flebite

04/03/17

Indice delle voci di questa pagina:
Flebite, Fleboclisi, Flora intestinale, Fondazioni di ricerca, Formaggi, Foruncoli, Fratture, Freddolosità, Frigidità, Frullatura, Frutta
    

Flebite

      La flebite è l’infiammazione di una vena, gonfia, dura, dolorosa, con pulsazioni vive.
      Si possono formare coaguli seguiti da una rottura.
      Può formarsi un embolo ed essere trasportato nella circolazione a causare grossi danni.
      Il pus che si forma può infettare il sangue stagnante ed essere trasportato altrove.
      Secondo gli igienisti:
     
     
     
      - la flebite spesso deriva dalla soppressione tramite i medicinali di una polmonite, febbre tifoide, ecc.
      - o dalle trasfusioni e fleboclisi e non dallo stare a letto (LJMRDLN p92).
      - È essenziale il riposo, importante anche il digiuno, poi il bagno di sole e la dieta di frutta e ortaggi verdi (Ig45p29).
      Casi: Una cameriera di quarantotto anni soffriva da ventidue anni di insensibilità ai piedi, freddo e dolori intensi ed era stata curata invano dalla medicina ufficiale.
      Dopo alcune settimane di digiuno i suoi piedi si riscaldarono e i suoi dolori sparirono.
      In seguito le fu consigliata l’alimentazione igienista (Ig44p23).
      Un uomo aveva dolori alla coscia, arrossamento e coaguli.
      Se ne liberò dopo un mese di digiuno e quindici giorni di semidigiuno (Ig44p24).
      Vedere anche -> Pane (caso), -> Varici.


    

Fleboclisi

      Secondo l’igienismo:
      - quando è nutrito con esse, l’organismo del malato perde circa una libbra di peso il giorno, come nel digiuno poiché si tratterebbe di sostanze inassimilabili per l’organismo (LH11p10).
      - Le fleboclisi ostacolano anche il riposo del paziente (Ig49p5).
      - Esse causano stress e disturbi ormonali (ALRDUSP c43).
      - Le fleboclisi spossano il malato fornendogli sostanze inutilizzabili dall’organismo perché sintetiche o perché comunque dovrebbero essere prima digerite.
      Secondo Mosséri:
      - gli eventuali alimenti predigeriti non hanno alcun valore.
      - dopo un digiuno, le fleboclisi potrebbero condurre anche alla morte (ALRDUSP c53).


    

Flora intestinale

      La flora batterica è la prima difesa naturale dell’organismo, senza la quale ci si ammala di deperimento generale, leucemia, AIDS (LH17p15).
     
      La flora batterica digerisce la cellulosa (LA 2° p115) e favorisce l’assimilazione.
      Vedere -> AIDS per come rinforzarla.


    

Fondazioni di ricerca

      Shelton le accusava di infischiarsi di sapere com’era avvenuta la guarigione dei malati - di distrofia muscolare, artritismo o altro - con le medicine alternative; e sospettava che il loro vero scopo fosse di procurare lauti stipendi ai loro fondatori e dirigenti e non di guarire i malati (Ig42p33, HS 2° p17).


    

Formaggi

      Secondo il maestro igienista Mosséri:
      - è un errore rimpiazzare la carne con i formaggi perché anch’essi sono concentrati in proteine e causano molti malanni.
      - In particolare i formaggi bianchi o cotti favoriscono indolenzimenti, faringiti, mancanza di concentrazione, spirito depresso, assenza di fame, bocca amara al risveglio, leggere vertigini, feci ritardate, diarrea (se si eccede con la frutta), fastidio agli occhi (stando al sole per oltre un’ora). Inoltre ostacolano il rilassamento e il sonno ristoratore.
      - I formaggi fermentati favoriscono disturbi ancora più gravi: infezione, febbre, mal di testa, vertigini, pus, ascessi, nausee, freddolosità, feci maleodoranti e molli (ALRDUSP c42).
      - Insieme al vino i formaggi sono tra le cose più nocive al fegato (ARDUSP c57p189).
      - Accettabile la crema (o panna) liquida, che è neutra.
      - La crema fresca è invece acida e va bene solo con frutti e crudità (ARDUSP c54p175).
      Vari igienisti suggeriscono di usare piuttosto noci e semi vari, che contengono grassi crudi, vitamine e minerali e non sono alimenti alterati dalla cottura - né contenenti colesterolo - suggerendo di consumarli insieme a verdure, cavolfiori o broccoli e di non superare la quantità di 130 grammi il giorno, ma Mosséri consiglia di limitare le noci a 20 - 30 grammi il giorno (Ig33p10).


    

Foruncoli

      Sono spesso collegati al diabete, per saturazione della pelle con lo zucchero (Ig51p22). Vedere anche MALATTIE della pelle.
      Un foruncolo è un piccolo buco che si estende dalla superficie del corpo dentro la carne. Quando c’è un accumulo tossico mortale che minaccia l’integrità dell’organismo e che non può essere eliminato diversamente dai canali regolari di eliminazione, il corpo realizza un canale come una fistola, un’apertura verso la superficie. E quando il tubo è completato, il corpo riunisce i materiali tossici e li forza verso la superficie attraverso un canale specialmente creato. Questi materiali sono messi così in quarantena finché siano drenati o disintossicati (Ig65p4).
      (Da ciò si capisce che bisogna dare modo all’organismo di disintossicarsi diversamente per guarire dai foruncoli).


    

Fratture

      Sono stati osservati dei daini, in occasione di fratture di una loro zampa, digiunare una o due settimane e guarire.
     
      L’igienista T.C. Fry guarì in due settimane di digiuno da una frattura alla mano (CD1 5ª C).
     
      I bagni di sole e il riposo accelerano la guarigione (Ig60p10).
      Risp.: ad una donna di quarantanove anni, alta 1,62 e del peso di 72 chili, che ha subito una doppia frattura della tibia per una caduta e che prende ferro e farmaci antiipertensivi e che non riesce a formare il callo osseo, consiglia di leggere un libro sul digiuno, di mettersi a letto e fare un digiuno vigilato bevendo acqua. Promette che perderà una dozzina di chili di peso, che non avrà flebite né carenza di ferro e la tibia si risalderà naturalmente (Ig57p39).


    

Freddolosità

      Il tabacco è una delle cause perché causa vasocostrizione che riduce la circolazione nelle estremità (Ig60p2).
      Risp. - la malsana dieta tradizionale accelera il metabolismo per eliminare gli scarti. È quindi più facile sentire freddo con la dieta igienista.
     
      - Si può rimediare con esercizi vigorosi due o tre volte il giorno fatti al momento di avere fame, rinviando il pasto di un’ora: ciò indurrà a mangiare di più.
     
      - Può anche essere dovuta a insufficienza di carboidrati, proteine e grassi: consumare, ogni giorno, 90 - 120 grammi di semi e mezzo avocado.
     
      - Se necessario, usare più abiti caldi o il riscaldamento (Ig33p31).
      Mosséri ha scritto che il digiuno spesso guarisce la freddolosità (JPR c34p211).


    

Frigidità

      Caso: -> Asma (caso).


    

Frullatura

      Priva gli alimenti di una parte delle vitamine per ossidazione, ma se altrimenti non si riesce ad assimilare, è meglio accettare di perdere una parte delle vitamine (Ig52p34).


    

Frutta

      Secondo gli igienisti:
      - la verdura e la frutta sono gli alimenti adatti all’organismo umano.
      - Tuttavia vi sono casi in cui la frutta non deve essere consumata, ad esempio quando c’è febbre, o subito dopo il calo della temperatura – salvo il caso in cui la temperatura scendesse sotto i 36° C - poiché in quel momento l’organismo ha poca capacità di digerirla;
      - Le persone in cattiva salute secondo Mosséri devono consumare più ortaggi che frutta (ad esempio il 70% di verdura e il 30% di frutta).
      - I diabetici devono evitare la frutta “acida” nei primi tempi della cura igienista.
      La frutta si distingue in:
      frutta acida: arance, pompelmi, mandarini, limoni, ananas, fragole, more, albicocche acide, prugne acide, nettarine, pesche, lamponi, melagrana, mela renetta, pomodoro, uva, ecc. ed è combinabile con altra frutta acida, con l’avocado o lo yogurt.
      frutta semiacida: mele dolci, pere dolci, ciliegie dolci, uva dolce, pesche, albicocche dolci, prugne dolci, kaki, fichi freschi, manghi, nespole, visciole, fichi freschi, mirtilli, ecc.
      È combinabile soprattutto con altra frutta semiacida, ma anche con quella acida o dolce.
      frutta dolce: banane secche o cotte, fichi secchi, datteri, manghi, uva passa, moscato, cachi, prugne secche, ciliegie, pere secche, papaya.
      Combinabile con altra frutta dolce.
      Tener presente che le banane:
      - devono essere mangiate ben mature, cioè quando la loro polpa acquista il colore del miele e consistenza abbastanza molle.
      - Oppure vanno mangiate secche, o cotte in pochissima acqua.
      - In caso contrario Le banane contengono troppo amido e sono molto indigeste.
      - É meglio mangiarne poche e da sole per non favorire indigestione (ALRDUSP c19).
      frutta secca (o azotata): noci varie, nocciole, mandorle, pinoli, ecc. da non confondere con la frutta essiccata come i fichi secchi, ecc. È ricca soprattutto di grassi, ma anche di proteine.
      Usarla nei mesi freddi, in piccola quantità;
      frutta neutra: essa non contiene acidi; si tratta dei cocomeri e dei meloni (mangiarli da soli).
      frutta essiccata: è meglio che l’essiccazione avvenga al sole, se è sufficientemente forte, per parecchi giorni, ma non la notte (comunque a temperatura moderata per non distruggere le vitamine) e senza usare conservanti e composti dello zolfo, coloranti o sbiancanti, perché nocivi a fegato e reni, oltre ad essere una possibile fonte di mal di testa.
      Poi conservarla chiusa ermeticamente, ma non in frigo che è sempre un poco umido (Ig22p38).
      La frutta essiccata diventa più digeribile se reidratata.
      La frutta matura è migliore della frutta quasi matura.
      Per maggiori informazioni sui vari tipi di frutta e ortaggi, leggere il 5° volume di La salute col cibo.
      Le cure di frutta sono benefiche, soprattutto a coloro che mangiano i cibi tradizionali, ma non tanto per i loro nutrienti quanto perché sono più facili da digerire e meno ricche di calorie e di tossine (SRPLJ p101).
      Risp.: Ad un lettore che lamenta disturbi, quali acidità, bruciori di stomaco e intestini se mangia molta frutta:
      - consumare una parte della frutta sotto forma di succo,
      - non superare i sei datteri il giorno vista la loro acidità;
      - usare patate e verdure ben cotte;
      - mangiare riso bianco a giorni alterni e tuorlo d’uovo preso con le verdure (Ig43p36).
      - Durante le contrarietà, tralasciare la frutta fresca e secca (Ig20p29).
      Un lettore domanda come mai in alcuni popoli molti siano sopravvissuti nonostante l’uso quasi esclusivo di riso o di pane. Mosséri risponde che essi hanno dovuto pagarne il prezzo con ospedali strapieni di malati e morti premature mentre altri popoli quasi vegetariani, come gli Hunza, ignorano la malattia. E aggiunge che l’uomo dovrebbe alternare frutti e verdure (Ig52p36).
      Ad un altro lettore risponde che l’organismo deve neutralizzare l’acidità dei frutti prima di poter utilizzare le loro sostanze alcaline; e che in caso di malattia o di infezione, il corpo è incapace di ossidare l’acido della frutta e conseguentemente è meglio evitarla, salvo al più consumare quella neutra, cioè i meloni e i cocomeri che non contengono acidità (Ig46p37).

Nessun commento:

Posta un commento