto da orecchioni, scarlattina, o altre malattie "infettive" (Ig37p30 - 31).
      Nel 1907 un medico affermava che i suoi colleghi ridevano in privato dell’idea del contagio, ma non lo facevano in pubblico per non perdere il lavoro (AIAB p305), (cioè affinché la gente nel terrore di essere divorata dai germi continuasse a precipitarsi dai medici col portafoglio in mano per farsi prescrivere medicine o essere vaccinata).
      (In altre parole i germi si possono trasmettere ma essi si moltiplicano solo in un corpo carico di tossine e privo delle normali difese immunitarie.
      Infatti è stato scritto da un ricercatore: "la massa di uova di rana non sarà invasa finché è in vita, sebbene l’acqua che la circonda possa brulicare di batteri di parecchi tipi. Tuttavia se una tale massa smette di vivere, diventa subito la preda dell’infezione batterica" (Ig54p19))."
      Di conseguenza dagli igienisti è sconsigliata la =>Vaccinazione che anzi è ritenuta responsabile dell’indebolimento dell’organismo e del sistema immunitario.
      È invece temibile il contagio con alcuni parassiti (scabbia, bilarzia, pidocchi, ecc.) e per alcune malattie veneree (ad esempio la => Gonorrea).
      Casi: Un certo numero di sperimentazioni era stato effettuato nei campi di detenzione della Marina americana durante l’epidemia di influenza di 1918 - 19 per trasmettere la malattia dei malati ai sani. Si effettuarono parecchi altri esperimenti su 68 volontari del campo di detenzione della Marina a Deer Island, inoculando parecchi gruppi di volontari con le colture pure del bacillo di Pfeiffer con le secrezioni delle vie respiratorie e col sangue proveniente da casi tipici di influenza. Si vaporizzò e si spennellò il virus nel naso e nella gola di 30 uomini. Le autorità sanitarie riassunsero il risultato in queste parole: " Non si è potuto produrre in nessun caso un attacco di influenza in alcun soggetto ".
      Dieci altri uomini furono condotti al capezzale di dieci nuovi casi di influenza e sono restati vicino ad essi 45 minuti. Dieci malati tossirono sul viso di dieci sani. " Nessuno dei volontari ha sviluppato i sintomi dell’influenza dopo l’esperimento (Ig69p12)".
      Una giovane donna di 20 anni aveva la tubercolosi polmonare. Suo marito aveva due anni più di lei. Ebbero tre figli. La madre tubercolosa si occupava dei suoi tre bambini così come del loro padre fino alla propria morte di tubercolosi dopo parecchi anni. Né il padre né i bambini hanno sviluppato la tubercolosi (Ig6912).


    

Convulsioni

      Le convulsioni sono contrazioni muscolari brusche e involontarie. Sono dette convulsioni toniche quelle consistenti nella contrazione contemporanea e durevole di muscoli antagonisti. Sono dette cloniche le convulsioni in cui si ha alternanza di contrazione e di rilassamento.
      Secondo l’igienismo:
      - Nei bambini: derivano spesso da disturbi digestivi per eccessi alimentari o da sistema nervoso molto debole o da soppressione di eruzioni cutanee con i medicinali o da somministrazione di stimolanti, come il caffè, o in occasione di febbri alte o all’inizio di numerose malattie (AIAB p275); possono aversi alimentando il bambino che ha la febbre (Ig49p38).
      - Possono essere causate da alcalosi e anche dalla => Biorespirazione (Ig21p32).
      - possono sfociare In epilessia.
      - Nelle donne possono derivare anche dalle pillole contraccettive (Ig55p37).
      Shelton consigliava digiuno e niente medicine, mettere il bambino al caldo ma davanti a una finestra aperta, da solo (AIAB p275).


    

Corea

      Vedi Ballo di San Vito.


    

Cortisolo

      il cortisolo è un ormone secreto dalle zone reticolari e fascicolari profonde del surrene.


    

Cortisone

      Il cortisone è un ormone secreto dalla zona corticale del surrene, scoperto nel 1935 e sintetizzato nel 1943. ha dato risultati spettacolari nella cura di numerose malattie infiammatorie ma può causare anche effetti indesiderati gravi.
      Salutato come rimedio per l’artritismo, si sarebbe scoperto col tempo capace di far crescere la barba alle donne, di peggiorare artrite e reumatismi, di far atrofizzare le ghiandole surrenali e la ghiandola pituitaria, di causare l’insorgenza o l’aggravamento del diabete mellito, dell’ulcera peptica, di disturbi psicologici ed emotivi e osteoporosi, di accumulo di liquidi.
      Inoltre i pazienti che lo usano, morrebbero più facilmente in caso di intervento chirurgico.
      Salvo i casi che richiedono la chirurgia, solo l’igienismo potrebbe portare alla salute (Ig29p7 - 8 e p30 - 31, Ig57 p33).
      Anche l’ACTH è sospettato di causare vari inconvenienti: ulcere, diabete, tubercolosi.
      Il fenilbutazone o butazolidina potrebbe causare ulcere, epatite, gravi emorragie del tubo digerente, ecc. (ASN p40 - 42).


    

Crampi

      Il crampo è una contrazione involontaria e transitoria, qualche volta dolorosa, di un muscolo. Può derivare da affaticamento o da intossicazione.
      Secondo Fry sono causati da tossicosi che fa contrarre i muscoli (CD1 4ª C).
      Secondo altri possono derivare anche dal sale (ASN p83) o da cattiva circolazione, magari per un restringimento delle arterie a causa di un ateroma:
      Eventualmente sostituire il caffè con un succedaneo composto di cereali tostati, venduti in dietetica e sostituire il riso con le patate.
      Nel caso di crampi al polpaccio, bisogna tenersi in piedi sulla gamba colpita dal crampo: esso sparirà in alcuni secondi (Ig55p35).
      Caso: paziente affaticato, affetto da vertigini, crampi, artritismo alla schiena e difficoltà di respiro, vide cessare i suoi disturbi uno dopo l’altro con un digiuno di 21 giorni (HS 3° p130).
      Risp.: i crampi sono dovuti ad un sangue troppo denso per la cattiva alimentazione (Ig28p9).

Un paziente che mangiava frutta, verdura, riso integrale, pochissime proteine animali e prendeva 2-3 caffè il giorno, ogni tanto soffriva di crampi molto dolorosi alla coscia al risveglio. Mosséri li attribuì a un ateroma e gli consigliò di sostituire il caffè con i cereali tostati e il riso con le patate (Ig55p35).

Crampi di stomaco

      Caso: un atleta racconta di avere sofferto di molti gas e crampi di stomaco; e che poi mangiando alimenti crudi in combinazioni compatibili, i gas erano quasi completamente scomparsi, e lo stesso per i crampi di stomaco.
      Ammoniva che è molto importante evitare le errate combinazioni di alimenti, ma anche che bisogna pure mangiarne quantità moderate. Aveva altresì notato che mangiando meno, godeva di più della corsa e soffriva di meno di problemi digestivi (ALRDUSP c28).


    

Crisi emozionali

      Possono essere causate anche da un elevato consumo di zucchero. Vedere Zucchero.


    

Crudità

      Crudità diverse (pomodoro, cetriolo, finocchio, sedano coste o sedano rapa, carote, fave verdi tenere, peperone verde o rosso, ecc.), lattuga, limone, con alcune olive nere, facoltative (Igpuri27p24).


    

Cuore debole

      Secondo l’igienismo:
      - è semplicemente la debolezza del muscolo cardiaco.
      - Il cuore debole si manifesta con polso irregolare, fiato corto durante uno sforzo, tendenza alla cianosi ed eventuale edema alle estremità,
      - è dovuto all’enervazione, tossiemia e cattiva nutrizione, o a eccessi sessuali;
      - e le cure idonee sono quelle della à Tensione cardiaca,
      i cui sintomi, secondo l’igienismo:
      - di solito non derivano da problemi del cuore, ma da problemi di organi anche lontani, ad esempio da utero e ovaie.
      - le cause sottostanti sono l’enervazione e la tossiemia. Probabilmente il tabacco, il caffè, il tè e altre droghe contribuiscono a produrre questo stato.
      - Bisogna cessare tutte le pratiche snervanti, eliminare la tossiemia e riordinare lo stile di vita (Ig45p24).

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