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Sintesi del libro di Adriano Panzironi

VIVERE 120 ANNI - LE VERITA' CHE NESSUNO VUOLE RACCONTARTI


    INTRODUZIONE

    Adriano Panzironi è un giornalista dall’età di 17 anni.
    Verso la maturità ha cominciato a soffrire di varie patologie, tra cui allergie che hanno messo in pericolo la sua vita. E i medici erano incapaci di prevenire il ripetersi di ricadute.
    Allora, col suo fratello gemello Roberto, si è messo a studiare le materie che riguardano la salute, come la biologia e la biochimica, l’antropologia, ecc. Così ha scoperto che i nostri antichi progenitori vivevano più sani di noi e ha cercato di scoprirne il motivo nelle suddette scienze. Il suo libro Vivere 120 anni è il risultato di tali studi.

    I CENTENARI
    Certamente il DNA influisce sulla longevità, ma questa ha anche altri fattori che, fortunatamente, sono almeno in parte sotto il nostro controllo. Conseguentemente, possiamo aspirare a una vita sana e lunga se ci informeremo dei fattori che possono propiziarcela.
    Infatti, si è scoperto che le persone ultracentenari solitamente consumano alquanta frutta e verdura, pesce, carne, pochi carboidrati e, soprattutto, poche calorie. Inoltre, vivono senza alti livelli di stress e svolgono parecchia attività fisica.
    Questo in fondo ci viene confermato anche dagli antropologi che hanno studiato i fossili umani dei tempi remoti e le loro usanze alimentari. Nei loro scheletri non si trovano tracce delle malattie degenerative. Al contrario gli antichi Egizi, che consumavano i cereali, soffrivano di malattie cardiocircolatorie al pari di oggi.
    Ciò si è ulteriormente aggravato con la rivoluzione industriale, che ha portato sempre più persone nelle città, nutrite con i cereali e altri cibi sempre più innaturali, come oggi sono le merendine, biscotti, ecc., oltre che a lavorare moltissime ore il giorno.
    Per nostra disgrazia, non afferriamo che intere categorie di persone sarebbero rovinate se noi godessimo di buona salute, cioè che le industrie farmaceutiche fallirebbero e i loro scienziati inventori di medicine dovrebbero cercarsi un altro lavoro e lo stesso avverrebbe per la classe medica.
    Noi ci fidiamo ingenuamente di loro quando essi sono allarmati allorché assistono all’ingresso nel mercato di altri metodi di prevenzione e cura delle malattie e non capiamo che essi non sono preoccupati per la salute nostra ma per quella del loro portafoglio.
    (E’ questo che sta avvenendo oggi per lo stile di vita life120 di cui parla il libro Vivere 120 anni, come è avvenuto in passato per l’omeopatia, l’igienismo e la macrobiotica).
     Anche l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha dato consigli errati per prevenire l’obesità, invitando la popolazione a consumare più carboidrati e ad evitare i grassi.
    Infatti il consumo dei grassi è diminuito del 30% e l’obesità è aumentata del 500%.
    Bisogna, perciò, che noi smettiamo di credere a tali signori e che ci preoccupiamo personalmente della nostra salute - trascurando piuttosto le parole crociate, il sudoku e altri passatempi - per informarci con la lettura del libro di Adriano Panzironi o, almeno, del presente riassunto di esso.



CAPITOLO 1 - LA CELLULA

    La cellula è la più piccola parte di ogni essere vivente che ha un diametro pari a un centesimo di millimetro.
    Nel nostro corpo sono presenti quattro tipi di cellule:
    le cellule nervose che consentono la comunicazione tra le varie parti del corpo;
    le cellule epiteliali che formano le pareti dell’intestino, delle vene e arterie e la pelle;
    le cellule del tessuto connettivo che compongono lo scheletro e la matrice extracellulare;
    e infine le cellule dei muscoli (elastiche).
    Ciascuno di questi gruppi di cellule ha una durata diversa. Quelle nervose e quelle muscolari durano tutta la vita, mentre i globuli bianchi solo due giorni.
    Tutte le cellule hanno una membrana che racchiude un liquido acquoso, il citoplasma.
    La membrana è costituita da un doppio strato di lipidi (fosfolipidi e colesterolo, posizionato all’esterno) e uno di proteine (all’interno). La membrana ha la capacità di riconoscere le sostanze nutritive con delle molecole antenna, di far entrare quelle di cui la cellula ha bisogno e di far uscire le sostanze nocive, cioè i materiali di scarto.
    Esistono delle speciali porte dette pompe sodio-potassio che fanno entrare o uscire questi due materiali. Invece ossigeno, anidride carbonica e acqua possono entrare e uscire spontaneamente.

    IL CITOPLASMA
    E’ detto anche citosol ed è il liquido acquoso presente dentro la cellula. In esso sono sospesi tanti organelli che svolgono tutte le funzioni cellulari tra cui la produzione di energia per mezzo della glicolisi o del ciclo di Krebs.
    All’interno del citosol sono presenti le vitamine, i minerali, le sostanze organiche e il 95% del potassio presente nel nostro corpo.

    IL NUCLEO
    Il nucleo della cellula è circondato dalla membrana nucleare e contiene il DNA con tutte le informazioni genetiche che permetteranno di creare cellule gemelle. All’interno del nucleo c’è il nucleolo.

    I MITOCONDRI
    I mitocondri sono organuli che producono gli ATP (particelle energetiche) utilizzando grassi, zuccheri e aminoacidi. Tale processo utilizza l’ossigeno, a differenza della glicolisi

    I LISOSOMI
    Sono organi che sintetizzano le proteine fondamentali della cellula e della matrice utilizzando gli aminoacidi presenti nel sangue e seguendo le istruzioni racchiuse nel RNA. Le proteine saranno immesse nel citoplasma da parte dei cosiddetti ribosomi liberi, nel reticolo endoplasmatico da parte dei ribosomi legati.

    IL RETICOLO ENDOPLASMATICO
    E’ l’organo incaricato di sintetizzare i lipidi non usati a fini energetici, alla trasformazione delle proteine prodotte nei ribosomi e alla creazione dei recettori presenti sulla membrana cellulare.

    L’APPARATO DEL GOLGI
    E’ un insieme di vescicole che trasportano le sostanze prodotte dal reticolo endoplasmatico nell’organismo.

    I LISOSOMI
    Sono delle vescicole avvolte in una membrana e che contengono enzimi capaci di digerire i virus, i batteri e le particelle estranee oltre a pezzi di membrana o gli altri organelli cellulari deteriorati. Infine provvedono all’apoptosi della cellula stessa, aprendosi e lasciando uscire i suoi enzimi.

    I CENTRIOLI
    Sono incaricati della funzione della divisione cellulare di una cellula madre in due cellule figlie.

    IL CITOSCHELETRO
    E’ costituito da filamenti che mantengono la forma alla cellula, pur permettendole di essere elastica.



CAPITOLO 2 - L’EQUILIBRIO OSMOLARE CELLULARE

    Se si mette acqua in un tubo a forma di U, con le due metà separate da una membrana, e in una di esse si mette si mettono due acque con due diverse quantità di sali disciolti (ad esempio acqua potabile e acqua di mare), l’acqua con minori quantità di sali passerà nell’altra finché la concentrazione dei sali non sarà identica.
    (Ad esempio quando si fa una flebo, si aggiunge sempre del sale per evitare un eccessivo assorbimento di acqua nei globuli rossi, la quale li farebbe esplodere).
    Nel citosol c’è il 95% del potassio presente nel corpo umano, mentre nella matrice c’è il 95% del sodio. Quando il rapporto 1/1 tra sodio e potassio si altera, entrano in azione le pompe sodio-potassio per riequilibrarlo.
    La quantità di sali viene detta gradiente.
    Le cellule eccitabili (neuroni e fibrocellule) hanno 100 volte più pompe sodio/potassio delle cellule normali, non eccitabili. Queste ultime utilizzano le pompe solo per mantenere il loro volume. Troppi sali (ossia un gradiente eccessivo) nella matrice farebbero raggrinzire le cellule; pochi, al contrario, le farebbero esplodere.
    La pompa sodio-potassio è in grado di legarsi a tre atomi di sodio e con l’aiuto di una molecola di Atp (fosforilazione) trasporta il sodio dentro la cellula. Consumato l’Atp (defosforilazione), diventa affine al potassio e fa passare due atomi di potassio all’esterno della cellula.



CAPITOLO 3 - IL CAMBIO DELLA POLARITA’ CELLULARE

    Di solito i minerali contenuti nella cellula le danno una carica elettrica positiva e alla matrice extracellulare una carica negativa. Tali due cariche di solito si bilanciano. In tal caso si parla di potenziale di riposo della cellula. Se la matrice aumenta il suo gradiente, entrano in azione le pompe sodio-potassio che fanno uscire il potassio ed entrare il sodio nella cellula, che in tal modo assume una carica negativa. Nelle cellule nervose, invece, il cambio di polarità è utilizzato per generare segnali elettrici verso e da altre cellule.



CAPITOLO 4 - LA MATRICE EXTRACELLULARE (ECM)

    La ECM è composta di proteine fibrose (distinte in collagene, articolari, elastiche) e di CAG (o glicosamminoglicani).
    Gli aminoacidi più numerosi nelle proteine fibrose sono la prolina e la glicina.
    Le CAG hanno funzioni adesive, sono 10 volte più numerose delle proteine fibrose e hanno consistenza gelatinosa.
    La matrice extracellulare passa le sostanze nutritive alle cellule e ne riceve i rifiuti.
    Dalle 3 alle 15 essa mantiene uno stato più acquoso, detto stato di sol. In esso la matrice viene degradata.
    Dalle 15 alle 3 invece si modifica in uno stato gelatinoso (stato di gel) e avviene la riparazione delle proteine fibrose.
    A volte - nell’acidosi e nell’infiammazione cronica - tali due fasi non si alternano come sarebbe desiderabile e, allora, la matrice si deteriora. Ciò avviene a causa di un’alimentazione, stile di vita e carenza di micronutrienti come la vitamina C o dello stile di vita.



CAPITOLO 5 - IL NOSTRO APPARATO DIGERENTE

    L’apparato digerente ha la funzione di scomporre gli alimenti in modo che possano essere assorbiti e assimilati e fornirci i macronutrienti (i carboidrati, le proteine e i grassi) e i micronutrienti.
    L’eccesso o la carenza dei nutrienti è la causa di squilibri metabolici alla base di tutte le malattie.

    I CARBOIDRATI
    Si distinguono in semplici o complessi. Sono semplici lo zucchero di barbabietola e lo zucchero di canna che è di colore marroncino.
    Sono complessi gli amidi presenti nella farina e derivati, nel riso, mais, ecc., nei legumi e nelle patate.
    Gran parte dei carboidrati sono poi trasformati in glucosio nel nostro organismo. Gli zuccheri assorbiti in eccesso, sono trasformati in grasso saturo e stipati negli adipociti, soprattutto sula pancia, glutei e cosce.

    LE PROTEINE
    Le proteine sono molecole molto complesse, composte da atomi di azoto, carbonio, ossigeno e idrogeno. Esse sono composte da molecole più piccole, chiamate aminoacidi, dei quali si contano 20 tipi diversi. Otto di essi sono detti essenziali perché occorre assumerli con l’alimentazione. Quanto agli altri dodici, l’organismo può fabbricarli da sé, a condizione che abbia il materiale necessario, che è costituito da altri aminoacidi e vitamine.
    (Probabilmente, non può fabbricare nemmeno un buon DNA per le nuove cellule se non ha a disposizione tutti gli aminoacidi necessari. E poi gli "scienziati" ci raccontano che la colpa delle malattie è del DNA ossia dell’ereditarietà).
    Le proteine forniscono all’organismo gli aminoacidi necessari per costruire o rinnovare la maggior parte dei suoi tessuti e per fabbricare ormoni ed enzimi. Esse sono contenute soprattutto negli alimenti di origine animale - in percentuali molto varie dal 10 al 25% - come la carne, il pesce, le uova e il formaggio, di solito insieme a parecchi grassi - e in alcuni alimenti vegetali, come i legumi secchi, la frutta secca e i cereali.

    Secondo Panzironi, però, le proteine vegetali sono meno utilizzabili a fini plastici poiché non contengono tutti gli aminoacidi essenziali e finiscono con l’essere utilizzate in buona parte dall’organismo come fonte di energia, dopo essere state trasformate in glucosio.

    Il preteso pericolo di causare il cancro attribuito agli alimenti animali, secondo Panzironi, deriva piuttosto dalla cottura a temperature oltre i 200°C o per oltre 20 minuti alla brace o con la frittura: preferire la cottura a vapore o con la bollitura; inoltre è molto utile marinare il cibo in frigo per 6 ore nel succo di limone o nell’olio d’oliva o nel vino prima di cuocerlo. Infine sono i carboidrati consumati con la carne a ostacolare la buona digestione e assimilazione delle proteine facendo mancare il giusto grado di acidità del succo gastrico.

    Infine, i vegetariani soffrono di carenza di varie sostanze: ferro, omega 3, carnitina, prolina, lisina (quella dei legumi è difficile da estrarre), vitamina B12 - che porta a un aumento dell’omocisteina, responsabile di malattie cardiache e renali, Alzheimer, Parkinson, fratture ossee, vasocostrizione.
    Va peggio ancora per i fruttariani, i quali dispongono dell’1-2% di proteine in confronto a un 15% di zuccheri. Pertanto, a chi non mangia cibi animali, Panzironi consiglia di ricorrere agli appropriati integratori.

    Tuttavia, i vegetariani obiettano che è sufficiente usare insieme diversi tipi di vegetali - ad esempio la pasta con i legumi - per avere tutti gli aminoacidi essenziali. Panzironi risponde che comunque in tal modo si ha quantomeno un consumo eccessivo di carboidrati, essendone ricchi sia i cereali che i legumi.

    I GRASSI
    Si distinguono in grassi saturi, monoinsaturi e polinsaturi. Tra i polinsaturi sono presenti gli omega3 e gli omega6 che sono detti essenziali perché il nostro corpo non può sintetizzarli e, pertanto, occorre assumerli con la dieta.
    Essi non sono usati per produrre energia ma a fini plastici.
    Esistono anche grassi omega 6 trans, generati con procedimenti chimici con l’aggiunta di atomi di idrogeno al fine di dare loro la consistenza dei grassi saturi. Essi sono dannosi.

    LA DIGESTIONE INIZIA DALLA BOCCA
    E’ necessario frantumare bene il cibo che mangiamo affinché sia ben digerito. Per i carboidrati la scomposizione in zuccheri semplici inizia dalla bocca tramite l’amilasi salivare.
    La colecistochinasi, secreta dallo stomaco in seguito all’assunzione di grassi, dà un senso di sazietà. Ciò non si verifica consumando i carboidrati per cui succede più facilmente di eccedere con le quantità con essi.

    LA FLORA BATTERICA
    Produce enzimi, vitamine e gli acidi come quello acetico, butirrico e propionico che sono necessari al nutrimento degli enterociti. Essi sono secreti in percentuali differenti secondo il pH dello stomaco. Lo stesso succede alle popolazioni batteriche, alcune delle quali, peraltro, si nutrono di carboidrati e altre di proteine. La nostra alimentazione nutre anche la popolazione batterica e può essere causa di malattie, causando il prevalere di questo o quel ceppo batterico.

    I PREBIOTICI
    Sono invece alimenti che nutrono solo le flore batteriche. Si tratta dei FOS, costituiti principalmente da inulina, contenuta soprattutto dai topinambur, banane, carciofi, aglio e cipolla.



CAPITOLO 6 - "LA VIA DEGLI ZUCCHERI" (glucosio)

    Lo zucchero è utilizzato solo per produrre energia via ATP. Solo le cellule del cervello (i neuroni) e le fibre muscolari bianche (e i globuli rossi) usano esclusivamente lo zucchero come fonte di energia.
    L’eccesso di zucchero nel sangue è eliminato tramite l’insulina. Alcune proteine, carrier proteici, trasportano il glucosio nelle cellule e sono i glut.

    I GLUT
    Essi trasportano il sodio glucosio nel citosol.
    I glut 1 fanno entrare la dose necessaria alla sopravvivenza delle cellule. Essi non risentono né della glicemia, né dell’insulina.
    I glut 2 fanno uscire il glucosio dal fegato verso le cellule o viceversa.
    I glut 3 fanno entrare molto più glucosio dei glut 1, 2, 4. Essi risentono della glicemia.
    I glut 4 sono sensibili all’insulina ma non alla glicemia e stanno nelle fibre muscolari e in quelle adipose.

     L’INSULINA
    Nel sangue umano la quantità di zuccheri - detta glicemia - dovrebbe essere pari a 0,8 grammi per litro. Il massimo è 6 grammi in un litro e 30 grammi (veramente l’aritmetica dice 37,5 grammi; infatti, 5X6/0,8=37,5) nei cinque litri di sangue di un individuo medio in buona salute, oltre si va in coma diabetico.
    L’insulina - che è prodotta dal pancreas - ha il compito di ridurre la glicemia sotto la norma e ha la priorità sugli altri ormoni.
    Per prima cosa tenta di far entrare il glucosio nel fegato che può accoglierne al massimo 70 grammi.
    Se la riserva del fegato è già al massimo, tenta di farlo entrare lo zucchero nella fibra bianca dei muscoli, nei quali si può avere una riserva di 300 grammi. In caso di inattività fisica questa riserva è spesso già al massimo.
    La terza via per smaltire il glucosio è quella della polarizzazione delle cellule per farvi entrare il glucosio, attraverso la ritenzione del sodio che entrerà nelle cellule insieme al glucosio e ne farà uscire il potassio. In tal caso obbliga le cellule a procurarsi l’energia col glucosio (anziché ricorrendo ai grassi).
    Se neanche questo basta per abbassare la glicemia, stimola il fegato a produrre le lipoproteine VLDL affinché trasformino in grasso il glucosio in eccesso e trasportino il grasso alle cellule che ne hanno bisogno, o altrimenti alle cellule di grasso, dette adipociti, in particolare a quelle della pancia negli uomini e a quelle dei glutei e delle gambe nelle donne.
    Invece un’alimentazione ricca di grassi oltre il fabbisogno causa una localizzazione dei grassi nel sottocutaneo di tutto il corpo.

    L’INDICE GLICEMICO E IL CARICO GLICEMICO
    La medicina ha elaborato l’indice glicemico che indica con quale velocità lo zucchero contenuto in un dato alimento fa crescere la glicemia, considerando pari a 100 quella del glucosio.
    In realtà lo zucchero di un alimento può essere più o meno accompagnato da altre sostanze che ne rallentano l’assorbimento, per cui è più appropriato tener conto del carico glicemico ossia della quantità di glucosio contenuto in un dato alimento.
    E’ bene consumare gli alimenti a basso carico glicemico (carne, pesce, uova, formaggi) - che non contengono glucosio - e ortaggi - che ne contengono generalmente poco - ed evitare gli altri alimenti, in particolare i cereali, le patate e i legumi (secchi).
    Comunque si può moderare il carico glicemico mangiando insieme ad esempio la pasta con la zucca che ha un carico glicemico molto basso o consumare una bevanda zuccherata durante un pasto anziché a stomaco vuoto.
    Gli alimenti contenenti fibre o grassi rallentano l’assorbimento e quindi l’influsso sulla glicemia.

    IL GLUCAGONE
    E’ prodotto anch’esso dal pancreas e produce il rilascio del glucosio dal fegato e del grasso dagli adipociti. Ciò consente di consumare il grasso quando non si mangiano i carboidrati.



CAPITOLO 7 - "LA VIA DEI GRASSI"

    I grassi ingeriti sono scomposti in acidi grassi dalla bile e dalla lipasi pancreatica, poi sono assorbiti e trasformati in chilomicroni.

    IL METABOLISMO DEI GRASSI
    Essi non sono utilizzati solo come fonte di energia ma anche per fini plastici. Anzitutto gli acidi grassi ingeriti sono trasformati in trigliceridi, fosfolipidi e colesterolo.
    I trigliceridi sono sintetizzati nell’intestino a partire dai chilomicroni, oppure dal fegato a partire dai carboidrati (VLDL) su azione dell’insulina, ma possono essere fabbricati anche dalle cellule adipose su azione del glucagone, quando occorrono al nostro corpo.

    I TRIGLICERIDI
    I trigliceridi sono composti da tre molecole di acidi grassi e da una di glicerolo (o glicerina). E’ la forma di energia più concentrata. Essi sono formati dagli intestini a partire dai grassi o dal fegato a partire dai carboidrati su ordine dell’insulina (VLDL). Possono essere formati pure dal tessuto adiposo su azione del glucagone, per utilizzare le riserve di grasso.

    I FOSFOLIPIDI
    I fosfolipidi sono il 2% dei lipidi del nostro corpo e hanno una testa idrosolubile e una coda non solubile in acqua. Sono utilizzati principalmente a fini plastici (anziché energetici) cioè per costituire le membrane cellulari - dove hanno all’interno la coda non idrosolubile (altrimenti si scioglierebbe nel citosol che è acquoso), per costituire le lipoproteine, la bile, la mielina (che protegge le cellule nervose) e per decine di altre funzioni.

    IL COLESTEROLO
    Il colesterolo svolge molte funzioni del nostro corpo, è necessario a dare stabilità meccanica e flessibilità alle membrane cellulari, regola lo scambio di sostanze messaggere tra l’esterno e l’interno delle cellule, è necessario alla produzione della bile (che consente la digestione dei grassi) e alla divisione delle cellule, è la base di numerosi ormoni (cortisolo, aldosterone, GH, testosterone, ecc.) e della vitamina D.
    Il colesterolo e i grassi non circolano allo stato libero nel sangue ma all’interno delle lipoproteine.

    LE LIPOPROTEINE
    Colesterolo, trigliceridi e fosfolipidi possono viaggiare nel sangue - che è acquoso - solo per mezzo delle lipoproteine come mezzo di trasporto. Esse sono costituite da un manto proteico e sono prodotte dal fegato che le immette nel sangue. Sono le VLDL, le LDL e le HDL. Esistono anche altre lipoproteine - i chilomicroni che trasportano i grassi alimentari - le quali sono prodotte dai villi intestinali e sono immesse nel sistema linfatico, ma raggiungono poi il fegato

    LE VLDL E LDL
    Le VLDL sono prodotte dl fegato per trasformare in grassi il glucosio in eccesso nel sangue per consegnarli alle cellule che ne avessero bisogno per produrre energia o, altrimenti, agli adipociti. A questo punto le VLDL si riducono a LDL.
    Il modesto contenuto di colesterolo e fosfolipidi delle VLDL, ora risulta più alto percentualmente. Esse cedono il colesterolo a quelle cellule che ne hanno bisogno. Un elevato contenuto di LDL è ritenuto precursore delle malattie cardiovascolari (arteriosclerosi).

    LE HDL
    Le HDL sono prodotte dal fegato riassorbendo le proteine dei chilomicroni quando essi hanno distribuito il grasso che contenevano.
    Sono ancora più piccole delle LDL e sono costituite per la metà da colesterolo e l’altra metà da fosfolipidi. Esse riassorbono il colesterolo dalle LDL e perfino dagli ateromi e lo riportano al fegato che lo utilizzerà per produrre bile e acidi biliari.

    CHE COSA AUMENTA IL COLESTEROLO
    Le VLDL - che precorrono le LDL - sono prodotte sotto lo stimolo dell’insulina, ossia in seguito al consumo dei carboidrati.
    Al contrario, le HDL sono prodotte in seguito al consumo dei grassi.

    GLI OMEGA 6
    Esistono parecchi grassi omega 6 e sono contenuti negli oli di semi, di mais, di soia, ecc., nei cereali, nella borraggine, carne, latte e latticini. Tra i più comuni sono l’acido cis-linoleico (LA) e l’acido arachidonico (AA).

    L’ACIDO ARACHIDONICO
    L’acido arachidonico è il maggiore imputato nell’infiammazione dei tessuti e nelle malattie correlate (aterosclerosi, infarto, tumori, ecc.) ma principalmente è prodotto nel nostro organismo a partire dall’acido linoleico attraverso gli enzimi elongasi e delta-5-desaturasi.
    L’acido arachidonico produce gli eicosanoidi cattivi, che sono ormoni locali, (le prostaglandine Pg2, che producono vasocostrizione e, con i trombossani Tx, la broncocostrizione), le leucotrieni Lt3, le lipossine Lx4 che attivano l’aggregazione piastrinica e l’azione aterogenetica.
    L’alto consumo di omega 6 sembra essere la causa primaria dell’aumento dell’infiammazione cronica, delle malattie cardiovascolari, dei tumori e dell’Alzheimer.

    GLI OMEGA 3
    Da una ricerca risultò che gli Eschimesi consumavano molti più grassi dei Danesi eppure erano pochissimo soggetti alle malattie cardiovascolari, avevano le HDL alte e le LDL e i trigliceridi bassi.
    Ciò fu attribuito al consumo di grassi molti ricchi di omega 3, anziché di omega 6.
    Esistono tre tipi di omega 3:
    l’acido ALA (alfalinoleico),
    l’EPA
    e il DHA.
    Questi ultimi due sono utilizzabili tali e quali dal nostro corpo e sono presenti nel pesce azzurro, salmone e in piccola quantità nella carne e nelle uova di pollame allevato allo stato brado.
    Invece, L’ALA deve prima essere trasformato dal nostro corpo in EPA e DHA attraverso appositi enzimi ed è presente nella frutta secca (noci, pistacchi e altra), nell’olio di semi di lino, di canapa e nella colza.
    I grassi omega 3 hanno un’azione opposta a quella degli omega 6: antiaggregante piastrinica, vasoprotettiva, antitrombotica, broncodilatatrice e antinfiammatoria.
    Regolano il metabolismo del calcio, migliorano il sistema nervoso, combattono la degenerazione maculare.
    Inoltre, contrastano le malattie autoimmuni, l’insorgenza dei tumori e la formazione delle metastasi e favoriscono l’apoptosi delle cellule malate.

    COME CONTRASTARE GLI EICOSANOIDI CATTIVI
    Una maggiore presenza di omega 3 contrasta la formazione dell’acido arachidonico da cui derivano gli eicosanoidi cattivi.
    In secondo luogo l’insulina favorisce la produzione di eicosanoidi cattivi, quindi è necessario ridurre il consumo dei carboidrati insulinici.



CAPITOLO 8 - LA "VIA DELLE PROTEINE"

    La perfetta masticazione è importante anche per la digestione delle proteine. La pepsina dello stomaco le divide in gruppi di aminoacidi. Nel duodeno viene riversato molto bicarbonato (per neutralizzare l’acidità del bolo alimentare ricco di acido cloridrico) insieme agli enzimi pancreatici per scindere i composti alimentari in gruppi di due o tre aminoacidi.
    La medicina sostiene che abbiamo bisogno di almeno un grammo di proteine al giorno per ogni chilo di peso corporeo se siamo sedentari e di almeno due grammi se svolgiamo attività sportiva.
    Gli aminoacidi servono alla produzione di enzimi, ormoni, neurotrasmettitori, alla matrice extracellulare e alle cellule, compreso il DNA.
    Il nostro corpo ha molte riserve di aminoacidi non essenziali nella matrice e nei muscoli, ma nessuna per gli aminoacidi essenziali che devono, pertanto, essere forniti dall’alimentazione ad ogni pasto. In caso di carenza di questi, quelli non essenziali in eccesso rispetto alla possibilità di formare delle proteine saranno trasformati in glucosio, dopo aver proceduto alla loro deaminazione, alla transaminazione e alla decarbossilazione, mentre i gruppi amminici saranno trasformati in ammoniaca, tossica per il nostro organismo, e poi in urea da eliminare tramite i reni.

    DOVE TROVARE GLI AMINOACIDI ESSENZIALI
    La lisina si trova nel merluzzo, sardine, maiale, pollo, bovino, formaggio, soia e legumi.
    Il triptofano sta nelle carni, nel pesce, uova, latte, cioccolato, legumi, banane, arachidi, datteri e avena.
    Treonina: carne di agnello, coniglio, maiale, bovino, nelle sardine, nel formaggio, uova, legumi, funghi, nocciole e arachidi.
    Metionina: nel pesce, latticini, cereali integrali.
    Fenilalanina: formaggio, uova, coniglio, legumi, frumento, arachidi, avocado.
    Leucina: pesce, pollo, ricotta, cereali, frutta secca (nocciole, arachidi).
    Isoleucina: sardine, carne bovina, di agnello, pollo, formaggi, uova, lenticchie, soia, mandorle, arachidi.
    Valina: carne di agnello, maiale, pesci come il salmone, formaggi, legumi (fave, piselli e lenticchie), frutta secca (arachidi, noci e nocciole)

    LA QUALITA’ DEGLI AMINOACIDI ESSENZIALI
    Gli aminoacidi vegetali sono utilizzati in misura minore per fini plastici.
    Quelli dell’uovo sono utilizzati al 100% per promuovere l’accrescimento del peso, anziché essere trasformati in glucosio.
    (Comunque la soia raggiunge la carne bovina 2,32 contro 2,30, l’uovo 3,92, latte vaccino 3,09, pesce 3,55, frumento 1,53, farina bianca 0,60).



CAPITOLO 9 - LE FIBRE

    Oltre ai carboidrati, ai grassi e alle proteine e ai micronutrienti, gli alimenti contengono anche le fibre distinte in solubili e insolubili. Le prime assorbono acqua e sono il nutrimento della flora batterica buona oltre che aumentare il tempo in cui il cibo è a contatto con i succhi digestivi e quindi a migliorare la digestione e l’assorbimento del cibo.
    Le fibre insolubili servono solo ad accelerare il movimento del bolo alimentare nel tubo digerente.
    Si ritiene desiderabile il consumo di 35 grammi di fibre il giorno e che la proporzione ideale sia il 60% di fibre insolubili e il 40% di fibre solubili.
    Panzironi afferma che (generalmente) le verdure sono le più equilibrate rispetto al riso, ai cereali e ai legumi.
    Inoltre, questi ultimi contengono molte più calorie e le loro fibre sono per la gran parte insolubili e contengono più acido fitico che si lega ai minerali - ad esempio al calcio e al magnesio - ostacolandone l’assorbimento, col risultato di favorire l’osteoporosi.

    Riporto - dalla tabella del libro Vivere 120 anni - solo le fibre degli alimenti che hanno almeno 4 grammi di fibre su 100 e che fanno parte di quelli previsti dallo stile life120, con l’aggiunta delle fave e dei piselli.

    Alimenti-----------------------Fibre-------Percentuale
    .------------------------------su 100 gr----fibre insolubili
    Asparagi di serra----------------6--------------76
    Bietola---------------------------4,4-------------87
    Broccoletti con testa-----------6,5------------75
    Carciofi---------------------------4,9------------39
    Cardi------------------------------4,9-------------82
    Cavoletti Bruxelles-------------5,7-------------75
    Cavolfiore-----------------------7,1-------------70
    Cavolo cappuccio verde-------2,5-------------54
    Cicoria---------------------------4,6-------------52
    Fagiolini-------------------------10,6------------52
    Fave secche sgusciate cotte--7,3-------------66
    Fichi secchi----------------------13--------------85
    Fragole---------------------------8,3-------------60
    Indivia---------------------------5,2--------------89
    Lattuga---------------------------5,8-------------91
    Lenticchie-----------------------4,5-------------94
    Mele senza buccia--------------1,8------------73
    Peperoni gialli-------------------8--------------39
    Pesche---------------------------2,4-------------45
    Piselli lessi----------------------11--------------50
    Pompelmo-----------------------2,4-------------67
    Porri-------------------------------4--------------70
    Pomodori maturi---------------1,2-------------23
    Prugne gialle--------------------1,7-------------61
    Riso integrale, chicchi medi--3,4--------------53
    Sedano---------------------------1,6-------------57



CAPITOLO 10 - I MECCANISMI ENERGETICI DELLA CELLULA

    Il nostro organismo ha bisogno di energia per eseguire le sue funzioni e se la procura trasformando le molecole ADP (adenosintrifosfato) in ATP (adenosintrifosfato) aggiungendo una molecola energetica, la quale poi può cedere la sua energia e ritrasformarsi in ADP.
    Esistono due procedimenti con cui le cellule possono procurarsi gli ATP:
    la glicolisi, che utilizza le molecole di glucosio senza bisogno dell’ossigeno;
    o il ciclo di Krebs che utilizza sia le molecole di piruvato, che è uno scarto della glicolisi, sia i grassi. Questa seconda procedura è più lenta, ma più efficiente (procura 34 molecole di ATP consumando una molecola di grasso o Acetil CoA, che può provenire dalla glicolisi, dal grasso o dalle proteine, mentre la glicolisi si procura due ATP con una molecola di glucosio.
    IL ciclo di Krebs si effettua nei mitocondri, utilizzando ossigeno che in piccola parte è trasformato in radicali liberi, ma in caso di disfunzione mitocondriale la produzione di radicali liberi è molto più elevata.
    La glicolisi è l’unica soluzione possibile per i neuroni, i globuli rossi e le fibre muscolari bianche utilizzate per i movimenti di forza o veloci.
    Le altre cellule lavorano meglio con i grassi.



CAPITOLO 11 - IL SISTEMA CIRCOLATORIO SANGUIGNO

    Il sistema circolatorio sanguigno è composto di arterie, vene e cuore. Quest’ultimo spinge il sangue nelle arterie che lo trasportano nelle varie parti del corpo per nutrirle oppure nei polmoni per liberarlo dall’anidride carbonica e caricarlo di ossigeno.
    Il sistema arterioso è costituito da vasi sempre più piccoli, fino a quelli chiamati capillari, mentre il sistema venoso lo riporta al cuore carico di rifiuti delle cellule e dell’anidride carbonica attraverso tubi sempre più grandi.
    Le arterie sono colpite da malattie come l’aterosclerosi, l’aneurisma, la trombosi, ecc. mentre le vene sono soggette alla vasculite, alle vene varicose, alle malattie emorroidarie, ecc.

    LA PRESSIONE SANGUIGNA
    La pressione deve variare secondo le situazioni, ad esempio aumentare in caso di un combattimento.
    A volte, però, essa è pericolosamente alta senza che ci sia una situazione di emergenza da affrontare, ma la soluzione opportuna non è necessariamente nel ricorso ai medicinali.
    La causa può essere
    nella ritenzione idrica,
    nella contrazione delle arterie
    o nell’aumento dei battiti del cuore.
    La pressione è regolata soprattutto dall’aldosterone che deriva dal progesterone, questo dal pregnolone e questo dal colesterolo) che ordina ai reni di trattenere il sodio e produce ROS (radicali liberi dell’ossigeno) che inibiscono l’ossido di azoto (NO) e impediscono la dilatazione delle vene. L’aldosterone produce inoltre la ritenzione idrica.
    Il cortisolo, causato da un’alimentazione ricca di carboidrati insulinici favorisce la produzione dell’aldosterone.

    LA CARENZA CRONICA DI POTASSIO
    Ha due cause:
    una è la ritenzione del sodio che l’aldosterone fa entrare nelle cellule insieme al glucosio, per costringere il potassio ad uscirne;
    l’altra è l’alimentazione moderna povera di potassio.
    Tale situazione causa crampi, affaticamento, stanchezza, stipsi e, nel cuore, aritmia, tachicardia, fibrillazione ventricolare e blocco dell’atrio.



CAPITOLO 12 - IL SISTEMA LINFATICO

    Oltre al sistema circolatorio sanguigno esiste il sistema linfatico che riassorbe i liquidi dallo spazio interstiziale (ricco di scarti cellulari e batteri ed evita gli edemi), poi li porta alla vena toracica. La linfa contiene pochi globuli rossi, pochi fattori di coagulazione e molti linfociti e globuli bianchi.
    La maggiore pressione dei tessuti fa entrare i fluidi nei capillari linfatici.
    Un sistema di valvole nei vasi maggiori fa sì che i capillari si svuotino e poi possano di nuovo riempirsi con nuovi fluidi. Il movimento dei muscoli adiacenti ai vasi linfatici fa sì che i vasi si restringano e facciano avanzare la linfa.
    Lungo i vasi linfatici si trovano i linfonodi (sul collo, ascelle e inguine) che filtrano la linfa e producono cellule del sistema immunitario. In essi i monociti maturano e diventano linfociti.

    GLI ORGANI LINFATICI
    Lungo il sistema linfatico si trovano gli organi linfatici: tonsille, timo e milza.
    Il timo controlla la differenziazione dei linfociti e la loro trasformazione in cellule T. Il timo si rimpiccolisce con l’avanzare dell’età.
    La milza produce alcuni leucociti ed elimina i globuli rossi invecchiati e le piastrine imperfette.
    Se la linfa non defluisce correttamente, si ha:
    affaticamento cronico del nostro sistema immunitario e si avranno più virus e altre tossine nei vasi linfatici e nel liquido interstiziale.
    Anche i linfociti si accumulano presso il dotto toracico e scarseggiano nei vasi periferici con conseguente difficoltà a contrastare i batteri in essi.
    Bisogna praticare lo sport e movimento per svuotare i vasi della linfa.
    Si formano edemi nella matrice extracellulare che la degradano, il che porta a un ingrossamento degli arti inferiori, fessurazione dei tessuti e trasudamento della linfa all’esterno (ciò causa anche la cellulite).



CAPITOLO 13- IL SISTEMA IMMUNITARIO

    Il sistema immunitario ha il compito di difenderci da virus, batteri, funghi che tentano di entrare nel nostro corpo attraverso la bocca, il naso, le ferite e le abrasioni. Altri batteri sono presenti in via ordinaria nel nostro intestino e anche contro di essi ci difende il sistema immunitario, tramite cellule che si chiamano mastociti, monociti, granulociti (distinti in basofili, neutrofili ed eosinofili), linfociti (B, T e cellule dendritiche).
    I MONOCITI riconoscono i batteri dalle tossine da essi prodotte, attraversano le pareti dei capillari e si trasformano in macrofagi, entrano nella matrice e inglobano il batterio o virus, distruggendolo poi con acqua ossigenata e ipoclorito di sodio.
    I MASTOCITI sono i registi dell’infiammazione, producono l’istamina e l’eparina, l’Ngf (effetto crescita delle terminazioni nervose) e l’acido arachidonico e generano l’infiammazione. Così fanno entrare il sangue nella matrice extracellulare; e allora i monociti e i neutrofili raggiungono l’infezione.
    I mastociti hanno un ruolo anche nelle allergie.
    I LINFOCITI nascono nel midollo osseo ma hanno bisogno di raggiungere gli organi linfatici per maturare e diventare attivi.
    I linfociti T maturano esclusivamente nel timo e hanno il compito di eliminare virus, batteri e cellule tumorali.
    Essi si suddividono in linfociti T killer (tra cui i linfociti di memoria e altri tipi) e altri tipi ma tutti nascono come linfociti T native, poi si trasformano nelle varie classi. Essi hanno la capacità di riconoscere le cellule sane del corpo (cellule self) da quelle estranee o non sane (cellule not self). Di queste ultime, dopo averle riconosciute bucano la membrana e ne causano la morte, detta lisi e poi sono inglobate dai macrofagi.
    I linfociti T di memoria sono citotossici che hanno incontrato già una volta l’antigene (virus). Quando lo incontreranno di nuovo la risposta immunitaria sarà più veloce.

    CELLULE DENDRITICHE (DC)
    Sono cellule ramificate che entrano in contatto con gli antigeni, li fagocitano e ne conservano le caratteristiche, poi entrano nel timo per maturare e trasmettono le informazioni sull’antigene ai linfociti T o B. A questo punto la cellula dendritica può attivare una risposta immunitaria (immunità) o no (tolleranza, per evitare risposte eccessive) attraverso i recettori Tlr (Toll-like receptors) i quali accertano se sono presenti citochine infiammatorie prodotte dai mastociti e da altre cellule immunitarie (in tal caso è in atto un’invasione). In caso positivo la cellula dendritica entra nel timo e promuove la formazione di linfociti B e T contro lo specifico antigene. La vitamina D regola meglio questo fenomeno.

    L’EQUILIBRIO DEL NOSTRO SISTEMA IMMUNITARIO
    Ogni singolo tipo di cellula immunitaria deve essere attivata al momento giusto e disattivata subito dopo aver risolto l’infiammazione.
    Ciò avviene attraverso una specifica tipologia di linfociti T helper.

    I LINFOCITI T HELPER
    Esistono tre tipi di linfociti: Th1, Th2, Th3.
    I Th1 attivano i linfociti T killer che uccidono i virus e le cellule tumorali senza aver bisogno dei linfociti B e dei loro anticorpi.
    I linfociti Th2, al contrario, combattono i batteri e i funghi e ricorrono alla mediazione dei linfociti B.
    Quando è in corso da parte di un qualsiasi tipo dei suddetti genti patogeni entrano in azione le cellule dendritiche e si trasformano nel tipo di linfociti che occorre per combatterli. In tale momento si riduce la formazione dell’altro tipo di linfociti. Una volta cessato l’attacco, entrano in azione i linfociti Th3 regolatori che distruggono i linfociti ormai in eccesso e riportano in equilibrio tra loro i linfociti Th1 e Th2.
    I Th1 sono distrutti anche dal cortisolo, così si evita che l’eccessiva risposta immunitaria causi malattie autoimmuni.



CAPITOLO 14 - IL SISTEMA NERVOSO

    Esistono due tipi di cellule nervose:
    i neuroni, i quali trasmettono e ricevono gli impulsi nervosi;
    le cellule GLIA o nevroglia che fanno da supporto strutturale e funzionale ai neuroni, assicurando il trasporto dei nutrienti, ossigeno e allontanamento dei rifiuti, isolamento elettrico e altro.
    La trasmissione avviene tra nervi diversi che distano pochissimo nel liquido che li separa (sinapsi elettrica) o la produzione di sostanze chimiche (sinapsi chimica) dette neurotrasmettitori, che aderiscono alla superficie del neurone ricevente, dove il segnale viene decodificato.
    I neurotrasmettitori più importanti sono:
    la serotonina, che ha come precursore il triptofano, aminoacido essenziale, presente nel formaggio, nella carne, in alcune verdure e in misura inferiore nei cereali. Essa regola l’umore, induce al rilassamento, al piacere e al benessere, interagisce con il ciclo sonno-veglia, aumenta la sensibilità al dolore e condiziona l’aggressività.
    La sua assenza è dovuta al cortisolo e causa emicranie e cefalee. Invece l’insulina - dovuta al consumo dei carboidrati insulinici, cosa che poi porta alla crescita del cortisolo, - fa produrre la serotonina. Ecco perché il consumo di carboidrati dà sensazione di appagamento e rilassamento;
    la dopamina ha come precursori gli aminoacidi tirosina e fenilalanina presenti nella carne, nel pesce, nel formaggio, nelle uova e nelle verdure. Essa interagisce con gli ormoni, procura la sensazione di soddisfazione sessuale, stimola la memoria, l’apprendimento, il comportamento e il movimento volontario, agisce sul sistema simpatico e aumenta la pressione e il battito cardiaco;
    la noradrenalina predispone il corpo a uno stato di attenzione, al combattimento, aumenta l’attività del cervello, il numero dei battiti cardiaci, la pressione arteriosa, la mobilitazione degli zuccheri, la vasodilatazione dei bronchi e il rilascio dell’adrenalina.
    La dopamina e la noradrenalina aumentano esponenzialmente col rilascio del cortisolo il quale inibisce l’accesso del triptofano nel cervello e così abbassa la serotonina.

    IL GIUSTO EQUILIBRIO TRA I NEUROTRASMETTITORI
    Quando si consuma la dieta ancestrale e si ha un sano stile di vita il cervello può liberamente produrre i neurotrasmettitori necessari, altrimenti avviene il contrario.



CAPITOLO 15 - IL SISTEMA MUSCOLARE

    Il 40 % del peso del nostro corpo è costituito dal sistema muscolare, il quale è necessario ai movimenti volontari e anche a quelli involontari, ad esempio quelli del cuore.
    Dal giusto equilibrio tra i vari muscoli scheletrici dipende anche la postura.
    Le fibre muscolari sono divise in tre tipi.
    La fibra di tipo 1 è molto vascolarizzata, perciò di colore rosso, ha molti mitocondri e presiede ai movimenti lenti e di scarso peso.
    La fibra di tipo 2b (IIb) è ricca di enzimi glicolici e si occupa dei movimenti veloci e di grossi pesi. E’ detta bianca poiché ha pochi vasi sanguigni.
    La fibra di tipo 2a o fibra rosa o intermedia, è intermedia tra la fibra 1 e 2b.
    Il nostro corpo può modificare la percentuale di tali fibre a seconda dell’attività fisica che svolge.
    Un compito importante in ciò è svolto dalle cellule satelliti che fungono da cellule staminali e migrano dentro le fibre muscolari, fondendosi con le fibrocellule e aumentandone il numero dei nuclei, che hanno la capacità di produrre proteine e di accrescere così le fibre muscolari.

    IL MUSCOLO E LA FASE ORMONALE
    Anche gli ormoni hanno un ruolo nella crescita muscolare. L’attività fisica diminuisce la produzione di insulina e di cortisolo e aumenta il Gh, il testosterone, l’IGf-1 e l’Mgf.
    I muscoli possono tornare della grandezza di quando si era giovani, senza bisogno di fare sforzi, con l’appropriata alimentazione e l’attività fisica.
    Al contrario, per far crescere la muscolatura a livelli mai posseduti, occorre causare i DOMS, danni ai muscoli per mezzo di eccessivo sforzo o causando molto acido lattico.

    IL DOMS
    (Danneggiamento muscolare a insorgenza ritardata)
    Esso si manifesta con dolore 12 ore dopo l’esercizio fisico e dura 24-36 ore.
    La riparazione della matrice avviene durante la notte. Invece, la crescita muscolare avviene solo in seguito all’attività fisica e all’azione di tre ormoni:
    il testosterone,
    il Gh e l’Igf1 che favoriscono la ricostruzione delle ossa,
    L’MGF che è prodotto all’interno del muscolo, che favorisce la sintesi proteica dei lisosomi e promuove la replicazione delle cellule satelliti.



CAPITOLO 16 - QUANTO POSSIAMO VIVERE?

    Le cellule che compongono il nostro corpo sono divise in tre gruppi.
    quelle che non muoiono mai (neuroni e fibrocellule muscolari),
    le cellule che vivono pochi giorni (sistema immunitario e globuli),
    le cellule che hanno un numero massimo di replicazioni (ossa, pelle e tessuti vari). Principalmente da esse dipende la durata della nostra vita, poiché poi diventano "senescenti" e danneggiano i tessuti di cui fanno parte.

    LA SENESCENZA CELLULARE
    E’ stato scoperto dal ricercatore Flick che le cellule possono replicarsi un numero limitato di volte, poi si trasformano in senescenti, meno funzionanti e che recano danno anche a quelle ancora attive, inoltre producono anche eicosanoidi infiammatori.
    Pertanto, occorre evitare - per quanto ci è possibile - che le cellule abbiano bisogno di replicarsi. Ciò avviene quando muore una cellula contigua. Allora occorre sostituirla mediante la replicazione.

    PERCHE’ MUOIONO LE CELLULE?
    Le cellule muoiono:
    per necrosi (quando subiscono danni da fattori esterni alla cellula, traumi chimici o fisici - ipossia, ischemia, traumi fisici come pressione, temperatura, elettricità, radiazioni, agenti infettivi, difetti genetici o eccessi o carenze alimentari o ad opera del sistema immunitario, quando sono invase da un virus).
    e per apoptosi (cioè per suicidio, quando non riescono a riparare i danni subiti, ad esempio ad opera dei radicali liberi).
    Tali danni possono essere causati:
    alla membrana cellulare - dai radicali liberi o dalla carenza di sostanze nutritive come gli omega3, dalla continua depolarizzazione o dal continuo raggrinzimento e rigonfiamento cellulare,
    al nucleo cellulare dai radicai liberi e dalle nitrosammine (questo è il motivo principale della formazione di cellule tumorali),
    o ai mitocondri da parte dei radicali liberi, il che porta alla disfunzione mitocondriale e a un aumento della produzione dei radicali liberi.



PARTE SECONDA - SEZIONE DUE - GLI ORMONI


    Gli ormoni sono lo strumento con cui le cellule inviano messaggi alle altre. Quando a causa dell’età o di errori nutritivi o nello stile di vita la produzione di ormoni è alterata, inizia uno sconvolgimento metabolico che causa le malattie degenerative.



CAPITOLO 17 - L’ORMONE DELLA CRESCITA (GH)

    Il GH è prodotto dall’ipofisi anteriore, su stimolazione dell’ipotalamo per mezzo del Ghrf (Growth Hormon Releasing Facttor) ed è fondamentale per la crescita dei tessuti, altrimenti si ha nanismo nei bambini, invecchiamento precoce negli anziani (è presente in dosi ridottissime: 10 mcg /l).
    Esso aumenta l’utilizzo dei grassi, aumenta la secrezione del glucagone e migliora l’ossidazione dei grassi per il loro utilizzo nel ciclo di Krebs.
    Aumenta il consumo di calorie e, quindi, la temperatura corporea.
    Ha azione anticatabolica inibendo i processi che utilizzano le proteine a fini energetici. Ciò si riscontra dopo l’attività fisica o il digiuno prolungato.
    Stimola l’Igf-1 e altri mediatori che attivano la produzione di proteine.

    PROMOTORI DEL GH
    Occorre il consumo di proteine, soprattutto l’arginina, l’ornitina, l’ornitina alfa-chetoglutarato e la glutammina.
    Il GH aumenta con l’attività fisica e con la presenza del lattato - che deriva dalla glicolisi - e durante il sonno REM.
    La sua produzione è invece inibita dal cortisolo.
    IL GH diminuisce con l’inattività fisica, l’alimentazione non corretta, l’insonnia e l’età.



CAITOLO 18 - IL FATTORE DI CRESCITA (IGF-1)

    E’ chiamato anche somatomedina ed è simile all’insulina, ma promuove la crescita degli organi sessuali del bambino, dello scheletro e della massa muscolare alla dose di 0,2 mcg/ml ed è prodotto soprattutto dalle cellule del fegato e su stimolazione del GH, però a sua volta inibisce la produzione del GH, questo è un sistema di autoregolazione dell’organismo.
    Esso attiva il metabolismo dei grassi e stimola l’assorbimento degli aminoacidi per la produzione dei muscoli, delle ossa e delle cartilagini (si pensa di usarlo nell’osteoporosi, distrofia muscolare, nanismo e malattie neuronali).
    La sua secrezione aumenta:
    durante il sonno REM attraverso il GH
    o attraverso l’acido lattico stimolato soprattutto dall’esercizio veloce o la pesistica pesante (fibrocellule 2b) e tramite l’alimentazione con amidi e zuccheri.
    E’ invece contrastata al cortisolo e dall’insulina.
    Può essere assunto col latte vaccino, di pecora o capra e con i prodotti caseari freschi (formaggi molli, mozzarella, ecc.).



CAPITOLO 19 - IL TESTOSTERONE

    Il testosterone è un ormone prodotto soprattutto dagli uomini, ma presente anche nelle donne, le quali, però, lo utilizzano previa trasformazione in estradiolo tramite l’enzima aromatasi., Entrambi gli ormoni aumentano lo sviluppo muscolare e la riparazione della matrice extracellulare compresa la ricalcificazione delle ossa.
    Nell’uomo:
    aumenta la fertilità, regola il desiderio sessuale e migliora l’erezione;
    sembra che aumenti il numero e la dimensione dei prolungamenti nervosi (dendriti); così rigenera i nervi e li protegge da malattie neurodegenerative (riguardanti umore, concentrazione, memoria);
    contrasta il Parkinson e l’Alzheimer.

    PROMOTORI DEL TESTOSTERONE
    Come tutti gli ormoni, la sua quantità dipende da un giusto equilibrio tra alimentazione (proteine, particolarmente carne rossa tutta la giornata), attività fisica (di tipo pesistico) e anche dal consumo di grassi, dall’attività sessuale e dal sonno profondo. Il suo picco è dalle 3 alle 9.

    DIMINUZIONE DEL TESTOSTERONE
    Il testosterone diminuisce con l’avanzare dell’età,
    la carenza di proteine
    e l’eccessiva presenza del cortisolo che esaurisce la disponibilità del precursore del testosterone, il pregnolone.
    Infine dall’eccessiva presenza di grasso corporeo (che lo trasforma in estradiolo), dall’enzima 5-alfa-reduttasi (stimolato dall’igf-1) che lo trasforma in diidrotestosterone (DHT) e dall’alcol (non superare i due bicchieri di vino il giorno).



CAPITOLO 20 - LA MELATONINA

    E’ un ormone presente sia negli animali che nei vegetali e regola gli altri ormoni e il ritmo sonno-veglia, inibisce il cortisolo e fa aumentare il Gh e il testosterone - rendendo così possibile la riparazione dei tessuti -, agisce contro i radicali liberi più delle vitamine C, E e beta-carotene. La sua quantità ordinaria va dai 5 picogrammi/ml al mattino ai 60/70 alle 2/3 del mattino. Protegge le membrane cellulari, le LDL dall’ossidazione, l’endotelio arterioso, i neuroni cerebrali, allevia i disturbi da cambio di fuso orario e i sintomi della menopausa, ha azione vasodilatatrice e antiaggregante piastrinica, aumenta il metabolismo dei grassi, rafforza il sistema immunitario, inibisce la crescita di vari tipi di tumori, riduce gli effetti collaterali della chemioterapia e prolunga la sopravvivenza dei malati terminali.

    PROMOTORI DELLA MELATONINA
    Il triptofano - presente soprattutto in carne, pesce, uova e formaggi - è l’aminoacido necessario alla produzione della melatonina e da consumare a cena.
    Altrimenti occorrono gli integratori di melatonina.

    DIMINUZIONE DELLA MELATONINA
    La diminuzione avviene con l’età, col cortisolo, con la luce in camera d letto (coprire anche i led), con l’alcol, il fumo, il caffè e i pensieri ricorrenti.



CAPITOLO 21 - IL CORTISOLO

    Il cortisolo - chiamato ormone dello stress - fu scoperto nel 1907 da Hans Selye.
    Esso è l’ormone che più influenza le funzioni del nostro corpo, accelera il metabolismo, incrementa il glucosio nel sangue stimolando il fegato a rilasciare il glucosio delle sue riserve o altrimenti demolendo le proteine anche dei muscoli (neoglucogenesi), per prepararci a un combattimento o alla fuga.
    Inoltre, abbassa l’infiammazione silente - causata dal sistema immunitario - che altrimenti ci distruggerebbe, aumenta la pressione sanguigna.

    AUMENTO DEL CORTISOLO
    L’aumento avviene a causa del nostro stile di vita moderno che offre continui motivi di stress.
    D’altra parte, l’alimentazione a base di carboidrati insulinici, fa prima aumentare la glicemia e intervenire l’insulina che abbassa troppo la glicemia e allora interviene il cortisolo per riportarla ai valori normali.
    Anche gli alimenti ricchi di grassi omega 6 (oli prodotti col mais, riso, ecc.) aumentano la produzione di molecole infiammatorie che stimolano la produzione di cortisolo.



CAPITOLO 22 - LA TIROIDE

    E’ una ghiandola a forma di H che sta nella regione anteriore del collo e secerne numerosi ormoni. I più importanti sono il T4 e il T3 e la calcitonina (della quale però qui non si parla). I neuroni dell’ipotalamo rilasciano il TRH che induce l’ipofisi a secernere il TSH che stimola la tiroide a produrre l’ormone T4 e T3. E’ quest’ultimo l’ormone attivo, mentre l’altro viene trasformato in T3 quando occorre. Può avvenire, però, che il T4 venga trasformato in rT3 che è inattivo.
    Tutte le cellule del corpo hanno dei recettori per gli ormoni tiroidei, sicché la disfunzione della tiroide crea disfunzione in ogni parte dell’organismo.
    La tiroide stimola la sintesi delle proteine e la produzione energetica. Tale azione è stimolata dal cortisolo e dalla leptina, è invece ostacolata dalla dopamina.
    La tiroide diminuisce il consumo energetico in caso di carenza di cibo, lo aumenta in caso di eccesso di cibo, come spesso avviene nella vita odierna e questo è il motivo principale delle malattie collegate alla tiroide.



CAPITOLO 23 - GLI ORMONI DELLA FAME E DELLA SAZIETA’

    Il nostro corpo ci comunica i suoi bisogni con la stanchezza quando abbiamo bisogno di dormire, con la fame se abbiamo bisogno di mangiare, ecc.

    LA GRELINA
    E’ l’ormone della fame prodotto dalle cellule del fondo dello stomaco, ma esso non è secreto se c’è presenza significativa della leptina, ormone prodotto dagli adipociti nel momento in cui assimilano i lipidi (chilomicroni, VLDL e LDL).

    LA LEPTINA.
    Inoltre, tale ormone induce l’ipotalamo a produrre il THR che stimola la tiroide ad aumentare il metabolismo con i suoi ormoni. Tuttavia nelle persone obese c’è leptino - resistenza ed esse continuano ad avere fame perenne.

    LA COLECISTOCHININA
    E’ prodotta dalle cellule del primo tratto dell’intestino quando si mangiano grassi e proteine (non invece se si mangiano carboidrati), regola il rilascio della bile e degli enzimi pancreatici e la stimolazione vagale producendo sensazione di sazietà.
    Inoltre rallenta lo svuotamento dello stomaco, per lasciare più tempo all’intestino di digerire i grassi e le proteine.



CAPITOLO 24 - LA VITAMINA D

    La vitamina D è in realtà un ormone che svolge molte funzioni nel nostro corpo. Solo il 10% del bisogno di vitamina D può essere assunta col cibo. Per il resto deve essere assunta con gli integratori oppure prodotta esponendosi al sole.
    Anzitutto favorisce la fissazione del calcio nelle ossa e così contrasta l’osteoporosi.

    RISPOSTA IMMUNITARIA INSUFFICIENTE
    Inoltre ha molta importanza riguardo al sistema immunitario, rendendolo da un lato più forte a combattere le invasioni batteriche, dall’altro - in presenza di un’infiammazione - impedendo una reazione immunitaria eccessiva, tale da attaccare le cellule del nostro stesso corpo, il che produrrebbe le malattie autoimmuni o sostanze estranee (come proteine mal digerite) che produrrebbero allergie.
    Alcuni esperimenti hanno dimostrato che la vitamina D riduce del 62% il rischio di infarto e di sclerosi multipla, del 78% il rischio di diabete di tipo 1, del 40% le fratture ossee, del 52% le malattie infettive, dell’89% i sintomi dell’artrite reumatoide. Infine è stata riscontrata una relazione inversa tra il livello di vitamina D e la quantità di calcio che si deposita sulle arterie producendo ateromi.

     I TUMORI E LA VITAMINA D
    La vitamina D promuove l’apoptosi delle cellule tumorali o altrimenti le induce alla senescenza impedendone la duplicazione. E’ stato, infatti, rilevato negli USA che l’incidenza dei tumori aumenta man mano che si vive più a nord.
    Analogo beneficio si è ottenuto somministrando la vitamina D.
    La vitamina D è carente perché ci si espone poco al sole, tuttavia esistono altri due fattori:
    l’obesità che trattiene la vitamina D nel grasso, per cui occorre procurarsene di più per ottenere i medesimi risultati;
    l’acidosi tissutale, la quale da un lato induce ad aumentare il calcio presente nel sangue per neutralizzare l’acidità, dall’altro non fa la ritenzione renale del calcio e diminuisce la vitamina D nel sangue per assorbire meno calcio dall’intestino.




PARTE SECONDA - SEZIONE TRE - I DISTRUTTORI DEL NOSTRO CORPO


    INTRODUZIONE - SEZIONE TRE

    Il nostro corpo è in grado di difenderci da infezioni di batteri e virus.
    Esistono, tuttavia, particelle capaci di danneggiare il nostro organismo.



CAPITOLO 25 - I RADICALI LIBERI

    Essi sono atomi che mancano di un elettrone e cercano di rubarlo a un altro atomo, che così viene trasformato a sua volta in un radicale libero.
    Essi sono prodotti in parte dal nostro corpo, ad esempio nella respirazione cellulare, ossia nella produzione di energia attraverso i mitocondri. Ciò avviene molto più spesso in caso di disfunzione mitocondriale.
    Alcuni radicali liberi si formano al contatto con l’ossigeno, il carbonio, l’azoto.
    Altri radicali si formano all’interno delle cellule al contatto con i metalli presenti: ferro, rame, manganese, ecc. oppure dagli eicosanoidi dell’acido arachidonico o dall’eccessiva attività fisica.
    Altri ancora vengono dall’esterno: inquinamento, luce solare, alimenti, fumo.
    I radicali liberi hanno anche funzioni utili, come dilatare le arterie o contrastare la presenza di batteri patogeni, ma possono causare anche danni alle cellule, - a cominciare dalle membrane cellulari di cui viene ridotta la permeabilità e il passaggio dei nutrienti - e la matrice extracellulare riducendo l’elasticità e diminuendo le capacità funzionali degli organi.
    Inoltre possono modificare perfino il DNA - al punto da causare mutazioni, cioè tumori - e i mitocondri con aumento della produzione dei radicali liberi, della specie "anione superossido".

    LE ARMI ENDOGENE CONTRO I RADICALI LIBERI
    Il nostro corpo dispone di vari meccanismi per inertizzare i radicali liberi, quantunque a volte la produzione di essi sia disgraziatamente maggiore della nostra capacità di difendercene (situazione chiamata "stress ossidativo").
    La superossidodismutasi quando incontra un anione superossido lo trasforma in ossigeno e acqua ossigenata, questa poi viene trasformata dalla catalasi in ossigeno e acqua.
    Il glutatione è il più importante antiossidante endogeno, formato da tre aminoacidi (acido glutammico, cisteina e glicina) ed è prodotto dall’enzima glutatione-sintasi. Esso cede un elettrone al radicale libero, ma facendolo diventa inattivo ed occorre il NADPH per riattivarlo.
    Esiste anche:
    il glutatione perossidasi, in cui il glutatione è associato col selenio;
    e il glutatione ridotto che aiuta a eliminare mercurio, piombo, cadmio e i nitrati (inclusi farmaci chemioterapici).
    Il glutatione ha anche la capacità di riattivare le vitamine C ed E, dopo la loro ossidazione e di preservare i linfociti dai danni dei radicali liberi.

    INIBITORI DEL GLUTATIONE
    Disgraziatamente, la nostra alimentazione moderna fa mancare soprattutto la cisteina, scarsa negli alimenti vegetali. Inoltre, il NADPH - che riattiverebbe il glutatione inattivato - non può essere prodotto quando sono presenti troppi Atp, a causa del ricorso eccessivo alla glicolisi, per il consumo di troppi amidi.
    Il NADPH potrebbe essere prodotto anche nella lipolisi, ma questa via è bloccata quando si fa troppo uso di carboidrati insulinici.
    Il cattivo funzionamento del glutatione è causa del favismo e questo conduce alla morte dei globuli rossi a causa dei radicali liberi.

    LE ARMI ESOGENE CONTRO I RADICALI LIBERI
    Anche dall’alimentazione possono, però, provenire gli antiossidanti contro i radicali liberi. Tale qualità è misurata in ORAC (capacità di assorbimento dei radicali liberi).
    Sono antiossidanti le vitamine A, C. E oltre al coenzima Q10.
    Gli anti ossidanti naturali sono i carotenoidi - licopene, beta carotene, alfa carotene, fitoene, fitofluene, luteina, i quali sono liposolubili e combattono i radicali liberi che attaccano le membrane cellulari che sono composte di grassi - e i polifenoli - quercetina, miricetina, catechina, epigallocatechina gallato, resveratrolo.
    La FDA ha calcolato una quantità di antiossidanti sufficienti alle persone in salute pari a 5.000 ORAC il giorno, ma con l’alimentazione moderna si stenta ad arrivare a 1.500. E’ importante perciò l’integrazione.
    Ecco gli ORAC dei componenti di ORAC SPICE per grammo:
    Chiodi di garofano--3144
    Cannella------------- 2675
    Origano essiccato--2001
    Curcuma-------------1593
    Zenzero----------------288
    Pepe nero-------------276

    Tra loro sono presenti in graduatoria:
    Sumac-------------------3124
    Crusca di sorgo ------2400
    Bacche reidratate----1614
    Crusca sorgo nero---1008
    Sumac in polvere------868
    Cacao amaro-----------809
    Semi di cumino--------768
    Polvere conc.maqui--750
    Prezzemolo essicc.--743
    Crusca sorgo rosso--710
    Basilico essicc.--------676
    Cioccol. s. zucchero-495
    Curry---------------------485
    Granella di sorgo-----455
    Cioccol. oland. polv--402
    Succo di maqui-------402
    Salvia fresca-----------324
    Semi senape gialli----324
    Semi di senape gialli-293



CAPITOLO 26 - LE GLICOTOSSINE

    Sono una delle cause scatenanti delle maggiori malattie moderne (tumori, arteriosclerosi, Parkinson, Alzheimer) e derivano dall’ossidazione delle proteine e dei grassi ad opera del glucosio, peraltro soggetto anch’esso ad ossidazione che col tempo si trasformano in Ages e Ales e cominciano a depositarsi nei vari tessuti.
    Ciò induce anche il processo di infiammazione della matrice extracellulare con conseguente aumento della produzione di citochine infiammatorie.
    Producono 50 volte più radicali liberi di quelli prodotti dalla cellula ad opera della respirazione cellulare.
    Risultano più colpiti il collagene dell’epidermide, la cartilagine, il cristallino e l’endotelio arterioso.

    GLI AGES E LA MATRICE EXTRACELLULARE, L’ATEROSCLEROSI E IL DNA
    Gli Ages sono i primi responsabili dell’inibizione del processo di rinnovo e riparazione della matrice extracellulare.
    Fanno aumentare la produzione degli enzimi metalloproteasi (gli stessi che permettono al tumore la distruzione del tessuto circostante) che demoliscono le eliche del collagene insieme a grandi quantità di inibitori (timp-1 e timp-2). Ciò porta nel derma - ma si può immaginare che ciò avvenga anche in altri tessuti - alla morte di molte cellule e alla replicazione di quelle vicine anticipando così la loro senescenza e la formazione delle rughe, la perdita di elasticità e minore capacità di guarigione, oltre che alla liberazione di citochine infiammatorie.
    Anche l’endotelio delle arterie è un tessuto prediletto dagli Ages, dove vengono causate le placche arteriosclerotiche. Il test di controllo degli Ages tramite la fluorescenza è il più attendibile per valutare le percentuali di mortalità.
    Gli Ages legandosi ai recettori della membrana cellulare emettono molti radicali liberi che danneggiano anche il DNA, specialmente di quelle cellule che hanno una vita lunga.

    LE GLICOTOSSINE ESOGENE
    La cottura causa tante più alterazioni quanto più elevata è la temperatura. Uno di tali prodotti è l’acrilammide. Vi sono più soggetti gli alimenti che contengono amidi, in particolare il pan grattato e i biscotti. La migliore cottura è la bollitura, la peggiore è la cottura alla griglia. Tra il pesce scegliere quello che s’imbrunisce meno.
    In termini di formazione degli Ages la nostra alimentazione è importante quanto mantenere basso il glucosio nel sangue.



CAPITOLO 27 - LE AMMINE BIOGENE

    Normalmente, le proteine ingerite sono scomposte in aminoacidi e assorbite dai villi intestinali, ma a volte la flora batterica o i funghi presenti nell’intestino aggrediscono le proteine alterandole e trasformandole in ammine biogene, dannose alla nostra salute le quali alterano il nostro sistema immunitario e possono causare anche il tumore.
    Le ammine biogene più attive sono l’istamina (che deriva dall’istidina), la putrescina, la spermidina e la spermina (che derivano dall’arginina) e la cadaverina (che deriva dalla lisina). La putrescina può derivare anche dall’ornitina.

    ISTAMINA
    L’istamina è la più potente di queste ammine e il suo effetto aumenta esponenzialmente quando sono presenti anche le altre ammine suddette.
    Essa ha un effetto allergenico. E’ prodotta anche dal nostro sistema immunitario per permettere la vasodilatazione, predisponendo i tessuti alla riparazione e al contrasto dei batteri patogeni. Aumenta la produzione dei linfociti Th2 e dei mastociti. E’ prodotta anche dalle cellule nervose, poiché è un neurotrasmettitore giacché agevola la trasmissione dei segnali dei neuroni.
    Nelle cellule sono presenti 4 tipi di recettori dell’istamina:

    H1
    agisce sulla muscolatura dell’intestino ileo e porta alla diarrea;
    modula il ritmo circadiano, sonno-veglia;
    induce broncocostrizione ed asma;
    stimola i centri del vomito.

    H2
    influenza il ritmo cardiaco;
    influenza la secrezione di acido gastrico;
    fa proliferare i linfociti Th2 e produrre citochine.

    H3
    Agisce come feedback limitando la produzione di istamina quando ce n’è già abbastanza.

    H4
    Aumenta la produzione di eosinofili, mastociti e neutrofili.

    L’istamina è il principale agente responsabile delle allergie e delle intolleranze alimentari e di tante altre patologie, ad esempio: mal di testa, acidità di stomaco, diarrea, infiammazione cronica, tumori, malattie autoimmuni, Alzheimer, Parkinson, acidosi.
    Le armi endogene contro l’istamina sono gli enzimi DAO (nell’intestino: distrugge l’istamina presente negli alimenti) e l’HMMT (nella pelle e cervello: impedisce di produrre altra istamina endogena).
    Le armi esogene contro l’istamina consistono nel mantenere in buona salute l’intestino tramite: vitamina C, B6 e quercetina.
    Le armi endogene contro le altre istamine sono gli enzimi Mao e Pao.

    LE AMMINE ESOGENE
    Le ammine esogene possono venire dagli alimenti, specialmente quelli soggetti a fermentazione o a stagionatura (grana, pecorino, groviera, vino, birra, crauti insaccati, fegato, tonno, alici, sardine, salmone, crostacei, frutti di mare), sia animali che vegetali, come la frutta troppo matura.
    Vi sono alimenti "liberatori di istamina": uovo, molluschi, fragole, meloni, agrumi, pomodori, spinaci, cioccolata e derivati, alcol, caffè, bevande gassate, noci, nocciole, mandorle, arachidi, lenticchie, fave.
    Infine vi sono alimenti che favoriscono l’assorbimento di istamina: gli amidi, quelli ricchi di nitriti o di sostanze irritanti (alcol). Lo fanno anche alcuni medicinali come l’aspirina e gli antibiotici.



CAPITOLO 28 - LE NITROSAMMINE

    In realtà - contrariamente a quatto dicono molti - la carne non è cancerogena di per sé, può diventare tale attraverso la formazione, prima delle ammine biogene, poi delle nitrosammine se incontra nitriti e nitrati in un ambiente acido come lo stomaco.
    I nitrati che contengono un atomo di azoto legato a tre atomi di ossigeno, mentre i nitriti contengono un atomo di azoto collegato a due atomi di ossigeno. I nitriti sono quelli che formano le nitrosammine, mentre i nitrati no, solo che possono trasformarsi in nitriti e ciò comunque può avvenire nella bocca in presenza di batteri.
    Nitriti e nitrati sono un po’ dovunque, ma soprattutto negli ortaggi eccessivamente concimati o coltivati nelle serre (perché non prendono abbastanza sole per trasformare i nitrati e i nitriti in sostanze proteiche).
    Inoltre le industrie conserviera immette i nitrati e i nitriti negli alimenti animali per allontanare la data di scadenza.

    Alimento----------Nitrati mg/kg--------Nitriti mg/kg
    Asparagi------------------60----------------------0-9
    Bietole-----------------2760-----------------------6
    Broccoli----------------1.014---------------------1-5
    Carne bovina-----------1,1---------------------------
    Manzo in scatola----60-70--------------------15-23
    Carote--------------------119----------------------0,8
    Cavoli---------------------635----------------------0,5
    Cipolle--------------------235------------------------1
    Cocomero----------------151---------------------0-8
    Fagioli----------------------253---------------------0,9
    Farina------------------------45------------------------2
    Finocchi---------------------66------------------------4
    Latte bovino---------------0,7-------------------------
    Lattuga--------------------850-----------------------0,4
    Melanzane---------------302-----------------------0,5
    Melone-----------------4.932---------------------------
    Mortadella----------105.295---------------------9-23
    Pancetta-----------------275------------------------22
    Parmigiano----------------0,2--------------------------
    Patate----------------------119----------------------0,4
    Pesce fresco---------------3,7----------------------2,7
    Prosciutto cotto--------1.295---------------------22
    Prosciutto crudo-----204-470------------------21-31
    Rabarbaro--------------2.900--------------------------
    Rape---------------------1.369--------------------------
    Sedano------------------2,340----------------------0,5
    Spinaci-------------------1.860---------------------2,7
    Zucca-----------------------440----------------------0,8
    Zucchine------------------413-----------------------0.7

    La Comunità europea ha valutato come accettabile l’assunzione di 3,7 mg per ogni chilo di peso corporeo per i nitrati e 0,06 mg per i nitriti e 250 mg per chilogrammo di prodotto e 150 per i nitriti.
    (Pertanto, per una persona di 70 chili sarebbero accettabili fino a 259 mg di nitrati e 4,2 mg. di nitriti).
    Tenere poi presente che la saliva riversa nel cibo una parte dei nitrati assorbiti dagli intestini.

    I nitriti sono nocivi oltre che per le nitrosammine a cui dànno origine, anche perché causano la metaemoglobina che contiene una molecola di ferro allo stato ferrico (Fe3+) che non può trasportare l’ossigeno alle cellule a differenza del ferro (Fe2+) dell’emoglobina. Ciò può causare nel neonato il morbo blu, che, oltre a renderlo cianotico, potrebbe portarlo alla morte.
    E’ necessaria l’igiene della bocca per evitare che i batteri vi si moltiplichino troppo e trasformino troppi nitrati in nitriti.

    LE ARMI ENDOGENE CONTRO I NITRITI
    Le sostanze antiossidanti (vitamina C, E, bioflavonoidi, ecc.) presenti negli alimenti vegetali possono legarsi alle molecole di nitriti NO2- trasformandole in monossido di azoto che non si può legare alle ammine biogene e formare le nitrosammine.



PARTE TERZA - LE MALATTIE DEL NOSTRO TEMPO


    INTRODUZIONE ALLA PARTE TERZA

    Nel mondo animale non esistono le malattie degenerative che invece affliggono l’uomo, il quale ha modificato solo di recente la sua alimentazione, sicché il suo DNA non ha avuto il tempo di adeguarsi.



CAPITOLO 29 - L’OBESITA’

    L’obesità sta crescendo molto negli ultimi tempi. Essa è ritenuta una causa dell’aumento delle malattie degenerative come il cancro e delle malattie cardiovascolari.
    Inoltre, sta cambiando la distribuzione del grasso, non più uniformemente in tutto il corpo, ma sulla pancia negli uomini, nei glutei e nelle cosce delle donne.
    Secondo Panzironi è grasso da carboidrati, deriva dall’insulina ed è più pericoloso per la salute, perché preannuncia il diabete.
    Essa è accompagnata da più frequenti malattie cardiovascolari negli uomini e da patologie vascolari (forse voleva dire venose) e cellulite nelle donne.
    In comune hanno l’infiammazione cronica e tutti i problemi correlati.
    L’indice di massa corporea (BMI), usato in passato, è troppo impreciso. Oggi esistono metodologie che consentono di determinare con precisione l’effettiva presenza di massa grassa nel corpo.
    In una di esse si fa passare una corrente a basso voltaggio attraverso il corpo, in un’altra si usa un plicometro.
    Un metodo abbastanza preciso suggerito da Panzironi per calcolare il peso ideale di un uomo alto 1,70 m. è quello di togliere 110 dall’altezza misurata in centimetri (quindi 60 chili), di aggiungere al peso ideale 12 per l’inizio del sovrappeso (72) e 28 per l’inizio dell’obesità (88).
    Per le donne togliere 3 chili dai pesi suddetti, quindi 57, 69, 85.
    L’obesità è causata anzitutto dai cibi spazzatura (bevande zuccherate, snack a base di patate, riso, mais, cerali o caramelle, cioccolatini) che si aggiungono a pizza, pasta, riso e pane.
    Essi hanno aumentato il numero dei picchi glicemici della giornata e gli effetti nefasti che ne derivano. In tal modo si ingeriscono molte calorie, che in buona misura vengono accantonate sotto forma di grasso, mentre il calo glicemico che le segue ci fa sentire di nuovo fame.
    Inoltre, si finisce - col passare del tempo - con l’instaurarsi di una leptino-resistenza e allora gli obesi continuano ad essere sempre affamati.

    L’integrazione più adatta per combattere l’obesità, secondo Panzironi, è quella che:

    1) Aumenta il consumo degli acidi grassi tramite
    il coenzima Q10 che aumenta il consumo degli acidi grassi come fonte di energia;
    l’arginina pure aumenta il consumo dei grassi, poiché inibisce il cortisolo che invece stimola il consumo di glucosio da parte delle cellule;
    la carnitina trasporta gli acidi grassi all’interno delle cellule e ne favorisce il consumo;
    la glutammina e l’ornitina alfa-chetoglutarato aumentano il consumo degli acidi grassi inibendo il consumo della massa magra;
    la taurina favorisce un maggior consumo degli acidi grassi;
    l’ornitina alfa-chetoglutarato impedisce l’effetto catabolico (trasformazione della massa magra in glucosio) aumentando il consumo dei grassi.
    2) Aumenta consumo calorico tramite il pepe nero nella misura del 10% se è assunto ad ogni pasto.

    3) Diminuisce il glucosio nel sangue tramite la curcuma, il resveratrolo, la cannella, la taurina, la glutammina, la carnitina, l’arginina, il potassio, il magnesio, il manganese, la vitamina D, la vitamina B1 e il cromo.

    4) Diminuisce la secrezione di cortisolo tramite il cordyceps sinensis, la schisandra, il tribulus terrestris, il ginseng, la teanina, rhodiola rosea, magnonolo e onochiolo (stanno nella magnolia, p680 del libro), tirosina, fosfatidilserina, melatonina, vitamina D.

    5) Contrasta la disbiosi, la Sibo e permeabilità intestinale con la vitamina B9, i chiodi di garofano, l’origano, lo zenzero, la cannella, la curcuma, il pepe nero.

    Queste sostanze sono presenti negli integratori della life120 chiamati Multi vitamineral, Aminoday life, Radical killer, Orac spice, Vitalife D, Stress killer, Melatonin complex, con l’aggiunta di L-ORNITINA AKG della Prozis o equivalente da chiedere in farmacia.



CAPITOLO 30 - L’IPERCORTISOLEMIA

    Dopo i 40 anni è comune soffrire di ipercortisolemia. Il cortisolo dovrebbe essere alto la mattina e via via più basso durante la giornata per toccare il minimo la sera.
    Il sistema più toccato dal cortisolo è quello immunitario, in cui sono abbattute le difese immunitarie fino al 70%, rendendoci più vulnerabili all’azione dei batteri e dei virus patogeni.
    Il cortisolo elimina i linfociti Th1 e favorisce così il sistema Th2. In questo modo si verifica un’iperattività contro i batteri ed agenti estranei (pollini, acari, ecc.) predisponendoci ad allergie e intolleranze alimentari e ai tumori.
    Il cortisolo ci induce a una fame di zuccheri e di grassi favorendo in tal modo un altro picco di cortisolo.
    Inoltre, interferisce nella produzione di serotonina causando depressioni e sbalzi d’umore.
    Catabolizza la matrice extracellulare, i muscoli, la pelle, le ossa e il tessuto organico infliggendoci un invecchiamento anticipato.
    L’assenza del picco di cortisolo la mattina, per la mancata funzione dell’ACTH, comporta un effetto di stanchezza cronica e problemi d’insonnia durante la notte.
    E’ anche un motivo dell’osteoporosi, poiché diminuisce lo sviluppo di nuove cellule osteoblasti e riduce l’attività di quelle già esistenti.
    Aumenta la secrezione dei succhi gastrici e diminuisce quella degli enzimi come la bile, che ha anch’essa come precursore il colesterolo, conseguentemente cattiva digestione e cattivo assorbimento degli alimenti e maggiore produzione delle ammine biogene, favorisce il diabete, l’acidificazione della ECM e, quindi, la mancata inattivazione dell’istamina, la ritenzione idrica, la pressione alta e la canizie.

    L’IPERCORTISOLEMIA E I CARBOIDRATI INSULINICI (CAP. 66)
    L’ipercortisolemia è causata comunemente dal consumo dei carboidrati insulinici che prima fanno entrare in azione l’insulina che riduce la glicemia in misura eccessiva e poi fa entrare in azione il cortisolo che la riporta a valori adeguati demolendo la massa magra del corpo.

    L’IPERCORTISOLEMIA E L’INTEGRAZIONE (CAPITOLO 94)
    Panzironi suggerisce di

    1) diminuire il cortisolo usando la vitamina D, la melatonina, la fosfatidilserina, la tirosina, il magnonolo e l’onochiolo, la rhodiola rosea, la teanina, il ginseng, la schisandra, il tribulus terrestris, il cordyceps sinensis.

    2) diminuire le infiammazioni croniche che richiedono l’intervento del cortisolo: vitamina D, omega 3, potassio.

    3) diminuire la produzione dell’insulina e quindi il calo glicemico che essa produce, usando curcuma, resveratrolo, cannella, taurina, glutammina, carnitina, arginina, potassio, magnesio, manganese, vitamina D, vitamina B1, cromo.

    Tali sostanze sono presenti nei seguenti integratori della life120: Aminooday, Melatonin complex, Multivitamineral, Omega 3 life, Orac spice, Radical killer, Stress killer, Vitalife D.



CAPITOLO 31 - L’ARTERIOSCLEROSI

    L’arteriosclerosi indica l’ispessimento, l’indurimento e la perdita di elasticità delle arterie (modifica della funzione endoteliale)
    Essa causa la pressione alta, l’angina pectoris, l’infarto, l’ictus, l’ischemia e la trombosi e coinvolge quasi il 100% della popolazione. Quando non arriva a causare la morte, è la maggiore causa di invalidità.

    LA DISFUNZIONE ENDOTELIALE
    Gli endoteli arteriosi producono l’ossido di azoto fondamentale per la vasodilatazione delle arterie, ma i radicali liberi lo trasformano in perossinitriti che alterano le proteine endoteliali, e le loro funzioni. Inoltre la carenza di ossido di azoto inibisce le funzioni delle cellule staminali di riparare le pareti vascolari.

    L’ATEROSCLEROSI
    L’aterosclerosi colpisce soprattutto le arterie di grosso calibro, perché soggette a una pressione più alta e comincia con la rottura dell’endotelio vasali e con la formazione di placche (ateromi). A tal punto, le lipoproteine (LDL) si infiltrano sotto lo strato lacerato. Può succedere che il calcio che circola nel sangue si depositi sulla placca, peggiorando la situazione.
    L’ateroma riduce la circolazione del sangue e aumenta la pressione. Può inoltre distaccarsi e a andare a ostruire un vaso sanguigno più piccolo, causando ischemia, oppure si può creare una spaccatura e attivare il sistema della coagulazione del sangue che chiude completamente il vaso sanguigno portando alla trombosi e conseguente necrotizzazione dei tessuti sottostanti.
    Allora si parlerà di infarto del miocardio se si tratta di un vaso del cuore: analogamente infarto polmonare, di ictus se avviene in un’arteria del cervello (in questo caso si può avere paralisi di una parte del corpo.
    Un’altra patologia del cervello è l’aneurisma, consistente nella rottura di un vaso con relativa emorragia (ciò può avvenire anche nel cuore).

    ALTRE MALATTUE DELL’ARTERIOSCLEROSI
    Quando sono danneggiati vasi sanguigni minori i danni possono essere più estesi e causare il versamento del sangue nella matrice extracellulare, ad esempio le vene varicose e far scarseggiare i nutrienti e gli antiossidanti e ristagnare gli scarti. Inoltre possono causare infiammazioni croniche e degenerazione dei tessuti.

    L’ARTERIOSCLEROSI E I CARBOIDRATI INSULINICI (CAP. 67)
    Quando la glicemia sale a 1,4 grammi per litro il glucosio ha assai maggiore possibilità di generare gli Ales al contatto con le pareti delle arterie e di conseguenza i radicali liberi, i quali inibiscono la produzione di NO (ossido di azoto) il quale è necessario a contrastare l’endotelina-1. Per di più l’eccessiva presenza di Ages impedisce la ricostruzione dei vasi. Inoltre è presente l’effetto infiammatorio dei carboidrati e aumenta la morte delle cellule e i danni da riparare. Inoltre il glucosio favorisce il deterioramento della parete vasale e quindi l’aterosclerosi, anche per la maggiore produzione delle LDL.
    L’alimentazione ancestrale mantiene basso il livello del glucosio e di fornire tutti i nutrienti tra cui gli aminoacidi necessari alla ricostruzione dei vasi.

    L’ARTERIOSCLEROSI E L’INTEGRAZIONE (CAP. 95)
    Secondo Panzironi bisogna:
    1) utilizzare i nutrienti adatti a contrastare l’arteriosclerosi: vitamina B3, B7, C, D, E, magnesio, potassio, rame, selenio, calcio, arginina, carnitina, cisteina, prolina, taurina, curcumina, zenzero, chiodi di garofano, epigallocatechina gallato, resveratrolo, quercetina, picnogenolo, esperidina.
    2) Diminuire il glucosio nel sangue: curcuma, resveratrolo, cannella, taurina, glutammina, carnitina, arginina, potassio, magnesio, manganese, vitamina D, vitamina B1, cromo.
    3) Diminuire la secrezione del cortisolo: cordyceps sinensis, schisandra, tribulus terrestris, ginseng, teanina, rhodiola rosea, magnonolo e onochiolo, tirosina, fosfatidilserina, melatonina, vitamina D.
    4) Contrastare la produzione di radicali liberi: esperidina, picnogenolo, quercetina, resveratrolo, epigallocatechina gallato, chiodi di garofano, origano, cannella, pepe nero, curcuma, taurina, N-acetil cisteina, molibdeno, selenio, cromo, coenzima Q10, acido alfa-lipoico, vitamina E, C, A.
    Queste sostanze sono presenti tutte nei seguenti integratori della life120:
    Aminoday, Melatonin complex, Multi-vitamineral, Orac spice, Radical killer, Stress Killer, Vitamine C, D.



CAPITOLO 32 - IL DIABETE

    Vi sono 5.000.000 di diabetici in Italia.
    Il diabete è una malattia cronica difficilmente reversibile che comporta un’elevata quantità di glucosio nel sangue. Si distingue il diabete di tipo 1 .in cui il pancreas è capace di produrre poca insulina ed è dovuto al sistema immunitario che attacca le cellule beta del pancreas. Ne è colpito circa il 10% del totale dei diabetici.
    Al contrario il diabete di tipo 2 è causato da un’alimentazione ricca di carboidrati insulinici. In esso il pancreas produce l’insulina ma le cellule del corpo sono insulino-resistenti, ossia si rifiutano di assimilare il glucosio, lasciandone una quantità eccessiva nel sangue.
    Il diabete di tipo 2 colpisce il restante 90% dei diabetici.
    Il diabete favorisce l’insorgenza di numerose altre malattie (ictus, infarto del miocardio, trombosi) e indicenti invalidanti (ischemia, paralisi parziale, amputazione degli arti inferiori).
    Causa danni all’endotelio arterioso e procura complicanze agli occhi (Glaucoma e cataratta, reni (insufficienza che porta alla dialisi o al trapianto), lacerazioni ai piedi che non si rimarginano e danno luogo alla cancrena, impotenza maschile, problemi di cuore e di stomaco, aterosclerosi.
    E’ considerato sano o normale l’individuo che ha la glicemia 0,80grammi per litro di sangue a digiuno e al massimo 1,40 nelle 3/ 4 ore dopo il pasto.
    Si para di prediabete per chi ha la glicemia tra 1 e 1,25? O 1,20 a digiuno e 2 grammi dopo il pasto.
    Si parla di diabete conclamato per chi ha più di 1,25 a digiuno e oltre 2 grammi dopo i pasti.

    IL DIABETE E I CARBOIDRATI INSULINICI (CAP. 68)
    I carboidrati stimolano la produzione di cortisolo il quale distrugge i muscoli e la matrice extracellulare, per fabbricare glucosio dopo il calo glicemico causato dall’insulina.
    Alla fine il cortisolo perde l su circadianità e comincia a produrre glucosio in continuazione.
    Altra ragione per la quale i carboidrati causano il cortisolo è che essi producono infiammazione sistemica.

    IL DIABETE E L’INTEGRAZIONE (CAP. 96)
    Oltre alla dieta integrale sarà utile ricorrere all’integrazione che miri:
    1) a diminuire il fabbisogno di insulina: vitamina D, B1, cromo, manganese, magnesio, potassio, arginina, carnitina, glutammina, taurina, cannella, epigallocatechina gallato, resveratrolo, curcuma.
    2) a diminuire la secrezione del cortisolo: cordyceps sinensis, schisandra, tribulus terrestris, ginseng, teanina, rhodiola rosea, magnonolo e onochiolo, tirosina, fosfatidilserina, melatonina, vitamina D.

    Tali sostanze sono presenti negli integratori life120: Aminoday life, Melatonin complex, Multivitamineral, Orac spice, Radical killer, Stress killer, Vitalife D.



CAPITOLO 33 - IL TUMORE

    Due persone su tre colpite dal tumore muoiono di tale male, Pertanto, è importante la prevenzione, che non consiste nella diagnosi precoce, quando il male è già arrivato, ma cercare di non farlo arrivare.
    Si parla di tumore quando si sono formate cellule tumorali;
    si parla di cancro quando tale massa si diffonde nei tessuti adiacenti o si diffondono delle metastasi.

    L’INIZIAZIONE
    All’interno delle cellule è presente il DNA che contiene le istruzioni sul funzionamento corretto dell’organismo, ma ogni giorno tale Dna è attaccato da sostanze che lo modificano. Sono i radicali liberi, le nitrosammine, il fumo e agenti tossici, sostanze radioattive e virus.
    In genere la cellula è capace di riparare i danni causati da tali sostanze, ma se da un lato tali attacchi aumentano o la capacità della cellula di ripararli diminuisce i danni diventano permanenti. Allora le cellule attivano la procedura di apoptosi, cioè del suicidio, ma se il danno ha cancellato le istruzioni di tale procedura allora quelle cellule diventano immortali.
    Può anche darsi il caso che vengano cancellate le istruzioni che impediscono alla cellula di replicarsi quando lo spazio vicino è occupato da altre cellule. In questo caso la cellula si riproduce nonostante che non vi siano spazi lasciati vuoti da cellule vicine che si sono suicidate.

    LA PROGRESSIONE
    La progressione della malattia è possibile grazie a tre fenomeni:
    la capacità di replicazione illimitata (iperplasia) che unita all’inibizione dell’apoptosi permette un’accelerazione dello sviluppo tumorale. Ciò richiede molta energia, ossia la glicolisi. In tale fase le cellule tumorali non possono usare il grasso come fonte di energia, poiché nella fase di replicazione cellulare i mitocondri sono inibiti.
    La seconda funzione è la capacità di creare enzimi zinco-dipendenti, (le metalloproteasi) che consentono di dissolvere la matrice cellulare creando così spazio per nuove cellule. In tal modo le cellule tumorali possono aprirsi un varco verso le vene e vasi linfatici e diffondere in essi le cellule tumorali.
    La terza funzione consiste nel far produrre nuovi vasi sanguigni (angiogenesi) che trasporteranno nutrienti alle cellule tumorali e permettere loro di crescere.

    LE METASTASI E LA COLONIZZAZIONE TUMORALE
    Nella colonizzazione il cancro invade i tessuti vicini per contatto facendosi spazio con le metalloproteasi.
    Nelle metastasi le cellule tumorali si diffondono attraverso i vasi sanguigni o linfatici (in questi le cellule tumorali attecchiscono molto più facilmente. Per questo motivo in caso di tumore i linfonodi vengono asportati.

    IL TUMORE E L’ IGF-1
    Quasi tutti i tipi di tumore (tumori infantili, seno, polmone, pancreas, prostata, melanoma, e sembra anche il colon) sono detti ormone-dipendenti, poiché hanno bisogno dell’Igf-1 per replicarsi.
    Inoltre, l’Igf-1 inibisce alle cellule la scelta dell’apoptosi e quindi le permette di trasformarsi in tumorale.

    COME I CARBOIDRATI INSULINICI FAVORISCONO I TUMORI (CAP. 69)
    I radicali liberi e le nitrosammine potrebbero essere neutralizzati dal nostro corpo.
    Precisamente i radicali liberi per mezzo del glutatione, che però resta facilmente inattivato quando si consumano molti carboidrati insulinici.
    Le nitrosammine, a loro volta, si formano dai nitriti che sono prodotti in misura maggiore quando si consumano i carboidrati insulinici che da un lato favoriscono nella bocca la crescita dei batteri che trasformano gli innocui nitrati in nitriti, dall’altro favoriscono la disbiosi intestinale, che a sua volta porta alle ammine biogene che portano alle cellule tumorali o alla senescenza delle cellule e questa anche può portare alla formazione delle cellule tumorali.
    Anche la difesa dell’organismo dai tumori è indebolita dai carboidrati insulinici, poiché essi da un lato portano alla produzione di cortisolo nel momento in cui crolla la glicemia, dall’altro lato gli amidi favoriscono la disbiosi intestinali che porta all’aumento dei linfociti Th2 e anche questo fatto porta a un’ulteriore diminuzione dei linfociti Th1, i quali ci dovrebbero difendere dai tumori e dai virus.
    A sua volta, il carburante che possono usare le cellule tumorali nel momento della replicazione è solo il glucosio, quindi più carboidrati insulinici consumiamo e più ne hanno a disposizione le cellule tumorali per moltiplicarsi. Inoltre la glicemia alta porta l’insulina a far entrare a forza il glucosio nelle cellule, anche in quelle tumorali, favorendone così la replicazione.
    Il dottor Gianfranco Valsè Pantellini scoprì casualmente verso la metà del ventesimo secolo l’utilità dell’uso dell’ascorbato di potassio nella cura del tumore al fegato di un suo amico. In seguito il suo metodo è stato portato avanti dalla Fondazione Pantellini. L’ascorbato di potassio permette alle cellule di resistere meglio allo sforzo dell’insulina di far entrare il glucosio nel citosol.
    Un altro fattore che favorisce la crescita del tumore è l’acidosi tissutale e l’infiammazione. Si dovrebbero pertanto preferire alimenti non infiammatori e che non causino acidità ed antiossidanti per contrastare la formazione di altri radicali liberi.
    Anche la ritenzione idrica causata dai carboidrati insulinici ostacola il ricambio dei fluidi e l’eliminazione delle scorie cellulari.
    Un ulteriore elemento di crescita tumorale è l’Igf-1, cioè il fattore di crescita, presente naturalmente nei bambini, ma anche nel latte e nei latticini freschi, quasi assente nei formaggi stagionati a lungo. Inoltre, è prodotto dall’organismo anche degli adulti sotto lo stimolo del Gh, che è prodotto a sua volta in caso di acidosi generata dai carboidrati insulinici, oltre che dall’attività fisica.

    I TUMORI E L’INTEGRAZIONE (CAP. 97)
    L’integrazione utile a ridurre il rischio di ammalarsi di tumore o a rallentarne o fermarne lo sviluppo, secondo Panzironi dovrebbe puntare a
    1a) contrastare i radicali liberi con gli antiossidanti: vitamina A, C, E, D, potassio, acido alfalipoico, coenzima Q10, cromo, selenio, molibdeno, N-acetil-cisteina, taurina, curcuma, pepe nero, cannella, origano, chiodi di garofano, epigallocatechina gallato, resveratrolo, quercetina, picnogenolo, esperidina.
    1b) contrastare i prodotti chimici: vitamina C, selenio, iodio, metionina.
    2) evitare l’infiammazione cronica: vitamina D, omega 3, potassio.
    3) evitare l’acidosi tissutale: vitamina D, calcio.
    4) aumentare la resistenza della matrice extracellulare contro l’attacco delle metalloproteasi: lisina, ornitina, prolina, glutammina, arginina, tirosina, vitamina C, vitamina D, melatonina.
    5) migliorare il sistema immunitario per rendere più efficienti i linfociti Th1 contro le cellule tumorali: quercetina, epigallocatechina gallato, chiodi di garofano, ornitina alfa-chetoglutarato, glutammina, acetil cisteina, zinco, rame, vitamina E, B12, B8, B7, B6, A, C, D.
    6) diminuire il cortisolo per evitare la distruzione della massa magra per produrre glucosio e la distruzione del sistema Th1: cordyceps sinensis, schisandra, tribulus terrestris, ginseng, teanina, rhodiola rosea, magnonolo, onochiolo, tirosina, fosfatidilserina, melatonina, vitamina D
    7) contrastare la disbiosi, la Sibo e la permeabilità intestinale responsabile della formazione delle ammine biogene: vitamina B9, chiodi di garofano origano, zenzero, cannella, curcuma, pepe nero.
    Tali sostanze sono presenti nei seguenti integratori della life120: Aminoday life, Melatonin complex, Multivitamineral, Omega 3, Orac spice, Ornitina, Radical killer, Stress killer, Vitalife C, Vitalife D e nei seguenti integratori da chiedere in farmacia o tramite internet: L-ornitina 1000 della Prozia e OKG 1000 di WHY SPORT oppure altri prodotti che contenenti l’ornitina e l’ornitina alfa-chetoglutarato.



CAPITOLO 34 - I PROBLEMI- DELLO STOMACO

    Nello stomaco sono prodotti l’acido cloridrico, la pepsina per la digestione delle proteine e il bicarbonato per proteggere le pareti dello stomaco dalla corrosione causata dall’acido.
    La metà delle persone oltre i 50 anni soffre di patologie dello stomaco che sono soprattutto la gastrite, l’ulcera, il reflusso gastroesofageo e il tumore.
    La gastrite, acuta o cronica, è causata dall0azione corrosiva dell0acido cloridrico. Successivamente si possono instaurare fenomeni infiammatori di tipo autoimmune o virale.
    Anche l’ulcera è causata dall’acido cloridrico (a mio parere è il passo successivo ala gastrite)
    Il reflusso gastroesofageo è dovuto all’eccessiva acidità che danneggia la valvola cardias.

    Queste patologie sono dovute anche allo stress. Le patologie dello stomaco, compreso il tumore, causano bruciore e gonfiore e derivano da eccesso di acido cloridrico o da scarsità d bicarbonato, sono ancora una volta i carboidrati insulinici i responsabili di queste patologie.
    Con la modulazione delle sue secrezioni lo stomaco può demolire i carboidrati, le proteine, i grassi, uccidere i batteri e difendere le sue pareti.
    I carboidrati, infatti, causano acidosi e l’organismo si trova costretto a immettere il bicarbonato nel sangue per mantenerne il pH a 7,35, la qual cosa riduce il bicarbonato disponibile per proteggere le pareti dello stomaco.
    Inoltre, producono disbiosi intestinale ossia crescita dei batteri o sbilanciamento tra i vari tipi della flora intestinale, batteri che poi producono istamina; da ciò deriva un’ulteriore crescita dell’acido cloridrico.
    Anche lo stress influenza negativamente lo stomaco, producendo cortisolo che aumenta la secrezione dell’acido cloridrico e riduce il muco protettivo.

    IL MAL DI STOMACO E L’INTEGRAZIONE (CAP. 98)
    Panzironi afferma che si può contrastare il mal di stomaco assumendo il bicarbonato lontano dai pasti.
    Inoltre è consigliabile, (oltre al solito abbandono dei carboidrati insulinici):
    1) ridurre la secrezione del cortisolo usando la vitamina D, la melatonina, la fosfatidilserina, la tirosina, il magnonolo e l’onochiolo, la rhodiola rosea, la teanina, il ginseng, la schisandra, il tribulus terrestris, il cordyceps sinensis.
    2) evitare l’acidosi tissutale con: calcio, vitamina D, B9, E, C, A, chiodi di garofano, origano, zenzero, cannella, pepe nero, esperidina, picnogenolo, quercetina, resveratrolo, epigallocatechina gallato, curcuma, taurina, prolina, N-acetil-cisteina, selenio, cromo, carnitina, arginina, calcio, selenio, rame, potassio, magnesio, coenzima Q10, acido alfalipoico,
    3) contrastare la disbiosi, la Sibo e la permeabilità intestinale: vitamina B9, chiodi di garofano, origano, zenzero, cannella, curcuma, pepe nero. quercetina, epigallocatechina gallato, ornitina alfa-chetoglutarato, glutammina, acetil-cisteina, zinco, rame, vitamina E, B12, B8, B7, B6, A, D, C,
    Tali sostanze sono presenti, ad esempio, nei prodotti della life120:
    Radical killer, Stress killer, Multi vitamineral, Melatonin complex, Vitalife D, Vitalife C, Aminoday, Orac spice. Inoltre, far ordinare dalla farmacia OKG (ornitina alfa chetoglutarato) della WAY SPORT o equivalente.



CAPITOLO 35 - I PROBLEMI DELL’INTESTINO

    Nell’intestino vivono 500 tipi di batteri. Quando essi crescono in maniera eccessiva o uno squilibrio tra batteri saccarolitici e batteri proteolitici si parla di disbiosi.

    LA DISBIOSI
    Il 60% delle malattie moderne è complicato dalla disbiosi. Il tessuto dell’intestino è normalmente coperto di muco che impedisce agli alimenti parzialmente digeriti di raggiungere il sangue senza passare per i villi intestinali. Ciò viene più o meno a mancare in caso di disbiosi o di Sibo che creano uno stato di infiammazione.
    Si distinguono vari tipi di disbiosi:
    La disbiosi fermentativa se vi è prevalenza di flora saccarolitica. In questo caso si hanno gonfiori, addominali, flatulenza, diarrea e stipsi alternate.
    La disbiosi putrefattiva, in cui prevale la flora di tipo proteolitico che causa odori forti delle feci.
    La disbiosi da funghi, in cui è presente un’eccessiva presenza di funghi con la candida. I sintomi saranno la diarrea, l’astenia e il prurito anale.
    In ogni caso si avrà un’eccessiva presenza di batteri, l’attivazione del sistema immunitario e l’infiammazione.
    Panzironi aggiunge che dovremmo preferire frutta e verdura che hanno fibre solubili anziché carboidrati complessi o verdure ricche di amidi (patate, fagioli).
    Anche gli antibiotici, lo stress e i prodotti chimici causano la disbiosi uccidendo la flora buona.
    La disbiosi è promotrice di altre malattie intestinali:
    La SIBO (sindrome di overgrowth dell’intestino tenue), in cui si ha un aumento della flora saccarolitica e invasione dell’intestino tenue da parte di quella proteolitica, che farà putrefare le proteine e causerà ammine biogene invece di una normale scomposizione e assimilazione delle proteine.
    Più mangiamo e più si sviluppano tali flore.
    La permeabilità intestinale (leaky gut syndrome) tradotta col nome di sindrome dell’intestino sgocciolante. E’ causata dalla disbiosi e dalla Sibo e comporta l’entrata nel sangue di sostanze non ancora ben digerite.

    AUMENTO DELLA PRODUZIONE DI AMMINE BIOGENE
    L’invasione batterica dell’intestino comporta un aumento dell produzione di ammine biogene (istamina, putrescina, cadaverina, spermidina, spermina, ecc.) che attivano il sistema immunitario Th2 e aumentano l’infiammazione. Esse vengono immesse nel sangue prima ancora che intervengano gli enzimi specifici per inattivarle.

    MALATTIE E CONSEGUENZE
    Il sistema immunitario allora si prepara ad agire per la distruzione in massa di tali ammine e di ammassi di aminoacidi mal digeriti. Ciò ci farà diventare allergici o intolleranti ad alcuni alimenti, ad esempio a quelli che contengono il glutine (la celiachia, che può anche causare la morte).
    Altre malattie favorite dalla disbiosi e dalla SIBO sono il morbo di Chron, la sindrome del colon irritabile, colite ulcerosa, diverticolite, malattie allergiche, psoriasi, asma, eczema, Alzheimer, artrite reumatoide, ogni tipo di cancro, fibromialgia, cefalee. Inoltre, si verifica un aumento del cortisolo, di radicali liberi e un malassorbimento di macronutrienti, di micro nutrienti e una diminuzione delle vitamine prodotte dall’intestino (complesso B e K).

    MALATTIE INTESTINALI E I CARBOIDRATI INSULINICI (CAP. 71)
    Mangiando noi nutriamo anche la nostra flora batterica, che si modifica a seconda degli alimenti.

    ACCADEVA UNA VOLTA NEL NOSTRO INTESTINO
    La frutta e la verdura che i nostri remoti antenati consumavano, fornivano a batteri saccarolitici del nostro intestino la possibilità di produrre acido acetico, propionico e butirrico che servono di nutrimento alle nostre cellule intestinali. Inoltre, essi mantengono basico il pH
    dell’intestino. Ciò permetteva una buona digestione delle proteine e dei carboidrati e la loro assimilazione.

    ACCADE OGGI NEL NOSTRO INTESTINO
    Un’ alimentazione ricca di zuccheri semplice e complessi fa moltiplicare a dismisura la flora saccarolitica, la quale producendo molto acido lattico
    rende acido il bolo alimentare e ne rende difficile la digestione, Lo stesso avviene dei carboidrati e si riduce la produzione del muco protettivo dell’intestino. Pertanto, si avrà anche malassorbimento dei nutrienti e un aumento della disbiosi fermentativa, putrefattiva e da funghi.
    Si avranno più ammine biogene e acidosi e inibizione degli enzimi che dovrebbero inattivare le ammine.
    Aumentano i nitriti e, quindi, le nitrosammine.
    Secondo Panzironi, è sconsigliabile il ricorso ai probiotici come il Lactobacillus LCasei perché essi sono considerati aggressori dal nostro corpo e ciò attiva maggiormente il sistema immunitario.

    LE MALATTIE INTESTINALI E L’INTEGRAZIONE (CAP. 99)
    Secondo Panzironi, bisogna:
    1) assumere integratori che siano un veleno per la flora batterica cattiva:
    (pepe nero, cannella, zenzero, origano, curcuma).
    2) Migliorare il sistema immunitario contro la flora intestinale cattiva:
    quercetina, epigallocatechina gallato, chiodi di garofano, ornitina alfa-chetoglutarato, glutammina, acetil cisteina, zinco, rame, vitamina E, B12, B8, B7, B6, A, D, C.
    3) Diminuire la secrezione del cortisolo: usando la vitamina D, la melatonina, la fosfatidilserina, la tirosina, il magnonolo e l’onochiolo, la rhodiola rosea, la teanina, il ginseng, la schisandra, il tribulus terrestris, il cordyceps sinensis.
    Tali sostanze sono presenti nei seguenti integratori della life120:
    Aminoday, Melatonin complex, Multivitamineral, Orac spice, Radical killer, Stress killer, Vitalife C, Vitalife D
    Aggiungere poi la L-ornitina 1000 della Prozis e l’OKG del WAY SPORT (o prodotto equivalente) da far ordinare dalla farmacia.



CAPITOLO 36 - LA CANDIDA

    La candida è un fungo dei saccaromiceti che alberga normalmente soprattutto nel nostro colon e sembra che sia indispensabile per la digestione degli zuccheri mediante la fermentazione. Esistono 70 ceppi di candida, la più comune è la albicans.
    Quando il nostro corpo non è in equilibrio, la candida si trasforma da lievito a fungo e comincia ad invadere tutto il nostro intestino, assorbendo nutrienti e scaricando tossine ed enzimi.
    Anzi emette spore che si possono diffondere in tutto l’organismo.
    Le infezioni da candida (dette candidosi) possono essere di tipo esterno o profondo (molto più pericoloso).

    LA CANDIDA INTESTINALE
    Quando la candida si trasforma in fungo, assale anzitutto la mucosa intestinale, che infiammandosi diventa più permeabile al transito di macromolecole mal digerite. In tal modo la candida comincia a provocare intolleranze alimentari e si verificano i sintomi della "sindrome da lievito": stanchezza, irritabilità, alterazioni dell’umore, depressione, rallentamento della digestione, disturbi intestinali, aria nell’intestino e gonfiori. E in più la candida interferisce nell’assorbimento dei micronutrienti (vitamine, sali, minerali, aminoacidi) e produce tossine come il monossido di carbonio, l’alcol e l’acetaldeide (nocivi per il cervello), il metil-mercurio che è capace di penetrare nel cervello.

    LA CANNDIDA DI TIPO ESTERNO
    Essa coinvolge i tessuti della gola e dell’apparato riproduttivo, soprattutto delle donne (per il 50-75%). E’ collegata alla candida intestinale ed è combattuta con antimicotici anche ad uso locale.

    LA CANDIDA DI TIPO PROFONDO
    La candida di tipo profondo ed è poco conosciuta ma rappresenta un’emergenza sanitaria nazionale di cui nessuno si preoccupa.
    La candida compromette i tessuti in cui alberga in attesa del momento favorevole per svilupparsi in maniera acuta e ciò avviene anche nel cervello, (visto che non è trattenuta dalla barriera ematoencefalica), nei polmoni, nei reni, nel fegato, nel cuore, in pratica dappertutto.
    L’organismo reagisce con citochine infiammatorie mentre il sistema immunitario invia che nel migliore dei casi consentono di mantenere sotto controllo, ma ogni volta che il sistema immunitario si indebolisce la candida invade nuovi tessuti.
    Essa può causare complicazioni mortali nelle patologie (Aids, tumori) in cui è implicato il sistema immunitario.
    Il 10% delle infiammazioni croniche è dovuto alla candida.

    LE CAUSE DELLA CANDIDA
    La proliferazione di questo fungo è dovuta all’alimentazione che fornisce i nutrienti necessari al suo sviluppo (zuccheri semplici o complessi (pane, pasta, patate, legumi, riso) e lieviti (formaggi e lieviti usati per la panificazione) o dalla deficienza del sistema immunitario.

    LA CANDIDA E IL SISTEMA IMMUNITARIO
    Il nostro sistema immunitario è sempre in lotta contro la candida tramite i linfociti Th1, ma ciò da un lato consuma risorse, dall’altro può causare infiammazione cronica e uno sbilanciamento del sistema immunitario nel senso dell’iperattività e causare malattie autoimmuni (artrite, sclerosi multipla, psoriasi, ecc.).

    LA CANDIDA E I CARBOIDRATI INSULINICI (CAP. 72)
    La candida è stata trasformata in un nemico del nostro corpo dagli alimenti ricchi di carboidrati la fa sviluppare in misura pericolosa, lascandole invadere tutti i tessuti e creare infiammazione cronica, sbilanciare il sistema immunitario verso il Th1, causare acidità che inibisce gli enzimi Dao, Mao e Pao che dovrebbero ostacolare la formazione delle ammine biogene.
    Pertanto, vanno eliminati tutti i carboidrati insulinici semplici e complessi e rinforzare il sistema immunitario.

    LA CANDIDA E L’INTEGRAZIONE (CAP.100)
    L’integrazione è un valido aiuto per contrastare la candida:
    1) evitando l’infiammazione cronica con la vitamina D, gli omega3 e il potassio.
    2) migliorando la funzionalità del nostro sistema immunitario con la quercetina, epigallocatechina gallato, chiodi di garofano, OKG, glutammina, acetil, zinco, rame, vitamina E, B12, B8, B7, B6, A, D, C.
    3) Contrastando la disbiosi, la SIBO e la permeabilità intestinale che permettono alla candida d’immettersi nel flusso sanguigno con la vitamina B9, chiodi di garofano, origano, zenzero, cannella, curcuma, pepe nero.
    4) Diminuendo la secrezione del cortisolo con la vitamina D, la melatonina, la fosfatidilserina, la tirosina, il magnonolo e l’onochiolo, la rhodiola rosea, la teanina, il ginseng, la schisandra, il tribulus terrestris, il cordyceps sinensis.



CAPITOLO 37 - LE ALLERGIE E INTOLLERANZE ALIMENTARI

    Le allergie sono un fenomeno in forte crescita e si stima che nel 2050 coinvolgerà il 50% della popolazione.
    La medicina ufficiale, come al solito, pensa solo a inventare farmaci per procurare sollievo dai sintomi, piuttosto che badare a prevenire e a guarire le allergie.

    GLI ATTORI DELLA RISPOSTA ALLERGICA
    Gli attori principali della risposta allergica sono le cellule del nostro sistema immunitario che dovrebbero difenderci dall’invasione dei batteri ma reagiscono in modo esagerato col risultato di infiammarci i tessuti.
    Più precisamente sono gli anticorpi detti immunoglobuline di tipo E (igE) che legano ai recettori presenti sia sui mastociti che sui leucociti basofili, i quali si attiveranno in presenza di un dato antigene (polline, polvere, ecc.) rilasciando citochine infiammatorie, istamina, eparina e acido arachidonico. Ciò rende permeabili i vasi sanguigni e rende possibile un trasudamento di linfa nei tessuti causando i sintomi tipici dell’allergia (rigonfiamenti, pruriti, arrossamenti, infiammazioni). Si parla di asma se sono colpiti i polmoni, dermatite nel caso della pelle, di riniti se lo sono le mucose, ecc.
    Alcuni soggetti hanno una maggiore capacità di produrre tali anticorpi, la quale tuttavia è acquisita. Si tratterebbe di una presenza eccessiva dei linfociti Th2.

    GLI ANTIGENI REATTIVI ALLE IGE
    Moltissime sostanze animali o vegetali possono essere allergizzanti. Una volta c’erano più polvere di oggi e tuttavia non creavano allergia.

    INTOLLERANZE ALIMENTARI, ALLERGIE E I CARBOIDRATI INSULINICI (CAP.73)
    E’ inutile scoprire quali sono le sostanze alle quali siamo allergici, poiché quando le avremo eliminate, diventeremo allergici ad altre sostanze. La vera soluzione sta nel liberarsi dalla disbiosi intestinale.
    Bisogna eliminare dalla nostra dieta gli zuccheri e gli amidi i quali aumentano i batteri fermentativi, putrefattivi e la candida che accrescono la produzione di istamina e delle altre ammine che poi giungono nella corrente sanguigna, stimolano la produzione di Th2 e ne deriva un ulteriore stimola a produrre altra istamina e acido arachidonico, di conseguenza altre sostanze infiammatorie e ulteriore istamina.
    Infine le IL4 prodotte dai Th2 inibiscono la produzione dei Th1 e un aumento conseguente dei Th2. Tutto ciò predispone alle allergie.

    ALLERGIE, INTOLLERANZE ALIMENTARI E INTEGRAZIONE (CAP.101)
    L’integrazione è un valido aiuto contro le allergie e le intolleranze alimentari:
    1) intervenendo sull’attivazione degli enzimi DAO; MAO e PAO con la vitamina C.
    2) evitando l’acidosi tissutale con la vitamina D e il calcio.
    3) regolando il sistema immunitario soprattutto le cellule dendritiche: quercetina, epigallocatechina gallato, chiodi di garofano, OKG, glutammina, N-acetil cisteina, zinco, rame, vitamina E, B12, B8, B7, B6, A, D, C.
    4) Contrastando la disbiosi, la Sibo e la permeabilità intestinale con la vitamina B9, origano, zenzero, cannella, curcuma, pepe nero.
    5) Diminuendo la secrezione del cortisolo con: cordyceps sinensis, schisandra, tribulus terrestris, ginseng, teanina, rhodiola rosea, magnonolo, onochiolo, tirosina, fosfatidilserina, melatonina, vitamina D.



CAPITOLO 38 - LA GOTTA

    La gotta è dovuta a un eccesso di acido urico nel sangue, in base al luogo in cui si depositano i cristalli di acido urico si parla di:
    artrite gottosa (deposito nelle articolazioni),
    formazione di "tofi" (urati sotto la pelle, di solito nel padiglione delle orecchie;
    calcoli renali composti di acido urico che possono portare all’insufficienza renale.
    I principali sintomi della gotta sono dolori articolari intermittenti associati a gonfiori, eritemi e calore.
    Nel 90% dei casi la prima articolazione compromessa è quella metatarso faringea dell’alluce dei piedi, poi le mani e i piedi, infine il tendine di Achille e il padiglione dell’orecchio e i calcoli renali.
    Gli acidi urici derivano dal processo di degradazione delle purine, le più note sono l’adenina e la guanina che si trovano nel DNA e RNA del nucleo cellulare.
    L’aumento degli acidi urici è collegato alla quantità di purine presenti nel sangue e all’incapacità dei reni di eliminarle. (Mediamente) l’80% delle purine deriva dalla distruzione delle cellule del nostro corpo e il restante 20% dall’alimentazione.

    LA DIETA E LA GOTTA
    Le purine sono presenti in misura maggiore negli organi.

    ALTO CONTENUTO DI PURINE (da 150° 800 mg /100 grammi)
    Pesce azzurro come alici, acciughe e sardine, frattaglie (fegato, animelle, rognone, cervello) e selvaggina.

    MEDIO CONTENUTO DI PURINE (da 50 a 150 mg /100 grammi)
    Carni di muscolo, pollame, crostacei, salami e insaccati, legumi (piselli, fagioli, lenticchie), asparagi, spinaci, cavolfiori e funghi.

    BASSO CONTENUTO DI PURINE (da 0 a 15? mg /100 grammi)
    Latte, uova, formaggi, verdure, ortaggi (eccetto quelli sopra elencati), frutta, pasta, e altri cereali (eccetto i prodotti integrali).

    LA GOTTA E I CARBOIDRATI INSULINICI (CAP.74)
    La medicina consiglia superficialmente di limitare il più possibile il consumo di carne, ma in realtà solo una piccola parte delle purine proviene dall’alimentazione.
    I maggiori responsabili sono i carboidrati insulinici che da un lato anticipano la distruzione delle cellule poiché causano infiammazione e i processi degenerativi, dall’altro danneggiano i tubuli renali con la glicemia più elevata del necessario. Infatti il 65% dei malati di gotta è anche diabetico.

    LA GOTTA E L’INTEGRAZIONE (CAP. 102)
    Secondo Panzironi l’integrazione è un valido aiuto sia per prevenire che per curare la gotta.
    1) Ridurre la glicemia con curcuma, resveratrolo, cannella, tau, glutammina, L-carnitina, arginina, potassio, magnesio, manganese, vitamina D, B1, cromo.
    2) Diminuire la secrezione del cortisolo con: cordyceps sinensis, schisandra, tribulus terrestris, ginseng, teanina, rhodiola rosea, magnonolo, onochiolo, tirosina, fosfatidilserina, melatonina, vitamina D.
    3) Evitare l’acidosi tissutale con vitamina D e calcio.
    4) Evitare l’infiammazione cronica con vitamina D, omega 3, potassio.
    5) Contrastare la produzione dei radicali liberi, Ages, Ales con esperidina, picnogenolo, quercetina, resveratrolo, epigallocatechina gallato, chiodi di garofano, origano, cannella, pepe nero, curcuma, tau, N-acetil cisteina, molibdeno, selenio, cromo, q10, acido alfalipoico, vitamina E, C, A.



CAPITOLO 39 - I PROBLEMI DELLA TIROIDE

    Sono 6 milioni gli Italiani ai quali è stata diagnosticata una patologia della tiroide e molti non sanno nemmeno di averla.
    Alla tiroide sono dovute molte patologie, essa regola la funzione energetica delle cellule.
    I sintomi dell’ipertiroidismo sono:
    aumento dell’appetito,
    debolezza muscolare,
    tremore delle mani,
    aumento della sudorazione,
    pelle calda,
    sviluppo del gozzo,
    intolleranza ai climi caldi,
    aumento della frequenza cardiaca, aritmia, palpitazioni, ipertensione,
    ansia, nervosismo, fatica mentale, fiato corto e aumentata frequenza respiratoria,
    oftalmia, occhi sporgenti (morbo di Basedow),
    diarree e accelerato transito intestinale,
    anomalie mestruali (flussi ridotti o assenti), calo del desiderio sessuale e della fertilità,
    difficoltà di apprendimento nei bambini e disturbi dell’apprendimento,

    I sintomi dell’ipertiroidismo sono:
    pelle fredda e intolleranza ai climi freddi,
    affaticamento fisico e debolezza,
    sonnolenza, depressione,
    riduzione della frequenza cardiaca,
    stitichezza, gonfiore del viso,
    sviluppo del gozzo,
    anomalie mestruali (flussi mestruali abbondanti),
    aumento del peso corporeo.

    Inoltre si possono sviluppare dei noduli, quasi sempre benigni, singoli o multipli.
    Esiste una forma di ipotiroidismo più asintomatico soprattutto nelle persone anziane, Tale patologia fa accumulare grasso registrando un aumento delle infiammazioni croniche e delle citochine infiammatorie e del rischio di tumore.

    I PROBLEMI DELLA TIROIDE E I CARBOIDRATI INSULINICI (CAP. 75)
    Il sistema ipotalamo-ipofisi-tiroide è stimolato da ormoni quali la leptina e il cortisolo mentre è inibito dalla dopamina e dalle citochine infiammatorie.
    La sovraespressione di questi elementi è causata dai carboidrati insulinici (cereali, amidi e zuccheri).
    Però, quando il cortisolo ha perso la sua circadianità produce l’ipotiroidismo.

    TROPPA LEPTINA
    La leptina dovrebbe essere rilasciata gradualmente dagli adipociti quando ricevono i grassi dalle LDL (o VLDL? p444) e dei chilomicroni.
    Ma quando è l’insulina a obbligare gli adipociti ad assorbire il grasso si ha un rilascio eccessivo di leptina e ciò a lungo andare rende meno sensibili i recettori dei neuroni.

    TROPPA DOPAMINA
    La dopamina è prodotta dai neuroni sotto lo stimolo del cortisolo, mentre l’insulina fa secernere la serotonina.
    La dopamina inibisce la produzione del Tsh e quindi degli ormoni tiroidei.

    TROPPE CITOCHINE INFIAMMATORIE
    Quando non stiamo bene perdiamo l’appetito, come se il nostro corpo non avesse bisogno di nutrirsi. E’ l’effetto della diminuzione degli ormoni tiroidei, In realtà il corpo concentra la sua attenzione sulle funzioni immunitarie e riparatorie. Lo stesso avviene quando abbiamo troppe citochine infiammatorie a causa dell’acidosi, infiammazione cronica, diabete, tumori, malattie infettive. Le citochine trasformano il T4 in Rt3, anziché in T3.

    MALATTIE AUTOIMMUNI
    La tiroide di Hashimoto è una malattia autoimmune che aggredisce le cellule di tale ghiandola. Ciò causa di solito l’ipotiroidismo, in qualche caso l’ipertiroidismo e anche qui la responsabilità principale si può attribuire ai carboidrati insulinici.

    I PROBLEMI DELLA TIROIDE E L’INTEGRAZIONE (CAP. 103)
    L’integrazione consigliabile è di:
    1) Fornire anzitutto i nutrienti necessari alla formazione degli ormoni tiroidei: iodio, selenio e tirosina.
    2) Ridurre la secrezione di cortisolo con: cordyceps sinensis, schisandra, tribulus terrestris, ginseng, teanina, rhodiola rosea, magnonolo, onochiolo, tirosina, fosfatidilserina, melatonina, vitamina D.
    4) Contrastare la disbiosi, la Sibo e la permeabilità intestinale con vitamina B9, chiodi di garofano, origano, zenzero, cannella, curcuma, pepe nero.
    5) Regolare il sistema immunitario con quercetina, epigallocatechina gallato, chiodi di garofano, ornitina alfachetoglutarato, glutammina, N-acetil cisteina, zinco, rame, vitamina E, B12, B8, B7, B6, A, D, C.
    6) Contrastare l’infiammazione cronica con vitamina D, omega 3, potassio.
    Tali sostanze possono essere trovate nei seguenti integratori della life120: Aminoday, Melatonin complex, Multivitamineral, Omega 3 life, Orac spice, Radical killer, Stress killer, Vitalife C, Vitalife D (o dalle farmacie DBASE 10000 che è più economico tenendo presente che 4 gocce equivalgono a 1000 UI. Di solito sono consigliate dalla life120 4 perle, quindi 16 gocce di Dbase). Inoltre è consigliata l’ornitina alfachetoglutarato che manca tra gli integratori della life120. Chiedere. pertanto, OKG o prodotto equivalente alla farmacia.



CAPITOLO 40 - L’ARTROSI E L’ARTRITE

    Artrosi e artrite sono comunemente confuse una con l’altra poiché comportano entrambe problemi alle articolazioni ma, in realtà, l’artrosi è una malattia degenerativa della cartilagine ossea, mentre l’artrite è di tipo infiammatorio (autoimmune).

    L’ARTROSI
    L’artrosi interessa in Italia più di 4.000.000 di persone. In essa la cartilagine che ricopre le estremità delle due ossa si consuma e le ossa rimangono scoperte. Poi l’osso a di sotto comincia a crescere in maniera irregolare fino al punto da neutralizzare la funzionalità delle articolazioni e da causare infiammazioni e dolori che alla fine impediscono il movimento.

    L’ARTRITE
    Esistono molte forme di artrite, la più comune è quella gottosa (derivata dalla gotta), poi quella psoriasica (derivata dalla psoriasi) e quella reumatoide.
    L’artrite è una malattia autoimmune per eccellenza trasformandosi in infezione cronica con sintomi di rigidità, dolore e tumefazione delle articolazioni, poi degrada le cartilagini dell’osso sottostante.
    La malattia coinvolge anche gli occhi, i polmoni e i vasi sanguigni.
    Diversi studi hanno evidenziato un collegamento tra la disbiosi intestinale e l’artrite.

    L’ARTROSI E I CARBOIDRATI INSULINICI (CAP. 76)
    Non è vero che è l’allungamento della vita poiché esistono popolazioni molto longeve che non soffrono di tale patologia.
    La vera causa dell’artrosi è l’abuso di carboidrati che causa acidosi tissutale e infiammazione cronica che producono uno squilibrio tra la fase anabolica e quella catabolica. La produzione delle citochine all’interno del liquido sinoviale causa una superproduzione di metallo proteasi, che a sua volta porta a un aumento dei radicali liberi. Si h cos+ la morte delle cellule sinoviociti B, causa la loro morte e quindi il calo di produzione dell’acido ialuronico. Al contrario un’alimentazione ricca di proteine fornisce gli aminoacidi necessari a ricostruire la cartilagine, mentre frutta e verdura essendo ricchi di antiossidanti inertizzano i radicali liberi e diminuiscono la flogosi.

    L’ARTROSI E L’INTEGRAZIONE (CAP. 104)
    L’integrazione è utile a prevenire e curare l’artrosi:
    1) Fornire i micronutrienti: omega 3, metionina, curcuma, cannella, zenzero, chiodi di garofano.
    2) Contrastare la formazione di acidosi nel corpo con vitamina D e calcio.
    3) Contrastare l’infiammazione cronica con vitamina D, omega 3, potassio.
    4) Aumentare la capacità anabolica del nostro corpo con Aumentare la capacità anabolica del corpo con lisina, ornitina, prolina, glutammina, arginina, tirosina, vitamina C, D, melatonina.
    5) Contrastare la formazione di radicali liberi con esperidina, picnogenolo, quercetina, resveratrolo, epigallocatechina gallato, chiodi di garofano, origano, cannella, pepe nero, curcuma, taurina, N-acetil cisteina, molibdeno, selenio, cromo, coenzima Q10, acido alfalipoico, vitamina E, C, A.
    Tali sostanze possono essere trovate nei seguenti integratori della life120: Aminoday, Melatonin complex, Multivitamineral, Omega 3 life, Orac spice, Radical killer, Stress killer, Vitalife C, Vitalife D. Da una farmacia farsi procurare l’ornitina, ad esempio, L-ornitina 1000 della Prozis.

    L’ARTRITE E I CARBOIDRATI INSULINICI (CAP.77)
    L’artrite colpisce anche i giovani, quindi non può essere considerata una malattia della vecchiaia, ma una patologia autoimmune. La colpa è dei carboidrati complessi come pasta, riso, patate e fagioli.
    Essi causano la Sibo e la sindrome della Leaky gut syndrome che comportano un aumento dell’attività immunitaria. La presenza di citochine infiammatorie inganna le cellule dendritiche che reagiscono attivando i linfociti che possono agire, per esempio, contro i peptidi del polline (allergia) o contro un alimento mal digerito (intolleranza alimentare) o contro i tessuti del nostro corpo. Solo ripristinando l’integrità della barriera intestinale può diminuire la flogosi e risolvere la malattia.

    L’ARTRITE E L’INTEGRAZIONE (CAP.105)
    L’integrazione è utile a prevenire e curare l’artrite:
    1) Integrare i seguenti micronutrienti: vitamina D, omega 3,
    vitamina B3, B9, rame, calcio, picnogenolo, zenzero, chiodi di garofano.
    2) Contrastare la disbiosi, la Sibo e la permeabilità intestinale con vitamina B9, chiodi di garofano, origano, zenzero, cannella, curcuma, pepe nero.
    3) Contrastare la formazione di radicali liberi con esperidina, picnogenolo, quercetina, resveratrolo, epigallocatechina gallato, chiodi di garofano, origano, cannella, pepe nero, curcuma, taurina, N-acetil cisteina, molibdeno, selenio, cromo, coenzima Q10, acido alfalipoico, vitamina E, C, A.
    Tali sostanze possono essere trovate nei seguenti integratori della life120: Aminoday, Multivitamineral, Omega 3 life, Orac spice, Radical killer, Vitalife C, Vitalife D.



CAPITOLO 41 - L’OSTEOPOROSI

    L’osteoporosi consiste in una diminuzione della massa ossea e in un deterioramento della micro-architettura che portano a una maggiore fragilità e fratture delle ossa, specialmente dei femori, delle anche e delle vertebre che portano spesso alla perdita dell’autonomia.
    La causa sta nello squilibrio tra l’attività di distruzione delle ossa da parte degli osteoclasti e della ricostruzione da parte degli osteoblasti che le rimodellano giorno per giorno, per carenza di nutrienti e per l’acidosi tissutale.
    Quest’ultima è causata dai soliti carboidrati insulinici che costringono l’organismo a procurarsi l’energia ricorrendo alla glicolisi, la quale ha delle scorie acide che sono poi neutralizzate prelevando il calcio dalle ossa. Un altro aspetto di ciò è che i reni sentendo tale calcio presente nel sangue, espellono la vitamina D, per evitare l’assorbimento di ulteriore calcio dagli intestini
    In particolare i cereali con i loro fitati trattengono calcio, magnesio e il potassio e ne impediscono l’assorbimento.
    Inoltre l’acidosi impedisce alle ghiandole surrenali la produzione del Gh, necessario per la ricostruzione delle ossa.
    Anche lo scarso tempo che passiamo all’aperto ci rende carenti di vitamina D che è necessaria alle ossa.

    L’OSTEOPOROSI E L’INTEGRAZIONE (CAP.106)
    L’integrazione è un prezioso aiuto per prevenire e curare l’osteoporosi.
    1) Fornire i micronutrienti necessari: vitamina D e C, magnesio, calcio, fosforo, lisina, arginina.
    2) Aumentare la fase di ricostruzione del nostro corpo con o Aumentare la capacità anabolica del corpo con lisina, ornitina, prolina, glutammina, arginina, tirosina, vitamina C, D, melatonina.
    3) Contrastare le malattie degenerative dello scheletro come l’artrosi con chiodi di garofano, zenzero, cannella, curcuma, metionina, omega 3.
    4) Contrastare le malattie degenerative dello scheletro come l’artrite con chiodi di garofano, zenzero, picnogenolo, calcio, rame, vitamine B9, B3, D, omega 3.
    5) Ridurre l’acidosi tissutale con vitamina D e calcio.
    Tali sostanze possono essere trovate nei seguenti integratori della life120: Aminoday, Melatonin complex, Multivitamineral, Omega 3 life, Orac spice, Stress killer, Vitalife C, Vitalife D. Da una farmacia procurarsi L-ornitina 1000 della Prozis o equivalente.



CAPITOLO 42 - L’ACIDOSI TISSUTALE

    L’acidosi tissutale è uno stato metabolico alterato che riguarda il grado di acidità della matrice extracellulare e del sangue. L’acidosi è invece l’eccesso di basi, ossia di poca acidità.
    L’ideale per il sangue è un pH pari a 7,35 e deve essere mantenuto, altrimenti può conseguirne la morte.
    Il mantenimento del giusto equilibrio di acidità nel resto del corpo dipende dalla quantità di ioni+ (detti cationi) prodotti dall’organismo o introdotti con la dieta che si contrappongono agli organi emuntori (come i reni e i polmoni che espellono l’acidità del corpo alle cellule che trasformano gli ioni+ in sostanze basiche.
    Gli acidi si distinguono in volatili - si tratta quasi esclusivamente della CO2 o anidride carbonica - e fissi - che hanno origine dall’alimentazione.
    A seconda del luogo in cui si formano gli acidi sono inertizzati in modo diverso: nel citosol esistono delle proteine specifiche, nella matrice extracellulare il bicarbonato (HCO3), nel rene i fosfati, nelle urine ammoniaca e fosfati, nel sangue i globuli rossi, (tramite l’anidrasi carbonica che trasforma la CO2 in acido carbonico. Poi gli acidi sono immessi nel sangue che li porta ai polmoni o ai reni.

    L’alimentazione moderna e il nostro sistema di vita hanno aumentato di molto la produzione di acidi e spesso il nostro corpo non riesce più a inattivarli ed essi ristagnano nel corpo.

    La medicina ufficiale ha ideato l’indice PRAL (Potential Renal Acid Load) che indica quanti acidi produce un etto di prodotto.
    In esso sono indicati in grossa approssimativamente per primi i formaggi, le uova e le carni, poi i cereali infine i latticini freschi poi la frutta e gli ortaggi. Queste ultime due voci sono più o meno alcaline, anziché acidificanti.
    Panzironi, però, afferma che questa tabella è ingannevole, poiché essa suppone che tutti gli alimenti siano trasformati in glucosio, mentre in realtà le proteine fino a un certo punto sono usati a scopi plastici, cioè per costruire e mantenere i tessuti del corpo, anziché per produrre energia. Analogo discorso vale per i grassi se sono utilizzati per costruire le membrane delle cellule e gli ormoni.
    Solo oltre tali limiti sono utilizzati per fini energetici, o per la parte che manca di aminoacidi essenziali, eventualità che si verifica più facilmente per i cereali, i legumi e altri vegetali poiché sono molto più carenti di aminoacidi essenziali.
    Al contrario i carboidrati e gli zuccheri semplici sono utilizzati solo a scopo energetici e perciò contribuiscono molto di più all’acidità tissutale.

    LE ALTRE CAUSE DI ACIDOSI
    Altre cause di acidosi sono lo stress - il quale causa il cortisolo e la conseguente trasformazione delle proteine endogene dei muscoli e della matrice tessuti del corpo in glucosio - e i farmaci, tra cui i fans (l’aspirina) inibiscono la produzione di bicarbonato da parte delle cellule delomorfe dello stomaco.

    L’ACIDOSI DEL SANGUE
    Essa viene neutralizzata rapidamente con i sali delle ossa, ma ciò causa l’osteoporosi.
    Invece l’acidità della matrice resta fino a 12 ore in essa, fino all’arrivo dello stato di sol (p454).
    a) maggior stress ossidativo nelle membrane dei mitocondri, che così collassano e la cellula viene a dipendere dalla glicolisi con conseguente maggior produzione di scorie acide che può arrivare al punto di attivare gli anticorpi (anticardiolipina) la qual cosa porta al "lupus eritematoso".
    b) Riduzione dei processi immunodifensivi e battericidi
    c) Aumento della permeabilità della membrana cellulare che causa maggiore ossidazione e minore glutatione.
    d) Diminuzione della capacità di rigenerazione delle proteine fibrose.
    e) Aumento del rischio di osteoporosi.

    Ciò produce sintomi aspecifici (la cosiddetta MUS)
    Stanchezza e affaticamento persistente non alleviata dal sonno;
    Disturbi dell’umore;
    Mani e piedi freddi:
    Insonnia e sonnolenza persistente.
    Ansia, apatia e attacchi di panico;
    Modificazione dell’appetito;
    Acidità e dolori di stomaco, senso di pienezza, gonfiore dopo i pasti, nausea.
    Stitichezza persistente, alvo alterno e colon irritabile.
    Scarsa sudorazione durante il moto.
    L’acidosi favorisce la distruzione della matrice circostante da parte delle cellule tumorali e quindi la loro diffusione e le metastasi.

    L’ACIDOSI E L’IGF-1
    L’acidosi favorisce la secrezione del Gh e quindi l’Igf-1 per la riparazione dei danni cellulari.

    L’ACIDOSI TISSUTALE E I CARBOIDRATI INSULINICI (CAP.74)
    La produzione energetica tramite i grassi è molto efficiente e produce scorie come l’anidride carbonica facilmente eliminabile mentre quella tramite la glicolisi è poco efficiente e produce molte scorie acide (acido lattico e acido piruvico).
    Inoltre l’assimilazione dei carboidrati nell’intestino crasso, soprattutto in presenza di disbiosi produce alcol che acidifica il sangue che deve essere neutralizzato dalle cellule dello stomaco con il bicarbonato e non ne resta a sufficienza per proteggere le pareti gastriche con conseguente gastrite, bruciori, acidità di stomaco, reflusso.
    Peggioramento della digestione attraverso i succhi pancreatici a causa dell’acidità intestinale.
    La ritenzione idrica rende più difficile la pulizia dei tessuti.

    ACIDOSI TISSUTALE E INTEGRAZONE (CAP.107).
    L’integrazione è un valido aiuto per prevenire e curare l’acidosi tissutale.
    1) Fornire i micronutrienti: il calcio e la vitamina D.
    2) Diminuire gli effetti della disbiosi e della candida: vitamina B9, chiodi di garofano origano, zenzero, cannella, pepe nero.
    3) Migliorare il microcircolo venoso-arterioso e del sistema linfatico con esperidina, picnogenolo, quercetina, resveratrolo,
    epigallocatechina gallato, chiodi di garofano, zenzero, curcuma, taurina, prolina, cisteina, carnitina, arginina, calcio, selenio, rame, potassio, magnesio, vitamina E, D, C, B7, B3.
    4) Diminuire la secrezione del cortisolo con cordyceps sinensis, schisandra, tribulus terrestris, ginseng, teanina, rhodiola rosea, magnonolo, onochiolo, tirosina, fosfatidilserina, melatonina, vitamina D.
    Tali sostanze possono essere trovate nei seguenti integratori della life120: Aminoday, Melatonin complex, Multivitamineral, Orac spice, Radical killer, Stress killer, Vitalife C, Vitalife D.



CAPITOLO 43 - L’INFIAMMAZIONE

    L’infiammazione è una risposta naturale del corpo a infezioni d virus, batterio funghi (per esempio la candida), traumi (ferite), presenza di corpi estranei (schegge o sporcizia), reazioni immunitarie (allergia) o la necrosi tissutale (cancrena).
    L’infiammazione è distinta in acuta e cronica.
    L’infiammazione acuta ha tre fasi. Una di difesa ad opera del sistema immunitario, una di ricostruzione ad opera delle cellule e una di ritorno alla normalità.
    L’infiammazione cronica ha solo una fase, quella di allarme del sistema immunitario.
    L’azione infiammatoria rende più inospitale il terreno ai batteri patogeni e rende più efficace la risposta immunitaria.
    Purtroppo i tessuti riporta dei danni per colpa dei radicali liberi - prodotti di macrofagi - e delle scorie acide.
    Poi, però, essi saranno riparati dai fibroblasti, la matrice sarà ricostruita e le cellule torneranno a replicarsi per sostituire quelle morte.

    L’INFIAMMAZIONE CRONICA
    Al contrario, l’infiammazione cronica si distingue da quella acuta per la mancanza di sintomi e per la propria persistenza.
    Vi mancano dolori specifici, arrossamenti o tumefazioni evidenti, ma la matrice resterò fortemente idratata, persisterò la maggiore permeabilità vasale e saranno ancora presentii macrofagi.
    I tessuti sono colonizzati massicciamente dai Ros (radicali liberi), citochine, prodotti dell’acido arachidonico e proteine pro-infiammatorie. Lo stallo è dovuto al persistere di un elemento scatenante (batterio o fungo) e della richiesta delle cellule morenti di un intervento dei macrofagi.
    In conseguenza dell’infiammazione cronica si ha la modifica dell’equilibrio osmolare tra le cellule e la matrice che causa la depolarizzazione della cellula, la modifica del potenziale di membrana e il raggrinzimento o rigonfiamento cellulare
    Le funzioni enzimatiche ne risentono pesantemente. Inoltre, interviene il cortisolo al fine di inibire la produzione dei linfociti T In aggiunta, il cortisolo aumenta il glucosio endogeno. L’infiammazione cronica è la causa principale della modifica della circadianità del cortisolo.
    Anche l’obesità causa infiammazione cronica.

    L’INFIAMMAZIONE CRONICA CAUSATA DALL’ISTAMINA.
    L’istamina agisce direttamente sul sistema immunitario promuovendo la produzione dei linfociti TH2 e dei mastociti
    Ciò porterà all’attivazione di altre cellule del sistema immunitario e alla vasodilatazione, essudazione della linfa, rilascio di altra istamina e dell’eparina e altro acido arachidonico.

    L’INFIAMMAZIONE CRONICA DI DERIVAZIONE ADIPOSA
    Si è scoperto che il grasso non è solo una riserva di calorie, ma può anche contribuire all’infiammazione, specialmente da parte di quello androide.

    LE MALATTIE LEGATE ALL’INFIAMMAZIONE CRONICA
    L’infiammazione, insieme all’acidosi è la concausa di tutte le malattie conosciute, in particolare dell’arteriosclerosi, diabete, tumore, vasculite, setticemia, psoriasi, artrite reumatoide, artrosi, infiammazioni intestinali (morbo di Krohn), emorroidi, cellulite, ecc.
    Inoltre, causa l’aumento dei linfociti Th2 e, quindi, la diminuzione dei Th1 (quindi maggiore rischio di infezioni virali e di tumori).
    Infine causa la ritenzione idrica.

    L’INFIAMMAZIONE CRONICA E I CARBOIDRATI INSULINICI (CAP. 80)
    I carboidrati insulinici favoriscono l’aumento dell’acqua nei nostri tessuti e ciò modifica l’equilibrio tra la matrice extracellulare e le cellule producendo loro lo stress e l’apoptosi.
    I cereali (voleva dire carboidrati insulinici?) promuovono la produzione di istamina anche perché favoriscono la disbiosi, la putrefazione delle proteine.
    L’eccessiva acidità del bolo intestinale inattiva l’enzima DAO che altrimenti potrebbe inattivare l’istamina.
    Inoltre il cortisolo - secreto dopo pasti che richiedono l’insulina la quale causa il crollo della glicemia - distrugge anch’esso il Th1, pertanto fa crescere il Th2 che produce altra istamina.

    L’INFIAMMAZIONE CRONICA E L’INTEGRAZIONE (CAP.108)
    Secondo Panzironi, gli integratori sono un valido aiuto (sempre in aggiunta all’appropriata alimentazione e non in sostituzione di essa, come va inteso per tutti le patologie) anche per l’infiammazione cronica.
    1) Fornire i nutrienti opportuni: vitamina D, Omega 3, potassio.
    2) Contrastare la formazione dei radicali liberi con esperidina, picnogenolo, quercetina, resveratrolo, epigallocatechina gallato, chiodi di garofano, origano, cannella, pepe nero, curcuma, taurina, N-acetil cisteina, molibdeno, selenio, cromo, coenzima Q10, acido alfalipoico, vitamina E, C, A.
    3) Contrastare l’infiammazione cronica ripristinando l’omeostasi dei tessuti utilizzando le spezie per il loro potere antinfiammatorio: vitamina B9, chiodi di garofano, origano, zenzero, cannella, pepe nero.
    Queste sostanze sono presenti negli integratori della life120: Aminoday, Multivitamineral, Omega 3 life, Orac spice, Radical killer, Vitalife C e Vitalife D.



CAPITOLO 43bis - LE MALATTIE INFETTIVE E I CARBOIDRATI INSULINICI

    Siamo sempre più soggetti alle malattie infettive, ossia agli attacchi di virus e batteri. La causa è che il nostro sistema immunitario da un lato scarseggia degli opportuni nutrienti, dall’altro è impegnato a spegnere tanti focolai interni.

    MALATTIE INFETTIVE E CARBOIDRATI INSULINICI (CAP. 81)
    La ragione sta nei soliti carboidrati insulinici che genera infiammazione cronica, acidosi tissutale, diabete, malattie aterosclerotiche, disbiosi, Sibo, permeabilità intestinale, candida, artrite e artrosi.
    Tutto ciò tiene impegnato il sistema immunitario, aumenta il cortisolo, diminuisce i linfociti Th1, aumenta i Th2 e l’istamina.
    L’eccesso di zuccheri aumenta l’attività delle cellule nella riproduzione dei virus.
    Inoltre, c’è anche la scarsità dei micronutrienti come la vitamina D.

    MALATTIE INFETTIVE E INTEGRAZIONE (CAP. 109)
    Panzironi consiglia di:
    1) fornire vitamina C, D, A, b6, b7. b8, b12, E, rame, zinco, N-acetil cisteina, glutammina, ornitina alfa-chetoglutarato, chiodi di garofano, epigallocatechina gallato, quercetina.
    2) Diminuire la secrezione del cortisolo con cordyceps sinensis, schisandra, tribulus terrestris, ginseng, teanina, rhodiola rosea, magnonolo, onochiolo, tirosina, fosfatidilserina, melatonina, vitamina D.
    3) Contrastare la formazione di radicali liberi con esperidina, picnogenolo, quercetina, resveratrolo, epigallocatechina gallato, chiodi di garofano, origano, cannella, pepe nero, curcuma, taurina, N-acetil cisteina, molibdeno, selenio, cromo, coenzima Q10, acido alfalipoico, vitamina E, C, A.
    4) Contrastare la disbiosi, la Sibo e la permeabilità intestinale responsabili dell’infiammazione cronica con vitamina B9, chiodi di garofano origano, zenzero, cannella, curcuma, pepe nero.
    5) Contrastare la formazione di acidosi nel corpo con vitamina D e calcio.
    Queste sostanze sono presenti negli integratori della life120: Aminoday, Multivitamineral, Orac spice, Radical killer, Vitalife C e Vitalife D,



CAPITOLO 44 - I PROBLEMI DELLA PROSTATA

    Molti soffrono di iperplasia e ipertrofia prostatica in età avanzata o addirittura di tumori. La crescita eccessiva della prostata causa svuotamento incompleto della vescica e flusso urinario debole. Inoltre si può avere anche irritazione che fa urinare frequentemente, minzione notturna, bruciore e urgenza di urinare. Si può avere anche compromissione rettale e deficit erettivo.

    LE CAUSE DELL’IPERPLASIA PROSTATICA.
     E’ stato identificato da anni nell’ormone diidrotestosterone (Dht) il principale colpevole della patologia prostatica, che fa replicare le cellule prostatiche. Ciò è necessario nel ragazzo per far crescere i suoi organi genitali. Nell’adulto, invece, sono la sua alimentazione e stile di vita - attraverso la produzione dell’enzima 5-alfa-reduttasi - a trasformare il testosterone nel Dht.

    I PROBLEMI DELLA PROSTATA E I CARBOIDRATI INSULINICI (CAP. 82)
    L’enzima 5-alfa-reduttasi è prodotto dall’enzima Igf-1 promosso dal Gh. Se evitiamo quei cibi - pane, pasta, pane, cereali, legumi - che causano acidosi attraverso la produzione di lattato, manterremo a livelli fisiologici l’Igf-1 e l’enzima che ne deriva.
    Occorre, però, evitare anche il consumo di latticini e del latte che contengono l’Igf-1.
    Infatti, i popoli che fanno poco uso di latticini e di alimenti amidacei hanno problemi di prostata 10 volte di meno in confronto a noi occidentali, mentre se adottano le abitudini alimentari occidentali si ammalano come noi. Neanche gli eunuchi - che non producono testosterone - e i nani - che non producono Igf-1 - hanno problemi di prostata.

    I PROBLEMI DELLA PROSTATA E L’INTEGRAZIONE (CAP.110)
    Panzironi consiglia gli integratori atti a:
    1) fornire i micronutrienti per combattere l’acidosi: calcio, vitamina D;
    2) Diminuire la secrezione del cortisolo con cordyceps sinensis, schisandra, tribulus terrestris, ginseng, teanina, rhodiola rosea, magnonolo, onochiolo, tirosina, fosfatidilserina, melatonina, vitamina D.
    3) Diminuire gli effetti della disbiosi e della candida con vitamina B9, chiodi di garofano origano, zenzero, cannella, curcuma, pepe nero.
    Queste sostanze sono presenti negli integratori della life120: Melatonin complex, Multivitamineral, Orac spice, Radical killer, Stress killer, Vitalife D.



CAPITOLO 45 - L’IMPOTENZA E IL CALO DEL DESIDERIO SESSUALE

    L’impotenza può essere causata da molti fattori: ormonali, fisico-strutturali, psichici.
    Questi ultimi, come l’ansia, paura, depressione, ecc. possono essere causati dal cortisolo, ossi dai carboidrati insulinici.
    La causa ormonale consiste nel calo del testosterone libero.
    I problemi nervosi causano la difficoltà nel trasmettere l’ordine di erezione, magari per l’alterazione del nitrossido di azoto, necessario come vasodilatatore.
    I problemi fisico-strutturali consistono:
    nell’aterosclerosi
    o nel cattivo funzionamento delle valvole che dovrebbero trattenere il sangue nei corpi cavernosi
    o nei problemi degenerativi che tolgono elasticità ai corpi cavernosi, trasformati in tessuti fibrosi o calcificati.
    Inoltre l’impotenza può essere dovuta all’ipertrofia prostatica. In alcuni casi è indispensabile ricorrere all’intervento chirurgico.

    LA DIMINUZIONE DEL TESTOSTERONE
    Il testosterone è necessario per la libido (desiderio sessuale) e per renderlo appagante.
    Può succedere:
    1) che si produca poco testosterone a causa di un evento stressante che produce cortisolo, il quale inibisce la produzione del testosterone;
    2) oppure che esso sia trasformato in altri metaboliti
    3) come l’estradiolo (estrogeno femminile) a causa dell’aromatasi, presente nel grasso corporeo
    4) o come il Dht (Diidrotestosterone) ad opera dell’Igf-1

    L’IMPOTENZA E I CARBOIDRATI INSULINICI (CAP. 83)
    L’alimentazione con i carboidrati insulinici:
    1) causa l’accumulo di grasso viscerale.
    2) Obbliga le cellule a funzionare con la glicolisi, anziché con i grassi, e ciò causa più scorie acide. Ne deriva più Gh e quindi più Igf-1 che attiva l’enzima 5-alfa-reduttasi il quale trasforma il testosterone in Dht e inoltre favorisce l’iperplasia della prostata che crea problemi all’atto sessuale.
    3) Causa il calo glicemico e la disbiosi che promuovono la secrezione del cortisolo.
    4) Favorisce il diabete e l’aterosclerosi, considerati i fattori più rilevanti dell’impotenza.

    L’IMPOTENZA E L’INTEGRAZIONE (CAP.111)
    Panzironi consiglia di:
    1) Fornire i micronutrienti seguenti: melatonina, cordyceps sinensis, tribulus terrestris.
    2) Diminuire le riserve di grasso con coenzima Q10, arginina, carnitina, glutammina, taurina, ornitina, pepe nero.
    3) Diminuire la secrezione del cortisolo con cordyceps sinensis, schisandra, tribulus terrestris, ginseng, teanina, rhodiola rosea, magnonolo, onochiolo, tirosina, fosfatidilserina, melatonina, vitamina S,
    4) Ridurre il glucosio nel sangue con: curcuma, resveratrolo, la cannella, la taurina, la glutammina, la carnitina, l’arginina, il potassio, il magnesio, il manganese, la vitamina D, la vitamina B1 e il cromo.
    5) Migliorare il microcircolo con esperidina, picnogenolo, quercetina, resveratrolo, epigallocatechina gallato, chiodi di garofano, zenzero, curcuma, taurina, prolina, cisteina, carnitina, arginina, calcio, selenio, rame, potassio, magnesio, vitamina E, D, C, B7, B3.
    6) Contrastare la formazione di acidosi nel corpo con vitamina D e calcio.

    Queste sostanze sono presenti negli integratori della life120: Aminoday, Melatonin complex, Multivitamineral, Orac spice, Radical killer, Stress killer, Vitalife C e Vitalife D. Inoltre farsi procurare dalla farmacia l’ornitina ad esempio L-ornitina 1000 della Prozis.



CAPITOLO 46 - L’ALZHEIMER

    L’Alzheimer produce anzitutto perdite di memoria a breve, cambiamento di personalità e di carattere, poi perdita di attenzione cognitiva, disorientamento, disordini del linguaggio, allucinazioni, allucinazione psicomotoria, infine il vagabondaggio, impossibilità di svolgere autonomamente i compiti più semplici.
    Ciò avviene per la distruzione progressiva dei neuroni cerebrali in parte per la presenza di beta-amiloide che si deposita tra l cellule nervose impedendone la comunicazione.
    La morte progressiva dei neuroni avviene perché le placche di beta-amiloide danno origine a un processo infiammatorio che porta alla distruzione delle cellule nervose e il cervello si riduce di dimensioni.
    Altri fattori dell’Alzheimer sono le scorie acide e i radicali liberi.
    Le ricerche infatti dimostrano il legame tra lo stress ossidativo e la comparsa dell’Alzheimer.

    L’ALZHEIMER E I CARBOIDRATI INSULINICI (CAP. 86)
    Il glucosio, che deriva dai carboidrati insulinici, è il principale responsabile dell’Alzheimer perché essi prima causa un innalzamento della glicemia anche nei neuroni del cervello che fa produrre molta serotonina e inibisce la produzione della dopamina e della adrenalina,
    Inoltre obbliga le cellule dei neuroni a procurarsi l’energia con la sola glicolisi, con la conseguenza di ostacolare l’eliminazione dei radicali liberi perché si producono molti Atp, il che finisce col bloccare il processo di riattivazione del glutatione che dovrebbe neutralizzare i radicali liberi. Infatti, nei malati di Alzheimer c’è poco glutatione e la somministrazione di antiossidanti migliora le condizioni dei malati.
    Inoltre, la glicolisi produce molte scorie acide, in particolare il lattato che non può attraversare la barriera ematoencefalica e, quindi, resta nel cervello, Ciò spinge i neuroni a una superproduzione di energia e a ulteriori scorie acide.
    Finché gli Atp sono consumati da un’intensa attività cerebrale si riesce consumare le scorie acide e a permettere la rigenerazione del glutatione. Per questo è importante che anche gli anziani mantengano attivo il loro cervello coltivando interessi, magari anche facendo le parole crociate o giocando a carte, ecc.
    Un’altra causa dell’Alzheimer è l’istamina che rende fenestrata la barriera ematoencefalica, che invece non dovrebbe esserlo per impedire l’ingresso nel cervello di sostanze nocive capaci di causare l’infiammazione e la conseguente distruzione dei neuroni. Anche l’istamina aumenta con i carboidrati insulinici.

    L’ALZHEIMER E L’INTEGRAZIONE (CAP.112)
    Panzironi consiglia di:
    1) fornirei seguenti micronutrienti: acido alfalipoico, curcuma, epigallocatechina gallato, resveratrolo, picnogenolo, vitamina D, omega 3
    2) Diminuire la secrezione del cortisolo con cordyceps sinensis, schisandra, tribulus terrestris, ginseng, teanina, rhodiola rosea, magnonolo, onochiolo, tirosina, fosfatidilserina, melatonina, vitamina D.
    3) Diminuire il glucosio nel sangue con: curcuma, resveratrolo, la cannella, la taurina, la glutammina, la carnitina, l’arginina, il potassio, il magnesio, il manganese, la vitamina D, la vitamina B1 e il cromo.
    4) Contrastare la produzione dei radicali liberi con esperidina, picnogenolo, quercetina, resveratrolo, epigallocatechina gallato, chiodi di garofano, origano, cannella, pepe nero, curcuma, taurina, N-acetil cisteina, molibdeno, selenio, cromo, coenzima Q10, acido alfalipoico, vitamina E, C, A.
     5) Contrastare le malattie intestinali come la disbiosi, la Sibo e la permeabilità con vitamina B9, chiodi di garofano origano, zenzero, cannella, curcuma, pepe nero.
    6) Contrastare l’infiammazione cronica con vitamina D, omega 3, potassio.
    Queste sostanze sono contenute nei seguenti integratori della Life-120: Aminoday, Melatonin complex, Multivitamineral, Omega 3 life, Orac spice, Radical killer, Stress killer, Vitalife C, Vitalife D.
    Queste sostanze sono contenute nei seguenti integratori della Life-120: Aminoday, Melatonin complex, Multivitamineral, Omega 3 life, Orac spice, Radical killer, Stress killer, Vitalife C, Vitalife D.



CAPITOLO 47 - LA DEPRESSIONE

    La depressione è un disagio mentale dovuto alla sensazione del paziente di essere impotenti verso i problemi. Le persone coinvolte si sentono tristi, ansiose, senza speranza, facilmente irritabili e hanno un sentimento di colpevolezza. Dal punto di vista fisico è compromessa la capacità di dormire, con l’incremento di altri sintomi: stanchezza, perdita di energia, problemi digestivi e altri dolori.
    Si distinguono vari tipi di depressione:
    1) la depressione maggiore - o unipolare o clinica - che presenta i sintomi detti sopra e che piò portare anche a pensieri di suicidio.
    2) la depressone atipica che presenta anche momenti positivi, come una cena con amici, un film, Poi però si precipita di nuovo nella depressione.
    3) La distimia è una depressione moderata, in cui è presente una bassa autostima di sé, difficoltà a prendere decisioni, sconforto, disperazione, scarso appetito o bulimia, insonnia o ipersonnia. Il soggetto è percepito dagli altri come il classico negativo e ciò gli impedisce di uscire dal problema e lo induce a chiudersi sempre più nell’introversione.
    4) Il disturbo affettivo stagionale è invece una depressione ad un periodo preciso dell’anno. Si è scoperto che essi aumentano nel periodo invernale il consumo di alimenti come pane, pasta, dolci e caramelle e hanno maggiore ansia, tristezza, irrequietezza e calo sessuale.
    5) Il disturbo bipolare in cui la depressione si alterna a uno stato maniacale in cui sono presenti molti pensieri, diminuzione di giudizio e autocritica, maggiore interesse per la sessualità, diminuzione della necessità di dormire, aspirazioni troppo ambiziose, euforia, irritabilità, arrabbiature.
    Tutte queste malattie mentali hanno in comune l’incapacità di gestire sensazioni ed emozioni.

    LA DEPRESSIONE E I CARBOIDRATI INSULINICI (CAP. 85)
    Quantunque la vita moderna abbia un’incidenza su tale fenomeno, l’alimentazione moderna è di gran lunga la prima causa della depressione.
    Dovrebbero essere i neuroni a decidere secondo le situazioni se produrre la serotonina o la dopamina e la noradrenalina.
    Invece, se consumiamo i carboidrati insulinici entra in gioco l’insulina che fa produrre la serotonina (che dà una sensazione di calma e pagamento), ma poi causa l’ipoglicemia e allora l’organismo produce il cortisolo che riaumenta la glicemia, inibisce la secrezione della serotonina e fa secernere la dopamina e la noradrenalina i quali producono sentimenti di ansia, agitazione e insoddisfazione.
    Allora il soggetto mangia di nuovo i carboidrati insulinici e rende permanente questo alternarsi di sentimenti. Ciò succede specialmente negli anziani che hanno perso la circadianità del cortisolo rendendoli riottosi ed esagitati.

    LA DEPRESSIONE E L’INTEGRAZIONE (CAP. 113)
    Panzironi consiglia di:
    1) diminuire la produzione di insulina con cromo, vitamina B1, vitamina D, manganese, potassio, magnesio, arginina, carnitina, glutammina, taurina, cannella, epigallocatechina gallato, resveratrolo, curcuma.
    2) Diminuire la secrezione del cortisolo con cordyceps sinensis, schisandra, tribulus terrestris, ginseng, teanina, rhodiola rosea, magnonolo, onochiolo, tirosina, fosfatidilserina, melatonina, vitamina D.
    3) Contrastare la disbiosi, la Sibo, e la permeabilità intestinale responsabili della formazione delle ammine biogene: vitamina B9, chiodi di garofano origano, zenzero, cannella, curcuma, pepe nero.
    Tutte queste sostanze sono presenti nei seguenti integratori della life120:
    Aminoday, Melatonin complex, Multivitamineral, Orac spice, Radical killer, Stress killer, vitamina D.
    Tutte queste sostanze sono presenti nei seguenti integratori della life120:
    Aminoday, Melatonin complex, Multivitamineral, Orac spice, Radical killer, Stress killer, vitamina D.



CAPITOLO 48 - IL MAL DI TESTA

    Quasi la metà degli Italiani soffre più o meno frequentemente di mal di testa, detto scientificamente cefalea.
    Ne sono stati individuati 13 tipi divisi in due classi:
    le cefalee di primo grado, che non hanno una causa apparente e che rappresentano il 90% dei casi;
     e le cefalee di secondo grado che sono causate da infiammazioni o infezioni.
    Questo libro si occupa solo delle prime, anche perché sono molto influenzate dall’alimentazione e dallo stile di vita.
    In esse si distinguono le cefalee di tipo tensivo, percepite come una forte compressione della testa, come se fosse stretta in una morsa, il cui fattore più comune è lo stress, (poiché il cortisolo modifica l’equilibrio dei neurotrasmettitori), con l’aggiunta della tensione scaricata sui muscoli del collo.
    L’emicrania invece è caratterizzata da un dolore pulsante da un lato del capo, accompagnato da nausea, fotofobia, vomito ed ipersensibilità ai rumori.

    IL MAL DI TESTA E I CARBOIDRATI INSULINICI (CAP. 86)
    I picchi glicemici causati dai carboidrati insulinici portano alla produzione di molta serotonina, ma poi il calo glicemico fa secernere il cortisolo e la secrezione della dopamina e della noradrenalina che causano un aumento della percezione del dolore, accompagnata dall’infiammazione dei muscoli del collo.
    Invece l’emicrania deriva dall’istamina che causa la dilatazione dei vasi cerebrali e rende permeabile la barriera ematoencefalica che così permette ai linfociti, ad altre cellule del sistema immunitario e alle citochine infiammatorie l’accesso ai tessuti cerebrali, Infatti quasi tutti i sofferenti di emicrania hanno carenza dell’enzima Dao che inattiva l’istamina prodotta dalla disbiosi intestinale o introdotta con i cibi fermentati (vino rosso, cioccolato, ecc.). I carboidrati favoriscono la disbiosi intestinale e l’inattivazione dell’enzima Dao preposto all’inattivazione dell’istamina.
    Il cortisolo distrugge i linfociti Th1 e ciò comporta l’aumento dei Th2, così si produce altra istamina.
    Inoltre, l’eccesso di glucosio entra anche nei neuroni e causa una maggiore produzione di radicali liberi da parte del cervello, aumenta la formazione di scorie acide che non potendo uscire dal cervello causano un ulteriore aumento dell’infiammazione. Ciò succede soprattutto a coloro che fanno un lavoro molto impegnativo o studiano per molte ore.

    IL MAL DI TESTA E L’INTEGRAZIONE (CAP.114)
    L’integrazione consigliata da Panzironi consiste nel:
    1) fornire vitamina C che attiva gli enzimi Mao, Dao e Pao che inattivano le ammine biogene, tra cui l’istamina.
    2) Diminuire la produzione del cortisolo con cordyceps sinensis, schisandra, tribulus terrestris, ginseng, teanina, rhodiola rosea, magnonolo, onochiolo, tirosina, fosfatidilserina, melatonina, vitamina D.
    3) contrastare la disbiosi, la Sibo, e la permeabilità intestinale responsabili della formazione delle ammine biogene: vitamina B9, chiodi di garofano origano, zenzero, cannella, curcuma, pepe nero.
    4) Regolare il sistema immunitario con quercetina, epigallocatechina gallato, chiodi di garofano, ornitina alfa chetoglutarato, glutammina, N-acetil cisteina, zinco, rame, vitamina E, B12, B8, B7, B6, A, D, C.
    5) Evitare l’acidosi tissutale con vitamina D e calcio.
    6) Contrastare la formazione di radicali liberi con esperidina, picnogenolo, quercetina, resveratrolo, epigallocatechina gallato, chiodi di garofano, origano, cannella, pepe nero, curcuma, taurina, N-acetil cisteina, molibdeno, selenio, cromo, coenzima Q10, acido alfalipoico, vitamina E, C, A.
    7) Ridurre il glucosio nel sangue con: curcuma, resveratrolo, cannella, taurina, glutammina, carnitina, arginina, potassio, magnesio, manganese, vitamina D, la vitamina B1 e il cromo.
    Tutte queste sostanze sono presenti nei seguenti integratori della life120:
    Aminoday, Melatonin complex, Multivitamineral, Orac spice, Ornitina alfa-chetoglutarato, Radical killer, Stress killer, vitamine C e D con l’aggiunta della L-ornitina AKG della Prozis o equivalenti da procurarsi in farmacia.
    Tutte queste sostanze sono presenti nei seguenti integratori della life120:
    Aminoday, Melatonin complex, Multivitamineral, Orac spice, Ornitina alfa-chetoglutarato, Radical killer, Stress killer, vitamine C e D con l’aggiunta della L-ornitina AKG della Prozis o equivalenti da procurarsi in farmacia.



CAPITOLO 49 - LE MALATTIE DENTARIE

    Il nostro corpo riesce tramite la saliva e i movimenti della lingua a mantenere sotto controllo la flora batterica presente nel cavo orale con i movimenti della lingua e la saliva che fanno precipitare i batteri nello stomaco dove sono distrutti
    Il problema nasce quando i batteri riescono ad aderire ai denti formando la placca e specialmente quando incrementa di spessore poiché allora i batteri possono infiltrarsi sotto essendo microrganismi anaerobici, cioè non bisognosi di ossigeno, essi possono produrre acido lattico che abbassa il ph nella bocca. Allora si formano delle colonie di batteri che possono attivare dei meccanismi di difesa come le IgA proteasi e le catalasi contro il sistema immunitario e sono liberi di produrre le scorie acide che ammorbidiscono la superficie dei enti demineralizzandoli.

    LE CONSEGUENZE DELLE MALATTIE DENTARIE.
    Il medico o dentista ci dirà che la cattiva igiene dentaria comporterà la carie e la piorrea e la caduta dei nostri danti
    Bisogna aggiungere la formazione dei nitriti dai nitrati presenti
    nella nostra bocca, che nello stomaco produrranno le nitrosammine, cancerogene.

    MALATTIE DENTARIE E CARBOIDRATI INSULINICI (CAP. 87)
    Si distinguono i carboidrati in intrinsechi (frutta e verdura, che hanno minori capacità cariogene) e carboidrati estrinsechi (miele, lattosio, saccarosio) altamente cariogeni.
    Per quanto riguarda gli amidi, crudi non rappresentano un problema, ma la cottura e la masticazione rendono disponibili ai batteri il maltosio, il malto-destrosio, la destrina e il glucosio. Il moltiplicarsi dei batteri putrefattivi generano anche l’alitosi.
    Invece evitando i carboidrati insulinici si può anche fare a meno del dentista.
    Il libro non prevede l’integrazione contro le malattie dentarie.



CAPITOLO 50 - LA CALVIZIE E L’IRSUTISMO

Si distinguono la calvizie androgenetica da quella da invecchiamento.

    La prima colpisce soprattutto gli uomini, anche giovani, in alcune zone della testa.
    La seconda colpisca anche le donne e riguarda tutta la testa.
    L’irsutismo consiste nella crescita dei peli sul resto del corpo e si manifesta nelle persone calve.

    CALVIZIE, IRSUTISMO E CARBOIDRATI INSULINICI (CAP. 88)
    Entrambi tali fenomeni sono dovuti al Igf-1 promosso dal Gh, che a sua volta deriva dal consumo di carboidrati insulinici e dal consumo di latte e i suoi derivati freschi che contengono l’Igd-1.
    A conferma di ciò si può constatare che Negri ed Eschimesi hanno i capelli anche in età avanzata e sono senza peli sul corpo. Lo stesso avviene nei Paesi orientali nei quali non si consuma latte e né - salvo piccole quantità - i carboidrati.

    LA CALVIZIE E L’IRSUTISMO E I CARBOIDTATI INSULINICI (CAP. 115)
    Panzironi consiglia di:
    1) fornire i micronutrienti vitamina B4, B5, B7, N-acetil cisteina.
    2) ridurre l’acidosi tissutale.
    3) Contrastare la disbiosi, la Sibo e la permeabilità intestinale responsabili della formazione delle ammine biogene: vitamina B9, chiodi di garofano origano, zenzero, cannella, curcuma, pepe nero.
    4) Contrastare l’infiammazione cronica con vitamina D, omega 3, potassio.
    5) Diminuire la secrezione del cortisolo con cordyceps sinensis, schisandra, tribulus terrestris, ginseng, teanina, rhodiola rosea, magnonolo, onochiolo, tirosina, fosfatidilserina, melatonina, vitamina D.
    Tutte queste sostanze sono presenti nei seguenti integratori della life120:
    Aminoday o la sola N-acetil cisteina, Melatonin complex, Multivitamineral, o le sole vitamina B4, B5. B7, B9, Orac spice, Radical killer, Stress killer, vitamine C e D con l’aggiunta della vitamina b4 e la N-acetil cisteina da procurarsi in farmacia e il calcio con gli alimenti.



CAPITOLO 51 - IL CANUTISMO

    Il canutismo è il fenomeno dello sbiancamento dei capelli perché i cheratinociti non ricevono più la melanina necessaria per colorare i capelli.
    Non è un fenomeno legato al DNA, ma alla carenza dell’ormone Msh, a causa del consumo dell’Acth da parte della secrezione del cortisolo, nelle situazioni di stress.

    IL CANUTISMO E I CARBOIDRATI INSULINICI (CAP.89)
    I carboidrati insulinici portano alla produzione di cortisolo e così resta meno Acth a disposizione per la produzione del Msh necessario per produrre la melanina.

    CANUTISMO E INTEGRAZIONE
    Panzironi consiglia di
    1) integrare l’alimentazione con la vitamina D;
    2) Diminuire la secrezione del cortisolo con cordyceps sinensis, schisandra, tribulus terrestris, ginseng, teanina, rhodiola rosea, magnonolo, onochiolo, tirosina, fosfatidilserina, melatonina, vitamina D.
    3) contrastare la disbiosi, la Sibo e la permeabilità intestinale responsabili della formazione delle ammine biogene: vitamina B9, chiodi di garofano origano, zenzero, cannella, curcuma, pepe nero.
    4) Contrastare l’infiammazione cronica del nostro corpo con vitamina D, omega 3, potassio.
    Tutte queste sostanze sono presenti nei seguenti integratori della life120:
    Melatonin complex, Multivitamineral, Omega 3 life, Orac spice, Stress killer, vitamina D.



CAPITOLO 52 - LE EMORROIDI

    Le emorroidi sono dei cuscinetti morbidi e molto vascolarizzati situati nella parte finale dell’intestino e si gonfiano o sgonfiano per assicurare la continenza delle feci.
    Quando si dilatano eccessivamente e sono affette da varici si dovrebbe parlare di malattia emorroidaria, comunemente definita emorroidi.
    Tale stato patologico è suddiviso in quattro gradi:
     1) le emorroidi rimangono interne all’ano e si scoprono con la leggera presenza di sangue nelle feci
    2) le emorroidi escono al momento della defecazione e rientrano subito dopo. Si avverte fastidio e sanguinamento.
    3) le emorroidi collassano all’esterno ma è possibile rimetterle dentro manualmente.
    4) Le emorroidi non possono essere rimesse dentro.
    Nel terzo e quarto stadio possono formarsi anche dei trombi, suscettibili di indurirsi e causare dolori lancinanti l punto di causare disagi e anche impossibilità di evacuare.

    Le cause della malattia emorroidaria sono costituite dall’infiammazione dei tessuti e dal passaggio delle feci indurite ossia dal consumo dei soliti carboidrati insulinici che tra l’altro causano la ritenzione idrica, attraverso la ritenzione del sodio. Dl momento che poi non si beve abbastanza acqua, il nostro corpo lo sottrae al chimo alimentare. Lo stesso succederà alle urine che saranno meno abbondante e di colore paglierino.
    I carboidrati causano anche infiammazione ed essa insieme alla stipsi porta alla malattia emorroidi.
    Al contrario un’alimentazione a base di proteine, grassi e vegetali ci permetterà di tornare a delle funzioni corporee regolati e naturali.

    STIPSI, EMORROIDI ED INTEGRAZIONE (CAP. 116)
    Panzironi consiglia di:
    1) Diminuire il glucosio nel sangue con: curcuma, resveratrolo, la cannella, la taurina, la glutammina, la carnitina, l’arginina, il potassio, il magnesio, il manganese, la vitamina D, la vitamina B1 e il cromo.
    2) Diminuire la secrezione del cortisolo con cordyceps sinensis, schisandra, tribulus terrestris, ginseng, teanina, rhodiola rosea, magnonolo, onochiolo, tirosina, fosfatidilserina, melatonina, vitamina D.
    3) Migliorare il microcircolo venoso-arterioso e del sistema linfatico: esperidina, picnogenolo, quercetina, resveratrolo, epigallocatechina gallato, chiodi di garofano, zenzero, curcuma, taurina, prolina, cisteina, carnitina, arginina, calcio, selenio, rame, potassio, magnesio, vitamina E, D, C, B7, B3.
    Tutte queste sostanze sono presenti nei seguenti integratori della life120:
    Aminoday, Melatonin complex, Multivitamineral, Orac spice, Radical killer, Stress killer, vitamine C e D.



CAPITOLO 53 - LA CELLULITE

    La cellulite colpisce solitamente le donne e inizia con la degenerazione del microcircolo. Causata dalla ritenzione idrica (nella matrice extracellulare) e dall’eccessivo sviluppo dimensionale degli adipociti costretti dall’insulina ad assorbire grassi.
    La medicina distingue
    1) la cellulite edematosa in cui è presente un’alterata irrorazione sanguigna con eventuale trasudamento del plasma e ristagno di liquidi.
    2) La cellulite fibrosa, in cui tali fenomeni si aggravano, si ha una perdita di sensibilità e si formano dei micro-noduli che si manifestano con la pelle a buccia d’arancia.
    3) La cellulite sclerotica in cui i micro-noduli si uniscono a costituire i macro-noduli che al tatto sono fibrosi e dolenti e la pelle assume la struttura a materasso con striature accompagnata da dolori spontanei e dalla morte degli adipociti non più riforniti dal sangue.

    LA CELLULITE E I CARBOIDRATI INSULINICI (CAP. 91)
    Anche la cellulite è dovuta al consumo di carboidrati insulinici che costringe i tessuti ad assorbire l’eccesso di glucosio in forma di grasso, causa la ritenzione idrica e il conseguente ostacolo al reflusso dei liquidi, l’infiammazione e la distruzione del microcircolo. In conseguenza di quest’ultima le zone compatte di grasso non possono essere reimmesse nella circolazione neanche in seguito a diete e all0attività fisica.
    Se invece si consumano carne, pesce, uova, frutta e verdura anche in eccesso lo zucchero viene trasformato in grasso e trasportato dai chilomicroni alle cellule adipose del sottocutaneo di tutto il corpo e non solo nelle cellule dei glutei e delle gambe.
    Infatti, le popolazioni africane e quelle che consumano pochi carboidrati non soffrono - al pari degli altri animali - di cellulite.
    Tutte queste sostanze sono presenti nei seguenti integratori della life120:
    Aminoday, Multivitamineral, Omega 3 life, Orac spice, Ornitina, Radical killer, vitamine C e D con l’aggiunta della L-ornitina 1000AKG della Prozis o equivalenti da procurarsi in farmacia.



CAPITOLO 54 - LA SARCOPENIA

    La sarcopenia è la riduzione delle dimensioni e delle funzionalità del sistema muscolare che inizia dopo i 40 anni e si accelera sempre più, aumentando di 5 volte il rischio di morte dell’anziano.
    La riduzione muscolare dipende dalla riduzione delle dimensioni delle fibre muscolari e dalla loro denervazione per morte dei neuroni.
    La sarcopenia favorisce l’avanzata dell’osteoporosi, l’iperglicemia e il diabete.
    Le principali cause della sarcopenia sono la carenza di aminoacidi e l’inattività fisica.

    LA SARCOPENIA E L’INTEGRAZIONE (CAP. 119)
    Panzironi consiglia di:
    1) assumere vitamine ed aminoacidi: vitamina C, D, melatonina, glutammina, prolina, ornitina, arginina, lisina, tirosina,
    2) Diminuire la secrezione del cortisolo con cordyceps sinensis, schisandra, tribulus terrestris, ginseng, teanina, rhodiola rosea, magnonolo, onochiolo, tirosina, fosfatidilserina, melatonina, vitamina D.
    3) Contrastare la disbiosi, la Sibo e la permeabilità intestinale responsabili dell’infiammazione cronica e di secrezione del cortisolo con vitamina B9, chiodi di garofano origano, zenzero, cannella, curcuma, pepe nero.
    4) Aumentare la produzione del testosterone con melatonina, cordyceps sinensis, tribulus terrestris.
    Tutte queste sostanze sono presenti nei seguenti integratori della life120:
    Aminoday, Melatonin complex, Multivitamineral, Orac spice, Ornitina, Radical killer, vitamine C e D con l’aggiunta della L-ornitina 1000 della Prozis o equivalenti da procurarsi in farmacia.



CAPITOLO 55 - LE CAUSE DI MORTE IN ITALIA

    Si tende a pensare che l’aumento della mortalità per certe patologie comunissime sia dovuta all’allungamento della vita. In realtà la percentuale degli over 65 dal2003 al 2009 è aumentato del 10,9%, mentre il numero dei pazienti diabetici è aumentato del 37,5%, l’ipertensione del 30,8%, le malattie ischemiche del 27%.
    Panzironi conclude affermando che adottando l’alimentazione life120 ci si potrà regalare un nuovo futuro.



CAPITOLO 56 - RICAVI DELL’INDUSTRIA FARMACEUTICA

    I soli nuovi pazienti di tumore costano ogni anno 8,3 miliardi di euro, 26.00 a paziente. I diabetici ci costano nove miliardi di euro l’anno, i malati di Alzheimer 31 miliardi.
    Complessivamente, l’industria del malato" costa 112 miliardi. Tutto questo per alleviare le sofferenze del malato, anziché per allontanare le cause delle malattie e farli tornare in buona salute.
    Le medicine cinese e indiana hanno capito già tremila anni fa che bisogna ripristinare l’equilibrio fisico e spirituale anziché cercare cure miracolose, o prendersela con DNA o con l’invecchiamento.

    PARLIAMO DELLA FARMACOLOGIA
    Quando un paziente ha il colesterolo alto il medico gli prescrive delle statine, ma esse sono dannose poiché riducono il coenzima Q10 necessario al cuore stesso per la sua efficienza, sicché si può morire di insufficienza cardiaca.
    Quando un paziente ha un dolore prende un’aspirina e non ci pensa più, ma l’aspirina impedisce la comunicazione delle cellule con altre e con le cellule nervose la sensazione di dolore o che è necessario aumentare la temperatura,
    Ciò può essere pericoloso poiché non sappiamo quali altre funzioni potranno essere impedite.
    Ad esempio, il 10% di coloro che prendono i fans soffrono di gastrite, perché le cellule che avrebbero bisogno di bicarbonato non sono più in comunicazione con quelle che lo producono.
    Inoltre, questi farmaci possono aumentare l’acidosi tissutale. Sul bugiardino che li accompagnai si legge che essi non devono essere somministrati ai ragazzi sotto i 14 anni perché possono indurre l’encefalopatia, l’infiammazione epatica, il come e la morte.

    Una volta quando ci si raffreddava ci si metteva a letto sotto una montagna di coperte e la mattina dopo si era di nuovo in piedi. Oggi si prende l’acetilsalicilico che impedisce ai globuli bianchi di assorbire la vitamina C rendendoli meno attivi, cos+ ci si sente meglio ma occorre più tempo per guarire. Ciò mostra che la medicina moderna non è attenta alla nostra salute ma al suo fatturato.
    In Italia oggi si spendono 26 miliardi di euro l’anno per medicinali di cui un quarto a spese del malato



PARTE QUARTA

    LE VERITA’ NASCOSTE




CAPITOLO 57 - UNA VERITA’ CHE VIENE DAL PASSATO

    Una volta quando ci si raffreddava ci si metteva a letto sotto una montagna di coperte e la mattina dopo si era di nuovo in piedi. Oggi si prende l’acetilsalicilico che impedisce ai globuli bianchi di assorbire la vitamina C rendendoli meno attivi, cos+ ci si sente meglio ma occorre più tempo per guarire. Ciò mostra che la medicina moderna non è attenta alla nostra salute ma al suo fatturato.
    In Italia oggi si spendono 26 miliardi di euro l’anno per medicinali di cui un quarto a spese del malato.



CAPITOLO 58 - L’ALIMENTAZIONE COME PRINCIPALE PROBLEMA

    Non sono le sostanze chimiche o le polveri sottili, ma l’abbandono del cibo che i nostri remoti antenati consumavano fino a 10.000 anni fa - carne, pesce, uova, ortaggi e frutta - la causa die nostri problemi di salute,



CAPITOLO 59 - MEGLIO LA DURA VERITA’ CHE VIVERE IN UN SOGNO MALATO

    Dal momento che i cambiamenti esterni avvengono lentamente, siamo portati a credere che essi non siano la causa del problema. Se si getta una rana nell’acqua bollente, ess salterà fuori subito. Ma se accendiamo il fornello al minimo essa si abituerà al calore fino a quando non morirà senza pensare a saltare fuori. Lo stesso succede a noi.



CAPITOLO 60 - PARLIAMO UN PO’ DI ZUCCHERI

    I cereali, ad esempio la pasta, si trasformano in glucosio nel nostro organismo. Secondo i nutrizionisti il 60-70% delle calorie dovremmo assumerle in forma di carboidrati semplici o complessi, ossia circa 300 grammi. Invece, i nostri antenati ne consumavano 120 grammi, il resto proveniva dai grassi e dalla parte delle proteine non utilizzate a fini plastici.
    Il nostro corpo può incamerare fino a 300 grammi di carboidrati nei muscoli e 70 grammi nel fegato.

    IL GLUCOSIO E I DANNI (ALLA BOCCA E I DANNI ALL’INTESTINO
    Solo i carboidrati cominciano a essere digeriti nella bocca dall’amilasi salivare. Essi diventano il cibo della flora batterica orale che così aumenta a dismisura e produce tartaro e carie, ma poi alimentano anche la flora batterica intestinale. I legumi producono anche gas poiché contengono fibre insolubili che accelerano il transito intestinale e non consentono una buona digestione, Inoltre, ciò lascia più nutrienti alla flora batterica e aumenta la disbiosi, la quale è la causa principali delle intolleranze e delle malattie autoimmuni.
    Poi nel colon i carboidrati causano stitichezza, infiammazione della matrice vasale e l’insorgenza della malattia emorroidaria.
    Solo gli animali domestici si ammalano di tali patologie, perché mangiano lo stesso nostro cibo.

    I SISTENI DI REGOLAZIONE DEL GLUCOSIO NEL SANGUE
    Il sangue trasporta i nutrienti a tutte le cellule e i rifiuti di queste ai reni e ai polmoni,
    Esistono "ormoni sentinella" che controllano che i nutrienti siano entro certi limiti. Il nostro cerca di mantenere il livello glucosio a 0,8 grammi il litro. Solo il cervello (5 grammi l’ora), i globuli rossi e le fibre muscolari bianche, il tipo 2b utilizzano soltanto il glucosio come fonte di energia
    Se il livello di glucosio si abbassa troppo, provvede il glucagone a spingere il fegato a immetterne dell’altro in circolazione attingendo alla sua riserva di 70 grammi.

    LA VIA DEL FRUTTOSIO
    Tale riserva è continuamente reintegrata dal fruttosio della verdura e della frutta, previa trasformazione in glicogeno. In mancanza, provvede a trasformare le proteine in glucosio tramite la neoglucogenesi.
    Se invece la riserva del fegato è già al completo allora il fruttosio assunto con gli alimenti è trasformato in trigliceridi.
    Anche gli aminoacidi consumati in eccesso rispetto ai bisogni per fini plastici sono trasformati in glucosio.
    Altrimenti la carenza di glucosio nel sangue è colmata dal cortisolo, mediante la trasformazione delle proteine in glucosio.
    Se mangiamo i carboidrati insulinici essi si trasformano in glucosio e quando esso supera 1,40 grammi per litro di sangue, per allontanarlo dal sangue l’organismo è costretto a produrre insulina, al punto che poi dalla glicemia troppo alta si passerà alla glicemia troppo bassa e allora interverrà il cortisolo col compito di riportare la glicemia al giusto livello.
    Comunque i modi per abbassare la glicemia sono i seguenti:
    reintegrare la riserva del fegato che è di 70 grammi;
    poi reintegrare la riserva dei muscoli che è di 300 grammi;
    far produrre al fegato le Vldl (poi esse diventeranno LDL) che trasporteranno gli acidi grassi alle cellule adipose;
    ordinare ai reni per mezzo dell’aldosterone di trattenere il sodio e usarlo per far entrare a forza il glucosio insieme al sodio nelle cellule, espellendone il potassio.
    Nel momento in cui la glicemia è molto bassa, i neuroni rischiano di morire, mentre quando la glicemia è alta essi saranno inondati di glucosio.
    Infatti esiste un rapporto tra i cali glicemici e l’Alzheimer.

    LA VIA DEL GLUCOSIO
    Mentre il fruttosio è portato al fegato e poi è reimmesso nel sangue in forma di glucosio quando occorre, gli amidi dei carboidrati entro tre quarti d’ora sono trasformati in glucosio ed è assimilato dai villi intestinali che lo immettono direttamente nel sangue, col risultato dimettere in pericolo la vita stessa del soggetto per coma diabetico.

    ARRIVA L’INSULINA
    Allora entra in funzione il meccanismo dell’insulina che non si limita a ridurre lo zucchero nel sangue alla giusta quantità, ma lo riduce a un livello ancora più basso e allora entra in funzione un altro ormone il cortisolo che riporta la glicemia al giusto livello trasformando i tessuti proteici in glucosio.

    IL GLUCOSIO E I DANNI ALLE CELLULE ADIPOSE
    Se c’è troppo glucosio nel sangue saranno prodotte le cellule Vldl che rilasciano gli acidi grassi alle cellule di grasso dell’addome.
    Invece il grasso contenuto negli alimenti viene rilasciato che ne hanno bisogno e l’eventuale eccesso sarà rilasciato alle cellule adipose del tessuto sottocutaneo di tutto il corpo, senza intervento di ormoni che le obblighino a riceverlo.
    L’abbondanza di carboidrati nell’alimentazione moderna causa eccessivo stimolo agli adipociti dell’addome, fino a portarli all’apoptosi. Poi vengono richiamati sul posto i mastociti per degradare le cellule morte, Ne deriva un’infiammazione con molte citochine infiammatorie e molti radicali liberi.

    IL GLUCOSIO E I DANNI ALLE CELLULE.
    Contrariamente a quanto molti dicono, il glucosio non è il miglior nutrimento per le nostre cellule.
    Ciò è vero solo per i neuroni, per i globuli rossi e le fibre muscolari bianche, cioè di tipo 2b, necessarie per i movimenti veloci e di forza.
    Esse usano solo la glicolisi perché devono produrre energia molto velocemente ricorrendo alle pompe sodio potassio che sono 100 volte più numerose in tali tessuti.
    La glicolisi produce 5 ATP mentre il mitocondrio ne produce solo uno, ma questi sono più efficienti poiché la glicolisi mentre produce due Atp ne produce anche due molecole di acido piruvico, che aumentano l’acidità del citosol e della matrice extracellulare e che possono essere utilizzate solo dai mitocondri previa trasformazione in Acetil-CoA.
    Inoltre, usando la glicolisi al posto del ricorso ai grassi, le cellule sono costrette a usare il glucosio come fonte di energia. Ciò impedisce la produzione del Nadph necessario per riattivare il glutatione e distruggere così i radicali liberi prodotti dai mitocondri.
    Nell’alimentazione moderna sono presenti molti zuccheri. Invece il life120 consiglia i cibi a basso contenuto di zuccheri (carne e pesce solo lo 0,6%, la frutta fino al 16%, ma si tratta prevalentemente di glucosio, non insulinico.



CAPITOLO 61 - PERCHE’ CI SI SENTE SEMPRE AFFAMATI?

    Non è so-lo il marketing e la tentazione di cibi zuccherati nei supermercati e dovunque, ma il cibo stesso a farci sentire sempre affamati.
    Gli zuccheri attivano una serie di reazioni enzimatiche e ormonali che ritardano la sensazione di sazietà e, inoltre, poche ore dopo ci fanno sentire
    di nuovo fame poiché essi non fanno produrre l’ormone colecistochinina, a differenza di quanto avviene quando si mangiano proteine e grassi.
    Un altro ormone prodotto in misura maggiore assumendo grassi e proteine è la leptina la quale inibisce la secrezione della grelina che è l’ormone della fame.
    Con l’insulina l’assimilazione dei grassi, derivanti dalla trasformazione del glucosio, avviene più velocemente. Pertanto, la secrezione di leptina cessa prima e allora riprende la produzione di grelina.
    Anche lo stress fa produrre il cortisolo, il quale induce un calo della leptina e quindi l’aumento della leptina, da cui deriva la cosiddetta fame nervosa.



CAPITOLO 62 - L’INSULINA E I DANNI COLLATERALI

    In gioventù - fino ai 30-40 anni - si riesce a mantenere in equilibrio i sistemi di autoregolazione dell’organismo nonostante la produzione eccessiva di ormoni, ma in seguito i sistemi si deteriorano e si avranno malattie degenerative.

    L’INSUINA E LA PRESSIONE ALTA
    E’ comune l’idea che sia il sale a causare la pressione alta. In realtà, quantunque esso sia un componente della ritenzione idrica da cui deriva la pressione alta, è il consumo dei soliti carboidrati insulinici a rendere necessario il ricorso alla ritenzione idrica per forzare le cellule ad assorbire il glucosio in eccesso. Infatti, l’aldosterone fa trattenere il sale ai reni per far uscire il potassio dalle cellule e farvi entrare il sodio insieme al glucosio

    L’INSULINA E IL COLESTEROLO
    Si è constatato che le persone col colesterolo alto hanno più facilmente ateromi e malattie cardiocircolatorie. Allora si invita la popolazione a evitare cibi che contengono più colesterolo (uova, carne rossa, grassi). In realtà, il colesterolo è necessario al nostro corpo e meno ne mangiamo più ne produce il fegato.
    Esistono, invece, altri meccanismi che causano la produzione di colesterolo anche quando non occorre.
    Uno di essi ha la funzione di smaltire il glucosio in eccesso producendo le Vldl (che in seguito si trasformano in LDL) affinché trasportino il grasso alle cellule che ne hanno bisogno, ma queste non possono accettarlo poiché sono costrette a usare il glucosio - essendone piene - come fonte di energia.
    Un altro meccanismo à dovuto all’insulina che fa secernere il colesterolo in vista della secrezione del cortisolo per il momento in cui la glicemia sarà troppo bassa. Solo che in quel momento si sentirà fame e si mangerà di nuovo, si produrrà di nuovo insulina e ciò inibirà la secrezione del cortisolo, sicché il colesterolo resterà nel sangue.

    L’INSULINA E I TRIGLICERIDI
    Anche i trigliceridi alti fanno predire problemi circolatori. Anche qui però si giunge alla conclusione errata che un minor consumo dei grassi saturi porterà al calo delle malattie circolatorie e dell’obesità.
    Infatti, a una diminuzione del 30% dei grassi ha fatto seguito un raddoppio delle malattie circolatorie e a quintuplicare i casi di obesità.
    Quando ingeriamo i grassi, i villi intestinali li scindono in acidi grassi e poi producono i chilomicroni per farli trasportare alle cellule che ne hanno bisogno o, altrimenti, alle cellule adipose del sottocutaneo di tutto il corpo, mentre le proteine rimanenti sono utilizzate per produrre il colesterolo HDL, il quale recupera il colesterolo delle cellule e dalle LDL e lo riporta al fegato per produrre la bile necessaria a digerirei grassi.
    Se invece si mangiano carboidrati, l’insulina fa trasformare il glucosio in trigliceridi che viaggeranno nel sangue sulle VLDL ma difficilmente potranno essere distribuiti alle cellule, in quanto costrette a usare il glucosio di cui sono piene.

    L’INSULINA E L’EQUILIBRIO OSMOLARE
    Uno dei meccanismi che consentono di smaltire l’eccesso di glucosio nel sangue è l’osmosi, la quale fa entrare il sodio e il glucosio nelle cellule e ne fa uscire il potassio. Man mano che il glucosio viene consumato, il sodio esce dalle cellule e il potassio può rientrare, purché nel frattempo non si stato eliminato dai reni.
    Al contrario l’utilizzo dei grassi per produrre energia non comporta lo stress osmolitico causato dall’utilizzo delle pompe sodio potassio.

    L’INSULINA E IL CERVELLO
    E’ importante mantenere sano il cervello per evitare che si degeneri (Alzheimer) o alteri la produzione dei neurotrasmettitori (serotonina, dopamina e noradrenalina) giungendo alla depressione e alla conseguente schizofrenia o ad altre malattie mentali.
    I medici raccomandano gli esercizi mentali e un’alimentazione di carboidrati, affermando che il cervello ha bisogno di zucchero.
    Certamente. risponde Panzironi, ma nelle quantità esagerate suggerite dalla medicina, quantità tali da richiedere il soccorso dell’insulina che fa alternare momenti di iperglicemia ad altri di ipoglicemia.
    L’insulina impedisce l’accesso agli aminoacidi necessari per produrre la dopamina e la noradrenalina e fa entrare nelle cellule solo il triptofano, necessario per produrre la serotonina.
    Invece, col consumo di carne, pesce, uova, verdura e poca frutta il cervello riceve gli aminoacidi necessari occorrenti a produrre qualsiasi neurotrasmettitore e la libertà di produrre quelli più opportuni.
    Sarà di aiuto anche l’attività fisica e la giusta integrazione.



CAPITOLO 63 - ASCOLTIAMO IL NOSTRO CORPO

    La sete, la fame, ecc. ci ricordano i bisogni del nostro corpo, ma il consumo di carboidrati insulinici ci confonde facendocene desiderare altri per continuare le sensazioni piacevoli della serotonina.
    Invece con le proteine e i grassi non sentiremo più i buchi allo stomaco, né la necessità di correre a mangiare a causa del cortisolo che ci rende irritabili e non avremo più il senso di colpa per aver mangiato troppo, per mancanza della colecistochinina.

    LO STIMOLO DELLA SETE
    La medicina raccomanda di bere almeno due litri di acqua al giorno, anche d’inverno. Ciò può essere necessario per chi usa i carboidrati insulinici, poiché essi contengono il 30% di acqua, mentre carne e pesce ne contengono l’80%, la verdura e la frutta il 90%.
    In aggiunta i carboidrati causano la ritenzione idrica e allora il corpo la cerca nelle feci - causando stipsi - e nella produzione di urina - diminuendola.
    Col life120 si avranno più diuresi e urina più chiara.



CAPITOLO 64 - RESTRIZIONE CALORICA E LONGEVITA’

    Nel 1935 fu dimostrato che i topi più longevi seguivano una dieta ipocalorica (30-40% in meno di calorie) e vivevano il 50% in più. Identici risultati si sono ottenuti ripetendo gli esperimenti anche con altri animali.
    Ciò sembra valere anche per gli esseri umani, visto che le popolazioni più longeve sono gli abitanti di Okinawa, i quali raggiungono facilmente i 100 anni, senza essere afflitte da malattie degenerative. Lo stesso succede agli abitanti di Vilcacamba nell’Equador. Entrambe hanno un’alimentazione di 1200 calorie e povera di carboidrati.
    La restrizione calorica induce la sostituzione dei mitocondri danneggiati -poiché promuove le sirtuine - ed evita l’apoptosi cellulare ritardando così la senescenza delle cellule.

    I PROMOTORI DELLE SIRTUINE
    Le sirtuine sono enzimi attivati quando si verifica un clo della produzione energetica, agari per aumento del suo fabbisogno.
    Quando si usa la glicolisi si ha una superproduzione energetica e ciò impedisce alla cellula di accorgersi che ci sono dei mitocondri danneggiati che vanno sostituiti, perché producono troppi radicali liberi e la cellula finisce col procedere all’apoptosi.
    Il contrario avviene con il consumo di carne, pesce, ecc.



    PARTE QUINTA
    I CARBOIDRATI INSULINICI CAUSANO LE MALATTIE MODERNE
    (già fatto insieme alla parte terza e alla sesta (cioè patologie e integrazione)).


    PARTE SESTA
    L’INTEGRAZIONE
     (già fatto insieme alla parte terza e alla quinta - cioè patologie e carboidrati insulinici).


    PARTE SETTIMA
    COSA ASPETTARSI DAL LIFE 120
    Introduzione
    Il life120 è un mdi nuovo per affrontare la vita, invece di delegarne la cura alla medicina ufficiale, che ha inculcato in noi l’idea che noi siamo in balia di un destino ineluttabile, aggravata dall’inefficacia della dieta mediterranea nel prevenire le malattie moderne.
    Non occorre soffrire la fame né privrsi del piacere di mangiare. Se non mangeremo i cibi giusti, non faremo la giusta attività fisic e la giusta integrazione la colpa sarà nostra.

    RISULTATI SULL’ASPETTO FISICO
    Col life120 si può tornare ad avere un fisico scolpito, un viso sgonfio, un colore della pelle più roseo ed uniforme, minore caduta dei capelli e loro colore più vivo e un aspetto più giovane e meno stanco. Il peso scenderà fino al giusto livello.



CAPITOLO 121 - RISULTATI SULLA MENTE

    L’alimentazione moderna ci rende depressi, nervosi, iperattivi e ci spinge a prendeercela con gli estranei., ma col life120 saremo più calmi e lucidi, più pronti a trovare le parole e a ricordare le cose che ritenevamo dimenticate.



CAPITOLO 122 - RISULTATI SULLA SALUTE

    I maggiori benefici si riscontreranno nella salute, i dolori si attenueranno, spariranno i problemi di placca e carie, le difficoltà digestive e i gonfiori post-prandiali, le fitte all’intestino, non si avrà più stitichezza, intolleranze alimentari e allergie e le emorroidi si attenueranno.
    Le LDL e i trigliceridi diminuiranno e le HDL aumenteranno.
    Diminuirà la pressione, la proteina C reattiva e la VES, lo zucchero nel sangue, l’acido urico.
    Aumenteranno la vitamina D, il testosterone negli uomini e l’estradiolo nelle donne e miglioreranno le transaminasi.



CAPITOLO 123 - IL NUOVO REGIME DI RESTRIZIONE CALORICA

    Con la dieta life120 è possibile e anche facile praticare la restrizione calorica. Al contrario la dieta ricca di carboidrati fa sentire sempre fame.
    Il life120 consiglia di consumare mediamente 80 grammi di proteine ma queste non vanno conteggiate nelle calorie poiché sono usate per ricostruire il corpo, per gli ormoni e gli enzimi.
    Consumando poi un chilo di verdure si avranno 4medimente 30 grammi di carboidrati, 60 se se ne consumano due chili. Con un chilo di frutta si ingeriranno circa 70/100 grammi di carboidrati.
    Per raggiungere le 1200 calorie occorreranno da 62 a 89 grammi di grassi (Panzironi ha scritto 85) che consentono di mangiare cibi saporiti e sazianti.



CAPITOLO 124 - ANALISI DA FARE

    Panzironi raccomanda di sottoporsi a parecchie analisi per poter poi valutare i risultati raggiunti dopo alcuni mesi di life120.
    Emocromo----------------------------------Vitamina D3
    Insulinemia basale------------------------Vitamina E
    Colesterolo---------------------------------Proteine totali
    Colesterolo LDL----------------------------Elettroforesi proteica
    Colesterolo HDL----------------------------Potassiemia
    Trigliceridi----------------------------------Sodiemia
    Proteina reattiva---------------------------Magnesio
    VES-------------------------------------------Calcemia
    Trnnsaminasi-------------------------------Fosforo
    Got transaminasi Gpt---------------------Sideremia
    Gamma Gt-------------------- --------------Ferritina
    Creatinina-----------------------------------Uricemia
    Azotemia------------------------------------Bilirubina totale e diretta
    Glicemia-------------------------------------Emoglobina glicata (HbA1c)
    Acidi grassi (Aa/Epa)----------------------Testosterone
    Ormoni T3, T4, Tsh-------------------------D-roms.
    Bap test (Biological Antioxidant Test)--Intolleranze alimentari

    Quanto al rapporto tra LDL e HDL il rapporto ideale per valutare il rischio cardiovascolare è 1,5. Da 2 a 3,5 si parla di rischio moderato, Tra 3,5 e 6,5 rischio alto. Oltre 6,5 rischio altissimo.
    L’emoglobina glicata consente di valutare la glicemia media di 120 giorni, che è la vita dei globuli rossi. Il risultato dovrebbe essere tr 4 e 5.

    La proteina C reattiva rivela il grado di infiammazione silente del nostro corpo, Valori più alti inndicano disbiosi intestinale o infezioni croniche. Dovrebbe essere inferiore a 1,0 mg/l.

    Il rapporto tra acido arachidonico e Epa.dovrebbe essere 1 a 1, massimo 1 a 2 e indica se assumiamo abbastanza omeg 3.

    Il testosterone indica se l’uomo è a rischio di impotenza.
    I D-roms misura i radicali liberi presenti nel nostro corpo.
    250-300 U. CARR. (valore di riferimento
    300-320 valori di soglia borderline
    320-340 lieve stress ossidativo
    340- 400 stress ossidativo
    400 - 500 stress ossidativo elevato
    Oltre 500 U. CARR. stress ossidativo altissimo

    Bap test
    Consente di valutare il potenziale biologico antiossidante
    Il valore ottimale è 2200 - 4000
    2000 - 1800 discreta carenza
    1800 - 1600 carenza
    1600 - 1400 - forte carenza
    Sotto i 1400 fortissima carenza.
    Lo stato di carenza può derivare da un’alimentazione povera di antiossidanti, da incapacità del corpo di attivare l’zione antiossidante oppure d un’eccessiva produzione di radicali liberi.

    Intolleranze alimentari
    Ci fa conoscere quali cibi dovremmo evitare e a distanza di tempo ci permetterà di riscontrare una diminuzione dei cibi ai quali si è intolleranti dopo circa 3 mesi di life120, ripetendo l’esame.



    PARTE OTTAVA

SOLUZUNI DEL LIFE 120

    Soluzioni dall’alimentazione
    Soluzioni dall’attività fisica
    Soluzioni dall’integrazione.

    Sezione 1 - soluzioni dall0alimentazione

CAPITOLO 125 - PERCHE’ LE DIETE NON FUNZIONANO

    Molte diete sono state esperimentate dalle persone in sovrappeso, ma generalmente esse non funzionano. Peggio ancora: dopo la dieta i soggetti riacquistano più peso di prima.
    L’errore sta nel basarsi sulle calorie ingerite, ignorando che quando si mangia di meno, la tiroide riduce la produzione dei suoi ormoni, ossia il consumo di energia e ciò rimane anche dopo l’interruzione della dieta.
    Bisognerebbe almeno ritornare all’alimentazione normale con gradualità.
    Un altro errore è quello di privarsi contemporaneamente sia di zuccheri che di grassi. Bisogna invece abbandonare solo i carboidrati insulinici e concedersi - temporaneamente, senza esagerare - quegli alimenti considerati tabù dalla scienza alimentare: formaggi, (esclusi i latticini), salumi, carni grasse, dolci a cucchiaio, panne cotte, creme pasticcere.
    Dopo qualche settimana si sarà liberi dalla dipendenza dagli zuccheri.



CAPITOLO 126 - GLI ATTEGGIAMENTI OBESIVI

    Secondo Panzironi, l’obesità non va vista come la causa di tutte le malattie ma di un comportamento alimentare e di uno stile di vita errati:
    un consumo eccessivo di calorie;
    saltare i pasti per poi esagerare col mangiare;
    resistere alla fame e mangiare nei tre pasti principali, pur evitando di mangiare più di 2000 calorie il giorno.

    Nel primo caso le persone non riescono a fermarsi poiché il consumo dei carboidrati fa sentire di nuovo fame dopo 2 ore, poiché una parte delle calorie viene accumulata nei depositi di grasso invece di essere consumata.

    Nel secondo caso, il nostro organismo utilizza il cortisolo per procurarsi il glucosio cannibalizzando i muscoli, piuttosto che ricorrere ai grassi, e la sera riacquista in due ore il peso che avrebbe accumulato nell’intera giornata perché ha causato un rallentamento del metabolismo.

    Nel terzo caso avviene lo stesso rallentamento del metabolismo e la cannibalizzazione dei muscoli

    Invece, l’utilizzo degli alimenti ancestrali aumenta il tempo della digestione e dà sensazione di sazietà grazie all’ormone colecistochinina e la notte il deficit di calorie ingerite porta al dimagrimento.



CAPITOLO 127 - UN NUOVO REGIME ALIMENTARE

    E’ necessario ritornare agli alimenti dei nostri remoti antenati, cioè carne, pesce, uova, verdura e poca frutta e abbandonare zucchero, pasta, pizza, patate, legumi e riso.



CAPITOLO 128 - COSA MANGIARE OGNI GIORNO

    E’ di fondamentale importanza evitare zuccheri semplici e complessi.
    E’ necessario consumare ogni giorno almeno un grammo (ma fino a un massimo di 2,2 grammi in caso di crescita muscolare) di proteine per ogni chilo del proprio peso ottimale, quindi circa 70/80 grammi il giorno.
    Le proteine devono, però, essere distribuite in tutto l’arco della giornata. Occorreranno sui 450 grammi di carne o pesce. Quanto al resto del pasto si potrà mangiare verdura a sazietà. La frutta va mangiata una sola volta il giorno dopo una colazione salata.

    FARE UN PIATTO DI PASTA E’ PIU’ SEMPLICE E VELOCE?
    Si fa prima a cuocere degli straccetti e poi a mantecarli nel sugo oppure petto di pollo a piccole strisce o filetti di pesce. La carne macinata può essere utilizzata con ogni tipo di sugo e soddisfare il nostro gusto meglio della pasta.

    COSA MANGIO LA MATTINA?
    La colazione perfetta, che ci consente di arrivare al pranzo senza bisogno di uno spuntino a mezza mattinata, è quella salata, composta da proteine e grassi.ad esempio uova, formaggio stagionato, salumi e un rutto. Così si fornisce una piccola quantità di zucchero al nostro cervello in forma di fruttosio senza causare picchi glicemici.

    COSA MANGIO A MEZZA MATTINATA
    Se si sente fame a metà mattinata, vuol dire che abbiamo mangiato poco e che dobbiamo aumentare la quantità il giorno dopo. Intanto mangiare della frutta secca, come noci, nocciole, mandorle, cioccolato fondente al 70% o formaggio stagionato.

    COSA MANGIO A PRANZO E A CENA?
    A pranzo e a cena carne o pesce o formaggio corrispondente a 35 grammi di proteine e poi ortaggi a sazietà.
    Chi è in sovrappeso continui pure a mangiare cibi grassi il primo mese di life120, poiché c’è abbastanza sacrificio a rinunciare ai carboidrati, poi riduca i grassi per accelerare la perita di peso. Attenzione, però, a non liminare i grassi dal menu per periodi lunghi, altrimenti la tiroide diminuisce gli ormoni T3 e T4 e il peso non scende più. Alternare due settimane senza restrizione nel consumo dei grassi ad una senza grassi ed evitare anche i dolci consigliati.
    Raggiunto il peso ideale si potrà mangiare senza restrizione.

    COSA MANGIO SE MI TROVO FUORI DA CASA?
    Nei ristoranti e nelle tavole calde si possono scegliere molti piatti. Conformi ai principi life120. Anche in un negozio alimentare si può comprare un panino con salumi e poi mangiare solo il salume. Lo stesso in un fast-food, e poi ordinare una bottiglia d’acqua. Evitare i chioschi e i bar che in genere hanno piatti pronti, di solito dei primi di pasta.

    ALLORA QUALI SONO GLI ALIMENTI CHE DEVO BANDIRE DLLA TAVOLA?
    Sono gli alimenti ricchi di amido: pane, pasta, pizza, riso, patate, legumi e tutti i dolci che contengono farine di cereali. Eliminare gli oli vegetali (salvo l’olio di oliva) e i grassi idrogenati.

    QUALI SONO GLI ALIMENTI CHE SONO LIBERO DI MANGIARE?
    Si tratta di carne, pesce, uova, frutta e verdura. Alternare la carne rossa alle altre poiché la composizione in aminoacidi è differente.
    Carne
    preferire la carne di animali allo stato brado che hanno più grassi omega3,
    In mancanza evitare di mangiare il grasso, senza essere troppo pignoli. La carne di pecora o di capra di sito è più ricca di omega 3, perché sono più libere di pascolare.
    Preferire i salumi che non contengono nitriti.
    Per le uova
    cercare contadini che non usino mangimi a base di cereali e che le galline siano libere di razzolare nel prato o che consumino mangimi di semi di lino.
    Quanto al pesce
    è migliore della carne, per la qualità delle sue proteine e più ricco di omega3, preferendo possibilmente quello pescato, anziché di allevamento e prestare attenzione alla qualità di conservazione (conservanti o degradazione del pesce).
    Le verdure
    sono ricche di vitamine, minerali, antiossidanti e di fibre solubili e insolubili che rallentano la digestione del bolo alimentare e regolano il carico glicemico e sono il miglior cibo per la nostra flora batterica. Preferire quella di stagione, altrimenti contiene più nitrati. Preferibilmente mangiarla cruda o cotta a vapore al più ripassata in padella.
    La frutta è anch’essa ricca di vitamine, minerai, antiossidanti, ma contiene anche parecchio zucchero, di cui la metà è il saccarosio. Mangiarla alla fine della colazione per contenerne il carico glicemico.
    Preferibilmente sia frutta bio e di stagione.

    I DOLCI SONO BANDITI DALLA MIA ALIMENTAZIONE?
    Sono da evitare se si vuole accelerare il dimagrimento, altrimenti si possono mangiare moderatamente, ma bandendo quelli a base di cereali e preferendo le creme pasticcere, tiramisù, crema chantilly, sorbetti, fragole, cream caramel, budini, panne, granite di caffè, cioccolata fondente o fare da sé torte o biscotti con farina di mandorle o di cocco o delle mandorle con il fruttosio.

    COME FACCIO A TROVARE RICETTE IN LINEA COL LIFE120?
    Sul sito www.life-120-it h una sezione per le ricette oppure si può entrare nella pagina life120 di facebook come amico.



    PARTE OTTVA -SEZIONE DUE

SOLUZIONI DALL'ATTIVITA' FISICA.




CAPITOLO 129 - L’ATTIVITA’ FISICA

    Non basta fare i 10.000 passi al giorno e non va nemmeno bene una partita di calcetto una volta la settimana, poiché comporta sforzi eccessivi, produzione di acido lattico, danni ai legamenti e alle cartilagini,

    L’ATTIVITA’ FISICA PER L’APPARATO MUSCOLO SCHELETRICO
    Il fine dell’esercizio fisico è di mantenere la struttura muscolare e di migliorare la salute. Anche la postura dipende da un complesso sistema di muscoli contrapposti.
    L’attività di sala pesi accompagnata da un consumo di più proteine garantisce un aumento della massa muscolare. La pesistica moderata è l’attività più completa perché interessa tutti i muscoli del corpo. Invece il fitness consuma il glucosio e può portare all’entrata in funzione del cortisolo che demolisce la massa muscolare.
    Quando un gruppo muscolare resta inattivo l’organismo lo trascura nella fase di ricostruzione, ossia anabolica, sicché si atrofizza sempre più. Lo stesso può succedere se non si consumano abbastanza proteine.

    L’ATTIVITA’ FISICA PER IL METABOLISMO
    Inoltre il movimento è necessario per il sistema circolatorio venoso e ancora più per quello linfatico. In mancanza si potranno avere edemi nelle età avanzate.
    L’attività fisica aumenta la produzione di ossido di azoto (NO) che dilatale arterie e ciò riduce la pressione anche di 10 punti. L’inattività fisica è la prima causa dell’artrosi.
    Anche il diabete e l’iperglicemia, l’insulino-resistenza, la disfunzione mitocondriale, la produzione del testosterone, o di serotonina (senza però squilibrare dopamina e noradrenalina), l’obesità ottengono un miglioramento dall’esercizio fisico. L’allenamento complessivo non deve superare i 60 minuti per non attivare il cortisolo.
    Per l’obesità l’esercizio deve essere lento e sotto sforzo per consumare i grassi.



CAPITOLO 130 L’ATTIVITA’ PER AUMENTARE LA MASSA MUSCOLARE

    Anche a 60 anni si può recuperare la massa muscolare, se non addirittura aumentarla. Occorre danneggiare le miofibrille (Doms) per permettere al nostro corpo oltre che di ripararle anche di accrescere la dimensione del muscolo.

    IL DOMS MIGLIORE PER FAR CRESCERE IL MUSCOLO
    L’esercizio life120 mira a ottenere i risultati abbastanza in fretta, ma anche a minimizzare gli effetti indesiderati, sviluppando le fibre di tipo 1 e 2° che avendo una buona vascolarizzazione più difficilmente subiranno una riduzione con l’età. Inoltre questo tipo di allenamento stimola le sirtuine, quindi la sostituzione dei mitocondri danneggiati. Al contrario gli allenamenti ancora usati nelle palestre mirano a risultati veloci, ma che svaniscono più in fretta e che non servono alle persone anziane. Inoltre, causano molto acido lattico - e dolore conseguente - e lasciano acidosi nel corpo.

    IL DOMS E L’ACIDO LATTICO
    La super produzione di acido lattico di tali allenamenti causa un danno generalizzato alle miofibrille e la promozione del Gh e quindi dell’Igf-1.
    Finiscono col danneggiare anche la membrana cellulare, i mitocondri, il nucleo.
    Ne deriva un’infiammazione sistemica, osteoporosi, Inoltre, l’igf1 dovrebbe essere prodotto nella giusta misura e solo di notte. Così favorisce la crescita tumorale, l’acromegalia e le sue altre conseguenze, come il sebo e l’irsutismo, la calvizie.

    IL DOMS DEL LIFE120
    Il life120 portando allo sfinimento il muscolo riesce ad attivare il Mgf, (Mechano Growth Factor).

    MOVIMENTI CONCENTRICI ED ECCENTRICI
    Nel suo movimento il muscolo si contrae (movimento concentrico) e si estende (movimento eccentrico ed è questo che causa i maggiori danni. Non è necessario, poi, fare lo stretching grazie ai movimenti eccentrici

    COME ALLENARSI IN STILE LIFE130.
    Bisogna continuare l’allenamento finché non si ha la sensazione di non poter
    sollevare più il peso, per la stanchezza, non per il bruciore che sarebbe causato dall’acido lattico.
    Il peso da utilizzare è pari al 50% di quello che potremmo sollevare e che comunque possiamo sollevare almeno 12-15 volte. Farne tre serie e poi aggiungerne altre di 3-5 ripetizioni fino allo sfinimento.
    Si fa una pausa di un secondo tra il movimento concentrico ed eccentrico durante il quale si dovranno fare delle piccole fermate.
    Vedere il canale life120 (cioè il canale 61) per imparare quali esercizi fare e come farli, alle ore 11 e 16.20 di quasi tutti i giorni.




PARTE OTTAVA - SEZIONE TRE - SOLUZIONI DALL'INTEGRAZIONE



    Un’orchestra ha bisogno della presenza di tutti gli orchestrali per fare il meglio di sé. Anche gli organismi viventi hanno bisogno di tutti i nutrienti per funzionare al meglio:
    Disgraziatamente, l’alimentazione odierna non è più quella di 10.000 anni fa.
    L’ambiente è molto più inquinato, Quasi tutti i frutti e le verdure sono coltivati in serre nelle quali non prendono il sole e sono colti prima della maturazione.
    Inoltre è cambiato il nostro modo di preparare il cibo: la cottura distrugge molte vitamine e diminuisce la disponibilità degli aminoacidi e in aggiunta aumenta la presenza degli Ages e Ales.
    Siamo sempre più coperti e passiamo gran parte del nostro tempo lontani dalla luce del sole, sicché ci procuriamo assai poca vitamina D,
    Per tale motivo dobbiamo essere consapevoli di quali nutrienti scarseggiamo per integrarli, invece di seguire l medicina ufficiale che si preoccupa solo di combattere i sintomi delle carenze.



CAPITOLO 132 - LE VITAMINE

    Le vitamine sono sostanze presenti negli alimenti vegetali o animali. Le vitamine idrosolubili si sciolgono nell’acqua e devono essere integrate ogni poche ore. Al contrario, le vitamine liposolubili si sciolgono solo nel grasso e possono essere immagazzinate nrl fegato in attesa del loro utilizzo.

    VITAMINA A (RETINOLO EQUIVALENTE)
    E’ una vitamina liposolubile scoperta nel tuorlo d’uovo, ma è presente anche nel fegato, nel pesce, latte e i suoi derivati.
    Esiste anche u precursore vegetale, il betacarotene, che è trasformata in vitamina A dal fegato e dei villi intestinali quando ce n’è bisogno. Esso è presente nelle carote, verdure come spinaci, e broccoli (gialli o a foglia verde scuro), zucche, albicocche, patate dolci e meloni.
    La vitamina A essendo liposolubile ha bisogno di grassi per il suo assorbimento.
    Essa è necessaria per la robustezza delle pareti capillari per impedire ai virus di entrare, aiuta il timo a mantenere la sua efficienza di ghiandola del sistema immunitario, indispensabile per la sintesi proteica per denti, ossa e cellule epiteliali, per la maturità sessuale dell’adolescente e per la fertilità dell’uomo, per la produzione di ormoni a base di colesterolo, è antiossidante, contrasta i tumori di pelle e stomaco e protegge dai polipi e adenomi.

    La vitamina A è utilizzata nella cura delle seguenti malattie:
    Apparato intestinale: diarrea, emorroidi, morbo celiaco, stitichezza, vermi.
    Articolazioni: artrite, gotta.
    Bocca: alitosi, gusto, ulcere aftose della bocca, disordini dei denti e delle gengive, piorrea.
    Cervello/sistema nervoso, epilessia, etilismo, meningite.
    Cistifellea: calcoli alla cistifellea.
    Cuore: angina pectoris, arteriosclerosi, infarto del miocardio, insufficienza cardiaca.
    Fegato: cirrosi epatica.

    La vitamina A una volta assorbita è distrutta (o diventa inefficace) per l’azione dei fertilizzanti impiegati nelle coltivazioni intensive o i nitrati si trasformano in nitriti nei magazzini.

    VITAMINA B1 (TIAMINA)
    E’ idrosolubile come tutte le vitamine del gruppo B. Una carenza permanente di vitamina B1 porta al beri-beri, malattia che coinvolge il sistema nervoso, l’apparato gastrointestinale e il sistema cardiovascolare.
    La vitamina B1 è coinvolta nella sintesi dell’acetilcolina, trasmettitore degli impulsi tra nervi e sistema muscolare ed è utile nella rigenerazione del sistema nervoso. E’ consigliata dopo gli esaurimenti, danneggiamenti dei nervi, nevralgie, danni di alcool e diabete.
    Partecipa al metabolismo dei carboidrati, produzione e immagazzinamento del glicogeno nel fegato che è la riserva del glucosio, funzionalità dell’insulina, contrasta malattie come la gotta e l’artrite, da usare negli stati carenziali dovuti all’alcolismo, cirrosi, ipertiroidismo, sepsi, ustioni, diarrea prolungata, stati infettivi gravi, gravidanza.
    E’ contenuta in: carne di maiale, crusca e pula di riso, germe di grano. E’ consumata da un’alimentazione a base di carboidrati, e dalla bollitura, dalla raffinazione, conservazione e sterilizzazione. Il suo assorbimento è ridotto dal caffè, carboidrati, citrati, alcool e fumo.

    VITAMINA B2 (RIBOFLAVINA)
    La vitamina B2 favorisce l’utilizzo energetico dei nutrienti (proteine, glucidi e lipidi) assunti con l’alimentazione, anche la crescita dei capelli, migliora la vista, l’integrità del sistema nervoso e della cute.
    Ha una certa efficacia contro le malattie infettive, lo stress, la gastrite, le patologie epatiche e cancerogene.
    Ha un effetto protettivo insieme al glutatione contro i radicali liberi e distrugge le cellule che stanno iniziando la mutazione.
    La sua carenza può causare spaccature e pieghe agli angoli della bocca, lesioni alle labbra, lingua rossa e dolente, problemi agli occhi (dilatazione della pupilla, bruciori, cambiamenti della cornea, fotofobia), pruriti, pelle oleosa o desquamata, calvizie, insonnia, capogiri e tremori.
    E’ contenuta in lievito di birra, frattaglie, latte, albume d’iuovo, pesce, carne e vegetali verdi.
    L’assorbimento è inibito dall’alcool e la sua biodisponibilità è diminuita da caffeina saccarina, ecc.

    VITAMINA B3 (NIACINA)
    In passato fu chiamata vitamina PP. Partecipa al metabolismo energetico dei grassi e de glucosio nella cellula.
    E’ utilizzata contro la pressione alta, migliora la circolazione nelle persone anziane e funge da vasodilatatore rimuovendo anche i lipidi dalle pareti delle arterie.
    Diminuisce il colesterolo LDL e aumenta quello HDL e, quindi aiuta a prevenire infarti e miopatie.
    Nell’artrite migliora a mobilità delle articolazioni e diminuisce il dolore e della rigidità.
    E’ importante per il funzionamento del sistema nervoso, per la buona salute della pelle (e della lingua), contribuisce a formare l’acido cloridrico e la bile, gli ormoni sessuali e al metabolismo del cervello.
    Altri usi della vitamina B3: acne, lebbra, ceflea, aterosclerosi, sindrome di Ménière (vertigini), sordità progressiva, disintossicazione da droga e alcool, pellagra (dermatite, diarrea e demenza),
    La sua carenza causa debolezza muscolare, perdita di appetito, cattiva digestione, eruzioni cutanee, alito cattivo, gengiviti, bruciori alla bocca, piccole ulcere, insonnia, nausea, irritabilità, mal di testa, depressione.
    E’ contenuta in: lievito di birra, verdure, frutta fresca e secca, carne, fegato, pesce e formaggi; anche nei cereali ma in forma poco utilizzabile.

    VITAMINA B5 (ACIDO PANTOTENICO)
    E’ il precursore del coenzima A, necessario a trasformare il piruvato prodotto a dalla glicolisi, insieme ai coenzimi Fad e Nd, in acetil-CoA utilizzato dai mitocondri e nella sintesi del colesterolo (è il precursore dell’Hmg-coA), nel metabolismo degli acidi grassi e degli aminoacidi.
    Previene la comparsa dei capelli bianchi e la loro caduta, aiuta la cicatrizzazione delle ferite, a controllare lo stress e a ritardare l’invecchiamento e la comparsa delle rughe, migliora il sistema immunitario e le ghiandole surrenali. Ha aumentato la vita delle cellule e del 20% la vita degli animali.
    E’ contenuta in lievito di birra, fegato, carne, uova, pesce, verdura e frutta.
    E’ danneggiata dal calore.

    VITAMINA B6 (PIRIDOSSINA)
    (In realtà con vitamina B6 si intendono la piridossina, il piridossale e la pirodossamina). Entra in cento reazioni enzimatiche che includono la sintesi proteica la trasformazione dei grassi e la conversione degli amidi in glucosio.
    E’ indispensabile per sintetizzare la nereponefrina e la serotonina, e nella formazione della mielina che ricopre i tessuti nervosi.
    E’ utilizzata nell’acatisia acuta (disturbi schizofrenici), contro il tunnel carpale, la depressione e l’indebolimento del sistema immunitario degli anziani, l’asma, disturbi cardiovascolari e dell’attenzione, dell’iperomocisteinemia, insieme al magnesio per la prevenzione dei calcoli renali da ossalati.
    E’ contenuta in carni, frattaglie, alcuni pesci, leguminose, alcune verdure (carote, piselli e spinaci), latte, formaggi, uova e cereali poco raffinati.
    E’ molto sensibile alla luce e di difficle assorbimento in soggetti sffetti da cirrosi, ipertiroidismo, con difficoltà nell’assorbimento o da donne che usno contraccettivi orali.

    VITAMINA B7 (INOSITOLO)
    Si chiama mioinositolo quello di origine animale, mentre quello vegetale è legato all’acido fitico e d è liberato nell’intestino da alcuni batteri.
    Insieme alla colina costituisce la lecitina che è fondamentale per l’esterificazione del colesterolo che lo rende utilizzabile dalle cellule.
    Inoltre, la vitamina B7 svolge molte funzioni per il metabolismo energetico dei grassi e degli ormoni:
"     Ha effetto lipotropo, mobilizzando i grassi dal fegato verso il sangue, evitando così la cirrosi e la steatosi.
"     Scioglie i depositi di grasso nelle arterie permettendone l’utilizzo nel ciclo di Krebs.
"     Ottimizza, pertanto, le funzioni di fegato, cuore e cervello. Si trovano alte concentrazioni di inositolo nei nervi, midollo spinale e nei fluidi cerebrospinali.
"     Tonifica il sistema immunitario debellando infezioni batteriche e virali resistenti agli antibiotici (cistiti, enteriti, coliti, fibrosi cistica ed infezioni polmonari.
"     Rafforza le arterie, sicché riduce il rischio di emorragie nello stomaco, reni, fegato, cuore, cervello. Riduce la pressione ed è ansiolitico come il valium ma senza effetti collaterali. Può essere usata
"     Migliora la crescita dei capelli, mantiene sana la pelle e previene malattie come l’eczema e la psoriasi.
"     Usi comuni della vitamina B7 sono Apparato intestinale: stitichezza. Capelli: cuoio capelluto e calvizie. Cervello/sistema nervoso: ansia, insonnia, neuropatie diabetiche periferiche, schizofrenia, tensione nervosa, trasmissione nervosa, vertigini, ingrossamento del fegato. Occhio: glaucoma. Polmoni/Apparato respiratorio: asma. Sangue/Apparato circolatorio: ictus, ipoglicemia, malattie cardiovascolari. Stomaco: cancro (terapia pre-operatoria, gastrite. Generale: alimentazione femminile, insonnia, sovrappeso e obesità, paralisi cerebrale. L’inositolo si trova in alimenti animali (soprattutto nel fegato) e vegetali (agrumi, lievito di birra, frutta secca, semi, legumi e cereali. VITAMINA B8 (BIOTINA) In realtà è un coenzima (r) senza il quale molti enzimi non potrebbero svolgere correttamente la loro funzione.
"     E’ coinvolta nel metabolismo degli acidi grassi, degli aminoacidi (acetil-CoA e piruvato), e della leucina e in alcuni processi cellulari come la replicazione del DNA.
"     E’ necessaria allo sviluppo e salute dei capelli, protegge da dermatite e pelle secc.
"     E’ vitale per il sistema immunitario mantenendo le ghiandole sebacee, nervi, midollo osseo, , ghiandole sessuali.
"     E’ necessaria per l’utilizzazione dell’acido folico, vitamina B12, acido pantotenico, ormone della crescita e testosterone.
"     La sua carenza provoca dolori muscolari, mancanza di energia, insonnia, disturbi del sistema nervoso, caduta dei capelli, depressione, infiammazione della lingua, tic e spasmi.

    Le fonti di vitamina B8 sono fegato, tuorlo d’uovo, cioccolato, arachidi, piselli secchi, funghi, lievito di birra, carne e verdura. Resiste al calore e agli acidi ma solo se p disciolta nell’acqua. Può essere distrutta da luce ultravioletta, e agenti ossidanti e dagli antibiotici.

    VITAMINA B9 (ACIDO FOLICO)
    La vitamina B9 è necessaria
"     per la produzione dei globuli rossi e per la crescita e riproduzione delle cellule.
"     (insieme alla vitamina B12) per l’utilizzo delle proteine, producendo l’acido cloridrico nello stomaco e l’aumento dell’appetito. Stimola il fegato, combatte gli avvelenamenti alimentari e i parassiti e migliora il funzionamento del cervello (salute mentale ed emozionale).
"     Per ridurre l’omocisteina diminuendo così di 2-3 volte il rischio di ictus e di cardiopatie. Migliora la circolazione e alleviare l’artrite.
"     Per ostacolare l’incanutimento dei capelli, la glossite (infiammazione della lingua), disturbi gastrointestinali, e lesioni agli angoli della bocca. E’ necessaria l’integrazione poiché la flora intestinale n produce poca.
    E’ contenuta nel latte fresco, patate, carote, spinaci. fagiolini, asparagi, germe di grano, lievito, fegato, carne di pollo, uova, broccoli, fagioli e riso.
    E’ fortemente ridotta dal calore ed è difficilmente assorbibile in presenza di alcool, fumo e contraccettivi orali.

    VITAMINA B12 (COBALAMINA)
    E’ in stretta azione con 4 aminoacidi, acido pantotenico e vitamina C.
"     E’ essenziale per il fissaggio della vitamina A nei tessuti, per la trasformazione del betacarotene in vitamina A, per la produzione del DNA, per la produzione di energia nel ciclo di Krebs e la divisione cellulare.
"     E’ benefica al sistema nervoso alleviando i disturbi neuropsichiatrici. Previene la degenerazione mentale ed è energizzante per soggetti carenti, stressati o convalescenti. Accelera la guarigione dell’herpes facciale, dell’herpes zoster, delle infezioni virali e batteriche e migliora i sintomi neuropatici del diabete.
"     Combatte l’affaticamento cronico e l’omocisteina. Si trova maggiormente negli alimenti animali, quali fegato e reni di manzo e maiale. VITAMINA C (ACIDO ASCORBIXO) E’ idrosolubile ed è facilmente deteriorabile dalla luce, dal calore, dall’aria e dalle sostanze basiche. E’ la regina delle vitamine poiché interagisce con gli elementi quali enzimi, vitamine, minerali.
"     E’ fondamentale per la formazione del collagene (tessuto connettivo di pelle, legamenti, ossa). Migliora la fase anabolica del corpo mantenendola nel giusto equilibrio con la fase catabolica.

    VITAMINA C (ACIDO ASCORBICO)
    E’ idrosolubile ed è facilmente deteriorabile dalla luce, dal calore, dall’aria e dalle sostanze basiche.
    E’ la regina delle vitamine poiché interagisce con gli elementi quali enzimi, vitamine, minerali.
    E’ fondamentale per la formazione del collagene (tessuto connettivo di pelle, legamenti, ossa). Migliora la fase anabolica del corpo mantenendola nel giusto equilibrio con la fase catabolica. Rimargina le ferite, cura le ustioni, ripara le pareti arteriose. E’ usata anche per le creme antirughe.
    E’ antisclerotizzante, brucia le concentrazioni di grasso sulle pareti delle arterie e delle vene e ripara l’epitelio interno delle arterie.
    Riduce del 15-20% il livello del colesterolo nel sangue.
    Contribuisce al metabolismo degli aminoacidi e ha un effetto antiossidante nei confronti di minerali come il calcio e il ferro e di vitamine la B1, B2, B5, A, E.
    Protegge l’organismo contro il cadmio, mercurio, piombo, ferro, rame, rame, arsenico, benzene e di alcuni pesticidi.
    Previene la formazione delle nitrosammine (dai nitrati e nitriti che assumiamo giornalmente dai salumi, dalle verdure e dalla frutta), protegge dalle clorammine aggiunte all’acqua potabile al posto del cloro, dal monossido di carbonio e fumo di sigaretta.
    Contrasta le infezioni batteriche rendendo i globuli bianchi più attivi al punto da essere efficace contro i batteri di difterite, tubercolosi, tetano, della febbre tifoide e stafilococchi.
    La vitamina C catalizzata dal rame è efficace contro gli acidi nucleici dei virus, il virus dell’herpes, eruzioni vacciniche, epatite, poliomielite, encefalite, morbillo, polmonite, aids.
    E’ l’unico mezzo per riattivare gli enzimi Dao, Mao e Pao, necessari a degradare le ammine biogene.
    Inoltre è stata constatato un rallentamento della crescita tumorale, nei melanomi, tumori di bocca, stomaco, polmone, fegato, esofago, vescica.
    E’ ansiolitica e contrasta la schizofrenia, la paranoia, e la depressione. Inoltre, risulta importante l’uso della vitamina C nei seguenti casi:
    Apparato intestinale: colite, diarrea, emorroidi, fibrosi cistica, morbo celiaco, stitichezza, vermi.
    Apparato riproduttivo: prostatite, contraccezione, gravidanza, mestruazioni, displasia cervicale.
    Articolazioni: artrite, borsite, gotta.
    Bocca: alitosi, ulcere aftose della bocca.
    Capelli/Cuoio capelluto: calvizie, problemi dei capelli.
    Cistifellea: calcoli della cistifellea.
    Cervello/Sistema nervoso: affaticamento, epilessia, herpes zoster, insonni, ipossia, malattia mentale, meningite, psicosi, schizofrenia, vertigini.
    Denti/Gengive; disturbi ai denti e gengive, piorrea.
    Fegato: cirrosi epatica, epatite, itterizia.
    Gambe: crampi, flebite, vene varicose.
    Ghiandole: esaurimento surrenale, fibrosi cistica, gonfiore ghiandolare, gozzo, prostatite.
    Muscoli: distrofia muscolare, mal di schiena, reumatismo.
    Occhi: ambliopia, astenopia, cataratta, congiuntivite, disordini della vista e della messa a fuoco, glaucoma,
    Orecchio: otite.
    Ossa: fratture, osteomalacia, rachitismo.
    Pelle: acne, ascessi, carbonchio, herpes, eczema, foruncoli, herpes zoster, impetigine, lividi, morsi di ragno e di serpente, piaghe da decubito, piede d’atleta, psoriasi, scorbuto, scottature.
    Polmoni/Apparato respiratorio: allergie, asma, enfisema, fumo, pertosse, rinite allergica.
    Reni: calcoli renali, nefrite.
    Sangue/Apparato circolatorio: anemia, anemia perniciosa, diabete, emofilia, emorragia gastrointestinale, etilismo, flebite, ictus, ipertensione, ipoglicemia, itterizia, leucemia, lividi.
    Stomaco: gastrite, gastroenteriti, ulcera peptica.
    Testa: cefalea.
    Vescica: cistite.
    Generale: AIDS, beri-beri, cancro, difterite, dolori alla schiena, etilismo, febbre reumatica, ictus, infezioni, influenza.
    La vitamina C deve essere assunta ogni 3-4 ore poiché è eliminata con l’urina.
    E’ contenuta nei broccoli, cavoli, peperoni, agrumi, kiwi, fragole, fegato, rene e altre frattaglie, rucola, piselli, fave.
    L’assorbimento è ridotto da fumo e alcool, stress, aspirina, antibiotici e contraccettivi orali.
    E’ distrutta notevolmente dalla cottura.

    VITAMINA E
    E’ liposolubile e si presenta nella forma di 4 tocoferoli e di 4 tocotrienoli. La più attiva è l’alfa-tocoferolo.
    La proprietà più importante è quella di antiossidante contro i radicali liberi.
    Protegge la vitamina A, e le vitamine del gruppo C e B.
    Alti dosaggi di vitamina E proteggono da malattie cardiovascolari, diminuiscono l’ossidazione delle LDL e quindi l’aterosclerosi. Coaguli, ictus, trombosi, coronaropatia.
    E’ un vasodilatatore efficace.
    Previene il timore di vescica, colon, prostata e seno, polmone.
    Sopprime l’azione di diverse citochine infiammatorie, responsabili di patologie come diabete, malattie cardiovascolari e osteoporosi.
    E’ utilizzata contro il morbo di Parkinson, le malattie reumatiche, le malattie gastrointestinali, la distrofia muscolare, la sclerosi multipla, l’Alzheimer, le vene varicose, diabete, malattia di Chron, cefalee, sindrome mestruale, e per il rafforzamento delle difese immunitarie.
    E’ presente in alimenti quali olio di semi, mandorle, noci, nocciole, germe di grano, cereali integrali, agrumi, uva.
    Luce, aria, calore, raffinazione riducono l’efficacia di questa vitamina. Il cloro e la pillola contraccettiva ne riducono l’assorbimento. La vitamina C invece lo aumenta.

    ACIDO ALFALIPOICO (VITAMINA N)
    Si tratta di un acido liposolubile che è attivo sia nella fase lipidica (membrana cellulare e mitocondrio) che in quella acquosa (citoplasma).
    Esso rigenera il glutatione, la vitamina C, E e il coenzima Q10, anche senza Nadph ed è in grado di superare la barriera ematoencefalica.
    E’ un cofattore di numerosi enzimi, tra cui quelli che trasformano il piruvato in acetil-CoA utilizzabile poi dai mitocondri.
    Inoltre favorisce l’ingresso del glucosio nelle cellule, rendendo così più efficace l’insulina e combattendo l’iperglicemia e il diabete.
    Combatte gli effetti negativi dall’intossicazione da metalli pesanti come mercurio e piombo.
    Per la sua capacità di combattere i radicali liberi, l’acido alfalipoico è consigliato nella cura di cataratta, glaucoma, sindrome di affaticamento cronico, malattie epatiche, malattie cardiovascolari, neurodegenerative (Alzheimer), tumori e AIDS.
    Si trova nella carne rossa, nelle frattaglie (fegato e cuore), patate, broccoli e spinaci (particolarmente nei tessuti ricchi di mitocondri).

    COENZIMA Q10 (VITAMINA Q
    E’ detta anche ubichinone ed è sintetizzata dalle cellule del nostro organismo a partire da un complesso di elementi, è presente soprattutto nei mitocondri per produrre energia.
    Miglior la funzionalità del muscolo cardiaco e di altri muscoli scheletrici, soprattutto sotto sforzo. Perciò è usto negli infartuati e nell’insufficienza cardiaca (gonfiore, respiro corto, difficoltà di dormire).
    E’ utile nelle malattie neurodegenerative poiché aumenta la produzione di dopamina (Parkinson) e combatte i radicali liberi (ischemia).
    E’ utilizzato in appoggio alle terapie contro l’ipertensione, il cancro, l’emicrania, i disturbi metabolici (diabete), la distrofia muscolare, l’asma, le allergie, i disturbi respiratori, e l’AIDS.
    Diminuisce il senso di fatica nell’allenamento.
    Si può assumere da verdura, uova, carne, pesce (tonno e sardine, noci, cereali, spinaci, arachidi. Dopo i 40 anni se ne produce di meno.

    IL PABA (ACIDO PARA-AMINOBENZOICO)
    E’ idrosolubile, molto legato alle vitamine B e combinato all’acido folico. Stimola la flora intestinale, partecipa alla scomposizione delle proteine e alla formazione del sangue, soprattutto dei globuli rossi.
    Protegge il colore dei peli e capelli contro l’incanutimento, è più efficace della vitamina E contro le scottature solari e nel curarle. Aumenta gli estrogeni contro la sterilità femminile.
    E’ utilizzato per curare la stitichezza, le allucinazioni, la vitiligine, la schizofrenia, l’anemia, l’ipoglicemia, la cefalea, le malattie parassitarie.
    E’ sintetizzato nell’intestino, se in buone condizioni, ed è contenuto nel lievito di birra, frattaglie, fegato, funghi, uova, erme di grano, yogurt.



CAPITOLO 133 - I SALI MINERALI

    I sali minerali sono sostanze inorganiche la cui presenza nel nostro organismo è fondamentale per tutte le funzioni enzimatiche, ormonali ed energetiche, ma l’alimentazione moderna li ha squilibrati.

    IL MANGANESE
    E’ necessario per l’attività di enzimi e l’utilizzo di colina, tiamina, biotina e acido ascorbico. E’ necessario alla sintesi del colesterolo e degli acidi grassi, per la produzione delle proteine e ormoni sessuali.
    Decisivo contro il diabete per la regolazione della glicemia.
    Occorre per l funzionalità della tiroide, del cervello, sistema nervoso, sviluppo dello scheletro, sistema immunitario e formazione del collagene.
    E’ utilizzato contro la miastenia grave (perdita di coordinazione), osteoartrite, sclerosi multipla e schizofrenia, per la tolleranza al glucosio. facendolo entrare nelle cellule anziché permettere l’aterosclerosi.
    E’ un antiossidante.
    La sua carenza potrebbe provocare epilessia, allergie, problemi apparato muscolare, rallentamento della crescita, paralisi, cecità.
    Si assume con la dieta: avocado, tuorlo d’uovo, frutta secca, legumi, mirtilli, ananas, spinaci, piselli secchi, verdure verdi, cereali integrali

    IL MAGNESIO
    Fabbisogno giornaliero 4000-600 mg.
    E’ necessario per centinaia di processi metabolici, assimilazione del fosforo, calcio, potassio. Abbassa la pressione (aiutando le cellule a rilassarsi), previene malattie cardiache, battiti irregolari, palpitazioni (ottimo vasodilatatore)
    Riduce i rischi di ictus, inibendo coagulazione e mantenendo il pH del sangue, protegge dal diabete, riduce i processi infiammatori e il colesterolo, rinforza ossa e denti, previene i danni da eccesso di calcio intervenendo sui calcoli, sulla calcificazione delle giunture e sull’indurimento delle arterie.
    Diminuisce la secrezione di adrenalina.
    E’ consigliato per ansia, tremori muscolari, tic nervosi, insonnia, stanchezza cronica, sindrome premestruale, do-lori articolari, stipsi, gastriti, nausea, acidità di stomaco e reflussi digestivi.
    La carenza di magnesio causa disturbi neuromuscolari, malattie cardiocircolatorie, problemi gastrointestinali, spasmi muscolari o crampi che potrebbero coinvolgere anche il cuore facendolo smettere dibattere.
    L’assunzione avviene con: cacao, frutta secca oleosa, frutti di mare, pesce (aringa e merluzzo), legumi, verdure a foglie verdi, cereali integrali.
    La cottura può ridurlo del 75%, Altri nemici di questo minerale sono caffè, cereali (amidi), diuretici, droghe, bassa funzionalità tiroidea e stress.

    IL CROMO
    Il cromo si trova in forma di orotato, organico trivalente biologicamente attivo ed esavalente tossico derivante dall’inquinamento industriale.
    La sua funzione più importante riguarda il metabolismo dei carboidrati, attivando il GTF (fattore di tolleranza del glucosio) che aiuta le cellule ad assorbire lo zucchero.
    Migliora il livello di insulina e del colesterolo nel sangue facilitando l’utilizzo dei grassi nei mitocondri.
    E’ antiossidante e mantiene l’attività del pancreas e la struttura muscolare.
    Si trova in; broccoli, uva, carne, latticini, molluschi, cereali integrali.

    IL FERRO
    L’organismo riesce ad assorbire dal 2 al 10% del ferro ingerito dagli alimenti vegetali e il 30-35% dagli alimenti di origine animale.
    L’assimilazione è facilitata assumendo anche vitamina C.
    La sua funzione principale è legata alla produzione di emoglobina che trasporta l’ossigeno dai polmoni a tutte le cellule del corpo.
    La carenza può provocare stanchezza, affanno, palpitazioni, mal di testa, vertigini (sintomi dell’anemia).
    I motivi principali della carenza sono: mestruazioni, ridotta capacità di assorbimento (ipocloridria, gastrectomia, diarrea cronica), emorragie (ulcere, emorroidi), celiachia, parassiti intestinali, calcoli renali, gravidanza, infiammazione del rene, o attività sportiva troppo intensa.
    L’assunzione del ferro può avvenire con alimenti quali: carni rosse, tuorlo d’uovo, pesce, legumi secchi, frutta, verdura e pane integrale.

    IL FOSFORO
    Il fosforo è presente - in forma di acido fosforico e di fosfati - nel sangue, nel tessuto nervoso, nel DNA e RNA, nelle membrane cellulari, nei muscoli (soprattutto nel cuore) e nelle ossa.
    Contribuisce all’assorbimento del calcio contribuendo al mantenimento dello scheletro nel rapporto di 1 a 2,5 col calcio.
    Favorisce l’utilizzo delle vitamine e ha un potere rigenerante migliorando la produzione energetica. Mantiene in equilibrio il pH del sangue.
    E’ antispastico e diuretico. Cura k0osteoporosi, l’asma, l’astenia cerebrale e migliora la memoria e gli stati depressivi.
    La carenza piò causare demineralizzazione ossea, disturbi cardiaci, atoni muscolare, stress, spasmi respiratori, ritardi nella crescita.
    Si trova in alimenti quali uova, carne, pesce, cereali, fagioli, latte e uova.

    IL POTASSIO
    E’ presente quasi esclusivamente nel fluido intracellulare ed è assimilato dall’intestino tenue. E’ eliminato con l’urina e il sudore.
    La dose consigliata è pari a 2 grammi il giorno per gli adulti.
    E’ essenziale per molte reazioni enzimatiche e altre funzioni.
    Aiuta a regolare il passaggio dei fluidi e sostanze nutritive all’interno delle cellule. Mantiene la giusta alcalinità e migliora la trasmissione degli impulsi elettrochimici.
    E’ necessario alla sintesi di proteine muscolari, aminoacidi, acidi nucleici. Regola l’apporto di ossigeno al cervello e l’attività neuromuscolare.
    E’ fondamentale per la trasformazione del glucosio in glicogeno. Favorisce l’eliminazione dei rifiuti tossici e la diminuzione della pressione sanguigna.
    E’ usato per la prevenzione dell’ipertensione e degli infarti e per la normalizzazione del battito cardiaco.
    Può essere efficace per la cura delle seguenti malattie:
    Apparato intestinale: colite, diarrea, stitichezza, vermi.
    Apparato riproduttivo: sterilità.
    Articolazioni: artrite, gotta.
    Cervello/sistema nervoso: alcolismo, insonnia, ipertensione, polio, riflessi rallentati.
    Cuore: angina pectoris, infarto del miocardio, insufficienza cardiaca congestizia, ipertensione.
    Denti/Gengive: disturbi ai denti e alle gengive.
    Ghiandole: mononucleosi.
    Muscoli: distrofia muscolare, perdita di attività muscolare, reumatismi.
    Ossa: fratture
    Pelle: acne, dermatiti, ustioni.
    Polmoni/apparato respiratorio: allergie.
    Sangue/apparato circolatorio: angina pectoris.
    La carenza di fosforo può portare insonnia, disturbi nervosi, battito cardiaco irregolare, danni muscolari, stitichezza, aumento del sodio nel cuore e nei muscoli, semi-paralisi dei muscoli (senza il metabolismo del glucosio i muscoli si fermano).
    Il potassio è presente in: verdure soprattutto a foglia verde, succo d’arancia, semi di girasole, patate, aglio, frutta (datteri, fichi, frutta secca, albicocche, e banane), riso integrale, lievito di birra.
    Il consumo di alcool, caffè, zuccheri (compresi i carboidrati complessi) e l’uso frequente di lassativi e diuretici impoverisce le riserve di potassio.

    IL RAME
    La razione giornaliera raccomandata è di 0,9 grammi.
    E’ necessario per catalizzare la vitamina C, per l’assorbimento di altri metalli e minerali e nella formazione dei globuli rossi e delle ossa.
    Riduce i danni dopo un infarto.
    Riduce la pressione e la frequenza sanguigna?
    Promuove la guarigione delle ferite.
    Ha dato risultati positivi nel trattamento dell’artrite reumatoide, sciatica, cirrosi epatica, febbre reumatica e malattie legate alla tiroide.
    Rende più efficaci gli anticorpi contro la salmonella, tubercolosi e altri batteri patogeni.
    Previene i capelli grigi, rughe del viso, pelle flaccida, risultando un alleato contro i radicali liberi.
    Rende più efficace il trattamento dei tumori solidi, facilita il ritorno alla normalità delle cellule tumorali.
    E’ contenuto nei frutti di mare, fegato di manzo, fagioli, piselli, noci, patate, verdure a foglia verde, cioccolata e cereali integrali e nell’acqua, specialmente di rubinetto.

    IL SELENIO
    E’ raccomandato nella misura da 50 a 75 mcg al giorno.
    Crea l’enzima glutatione perossidasi, il più importante del nostro corpo che va a sommarsi al glutatione.
    Aumenta la capacità antiossidante delle vitamine C ed E e attiva la formazione del coenzima Q10.
    Protegge tutti i componenti delle cellule. è un chelante che rimuove i metalli tossici quali arsenico, mercurio, piombo e cadmio. Protegge dai raggi ultravioletti. Fluidifica il sangue. Previene le malattie coronariche.
    Essenziale per il funzionamento della tiroide,
    Riduce i tumori del colon, del fegato e delle ghiandole mammarie. E anche l’incidenza di quello della prostata.
    E’ utile contro l’infertilità maschile, la cirrosi epatica, l’enfisema, l’artrite e la cataratta.
    Previene l’aggregazione piastrinica e le sue conseguenze (invecchiamento precoce, disturbi muscolari, stress, ansia, morbo di Keshan (malattia cardiaca), gozzo endemico, sofferenza epatica, patologia cardiovascolare e tiroide di Hashimoto).
    E’ contenuto nelle noci del Brasile, reni di maiale, tonno, uova, lievito di birra, broccoli, cavoli, cipolla, aglio, cetrioli, ravanelli, pesce (sardine, sogliole), frutta secca, cereali integrali, filetto di bovino, merluzzo, nasello e petto di pollo

    LO ZINCO
    Dopo il ferro, lo zinco è il minerale più presente nel nostro organismo, circa 3 grammi ed è assunto in forma di solfato, gluconato, citrato, chelato, dipoclinato, aspartato e orotato.
    Fa parte di oltre 2000 enzimi. Aiuta a rimarginare le ferite, migliora la vista e l’odore del corpo, combatte l’acne e l’ingrossamento prostatico e aumenta la produzione dello sperma.
    Controlla i morsi dell fame e favorisce la crescita dei capelli.
    La carenza di zinco può causare perdita di capelli, eruzioni cutanee, diarrea, disturbi mentali, infezioni frequenti, smagliature della pelle, impotenza maschile, dolori articolari, cicli mestruali irregolari e predisporre al cancro.
    Può curare le seguenti malattie:
    Articolazioni: artrite reumatoide.
    Cervello/sistema nervoso: alcolismo, schizofrenia.
    Ghiandole: prostatite.
    Occhi: cecità notturna, degenerazione maculare.
    Pelle: acne vulgaris, bruciature, dermatite, eczema.
    Sangue/apparato circolatorio: alto livello di colesterolo, arteriosclerosi, aterosclerosi, diabete, leucemia, morbo di Hodgkin.
    Sistema riproduttivo: attività sessuale ritardata, immaturità degli organi sessuali, impotenza, mestruazioni, prostatite, alcolismo.

    L’assunzione di zinco può avvenire con: pesce, carne rossa, legumi, frutta secca e semi, lievito, latte, funghi, cacao, noci, tuorlo d’uovo, cereali, fegato, ecc.
    L’alcool ne provoca la carenza e il fumo interferisce con la sua utilizzazione.

    IL MOLIBDENO
    E’ un minerale presente soprattutto nel fegato ed è raccomandato nella dose di 50-100 mg al giorno. E’ coinvolto in alcuni enzimi, nel metabolismo dei grassi e del ferro, nel ciclo dell’urina. E’ un buon antiossidante, partecipa alla detossificazione dell’alcool e regola il pH del corpo.
    E’ utilizzato nelle malattie degenerative, nel cancro dell’esofago, nell’impotenza e nelle carie dentali.
    La sua carenza causa aumento della frequenza cardiaca, cefalee, alterazioni nervose, problemi visivi e alla bocca (gengive), impotenza maschile.
    Si può assumere con gli alimenti: latte, latticini, legumi, ortaggi con foglie verde scuro, fegato di manzo, carni, cereali.
    La carenza può essere provocata da accumulo di solfiti (usati nei conservanti e medicinali) e da cereali raffinati.

    IL BORO
    La dose raccomandata oscilla tra 1,5 e 3,9 grammi il giorno, sta principalmente nella milza, ossa e tiroide e si pensa che contribuisca a contrastare l’artrite mantenendo in buona salute articolazioni e ossa.
    Alza i livelli degli estrogeni e della vitamina D (migliora l’assorbimento del calcio e riduce la perdita del magnesio. Aumenta il testosterone e l’accrescimento della massa magra e della forza fisica.
    Sta in mele, pere, prugne, uva, frutta secca, fagioli, piselli, cavolfiori e funghi.

    LO IODIO
    Il nostro organismo ne contiene dai 20 ai 50 mg. La dose giornaliera raccomandata è di 150 mcg.
    E’ assorbito attraverso la pelle e nel tratto gastro-intestinale. E’ utilizzato dalla tiroide (regolazione del metabolismo, favorisce la crescita e la conversione del betacarotene in vitamina A) e dai reni.
    Aiuta l’acutezza mentale (trattamento del cretinismo, disfunzioni del metabolismo, salute dei capelli, denti, unghie, pelle e protezione dal pulviscolo radioattivo).
    Inibisce il timore della mammella e riduce il cancro allo stomaco.
    E’ utile nella cura di:
    Articolazioni: artrite.
    Capelli: problemi ai capelli.
    Cuore: arteriosclerosi, aterosclerosi.
    Pelle: ferite.
    Sangue/apparato circolatorio: angina pectoris.
    Tiroide: gozzo, ipertiroidismo, ipotiroidismo.
    Generale: perdita di energia fisica e mentale, reazioni rallentate, capelli secchi, polso rapido, poliomielite, tremori, nervosismo e irritabilità.

    Può essere assunto respirando l’aria marina o consumando frutti di mare, alghe marine, aglio, fagioli di soia, zucchine bianche, cime di rapa, cipolla, sale iodato.

    IL CALCIO
    E’ il minerale più abbondante nel nostro corpo e per il 99% sta nelle ossa e nei denti, il resto nei tessuti molli, sangue, fluidi cellulari.
    Raccomandata un’assunzione di 0,8-1 grammo al giorno. Con l’avanzare dell’età diminuisce il suo assorbimento.
    La sua funzione più conosciuta è di mantenere le ossa insieme al magnesio, alla vitamina D e a una costante attività fisica.
    Inoltre, all’interno delle cellule attiva i neuroni, h un ruolo chiave nella contrazione dei muscoli e nella secrezione degli ormoni. Fa da messaggero per ormoni e fattori di crescita.
    Interviene nel processo della coagulazione del sangue.
    Facilita l’utilizzo del ferro, può essere usato contro l’ipertensione, l’artrite, i reumatismi e i dolori mestruali.
    Diminuisce il tumore del colon e della prostata.
    La carenza di calcio può causare alterazioni dell’attività muscolare, ipereccitabilità cardiaca, spasmi bronchiali, alterazioni della vescica, dell’intestino e dei vasi sanguigni, ipertensione, oltre alla riduzione della massa ossea (osteoporosi), crampi, dolori alle giunture, carie, emorragie, convulsioni e aritmie anche mortali.
    Può essere utile nelle seguenti malattie:
    Apparato intestinale: colite, tumore all’intestino crasso, diarrea, emorroidi, morbo celiaco, stitichezza, vermi.
    Articolazioni: artrite, reumatismi.
    Cervello/sistema nervoso: epilessia, insonnia, irritabilità, malattie mentali, morbo di Parkinson, nervosismo, tremori alle dita, vertigini.
    Cuore: arteriosclerosi, aterosclerosi, colesterolo LDL alto, ipertensione.
    Bocca: carie, denti fragili, piorrea, problemi ai denti e alle gengive.
    Gambe: crampi, dolori della crescita.
    Muscoli: crampi muscolari, tetania.
    Occhi: cataratta,
    Orecchio: sindrome di Mènière.

    Il calcio si trova in: latte, latticini, formaggi, cavoli, broccoli, verza, asparagi, nocciole, mandorle, prugne, pesce (sardine e salmone, tofu, farinacei.
    Fattori che fanno perdere il calcio: fumo, caffeina, alcool, sale da cucina e verdure ricche di ossalato (spinaci, crescione, pomodori, ecc.) o di acido fitico (cereali anche se integrali, mais, avena).



CAPITOLO 134 - GLI AMINOACIDI

    Gli aminoacidi sono i mattoni con i quali le cellule costruiscono le proteine, gli ormoni e gli enzimi.
    Sono in numero di 20 ma in questo capitolo si parla dei 13 aminoacidi più importanti per la ricostruzione del corpo e per la produzione del glutatione.

    L’ARGININA
    E’ un aminoacido considerato essenziale, poiché il nostro corpo riesce a produrne poco.
    E’ fondamentale per l’equilibrio di tutte le funzioni organiche e per gli elementi strutturali del DNA. Stimola la produzione endogena del Gh e, quindi, lo sviluppo dell’apparato muscolare, dei tendini e dei legamenti.
    Favorisce l’utilizzo dei grassi come fonte energetica.
    Ha zione anabolica e riduce la produzione del cortisolo. Riduce il colesterolo totale e quello LDL, riduce la placca aterosclerotica, l’aggregazione piastrinica ed è vasodilatatrice.
    E’ necessaria alla ricostruzione dell’epitelio delle vene, favorisce la guarigione dei tessuti dopo traumi o ustioni. Aumenta il collagene e la spermatogenesi, combatte la fatica fisica e mentale e aiuta nel trattamento dei disturbi epatici.
    Disintossica i tessuti dall’ammoniaca - accumulata durante il lavoro muscolare - e migliora concentrazione e memoria.
    E’ un precursore della creatina.
    Si trova in: latte, carne, uova, germe di grano, farina di grano, cioccolato, formaggio, noci, mandorle, noccioline, semi di zucca, pesce, ecc.

    LA CARNITINA
    In realtà è un dipeptide composto dalla metionina e lisina in presenza di altre sostanze. E’ presente per il 95% nel cuore.
    Migliora il metabolismo dei grassi. E’ necessaria per far entrare gli acidi grassi a catena lunga nei mitocondri.
    E’ un ottimo alleato contro la cellulite, riduce il grasso corporeo e il colesterolo, aumenta la massa muscolare e la sensibilità insulinica, (l’acetil carnitina) riduce i sintomi della depressione, migliora la memoria e la circolazione cerebrale, ritarda il deterioramento cognitivo.
    Insieme all’acido alfalipoico produce un ringiovanimento.
    Riduce la formazione di acido lattico nei muscoli e, quindi, l’affaticamento.
    La L-carnitina è presente nella carne e nel pesce, poco nei vegetali.

    L’ACETIL-CISTEINA (NAC)
    E’ un aminoacido non essenziale, prodotto dal nostro corpo utilizzando la cisteina e che insieme al glutammato e alla glicina è usato per produrre il glutatione.
    Migliora l’assorbimento delle proteine e promuove la protezione del rivestimento dello stomaco e dell’intestino, promuove la produzione della taurina ed è la componente di enzimi e proteine, tra cui il coenzima A.
    Riduce gli effetti tossici dell’alcool trasformando l’acetaldeide in acido acetico.
    Disintossica dai metalli pesanti (es, mercurio, piombo, cadmio, cobalto, molibdeno).
    Previene e cura raffreddori, bronchiti, polmoniti, tubercolosi e riduce il rischio di tumore del fumo di tabacco.
    Combatte la caduta dei capelli.
    Scoraggia la crescita e la metastasi delle cellule tumorali e protegge dagli effetti collaterali della chemioterapia e dai danni delle radiazioni.
    Limita la sensibilità all’HIV.
    Promuove l’utilizzo del grasso come fonte di energia, riduce l’ossidazione del colesterolo LDL, diminuisce la sensazione di fatica, l’erosione delle cartilagini, i sintomi dell’artrite e l’invecchiamento della pelle.
    Si trova negli alimenti ad alto contenuto proteico: pollame, uova, salumi, latticini, formaggi e carni. In misura minore nei vegetali: peperone rosso, aglio, broccoli, cavoletti di Bruxelles e germe di grano.
    La scarsa biodisponibilità potrebbe essere un fattore limitante per la sintesi del glutatione e di altre importanti funzioni.

    LA GLICINA
    E’ un aminoacido non essenziale e costituisce muscoli e tendini e soprattutto de collagene. Precursore del glutatione - insieme al glutammato e alla cisteina - e di altri ormoni: il Gh e la creatina. Migliora, perciò, forza e prestazioni e anche il volume cellulare e il metabolismo lipidico.
    E’ un importante neurotrasmettitore, allevia i sintomi spastici e contrasta la schizofrenia.
    Ricostruisce la matrice e aumenta il trofismo dei capelli.
    Si trova in tutti gli alimenti che contengono proteine.

    LA GLUTAMMINA
    E’ un aminoacido sintetizzato soprattutto nel tessuto muscolare a partire da arginina, ornitina e prolina.
    Aumenta il volume delle cellule muscolari pompandovi acqua. Accelera il consumo degli acidi grassi, riduce i tempi della riabilitazione dopo gli interventi chirurgici. Fa scendere glucosio e insulina nel sangue. Si converte da sé in glucosio quando esso cala. Lo fa anche nel cervello convertendosi in acido glutammico, dopo aver attraversato la barriera ematoencefalica. Evita la fame insulinica.
    E’ la fonte energetica preferenziale per gli enterociti e per i linfociti. Ciò accelera la riproduzione delle cellule del sistema immunitario, ossia la loro rapida riproduzione.
    La glutammina può elevare i livelli del Gh in maniera costante e non eccessiva.
    Disintossica nei confronti delle tossine e degli acidi introdotti in eccesso nel nostro organismo durante l’allenamento o sforzi fisici prolungati.
    Ha azione antidolorifica, antinfiammatoria e epatoprotettiva e migliora la trasmissione nervosa.

    LA METIONINA
    E’ un aminoacido solforato essenziale e partecipa alla sintesi di carnitina, cisteina, cistina, creatina, taurina, lecitina colina e vitamina B12.
    Altre funzioni:
    Migliora il metabolismo dei lipidi, abbassa il colesterolo e riduce il grasso in eccesso nel fegato. Disintossica dai metalli pesanti.
    Aumenta l’impulso alla produzione endogena di zolfo - legandosi alle vitamine del complesso B - che è di difficile assorbimento dagli alimenti. Ciò è molto importante nelle malattie delle articolazioni, in cui lo zolfo è un terzo rispetto a quello delle persone sane.
    E’ antinfiammatoria, analgesica e stimola la crescita delle cartilagini.
    E’ usata contro l’endometriosi (crescita incontrollata di mucosa uterina).
    Aumenta il numero dei capelli.
    La metionina è presente nei formaggi, albume dell’uovo, latte vaccino, carne bovina, proteine della soia, ecc.

    LA PROLINA
    E’ un aminoacido non essenziale ma il nostro organismo riesce a produrla solo in certe condizioni ed è il precursore della idrossiprolina, che è indispensabile alla produzione di collagene.
    In sinergia con la vitamina C e la niacina costituisce la parte più rigida del collagene, ossia di pelle, giunti, tendini, muscolo cardiaco e arterie.
    Con l’avanzare degli anni è necessario integrare la prolina per impedire il calo della produzione di collagene a cui conseguono le malattie degenerative,
    La somministrazione di lisina e prolina riduce la placca ateromatosa evitando angioplastiche, operazioni a cuore aperto e l’assottigliamento delle pareti venose.
    La prolina contribuisce alla formazione del tessuto muscolare anche cardiaco e in caso di necessità si trasforma in combustibile.
    Può essere assimilata attraverso carne, frumento, pane, pasta, lenticchie, asparagi, funghi, spinaci, arachidi, nocciole e formaggi.

    LA TAURINA
    E’ un aminoacido solforato prodotto dal fegato utilizzando la metionina e la cisteina con la partecipazione della vitamina B6.
    Migliora lo scambio di ossigeno tra sangue e cellule per una migliore utilizzazione degli acidi grassi.
    Svolge un’zione insulino-mimetica, cioè trasporta il glucosio e altre sostanze all’interno delle cellule stimolando la sintesi proteica ed evitando l’utilizzo di altri aminoacidi a scopo energetico.
    Altre funzioni:
    Protegge dalla caduta dei capelli ed una componente degli acidi biliari, necessari per l’assorbimento degli acidi grassi e delle vitamine liposolubili.
    Svolge importanti funzioni per le cellule cerebrali, del cuore, degli occhi e del sistema vascolare in genere.
    E’ utilizzata nel trattamento dell’insufficienza cardiaca congestizia, nel morbo di Alzheimer, fibrosi cistica, degenerazione muscolare, malattie cardiovascolari, infertilità maschile, ipercolesterolemia, epilessia e diabete.
    Aumenta l’apporto di sangue al cuore ed è anche antiossidante.

    L’ORNITINA
    E’ un aminoacido con caratteristiche basiche prodotto dal nostro corpo miscelando l’arginina con l’arginasi nel ciclo dell’urea. Tale sintesi ha luogo principalmente in seguito a digiuni prolungati o a diete iperproteiche ossia quando utilizza gli aminoacidi a scopo energetico ossia disintossica dall’ammoniaca.
    Altre funzioni:
    Stimola la secrezione dell’ormone della crescita (Gh e Igf-1) durante l’esercizio fisico.
    Migliorando l’escrezione dell’ammoniaca riduce il senso di fatica.
    Incrementa la produzione dell’ossido nitrico, vasodilatatore.
    E’ usata per il trattamento delle ustioni, forti traumi e cachessia, essendo fondamentale per la sintesi proteica.

    L’ORNITNA ALFA CHETOGLUTARATO
    E’ un sale composto dall’ornitina e da una molecola di alfa-chetoglutarato.
    Ha anch’essa una funzione anticatabolica per produrre massa magra ed è utilizzata nei bambini con ritardo nella crescita.
    Potenzia il sistema immunitario.
    Aumenta (? forse voleva dire: Riduce) la secrezione dell’insulina inducendo l’aumento della tolleranza al glucosio (da verificare)
    Aumenta la ritenzione dell’azoto e della massa magra in occasione di traumi e ustioni.
    Disintossica l’organismo dall’ammoniaca.
    Con l’aiuto della vitamina B6, favorisce la produzione energetica da fonti alternative come gli aminoacidi ramificati.

    LA LISINA
    La lisina è un aminoacido basico essenziale che insieme alla prolina e alla vitamina C stabilizza il collagene e altre molecole strutturali.
    E’ anche il precursore della carnitina e serve alla produzione di anticorpi, dell’ormone della crescita e di alcuni enzimi.
    Aumenta la formazione dei tessuti connettici osseo-cartilaginei e migliora l’assimilazione del calcio nell’intestino
    E’ in componente della cheratina (è utilizzata nel trattamento dell’alopecia androgenetica) e occorre per la produzione dell’Acetil-CoA.
    E’ molto utile a chi ha subito infortuni e interventi chirurgici, aiuta la formazione delle proteine.
    Aiuta a rimuovere il grasso dalle arterie, essendo antiaderente.
    Contrasta il virus dell’herpes labiale.
    E’ presente in: carne rossa, pollame, formaggio, merluzzo, sardine, soia, legumi.

    LA TIROSINA
    E’ un aminoacido non essenziale, ma deriva dalla fenilalanina che è essenziale e, quindi, una carenza di essa causa una carenza di tirosina.
    E’ necessaria per la produzione della noradrenalina ed è un precursore degli ormoni tiroidei.
    E’ importante per chi svolge attività fisica, abbassa i livelli di cortisolo, stimola la produzione di Gh.
    E’ in grado di ridurre ansia e depressione.
    E’ presente in: pesce, soprattutto frutti di mare, carne, formaggi (grana, groviera, pecorino, ecc.), soia, fagioli goa e nei farinacei (in quantità assai minori).

    LA FOSFATIDILSERINA
    Non è un aminoacido ma un fosfolipide presente nelle membrane cellulari.
    Migliora le comunicazioni tra cellule, inducendo una sensazione di rilassamento e di calma.
    Riduce a produzione di cortisolo, riduce la sensazione di stanchezza e mantiene alti i livelli di testosterone nel sangue.
    Ripristina le capacità mnemoniche perse dalle persone anziane facilitando la comunicazione tra i neuroni.



CAPITOLO 135 - SPEZIE ED ESTRATTI NATURALI

    Oggi, al di fuori dell’erboristeria, si sono dimenticate le spezie e gli estratti naturali come strumenti curativi.
    In questo libro sono descritte solo quelle che hanno proprietà curative e antinfiammatorie, antimicotiche, antitumorali, antinfettive e antiossidanti.

    LA CURCUMA
    I suoi componenti centinaia di attività biologiche. Ha un potere antiossidante pari a 1.590 orac /grammo, ha un potere anticoagulante, antiinfiammatorio, anti-diabetogeno, ipo-colesterolemizzante, antivirale, epatoprotettivo.
    E’ utile nella cura delle malattie aterosclerotiche, combatte la formazione e la crescita delle masse tumorali, in particolare del tumore alla bocca, alla mammella (inibendo il Cox-2), al colon, alla prostata, all’esofago, il melanoma.
    Inoltre contrasta la psoriasi, l’Alzheimer, l’artrosi del ginocchio e rimargina le ferite.

    IL PEPE NERO
    Le attività principali sono antisettiche, antinfiammatorie, diuretiche, espettorante, antidepressive e termogeniche.
    Controlla la proliferazione batterica e previene fenomeni d’irritazione, quali meteorismo, coliche e diarrea.
    Inibisce la proliferazione di cellule tumorali nel colon.
    Aumenta la termogenesi aumentando le calorie consumate del 10%.
    Aumenta la capacità di assorbire i nutrienti nel tratto gastrointestinale, tra cui di 1000 volte l’assorbimento della curcumina presente nella curcuma.
    Ha una capacità antiossidante di 276 orac/grammo.

    LA CANNELLA
    In passato era utilizzata come antibatterico, contro le infreddature, contro le infezioni intestinali e come medicamento per le ferite.
    In realtà può contribuire ancora di più alla nostra salute: contro la fermentazione intestinale, migliora la scissione dei grassi e abbassa i trigliceridi, combatte la candida albicans e l’escherichia coli, i dolori mestruali e il ciclo irregolare, stomatiti e gengiviti. Inibisce la crescita delle cellule tumorali, migliora la memoria, controlla la glicemia. Ha un potere antiossidante pari a 2.765 orac/grammo.

    LO ZENZERO
    Lo zenzero è efficace contro i reumatismi, le gastriti, le ulcere e il mal di testa. Contiene il gingerolo e il paradol. E’ efficace contro reumatismi, gastriti, ulcere. Ha proprietà antinfiammatorie e antibatteriche. Regola l’attività peristaltica promuovendo la formazione della flora batterica benefica, inibendo anche l’aumento dei batteri nocivi. Combatte stipsi e diarrea. Cura l’arteriosclerosi, riduce i trigliceridi, le Vldl, le LDL e l’ossidazione e aggregazione delle lipoproteine.
    Contrasta le nausee da trattamenti chemioterapici, da mal d’auto o da gravidanza. Svolge un’azione comprabile ai fans (aspirina) senza i loro effetti collaterali, ad esempio accelera la guarigione dal raffreddore.
    Rafforza il muscolo cardiaco, migliora il metabolismo dei grassi, la broncocostrizione, la dilatazione, la risposta immunitaria e quella infiammatoria del dolore.
    Il paradol inibisce l’iniziazione del tumore del cavo orale. Aumenta l’apoptosi delle cellule di alcuni tumori.
    Ha una capacità antiossidante di 288 orac/gr.

    L’ORIGANO
    I Cinesi lo usavano come antisettico e antivirale per problemi dell’apparato respiratorio, febbri e affezioni varie.
    I suoi principi attivi sono i fenoli, il timolo, il carcloro e il beta-cariofillene.
    Questi ultimi due si sono rivelati capaci di combattere, al pari degli antibiotici, ma senza effetti negativi le infezioni batteriche, i parassiti intestinali e la candida albicans.
    Sarebbe efficace contro l’osteoporosi, come antisettico delle vie respiratorie, fluidificante del muco e calmante della tosse, ottimo per l’asma e la bronchite cronica. Il beta-cariofillene impedisce alle cellule del corpo di infiammarsi, ciò è utile nel trattamento dell’arteriosclerosi.
    Ha una capacità antiossidante pari a 2000 orac/gr.

    I CHIODI DI GAROFANO
    Sono stati utilizzati dai Cinesi come antisettico, antibatterico, antifermentativo, antispasmodico, analgesico e anestetico.
    Contengono l’eugenolo, ma anche tannini, flavonoidi, polifenoli e mucillagini.
    Sono la sostanza più antiossidante al mondo: 3.144 orac.
    Sono un’arma naturale contro l’obesità e l’ipertensione, le malattie da raffreddamento, l’infiammazione reumatica, le nevralgie e l’artrite reumatoide.
    Sono anti-aggreganti piastrinici e migliorano la circolazione sanguigna, utili contro il singhiozzo, i rigurgiti, la nausea, nell’espulsione dei gas intestinali e killer dei parassiti intestinali.

    L’ESTRATTO DI MAGNOLIA
    La corteccia di magnolia è usata ampiamente dalla medicina cinese per trattare il dolore, diarrea, tosse e problemi urinari.
    L’estratto di magnolia contiene due composti fenolici: magnonolo e l’onochiolo.
    Diversi studi clinici hanno dimostrato di possedere azioni antinfiammatorie, antitumorali, antiossidanti, e antiaggreganti piastrinici.
    L’estratto esercita azione antistress simile alle benzodiazepine, senza causare però effetto sedativo e riduce la produzione di cortisolo.
    Ha un effetto adattogeno.
    E’ molto utile per contrastare le infezioni di actinobacillus (sinusite, broncopolmonite e meningite), di porphyromonas gengivalis (malattie paradontali) e non solo.
    Il magnonolo e l’onochiolo aumentano la sopravvivenza e lo sviluppo dei neuroni.

    TRIBULUS TERRESTRIS
    In oriente è usato per la depurazione di fegato, reni e intestino e soprattutto per l’impotenza, poiché stimola la produzione degli ormoni androgeni, testosterone e estradiolo, regola la libido, la fertilità e lo sviluppo muscolare.
    Aumenta la spermatogenesi e la libido, è un ottimo tonico per combattere la disfunzione sessuale.

    IL GINSENG
    In oriente era usato per il trattamento di: stanchezza, nervosismo, impotenza, anemia, inappetenza.
    Riduce i trigliceridi, il colesterolo, l’aggregazione piastrinica, la glicemia a digiuno, le lesioni gastriche attribuite all’helicobacter pylory.
    Aumenta l’attività del sistema immunitario e il numero dei linfociti T helper, T suppressor e T natural killer e aumenta l’attività dei macrofagi.
    Migliora i pazienti con influenza o raffreddore, con disfunzione erettile, aumenta il testosterone, il conteggio e la mobilità spermatica.
    Migliora l’assorbimento dell’ossigeno, diminuendo il livello del lattato e del battito cardiaco.
    Aumenta la produzione delle proteine, accelera il metabolismo e potenzia il fattore di crescita dei nervi. Ha proprietà anticancerogene (soprattutto tumore al seno). Aumenta la qualità del sonno REM, la memoria, diminuisce il tempo di reazione decisionale e combatte i radicali liberi.
    Aiuta l’organismo a modulare l’eccitazione dei neuroni.

    IL CORDYCEPS SINENSIS
    Il cordyceps sinensis è un fungo con proprietà tonico-rinvigorenti e stimolante della resistenza e del sistema immunitario.
    Gli studi hanno rivelato effetti preventivi e curativi delle malattie del fegato: epatite virale, calcolosi biliare, steatosi, fibrosi e cirrosi.
    Inoltre salute cardiovascolare, diminuzione di: ipertensione, ischemia miocardica, colesterolo totale e aumento dell’HDL, regolarizzazione del ritmo cardiaco. Potenziamento dei linfociti contro l’azione virale.
    Aumento dell’energia, della reattività muscolare, recupero più veloce dopo una prova fisica, inibizione della crescita e della metastatizzazione dei tumori.
    Migliora la lucidità e la memoria, diminuisce i disturbi motori e dell’insonnia.
    Migliora la funzione renale e protegge tutto il sistema uro-genitale
    Aumenta il Dhea, precursore del testosterone, già un’ora dopo l’assunzione
    Riduce la glicemia, è antiasmatico e diminuisce l’appetito quindi utile contro l’obesità.
    E’ adattogeno contro lo stress, quindi riduce il cortisolo.

    LA RHODIOLA ROSEA
    L’esercito russo ha proclamato segreto di stato le scoperte relative a questa pianta.
    Stimola l’enzima lipasi (fa crescere il grasso nel sangue), quindi aumenta la resistenza, migliora la ripresa dalla fatica.
    Regola il sistema cardiovascolare riducendo il ritmo del battito cardiaco se è eccessivo e aumentandolo se è basso.
    Migliora le unzioni sessuali.
    Diminuisce o elimina la sintomatologia depressiva. Migliora le prestazioni mentali e la conduttività sonora di 10-40 decibel, nei soggetti con tali problemi.
    Contrasta gli effetti col Parkinson aumentando la dopamina.
    Mantiene attiva più a lungo la serotonina.
    Ha carattere adattogeno.

    LA TEANINA
    E’ un derivato dell’acido L-glutammico - precursore del Gaba - presente solo nelle foglie del tè verde,
    Essa è capace di superare la barriera emato-encefalica e produce il Gaba diminuendo l’acido l-glutammico che quando è eccessivo fa comparire vampate di calore, capogiri, palpitazioni, insonnia e mal di testa e causa i danni neuronali tipici delle sclerosi progressive e del morbo di Alzheimer, quindi contrasta la produzione dei neurotrasmettitori legati all’azione del cortisolo promuovendo la sensazione di rilassamento. Ha effetto adattogeno.

    LA SCHISANDRA
    Attualmente in Cina è usata per la cura dell’impotenza, della nevrastenia, come epatoprotettore, per rafforzare il muscolo cardiaco e l’elasticità delle vene.
    Sembrerebbe aumentare la produzione di glutatione.
    Aumenta la capacità delle cellule di riconvertire il lattato in Acetil-CoA diminuendo così l’acidosi intracellulare e l’affaticamento sportivo. E’ adattogena (riguardo al cambiamento della temperatura, al rumore e al sovraccarico emotivo).



CAPITOLO 136 - I BIOFLAVONOIDI

    I bioflavonoidi sono composti organici presenti nella frutta, nella verdura e in alcune piante. Ne esistono diverse sottoclassi e preservano le cellule dai radicali liberi, dagli attacchi chimici e dai virus, qualità amplificate dalla presenza delle vitamine. In questo libro sono descritte solo quelle che hanno ottenuto risultati maggiori nella salvaguardia della salute.

    L’EPIGALLOCATECHINA GALLATO
    E’ presente essenzialmente nel tè verde, per il quale si utilizzano dei boccioli giovani e senza sottoporli a fermentazione (la quale fa perdere tutte le sostanze benefiche alla salute) al contrario di quanto si fa per il tè nero. I Cinesi usavano il tè verde contro il mal di testa, per eliminare le tossine e preservare la giovinezza.
    Secondo le ricerche effettuate iI tè verde:
    fa perdere peso, accelerando il metabolismo:
    protegge dall’artrite reumatoide, riduce l’incidenza della perdita delle capacità cognitive presente nel morbo di Parkinson e di Alzheimer;
    riduce l’incidenza dell’aterosclerosi;
    L’epigallocatechina gallato, a sua volta:
    blocca il virus dell’AIDS e il virus dell’influenza;
    ha un effetto inibitorio sull’ossidazione delle LDL;
    riduce l’incidenza dell’ictus e dell’aterosclerosi aortica;
    previene molti tipi di tumore (esofago, stomaco, pelle, polmoni, fegato, intestino, pancreas, colon, vescica, prostata, glande);
    ha una capacità antiossidante di 1.500 orac per una tazza.

    IL RESVERATROLO
    La minore incidenza dell’infarto tra i Francesi fu attribuita al consumo di vino rosso. Esso, a differenza di quanto si usa per il vino banco, è fatto fermentare insieme alle bucce dell’uva, le quali contengono il resveratrolo.
    Tale principio attivo:
    protegge la pelle;
    inibisce l’apoptosi delle cellule migliorando la disfunzione mitocondriale e bloccando le radiazioni;
    stimola la produzione di collagene e inibisce le proteasi che la degradano;
    migliora il microcircolo; pertanto, viene usato nelle dermatiti seborroiche e irritative dell’eczema;
    è un potente antiossidante e inibisce la perossidazione delle LDL;
    rallenta l’invecchiamento;
    riduce il rischio di diabete, ictus e malattie circolatorie, riducendo l’ipertensione, la glicemia e migliorando il metabolismo dei grassi;
    migliora la sensibilità insulinica;
    protegge contro le malattie neurodegenerative (Alzheimer) e le infezioni virali e fungine;
    impedisce la trasformazione di alcune sostanze in cancerogene e limita l’attività angiogenica. In particolare inibisce lo sviluppo del tumore all’esofago, all’intestino e alla ghiandola mammaria.
    Ha una capacità antiossidante pari a 5.000 orac a bicchiere.

    LA QUERCETINA
    La quercetina è presente nei capperi, levistico (o sedano di monte), mee cipolle rosse, tè verde, vino rosso, ribes, mirtillo, ecc. ma la quantità che essi contengono è molto ridotta e occorre l’integrazione per svolgere azioni terapeutiche.
    La quercetina:
    combatte le malattie cardiache;
    protegge le LDL dall’ossidazione;
    è un anti-aggregante piastrinico;
    riduce la circonferenza vita:
    diminuisce la pressione arteriosa post-prandiale;
    aumenta il colesterolo HDL;
    favorisce la cicatrizzazione delle lesioni delle vene;
    protegge da rotture dei capillari ed emorragie (è usata contro le vene varicose; emorroidi, ulcere e altre problematiche circolatorie);
    rende le vitamine C ed E attive più a lungo;
    in sinergia con la vitamina C cura i problemi ginecologici irregolarità dei cicli mestruali, dolori mestruali e previene l’aborto abituale;
    guarisce più rapidamente i raffreddori, agisce più marcatamente contro i virus della poliomielite, dell’epatite A e B, dell’AIDS, i retrovirus, i virus coxakie e rinovirus;
    agisce sull’infiammazione senza gli effetti collaterali dei fans. Buoni effetti anche contro l’artrite reumatoide;
    nella leucemia linfatica cronica ha bloccato la trasformazione delle cellule in tumorali o le ha riportate alla normalità;
    induce le cellule malate verso l’apoptosi.
    Ha infine azione antiossidante e capacità di superare la barriera ematoencefalica.

    IL PICNOGENOLO (OPC)
    Si trova in quantità elevate nei semi dell’uva rossa e nella corteccia del pino marittimo. La sua azione antiossidante è trenta volte più alta di quella della vitamina E e C. In sinergia con quest’ultima migliora il proprio assorbimento.
    Ha la capacità di inibire l’anione superossido, uno tra i più dannosi radicali liberi e la capacità di inibire l’apoptosi delle cellule del cervello, tipico epilogo delle malattie neurodegenerative, quindi valido strumento per l’Alzheimer.
    Ha un’attività anti-enzimatica contro l’elastasi, collagenasi, glucuronidasi e la beta-jaluronidasi (coinvolti della degradazione della matrice extracellulare) rinforzando così le pareti capillari. Pertanto è un valido alleato contro disordini circolatori come infarto, edema, ipertensione, vene varicose, renitopatia? (forse voleva scrivere retinopatia).
    Conferisce elasticità, luminosità e turgore all’epidermide.
    Ha diminuito del 65% l’azione mutagenica nei mitocondri.
    La sua capacità di contrastare i radicali liberi lo rende un importante infiammatorio per il trattamento dell’artrite e di riparare il tessuto connettivo (traumi o lesioni sportive).
    Attenua la sintomatologia delle allergie (prurito, starnuti, gonfiore).
    Inibisce l’ossidazione delle lipoproteine LDL impedendo che si depositino sulle pareti delle arterie dando inizio ai fenomeni di ipercolesterolemia e ipergliceridemia.
    Protegge anche i macrofagi dall’ossidazione ad opera dei radicali liberi.
    Protegge contro l’aggressione chimica o gli agenti inquinanti.
    Inibisce la formazione di istamina così prevenendo l’ulcera gastrica da stress.

    L’ESPERIDINA (FLAVONOIDE DEGLI AGRUMI)
    Si trova nella buccia e polpa degli agrumi, soprattutto nella parte bianca all’interno del frutto (le spremute filtrate ne sono assai povere).
    Insieme alla vitamina C ottimizza il nostro sistema circolatorio, riuscendo ad aumentare l’efficienza del collagene e del tessuto connettivo, soprattutto dei vasi. Riduce la fragilità e la permeabilità della parete dei capillari.
    E’ antiflogistica e antiossidante, previene l’infiammazione della pelle.
    E’ utile nella prevenzione e nel trattamento delle trombosi.
    Aumenta la percentuale dei nati vivi nell’aborto spontaneo.
    E’ sorprendente nella cura delle mestruazioni irregolari e dolorose.



CAPITOLO 137 - L’INTEGRAZIONE LIFE120

    La nostra alimentazione è spesso carente. L medicina ufficiale fornisce dosaggi talmente ridotti da essere inutili. D’altra parte all’industria farmaceutica conviene inventare molecole che simulino gli effetti delle vitamine per essere in grado di brevettarle.
    Ad esempio, è stato calcolato che, in proporzione al nostro peso dovremmo assumere assumeva 15-18 grammi di vitamina C il giorno, ma la medicina lo considera assolutamente errato.
    I fratelli Panzironi hanno deciso di rendere consapevoli - per mezzo di questo libro - i cittadini dell’azione degli integratori affinché potessero acquistare quelli più appropriati per loro, anziché seguire la pubblicità o la moda.

    VITALIFE C (prezzo farmacia € 39,90, prezzo life120 € 29,90: 240 compr.)
    La vitamina C ha una grande importanza per la nostra alimentazione, ma se ricorressimo alle arance dovremmo consumarne 18 chili- i-l giorno per trarne 8 grammi di vitamina C, la dose ritenuta appropriata da Panzironi.
    1 compressa prima di colazione, 1 prima di pranzo e 1 prima di cena (primi 5 giorni).
    2 compresse prima di colazione, 2 prima di pranzo e 2 prima di cena (5 giorni successivi).
    2 compresse prima di colazione, 2 prima di pranzo e 2 prima di cena (dall’undicesimo giorno in poi).

    ORAC SPICE (prezzo farmacia € 49,90, prezzo life120 € 39,90: 240 compr.)
    Contengono 6 diverse spezie: la cannella, i chiodi di garofano, la curcuma, l’origano, il pepe nero e lo zenzero.
    E’ importante assumerne la giusta quantità ad ogni pasto perché le loro capacità antifungine, antinfiammatorie, antitumorali e antisettiche sono fondamentali per debellare la flora batterica patogena, compresa la candida. Inoltre esse hanno un notevole potere antiossidante che raggiunge i 10.000 orac al giorno.
    Si prendono 3 compresse a pasto.

    RADICAL KILLER (farmacia € 49,90, life120 € 39,90: 90 compresse)
    Contengono i più forti killer dei radicali liberi nella forma più forte, quella degli estratti che coprono l’intero spettro dei differenti radicali liberi: il resveratrolo, l’epigallocatechina gallato, il picnogenolo, la curcumina, la piperina, la quercetina, e l’esperidina.
    Sarebbe impossibile assumerli dalla dieta per quanto fosse ricca di verdure e di frutta. Nelle dosi consigliate si raggiungono i 15.000 orac al giorno.
    Assumere tre compresse al giorno, una prima di ogni pasto.

    OMEGA 3 LIFE (farmacia € 49,90, life120 € 39,90: 150 compresse)
    I grassi omega 3 sono essenziali per la nostra salute, ma, disgraziatamente, la carne di animali alimentati ormai con i cereali ha sbilanciato il rapporto tra omega 3 e omega 6. In aggiunta i prodotti industriali contengono margarine o oli vari che peggiorano ulteriormente tale rapporto.
    Pertanto è necessario ricorrere all’integrazione con omega 3 e vitamina E che li protegga dall’ossidazione per combattere l’infiammazione e la produzione di radicali liberi.
    Sono consigliate due perle a pranzo e due a cena.

    MULTI-VITAMINERAL (farmacia € 24,90, life120 € 17,90: 45 compresse)
    Contiene manganese, magnesio, cromo, ferro, fosforo, potassio, rame, selenio, zinco, molibdeno, boro, iodio, calcio, acido, l-glutammico, betacarotene (vitamina A), vitamina B1, B2, B3, B5 (acido pantotenico), B6, B7, B8, B9, B12, acido para-aminobenzoico, vitamina E, coenzima Q10, colina, vitamina K2.
    La scelta delle quantità è quella raccomandata dall’Associazione per la Ricerca e la Prevenzione del Cancro che è assai superiore a quella consigliata in Europa e quindi molto più efficace degli integratori reperibili nelle nostre farmacie.
    E’ consigliata una compressa il giorno prima della colazione

    MELATONIN COMPLEX (farmacia € 19,90, life120 € 14,90: 180 compresse)
    Contiene melatonina, vitamina B6, zinco e selenio.
    Dose consigliata: 3 compresse mezz’ora prima di andare a letto.

    STRESS KILLER (farmacia € 49,90, life120 € 39,90: 90 compresse)
    Integratore per contrastare la produzione di cortisolo.
    Contiene l-tirosina, fosfatidilserina, l-teanina, estratti di: rodiola rosea, magnolia, schisandra, cordyceps sinensis, tribulus terrestris, ginseng.
    Dose giornaliera: 3 compresse, una ad ogni pasto.

    AMINODAY (farmacia € 34,90, life120 € 29,90: 90 compresse)
    Integratore di aminoacidi e di acido alfalipoico.
    Contiene: L-acetil carnitina, L-lisina, l-taurina, l-glutammina, colina bitartrato, acido alfalipoico, l-arginina proglutammato, l-cisteina, l-prolina, glicina., l-metionina, l-cistina.
    Dose giornaliera: 6 compresse, due ad ogni pasto.

    VITALIFE D (farmacia € 19,90, life120 € 14,90: 100 perle)
    Ogni perla 2000 U.I. o 50 mcg di vitamina D
    Dose giornaliera consigliata una perla.

    MAGNESIO E POTASSIO (farmacia € 14,90, life120 € 9,90: 30 bustine)
    Potassio 600 mg. Magnesio 375 mg
    Una bustina al giorno lontano dai pasti.

    MULTI-VITAMINERAL JUNIOR (farmacia € 14,90, life120 € 9,90: 30 bustine)
    Una bustina il giorno, in qualsiasi momento della giornata.

    ALOE SPICE (farmacia € 19,90, life120 € 14,90: 1 litro)
    Integratore alimentare a base curcuma, cannella, chiodi di garofano, origano, pepe nero e zenzero con l’aggiunta di aloe vera che ha proprietà depurative dell’organismo e lenitive dell’intero apparato digerente.
    Dose giornaliera 30 ml.
    Appare assai più conveniente degli Orac spice considerate le quantità contenute.



CAPITOLO 138 - COME ENTRARE NEL MONDO LIFE 120

    E’ stato realizzato il sito www.life120.it. Nella pagina life120 (o life-120) di facebook ci si può unire a 170.000 amici o vedere le trasmissioni sul canale tv numero 61 life120 channel e vedere le video interviste oppure cercarle su www.youtube.com digitando nella casella di ricerca ad esempio CERCA SALUTE 2/2018 per vedere la seconda trasmissione della serie delle 23 trasmissioni del 2018.
    Sulla pagina web vivere120anni di questo blog si può trovare l’elenco delle trasmissioni del 2017 2018 e 2019. Inoltre si può trovare una sintesi degli argomenti trattati in apposite pagine di 6 trasmissioni ciascuna.



CAPITOO 139 - RIPRENDIAMOCI IL NOSTRO FUTURO

    Di fronte alle verità rivelate in questo libro Adriano Panzironi ha pensato che esse siano tenute nascoste alla popolazione per motivi speculativi o almeno per pretendere dalla gente un’adesione cieca.
    Personalmente, ritengo che ci siano certamente dei medici onesti che vorrebbero fare del loro meglio per restituire la salute ai cittadini, ma, al più, a loro è permesso di farlo di nascosto, in silenzio, altrimenti sono cacciati via a causa degli interessi economici contrari dell’industria farmaceutica, col pretesto che essi non sono in linea con la cosddetta comunità scientifica.
    Pertanto, sta a noi adoperarci per far conoscere ad altri queste verità e batterci affinché sia restituita ai cittadini la libertà di cura col diritto all’informazione e l’istituzione di facoltà di laurea nelle altre scuole mediche se non vogliamo che sia la lobby medico-farmaceutica a comandare e a sacrificare la nostra vita sull’altare dei suoi interessi.
    Riguardo alle mie proposte di modifica della normativa vigente, si può vedere il mio blog con indirizzo https://libertadicura.blogspot.com.


CAPITOLO 31 - L’ARTERIOSCLEROSI

    L’arteriosclerosi indica l’ispessimento, l’indurimento e la perdita di elasticità delle arterie (modifica della funzione endoteliale)
    Essa causa la pressione alta, l’angina pectoris, l’infarto, l’ictus, l’ischemia e la trombosi e coinvolge quasi il 100% della popolazione. Quando non arriva a causare la morte, è la maggiore causa di invalidità.


    LA DISFUNZIONE ENDOTELIALE
    Gli endoteli arteriosi producono l’ossido di azoto fondamentale per la vasodilatazione delle arterie, ma i radicali liberi lo trasformano in perossinitriti che alterano le proteine endoteliali, e le loro funzioni. Inoltre la carenza di ossido di azoto inibisce le funzioni delle cellule staminali di riparare le pareti vascolari.


    L’ATEROSCLEROSI
    L’aterosclerosi colpisce soprattutto le arterie di grosso calibro, perché soggette a una pressione più alta e comincia con la rottura dell’endotelio vasali e con la formazione di placche (ateromi). A tal punto, le lipoproteine (LDL) si infiltrano sotto lo strato lacerato. Può succedere che il calcio che circola nel sangue si depositi sulla placca, peggiorando la situazione.
    L’ateroma riduce la circolazione del sangue e aumenta la pressione. Può inoltre distaccarsi e a andare a ostruire un vaso sanguigno più piccolo, causando ischemia, oppure si può creare una spaccatura e attivare il sistema della coagulazione del sangue che chiude completamente il vaso sanguigno portando alla trombosi e conseguente necrotizzazione dei tessuti sottostanti.
    Allora si parlerà di infarto del miocardio se si tratta di un vaso del cuore: analogamente infarto polmonare, di ictus se avviene in un’arteria del cervello (in questo caso si può avere paralisi di una parte del corpo.
    Un’altra patologia del cervello è l’aneurisma, consistente nella rottura di un vaso con relativa emorragia (ciò può avvenire anche nel cuore).


    ALTRE MALATTUE DELL’ARTERIOSCLEROSI
    Quando sono danneggiati vasi sanguigni minori i danni possono essere più estesi e causare il versamento del sangue nella matrice extracellulare, ad esempio le vene varicose e far scarseggiare i nutrienti e gli antiossidanti e ristagnare gli scarti. Inoltre possono causare infiammazioni croniche e degenerazione dei tessuti.


    L’ARTERIOSCLEROSI E I CARBOIDRATI INSULINICI (CAP. 67)
    Quando la glicemia sale a 1,4 grammi per litro il glucosio ha assai maggiore possibilità di generare gli Ales al contatto con le pareti delle arterie e di conseguenza i radicali liberi, i quali inibiscono la produzione di NO (ossido di azoto) il quale è necessario a contrastare l’endotelina-1. Per di più l’eccessiva presenza di Ages impedisce la ricostruzione dei vasi. Inoltre è presente l’effetto infiammatorio dei carboidrati e aumenta la morte delle cellule e i danni da riparare. Inoltre il glucosio favorisce il deterioramento della parete vasale e quindi l’aterosclerosi, anche per la maggiore produzione delle LDL.
    L’alimentazione ancestrale mantiene basso il livello del glucosio e di fornire tutti i nutrienti tra cui gli aminoacidi necessari alla ricostruzione dei vasi.


    L’ARTERIOSCLEROSI E L’INTEGRAZIONE (CAP. 95)
    Secondo Panzironi bisogna:
    1) utilizzare i nutrienti adatti a contrastare l’arteriosclerosi: vitamina B3, B7, C, D, E, magnesio, potassio, rame, selenio, calcio, arginina, carnitina, cisteina, prolina, taurina, curcumina, zenzero, chiodi di garofano, epigallocatechina gallato, resveratrolo, quercetina, picnogenolo, esperidina.

    2) Diminuire il glucosio nel sangue: curcuma, resveratrolo, cannella, taurina, glutammina, carnitina, arginina, potassio, magnesio, manganese, vitamina D, vitamina B1, cromo.

    3) Diminuire la secrezione del cortisolo: cordyceps sinensis, schisandra, tribulus terrestris, ginseng, teanina, rhodiola rosea, magnonolo e onochiolo, tirosina, fosfatidilserina, melatonina, vitamina D.

    4) Contrastare la produzione di radicali liberi: esperidina, picnogenolo, quercetina, resveratrolo, epigallocatechina gallato, chiodi di garofano, origano, cannella, pepe nero, curcuma, taurina, N-acetil cisteina, molibdeno, selenio, cromo, coenzima Q10, acido alfa-lipoico, vitamina E, C, A.

    Queste sostanze sono presenti tutte nei seguenti integratori della life120:
    Aminoday, Melatonin complex, Multi-vitamineral, Orac spice, Radical killer, Stress Killer, Vitamine C, D.



CAPITOLO 32 - IL DIABETE

    Vi sono 5.000.000 di diabetici in Italia.
    Il diabete è una malattia cronica difficilmente reversibile che comporta un’elevata quantità di glucosio nel sangue. Si distingue il diabete di tipo 1 .in cui il pancreas è capace di produrre poca insulina ed è dovuto al sistema immunitario che attacca le cellule beta del pancreas. Ne è colpito circa il 10% del totale dei diabetici.
    Al contrario il diabete di tipo 2 è causato da un’alimentazione ricca di carboidrati insulinici. In esso il pancreas produce l’insulina ma le cellule del corpo sono insulino-resistenti, ossia si rifiutano di assimilare il glucosio, lasciandone una quantità eccessiva nel sangue.
    Il diabete di tipo 2 colpisce il restante 90% dei diabetici.
    Il diabete favorisce l’insorgenza di numerose altre malattie (ictus, infarto del miocardio, trombosi) e indicenti invalidanti (ischemia, paralisi parziale, amputazione degli arti inferiori).
    Causa danni all’endotelio arterioso e procura complicanze agli occhi (Glaucoma e cataratta, reni (insufficienza che porta alla dialisi o al trapianto), lacerazioni ai piedi che non si rimarginano e danno luogo alla cancrena, impotenza maschile, problemi di cuore e di stomaco, aterosclerosi.
    E’ considerato sano o normale l’individuo che ha la glicemia 0,80grammi per litro di sangue a digiuno e al massimo 1,40 nelle 3/ 4 ore dopo il pasto.
    Si para di prediabete per chi ha la glicemia tra 1 e 1,25? O 1,20 a digiuno e 2 grammi dopo il pasto.
    Si parla di diabete conclamato per chi ha più di 1,25 a digiuno e oltre 2 grammi dopo i pasti.


    IL DIABETE E I CARBOIDRATI INSULINICI (CAP. 68)
    I carboidrati stimolano la produzione di cortisolo il quale distrugge i muscoli e la matrice extracellulare, per fabbricare glucosio dopo il calo glicemico causato dall’insulina.
    Alla fine il cortisolo perde l su circadianità e comincia a produrre glucosio in continuazione.
    Altra ragione per la quale i carboidrati causano il cortisolo è che essi producono infiammazione sistemica.


    IL DIABETE E L’INTEGRAZIONE (CAP. 96)
    Oltre alla dieta integrale sarà utile ricorrere all’integrazione che miri:
    1) a diminuire il fabbisogno di insulina: vitamina D, B1, cromo, manganese, magnesio, potassio, arginina, carnitina, glutammina, taurina, cannella, epigallocatechina gallato, resveratrolo, curcuma.
    2) a diminuire la secrezione del cortisolo: cordyceps sinensis, schisandra, tribulus terrestris, ginseng, teanina, rhodiola rosea, magnonolo e onochiolo, tirosina, fosfatidilserina, melatonina, vitamina D.

    Tali sostanze sono presenti negli integratori life120: Aminoday life, Melatonin complex, Multivitamineral, Orac spice, Radical killer, Stress killer, Vitalife D.



CAPITOLO 33 - IL TUMORE

    Due persone su tre colpite dal tumore muoiono di tale male, Pertanto, è importante la prevenzione, che non consiste nella diagnosi precoce, quando il male è già arrivato, ma cercare di non farlo arrivare.
    Si parla di tumore quando si sono formate cellule tumorali;
    si parla di cancro quando tale massa si diffonde nei tessuti adiacenti o si diffondono delle metastasi.


    L’INIZIAZIONE
    All’interno delle cellule è presente il DNA che contiene le istruzioni sul funzionamento corretto dell’organismo, ma ogni giorno tale Dna è attaccato da sostanze che lo modificano. Sono i radicali liberi, le nitrosammine, il fumo e agenti tossici, sostanze radioattive e virus.
    In genere la cellula è capace di riparare i danni causati da tali sostanze, ma se da un lato tali attacchi aumentano o la capacità della cellula di ripararli diminuisce i danni diventano permanenti. Allora le cellule attivano la procedura di apoptosi, cioè del suicidio, ma se il danno ha cancellato le istruzioni di tale procedura allora quelle cellule diventano immortali.
    Può anche darsi il caso che vengano cancellate le istruzioni che impediscono alla cellula di replicarsi quando lo spazio vicino è occupato da altre cellule. In questo caso la cellula si riproduce nonostante che non vi siano spazi lasciati vuoti da cellule vicine che si sono suicidate.


    LA PROGRESSIONE
    La progressione della malattia è possibile grazie a tre fenomeni:

    la capacità di replicazione illimitata (iperplasia) che unita all’inibizione dell’apoptosi permette un’accelerazione dello sviluppo tumorale. Ciò richiede molta energia, ossia la glicolisi. In tale fase le cellule tumorali non possono usare il grasso come fonte di energia, poiché nella fase di replicazione cellulare i mitocondri sono inibiti.

    La seconda funzione è la capacità di creare enzimi zinco-dipendenti, (le metalloproteasi) che consentono di dissolvere la matrice cellulare creando così spazio per nuove cellule. In tal modo le cellule tumorali possono aprirsi un varco verso le vene e vasi linfatici e diffondere in essi le cellule tumorali.

    La terza funzione consiste nel far produrre nuovi vasi sanguigni (angiogenesi) che trasporteranno nutrienti alle cellule tumorali e permettere loro di crescere.


    LE METASTASI E LA COLONIZZAZIONE TUMORALE
    Nella colonizzazione il cancro invade i tessuti vicini per contatto facendosi spazio con le metalloproteasi.
    Nelle metastasi le cellule tumorali si diffondono attraverso i vasi sanguigni o linfatici (in questi le cellule tumorali attecchiscono molto più facilmente. Per questo motivo in caso di tumore i linfonodi vengono asportati.


    IL TUMORE E L’ IGF-1
    Quasi tutti i tipi di tumore (tumori infantili, seno, polmone, pancreas, prostata, melanoma, e sembra anche il colon) sono detti ormone-dipendenti, poiché hanno bisogno dell’Igf-1 per replicarsi.
    Inoltre, l’Igf-1 inibisce alle cellule la scelta dell’apoptosi e quindi le permette di trasformarsi in tumorale.


    COME I CARBOIDRATI INSULINICI FAVORISCONO I TUMORI (CAP. 69)
    I radicali liberi e le nitrosammine potrebbero essere neutralizzati dal nostro corpo.
    Precisamente i radicali liberi per mezzo del glutatione, che però resta facilmente inattivato quando si consumano molti carboidrati insulinici.
    Le nitrosammine, a loro volta, si formano dai nitriti che sono prodotti in misura maggiore quando si consumano i carboidrati insulinici che da un lato favoriscono nella bocca la crescita dei batteri che trasformano gli innocui nitrati in nitriti, dall’altro favoriscono la disbiosi intestinale, che a sua volta porta alle ammine biogene che portano alle cellule tumorali o alla senescenza delle cellule e questa anche può portare alla formazione delle cellule tumorali.
    Anche la difesa dell’organismo dai tumori è indebolita dai carboidrati insulinici, poiché essi da un lato portano alla produzione di cortisolo nel momento in cui crolla la glicemia, dall’altro lato gli amidi favoriscono la disbiosi intestinali che porta all’aumento dei linfociti Th2 e anche questo fatto porta a un’ulteriore diminuzione dei linfociti Th1, i quali ci dovrebbero difendere dai tumori e dai virus.
    A sua volta, il carburante che possono usare le cellule tumorali nel momento della replicazione è solo il glucosio, quindi più carboidrati insulinici consumiamo e più ne hanno a disposizione le cellule tumorali per moltiplicarsi. Inoltre la glicemia alta porta l’insulina a far entrare a forza il glucosio nelle cellule, anche in quelle tumorali, favorendone così la replicazione.
    Il dottor Gianfranco Valsè Pantellini scoprì casualmente verso la metà del ventesimo secolo l’utilità dell’uso dell’ascorbato di potassio nella cura del tumore al fegato di un suo amico. In seguito il suo metodo è stato portato avanti dalla Fondazione Pantellini. L’ascorbato di potassio permette alle cellule di resistere meglio allo sforzo dell’insulina di far entrare il glucosio nel citosol.
    Un altro fattore che favorisce la crescita del tumore è l’acidosi tissutale e l’infiammazione. Si dovrebbero pertanto preferire alimenti non infiammatori e che non causino acidità ed antiossidanti per contrastare la formazione di altri radicali liberi.
    Anche la ritenzione idrica causata dai carboidrati insulinici ostacola il ricambio dei fluidi e l’eliminazione delle scorie cellulari.
    Un ulteriore elemento di crescita tumorale è l’Igf-1, cioè il fattore di crescita, presente naturalmente nei bambini, ma anche nel latte e nei latticini freschi, quasi assente nei formaggi stagionati a lungo. Inoltre, è prodotto dall’organismo anche degli adulti sotto lo stimolo del Gh, che è prodotto a sua volta in caso di acidosi generata dai carboidrati insulinici, oltre che dall’attività fisica.


    I TUMORI E L’INTEGRAZIONE (CAP. 97)
    L’integrazione utile a ridurre il rischio di ammalarsi di tumore o a rallentarne o fermarne lo sviluppo, secondo Panzironi dovrebbe puntare a
    1a) contrastare i radicali liberi con gli antiossidanti: vitamina A, C, E, D, potassio, acido alfalipoico, coenzima Q10, cromo, selenio, molibdeno, N-acetil-cisteina, taurina, curcuma, pepe nero, cannella, origano, chiodi di garofano, epigallocatechina gallato, resveratrolo, quercetina, picnogenolo, esperidina.
    1b) contrastare i prodotti chimici: vitamina C, selenio, iodio, metionina.
    2) evitare l’infiammazione cronica: vitamina D, omega 3, potassio.
    3) evitare l’acidosi tissutale: vitamina D, calcio.
    4) aumentare la resistenza della matrice extracellulare contro l’attacco delle metalloproteasi: lisina, ornitina, prolina, glutammina, arginina, tirosina, vitamina C, vitamina D, melatonina.
    5) migliorare il sistema immunitario per rendere più efficienti i linfociti Th1 contro le cellule tumorali: quercetina, epigallocatechina gallato, chiodi di garofano, ornitina alfa-chetoglutarato, glutammina, acetil cisteina, zinco, rame, vitamina E, B12, B8, B7, B6, A, C, D.
    6) diminuire il cortisolo per evitare la distruzione della massa magra per produrre glucosio e la distruzione del sistema Th1: cordyceps sinensis, schisandra, tribulus terrestris, ginseng, teanina, rhodiola rosea, magnonolo, onochiolo, tirosina, fosfatidilserina, melatonina, vitamina D
    7) contrastare la disbiosi, la Sibo e la permeabilità intestinale responsabile della formazione delle ammine biogene: vitamina B9, chiodi di garofano origano, zenzero, cannella, curcuma, pepe nero.
    Tali sostanze sono presenti nei seguenti integratori della life120: Aminoday life, Melatonin complex, Multivitamineral, Omega 3, Orac spice, Ornitina, Radical killer, Stress killer, Vitalife C, Vitalife D e nei seguenti integratori da chiedere in farmacia o tramite internet: L-ornitina 1000 della Prozia e OKG 1000 di WHY SPORT oppure altri prodotti che contenenti l’ornitina e l’ornitina alfa-chetoglutarato.



CAPITOLO 34 - I PROBLEMI- DELLO STOMACO

    Nello stomaco sono prodotti l’acido cloridrico, la pepsina per la digestione delle proteine e il bicarbonato per proteggere le pareti dello stomaco dalla corrosione causata dall’acido.
    La metà delle persone oltre i 50 anni soffre di patologie dello stomaco che sono soprattutto la gastrite, l’ulcera, il reflusso gastroesofageo e il tumore.
    La gastrite, acuta o cronica, è causata dall0azione corrosiva dell0acido cloridrico. Successivamente si possono instaurare fenomeni infiammatori di tipo autoimmune o virale.
    Anche l’ulcera è causata dall’acido cloridrico (a mio parere è il passo successivo ala gastrite)
    Il reflusso gastroesofageo è dovuto all’eccessiva acidità che danneggia la valvola cardias.

    Queste patologie sono dovute anche allo stress. Le patologie dello stomaco, compreso il tumore, causano bruciore e gonfiore e derivano da eccesso di acido cloridrico o da scarsità d bicarbonato, sono ancora una volta i carboidrati insulinici i responsabili di queste patologie.
    Con la modulazione delle sue secrezioni lo stomaco può demolire i carboidrati, le proteine, i grassi, uccidere i batteri e difendere le sue pareti.
    I carboidrati, infatti, causano acidosi e l’organismo si trova costretto a immettere il bicarbonato nel sangue per mantenerne il pH a 7,35, la qual cosa riduce il bicarbonato disponibile per proteggere le pareti dello stomaco.
    Inoltre, producono disbiosi intestinale ossia crescita dei batteri o sbilanciamento tra i vari tipi della flora intestinale, batteri che poi producono istamina; da ciò deriva un’ulteriore crescita dell’acido cloridrico.
    Anche lo stress influenza negativamente lo stomaco, producendo cortisolo che aumenta la secrezione dell’acido cloridrico e riduce il muco protettivo.


    IL MAL DI STOMACO E L’INTEGRAZIONE (CAP. 98)
    Panzironi afferma che si può contrastare il mal di stomaco assumendo il bicarbonato lontano dai pasti.
    Inoltre è consigliabile, (oltre al solito abbandono dei carboidrati insulinici):
    1) ridurre la secrezione del cortisolo usando la vitamina D, la melatonina, la fosfatidilserina, la tirosina, il magnonolo e l’onochiolo, la rhodiola rosea, la teanina, il ginseng, la schisandra, il tribulus terrestris, il cordyceps sinensis.

    2) evitare l’acidosi tissutale con: calcio, vitamina D, B9, E, C, A, chiodi di garofano, origano, zenzero, cannella, pepe nero, esperidina, picnogenolo, quercetina, resveratrolo, epigallocatechina gallato, curcuma, taurina, prolina, N-acetil-cisteina, selenio, cromo, carnitina, arginina, calcio, selenio, rame, potassio, magnesio, coenzima Q10, acido alfalipoico,

    3) contrastare la disbiosi, la Sibo e la permeabilità intestinale: vitamina B9, chiodi di garofano, origano, zenzero, cannella, curcuma, pepe nero. quercetina, epigallocatechina gallato, ornitina alfa-chetoglutarato, glutammina, acetil-cisteina, zinco, rame, vitamina E, B12, B8, B7, B6, A, D, C,

    Tali sostanze sono presenti, ad esempio, nei prodotti della life120:
    Radical killer, Stress killer, Multi vitamineral, Melatonin complex, Vitalife D, Vitalife C, Aminoday, Orac spice. Inoltre, far ordinare dalla farmacia OKG (ornitina alfa chetoglutarato) della WAY SPORT o equivalente.



CAPITOLO 35 - I PROBLEMI DELL’INTESTINO

    Nell’intestino vivono 500 tipi di batteri. Quando essi crescono in maniera eccessiva o uno squilibrio tra batteri saccarolitici e batteri proteolitici si parla di disbiosi.


    LA DISBIOSI
    Il 60% delle malattie moderne è complicato dalla disbiosi. Il tessuto dell’intestino è normalmente coperto di muco che impedisce agli alimenti parzialmente digeriti di raggiungere il sangue senza passare per i villi intestinali. Ciò viene più o meno a mancare in caso di disbiosi o di Sibo che creano uno stato di infiammazione.
    Si distinguono vari tipi di disbiosi:
    La disbiosi fermentativa se vi è prevalenza di flora saccarolitica. In questo caso si hanno gonfiori, addominali, flatulenza, diarrea e stipsi alternate.
    La disbiosi putrefattiva, in cui prevale la flora di tipo proteolitico che causa odori forti delle feci.
    La disbiosi da funghi, in cui è presente un’eccessiva presenza di funghi con la candida. I sintomi saranno la diarrea, l’astenia e il prurito anale.
    In ogni caso si avrà un’eccessiva presenza di batteri, l’attivazione del sistema immunitario e l’infiammazione.
    Panzironi aggiunge che dovremmo preferire frutta e verdura che hanno fibre solubili anziché carboidrati complessi o verdure ricche di amidi (patate, fagioli).
    Anche gli antibiotici, lo stress e i prodotti chimici causano la disbiosi uccidendo la flora buona.
    La disbiosi è promotrice di altre malattie intestinali:
    La SIBO (sindrome di overgrowth dell’intestino tenue), in cui si ha un aumento della flora saccarolitica e invasione dell’intestino tenue da parte di quella proteolitica, che farà putrefare le proteine e causerà ammine biogene invece di una normale scomposizione e assimilazione delle proteine.
    Più mangiamo e più si sviluppano tali flore.
    La permeabilità intestinale (leaky gut syndrome) tradotta col nome di sindrome dell’intestino sgocciolante. E’ causata dalla disbiosi e dalla Sibo e comporta l’entrata nel sangue di sostanze non ancora ben digerite.


    AUMENTO DELLA PRODUZIONE DI AMMINE BIOGENE
    L’invasione batterica dell’intestino comporta un aumento dell produzione di ammine biogene (istamina, putrescina, cadaverina, spermidina, spermina, ecc.) che attivano il sistema immunitario Th2 e aumentano l’infiammazione. Esse vengono immesse nel sangue prima ancora che intervengano gli enzimi specifici per inattivarle.


    MALATTIE E CONSEGUENZE
    Il sistema immunitario allora si prepara ad agire per la distruzione in massa di tali ammine e di ammassi di aminoacidi mal digeriti. Ciò ci farà diventare allergici o intolleranti ad alcuni alimenti, ad esempio a quelli che contengono il glutine (la celiachia, che può anche causare la morte).
    Altre malattie favorite dalla disbiosi e dalla SIBO sono il morbo di Chron, la sindrome del colon irritabile, colite ulcerosa, diverticolite, malattie allergiche, psoriasi, asma, eczema, Alzheimer, artrite reumatoide, ogni tipo di cancro, fibromialgia, cefalee. Inoltre, si verifica un aumento del cortisolo, di radicali liberi e un malassorbimento di macronutrienti, di micro nutrienti e una diminuzione delle vitamine prodotte dall’intestino (complesso B e K).


    MALATTIE INTESTINALI E I CARBOIDRATI INSULINICI (CAP. 71)
    Mangiando noi nutriamo anche la nostra flora batterica, che si modifica a seconda degli alimenti.


    ACCADEVA UNA VOLTA NEL NOSTRO INTESTINO
    La frutta e la verdura che i nostri remoti antenati consumavano, fornivano a batteri saccarolitici del nostro intestino la possibilità di produrre acido acetico, propionico e butirrico che servono di nutrimento alle nostre cellule intestinali. Inoltre, essi mantengono basico il pH
    dell’intestino. Ciò permetteva una buona digestione delle proteine e dei carboidrati e la loro assimilazione.


    ACCADE OGGI NEL NOSTRO INTESTINO
    Un’ alimentazione ricca di zuccheri semplice e complessi fa moltiplicare a dismisura la flora saccarolitica, la quale producendo molto acido lattico
    rende acido il bolo alimentare e ne rende difficile la digestione, Lo stesso avviene dei carboidrati e si riduce la produzione del muco protettivo dell’intestino. Pertanto, si avrà anche malassorbimento dei nutrienti e un aumento della disbiosi fermentativa, putrefattiva e da funghi.
    Si avranno più ammine biogene e acidosi e inibizione degli enzimi che dovrebbero inattivare le ammine.
    Aumentano i nitriti e, quindi, le nitrosammine.
    Secondo Panzironi, è sconsigliabile il ricorso ai probiotici come il Lactobacillus LCasei perché essi sono considerati aggressori dal nostro corpo e ciò attiva maggiormente il sistema immunitario.


    LE MALATTIE INTESTINALI E L’INTEGRAZIONE (CAP. 99)
    Secondo Panzironi, bisogna:
    1) assumere integratori che siano un veleno per la flora batterica cattiva:
    (pepe nero, cannella, zenzero, origano, curcuma).

    2) Migliorare il sistema immunitario contro la flora intestinale cattiva:
    quercetina, epigallocatechina gallato, chiodi di garofano, ornitina alfa-chetoglutarato, glutammina, acetil cisteina, zinco, rame, vitamina E, B12, B8, B7, B6, A, D, C.

    3) Diminuire la secrezione del cortisolo: usando la vitamina D, la melatonina, la fosfatidilserina, la tirosina, il magnonolo e l’onochiolo, la rhodiola rosea, la teanina, il ginseng, la schisandra, il tribulus terrestris, il cordyceps sinensis.

    Tali sostanze sono presenti nei seguenti integratori della life120:
    Aminoday, Melatonin complex, Multivitamineral, Orac spice, Radical killer, Stress killer, Vitalife C, Vitalife D
    Aggiungere poi la L-ornitina 1000 della Prozis e l’OKG del WAY SPORT (o prodotto equivalente) da far ordinare dalla farmacia.



CAPITOLO 36 - LA CANDIDA

    La candida è un fungo dei saccaromiceti che alberga normalmente soprattutto nel nostro colon e sembra che sia indispensabile per la digestione degli zuccheri mediante la fermentazione. Esistono 70 ceppi di candida, la più comune è la albicans.
    Quando il nostro corpo non è in equilibrio, la candida si trasforma da lievito a fungo e comincia ad invadere tutto il nostro intestino, assorbendo nutrienti e scaricando tossine ed enzimi.
    Anzi emette spore che si possono diffondere in tutto l’organismo.
    Le infezioni da candida (dette candidosi) possono essere di tipo esterno o profondo (molto più pericoloso).


    LA CANDIDA INTESTINALE
    Quando la candida si trasforma in fungo, assale anzitutto la mucosa intestinale, che infiammandosi diventa più permeabile al transito di macromolecole mal digerite. In tal modo la candida comincia a provocare intolleranze alimentari e si verificano i sintomi della "sindrome da lievito": stanchezza, irritabilità, alterazioni dell’umore, depressione, rallentamento della digestione, disturbi intestinali, aria nell’intestino e gonfiori. E in più la candida interferisce nell’assorbimento dei micronutrienti (vitamine, sali, minerali, aminoacidi) e produce tossine come il monossido di carbonio, l’alcol e l’acetaldeide (nocivi per il cervello), il metil-mercurio che è capace di penetrare nel cervello.


    LA CANNDIDA DI TIPO ESTERNO
    Essa coinvolge i tessuti della gola e dell’apparato riproduttivo, soprattutto delle donne (per il 50-75%). E’ collegata alla candida intestinale ed è combattuta con antimicotici anche ad uso locale.


    LA CANDIDA DI TIPO PROFONDO
    La candida di tipo profondo ed è poco conosciuta ma rappresenta un’emergenza sanitaria nazionale di cui nessuno si preoccupa.
    La candida compromette i tessuti in cui alberga in attesa del momento favorevole per svilupparsi in maniera acuta e ciò avviene anche nel cervello, (visto che non è trattenuta dalla barriera ematoencefalica), nei polmoni, nei reni, nel fegato, nel cuore, in pratica dappertutto.
    L’organismo reagisce con citochine infiammatorie mentre il sistema immunitario invia che nel migliore dei casi consentono di mantenere sotto controllo, ma ogni volta che il sistema immunitario si indebolisce la candida invade nuovi tessuti.
    Essa può causare complicazioni mortali nelle patologie (Aids, tumori) in cui è implicato il sistema immunitario.
    Il 10% delle infiammazioni croniche è dovuto alla candida.


    LE CAUSE DELLA CANDIDA
    La proliferazione di questo fungo è dovuta all’alimentazione che fornisce i nutrienti necessari al suo sviluppo (zuccheri semplici o complessi (pane, pasta, patate, legumi, riso) e lieviti (formaggi e lieviti usati per la panificazione) o dalla deficienza del sistema immunitario.


    LA CANDIDA E IL SISTEMA IMMUNITARIO
    Il nostro sistema immunitario è sempre in lotta contro la candida tramite i linfociti Th1, ma ciò da un lato consuma risorse, dall’altro può causare infiammazione cronica e uno sbilanciamento del sistema immunitario nel senso dell’iperattività e causare malattie autoimmuni (artrite, sclerosi multipla, psoriasi, ecc.).


    LA CANDIDA E I CARBOIDRATI INSULINICI (CAP. 72)
    La candida è stata trasformata in un nemico del nostro corpo dagli alimenti ricchi di carboidrati la fa sviluppare in misura pericolosa, lascandole invadere tutti i tessuti e creare infiammazione cronica, sbilanciare il sistema immunitario verso il Th1, causare acidità che inibisce gli enzimi Dao, Mao e Pao che dovrebbero ostacolare la formazione delle ammine biogene.
    Pertanto, vanno eliminati tutti i carboidrati insulinici semplici e complessi e rinforzare il sistema immunitario.


    LA CANDIDA E L’INTEGRAZIONE (CAP.100)
    L’integrazione è un valido aiuto per contrastare la candida:
    1) evitando l’infiammazione cronica con la vitamina D, gli omega3 e il potassio.
    2) migliorando la funzionalità del nostro sistema immunitario con la quercetina, epigallocatechina gallato, chiodi di garofano, OKG, glutammina, acetil, zinco, rame, vitamina E, B12, B8, B7, B6, A, D, C.
    3) Contrastando la disbiosi, la SIBO e la permeabilità intestinale che permettono alla candida d’immettersi nel flusso sanguigno con la vitamina B9, chiodi di garofano, origano, zenzero, cannella, curcuma, pepe nero.
    4) Diminuendo la secrezione del cortisolo con la vitamina D, la melatonina, la fosfatidilserina, la tirosina, il magnonolo e l’onochiolo, la rhodiola rosea, la teanina, il ginseng, la schisandra, il tribulus terrestris, il cordyceps sinensis.



CAPITOLO 37 - LE ALLERGIE E INTOLLERANZE ALIMENTARI

    Le allergie sono un fenomeno in forte crescita e si stima che nel 2050 coinvolgerà il 50% della popolazione.
    La medicina ufficiale, come al solito, pensa solo a inventare farmaci per procurare sollievo dai sintomi, piuttosto che badare a prevenire e a guarire le allergie.


    GLI ATTORI DELLA RISPOSTA ALLERGICA
    Gli attori principali della risposta allergica sono le cellule del nostro sistema immunitario che dovrebbero difenderci dall’invasione dei batteri ma reagiscono in modo esagerato col risultato di infiammarci i tessuti.
    Più precisamente sono gli anticorpi detti immunoglobuline di tipo E (igE) che legano ai recettori presenti sia sui mastociti che sui leucociti basofili, i quali si attiveranno in presenza di un dato antigene (polline, polvere, ecc.) rilasciando citochine infiammatorie, istamina, eparina e acido arachidonico. Ciò rende permeabili i vasi sanguigni e rende possibile un trasudamento di linfa nei tessuti causando i sintomi tipici dell’allergia (rigonfiamenti, pruriti, arrossamenti, infiammazioni). Si parla di asma se sono colpiti i polmoni, dermatite nel caso della pelle, di riniti se lo sono le mucose, ecc.
    Alcuni soggetti hanno una maggiore capacità di produrre tali anticorpi, la quale tuttavia è acquisita. Si tratterebbe di una presenza eccessiva dei linfociti Th2.


    GLI ANTIGENI REATTIVI ALLE IGE
    Moltissime sostanze animali o vegetali possono essere allergizzanti. Una volta c’erano più polvere di oggi e tuttavia non creavano allergia.


    INTOLLERANZE ALIMENTARI, ALLERGIE E I CARBOIDRATI INSULINICI (CAP.73)
    E’ inutile scoprire quali sono le sostanze alle quali siamo allergici, poiché quando le avremo eliminate, diventeremo allergici ad altre sostanze. La vera soluzione sta nel liberarsi dalla disbiosi intestinale.
    Bisogna eliminare dalla nostra dieta gli zuccheri e gli amidi i quali aumentano i batteri fermentativi, putrefattivi e la candida che accrescono la produzione di istamina e delle altre ammine che poi giungono nella corrente sanguigna, stimolano la produzione di Th2 e ne deriva un ulteriore stimola a produrre altra istamina e acido arachidonico, di conseguenza altre sostanze infiammatorie e ulteriore istamina.
    Infine le IL4 prodotte dai Th2 inibiscono la produzione dei Th1 e un aumento conseguente dei Th2. Tutto ciò predispone alle allergie.


    ALLERGIE, INTOLLERANZE ALIMENTARI E INTEGRAZIONE (CAP.101)
    L’integrazione è un valido aiuto contro le allergie e le intolleranze alimentari:
    1) intervenendo sull’attivazione degli enzimi DAO; MAO e PAO con la vitamina C.
    2) evitando l’acidosi tissutale con la vitamina D e il calcio.
    3) regolando il sistema immunitario soprattutto le cellule dendritiche: quercetina, epigallocatechina gallato, chiodi di garofano, OKG, glutammina, N-acetil cisteina, zinco, rame, vitamina E, B12, B8, B7, B6, A, D, C.
    4) Contrastando la disbiosi, la Sibo e la permeabilità intestinale con la vitamina B9, origano, zenzero, cannella, curcuma, pepe nero.
    5) Diminuendo la secrezione del cortisolo con: cordyceps sinensis, schisandra, tribulus terrestris, ginseng, teanina, rhodiola rosea, magnonolo, onochiolo, tirosina, fosfatidilserina, melatonina, vitamina D.



CAPITOLO 38 - LA GOTTA

    La gotta è dovuta a un eccesso di acido urico nel sangue, in base al luogo in cui si depositano i cristalli di acido urico si parla di:
    artrite gottosa (deposito nelle articolazioni),
    formazione di "tofi" (urati sotto la pelle, di solito nel padiglione delle orecchie;
    calcoli renali composti di acido urico che possono portare all’insufficienza renale.
    I principali sintomi della gotta sono dolori articolari intermittenti associati a gonfiori, eritemi e calore.
    Nel 90% dei casi la prima articolazione compromessa è quella metatarso faringea dell’alluce dei piedi, poi le mani e i piedi, infine il tendine di Achille e il padiglione dell’orecchio e i calcoli renali.
    Gli acidi urici derivano dal processo di degradazione delle purine, le più note sono l’adenina e la guanina che si trovano nel DNA e RNA del nucleo cellulare.
    L’aumento degli acidi urici è collegato alla quantità di purine presenti nel sangue e all’incapacità dei reni di eliminarle. (Mediamente) l’80% delle purine deriva dalla distruzione delle cellule del nostro corpo e il restante 20% dall’alimentazione.


    LA DIETA E LA GOTTA
    Le purine sono presenti in misura maggiore negli organi.

    ALTO CONTENUTO DI PURINE (da 150° 800 mg /100 grammi)
    Pesce azzurro come alici, acciughe e sardine, frattaglie (fegato, animelle, rognone, cervello) e selvaggina.

    MEDIO CONTENUTO DI PURINE (da 50 a 150 mg /100 grammi)
    Carni di muscolo, pollame, crostacei, salami e insaccati, legumi (piselli, fagioli, lenticchie), asparagi, spinaci, cavolfiori e funghi.

    BASSO CONTENUTO DI PURINE (da 0 a 15? mg /100 grammi)
    Latte, uova, formaggi, verdure, ortaggi (eccetto quelli sopra elencati), frutta, pasta, e altri cereali (eccetto i prodotti integrali).


    LA GOTTA E I CARBOIDRATI INSULINICI (CAP.74)
    La medicina consiglia superficialmente di limitare il più possibile il consumo di carne, ma in realtà solo una piccola parte delle purine proviene dall’alimentazione.
    I maggiori responsabili sono i carboidrati insulinici che da un lato anticipano la distruzione delle cellule poiché causano infiammazione e i processi degenerativi, dall’altro danneggiano i tubuli renali con la glicemia più elevata del necessario. Infatti il 65% dei malati di gotta è anche diabetico.


    LA GOTTA E L’INTEGRAZIONE (CAP. 102)
    Secondo Panzironi l’integrazione è un valido aiuto sia per prevenire che per curare la gotta.
    1) Ridurre la glicemia con curcuma, resveratrolo, cannella, tau, glutammina, L-carnitina, arginina, potassio, magnesio, manganese, vitamina D, B1, cromo.
    2) Diminuire la secrezione del cortisolo con: cordyceps sinensis, schisandra, tribulus terrestris, ginseng, teanina, rhodiola rosea, magnonolo, onochiolo, tirosina, fosfatidilserina, melatonina, vitamina D.
    3) Evitare l’acidosi tissutale con vitamina D e calcio.
    4) Evitare l’infiammazione cronica con vitamina D, omega 3, potassio.
    5) Contrastare la produzione dei radicali liberi, Ages, Ales con esperidina, picnogenolo, quercetina, resveratrolo, epigallocatechina gallato, chiodi di garofano, origano, cannella, pepe nero, curcuma, tau, N-acetil cisteina, molibdeno, selenio, cromo, q10, acido alfalipoico, vitamina E, C, A.



CAPITOLO 39 - I PROBLEMI DELLA TIROIDE

    Sono 6 milioni gli Italiani ai quali è stata diagnosticata una patologia della tiroide e molti non sanno nemmeno di averla.
    Alla tiroide sono dovute molte patologie, essa regola la funzione energetica delle cellule.
    I sintomi dell’ipertiroidismo sono:
    aumento dell’appetito,
    debolezza muscolare,
    tremore delle mani,
    aumento della sudorazione,
    pelle calda,
    sviluppo del gozzo,
    intolleranza ai climi caldi,
    aumento della frequenza cardiaca, aritmia, palpitazioni, ipertensione,
    ansia, nervosismo, fatica mentale, fiato corto e aumentata frequenza respiratoria,
    oftalmia, occhi sporgenti (morbo di Basedow),
    diarree e accelerato transito intestinale,
    anomalie mestruali (flussi ridotti o assenti), calo del desiderio sessuale e della fertilità,
    difficoltà di apprendimento nei bambini e disturbi dell’apprendimento,

    I sintomi dell’ipertiroidismo sono:
    pelle fredda e intolleranza ai climi freddi,
    affaticamento fisico e debolezza,
    sonnolenza, depressione,
    riduzione della frequenza cardiaca,
    stitichezza, gonfiore del viso,
    sviluppo del gozzo,
    anomalie mestruali (flussi mestruali abbondanti),
    aumento del peso corporeo.

    Inoltre si possono sviluppare dei noduli, quasi sempre benigni, singoli o multipli.
    Esiste una forma di ipotiroidismo più asintomatico soprattutto nelle persone anziane, Tale patologia fa accumulare grasso registrando un aumento delle infiammazioni croniche e delle citochine infiammatorie e del rischio di tumore.


    I PROBLEMI DELLA TIROIDE E I CARBOIDRATI INSULINICI (CAP. 75)
    Il sistema ipotalamo-ipofisi-tiroide è stimolato da ormoni quali la leptina e il cortisolo mentre è inibito dalla dopamina e dalle citochine infiammatorie.
    La sovraespressione di questi elementi è causata dai carboidrati insulinici (cereali, amidi e zuccheri).
    Però, quando il cortisolo ha perso la sua circadianità produce l’ipotiroidismo.


    TROPPA LEPTINA
    La leptina dovrebbe essere rilasciata gradualmente dagli adipociti quando ricevono i grassi dalle LDL (o VLDL? p444) e dei chilomicroni.
    Ma quando è l’insulina a obbligare gli adipociti ad assorbire il grasso si ha un rilascio eccessivo di leptina e ciò a lungo andare rende meno sensibili i recettori dei neuroni.


    TROPPA DOPAMINA
    La dopamina è prodotta dai neuroni sotto lo stimolo del cortisolo, mentre l’insulina fa secernere la serotonina.
    La dopamina inibisce la produzione del Tsh e quindi degli ormoni tiroidei.


    TROPPE CITOCHINE INFIAMMATORIE
    Quando non stiamo bene perdiamo l’appetito, come se il nostro corpo non avesse bisogno di nutrirsi. E’ l’effetto della diminuzione degli ormoni tiroidei, In realtà il corpo concentra la sua attenzione sulle funzioni immunitarie e riparatorie. Lo stesso avviene quando abbiamo troppe citochine infiammatorie a causa dell’acidosi, infiammazione cronica, diabete, tumori, malattie infettive. Le citochine trasformano il T4 in Rt3, anziché in T3.


    MALATTIE AUTOIMMUNI
    La tiroide di Hashimoto è una malattia autoimmune che aggredisce le cellule di tale ghiandola. Ciò causa di solito l’ipotiroidismo, in qualche caso l’ipertiroidismo e anche qui la responsabilità principale si può attribuire ai carboidrati insulinici.


    I PROBLEMI DELLA TIROIDE E L’INTEGRAZIONE (CAP. 103)
    L’integrazione consigliabile è di:
    1) Fornire anzitutto i nutrienti necessari alla formazione degli ormoni tiroidei: iodio, selenio e tirosina.
    2) Ridurre la secrezione di cortisolo con: cordyceps sinensis, schisandra, tribulus terrestris, ginseng, teanina, rhodiola rosea, magnonolo, onochiolo, tirosina, fosfatidilserina, melatonina, vitamina D.
    4) Contrastare la disbiosi, la Sibo e la permeabilità intestinale con vitamina B9, chiodi di garofano, origano, zenzero, cannella, curcuma, pepe nero.
    5) Regolare il sistema immunitario con quercetina, epigallocatechina gallato, chiodi di garofano, ornitina alfachetoglutarato, glutammina, N-acetil cisteina, zinco, rame, vitamina E, B12, B8, B7, B6, A, D, C.
    6) Contrastare l’infiammazione cronica con vitamina D, omega 3, potassio.
    Tali sostanze possono essere trovate nei seguenti integratori della life120: Aminoday, Melatonin complex, Multivitamineral, Omega 3 life, Orac spice, Radical killer, Stress killer, Vitalife C, Vitalife D (o dalle farmacie DBASE 10000 che è più economico tenendo presente che 4 gocce equivalgono a 1000 UI. Di solito sono consigliate dalla life120 4 perle, quindi 16 gocce di Dbase). Inoltre è consigliata l’ornitina alfachetoglutarato che manca tra gli integratori della life120. Chiedere. pertanto, OKG o prodotto equivalente alla farmacia.



CAPITOLO 40 - L’ARTROSI E L’ARTRITE

    Artrosi e artrite sono comunemente confuse una con l’altra poiché comportano entrambe problemi alle articolazioni ma, in realtà, l’artrosi è una malattia degenerativa della cartilagine ossea, mentre l’artrite è di tipo infiammatorio (autoimmune).


    L’ARTROSI
    L’artrosi interessa in Italia più di 4.000.000 di persone. In essa la cartilagine che ricopre le estremità delle due ossa si consuma e le ossa rimangono scoperte. Poi l’osso a di sotto comincia a crescere in maniera irregolare fino al punto da neutralizzare la funzionalità delle articolazioni e da causare infiammazioni e dolori che alla fine impediscono il movimento.


    L’ARTRITE
    Esistono molte forme di artrite, la più comune è quella gottosa (derivata dalla gotta), poi quella psoriasica (derivata dalla psoriasi) e quella reumatoide.
    L’artrite è una malattia autoimmune per eccellenza trasformandosi in infezione cronica con sintomi di rigidità, dolore e tumefazione delle articolazioni, poi degrada le cartilagini dell’osso sottostante.
    La malattia coinvolge anche gli occhi, i polmoni e i vasi sanguigni.
    Diversi studi hanno evidenziato un collegamento tra la disbiosi intestinale e l’artrite.


    L’ARTROSI E I CARBOIDRATI INSULINICI (CAP. 76)
    Non è vero che è l’allungamento della vita poiché esistono popolazioni molto longeve che non soffrono di tale patologia.
    La vera causa dell’artrosi è l’abuso di carboidrati che causa acidosi tissutale e infiammazione cronica che producono uno squilibrio tra la fase anabolica e quella catabolica. La produzione delle citochine all’interno del liquido sinoviale causa una superproduzione di metallo proteasi, che a sua volta porta a un aumento dei radicali liberi. Si h cos+ la morte delle cellule sinoviociti B, causa la loro morte e quindi il calo di produzione dell’acido ialuronico. Al contrario un’alimentazione ricca di proteine fornisce gli aminoacidi necessari a ricostruire la cartilagine, mentre frutta e verdura essendo ricchi di antiossidanti inertizzano i radicali liberi e diminuiscono la flogosi.


    L’ARTROSI E L’INTEGRAZIONE (CAP. 104)
    L’integrazione è utile a prevenire e curare l’artrosi:
    1) Fornire i micronutrienti: omega 3, metionina, curcuma, cannella, zenzero, chiodi di garofano.
    2) Contrastare la formazione di acidosi nel corpo con vitamina D e calcio.
    3) Contrastare l’infiammazione cronica con vitamina D, omega 3, potassio.
    4) Aumentare la capacità anabolica del nostro corpo con Aumentare la capacità anabolica del corpo con lisina, ornitina, prolina, glutammina, arginina, tirosina, vitamina C, D, melatonina.
    5) Contrastare la formazione di radicali liberi con esperidina, picnogenolo, quercetina, resveratrolo, epigallocatechina gallato, chiodi di garofano, origano, cannella, pepe nero, curcuma, taurina, N-acetil cisteina, molibdeno, selenio, cromo, coenzima Q10, acido alfalipoico, vitamina E, C, A.
    Tali sostanze possono essere trovate nei seguenti integratori della life120: Aminoday, Melatonin complex, Multivitamineral, Omega 3 life, Orac spice, Radical killer, Stress killer, Vitalife C, Vitalife D. Da una farmacia farsi procurare l’ornitina, ad esempio, L-ornitina 1000 della Prozis.


    L’ARTRITE E I CARBOIDRATI INSULINICI (CAP.77)
    L’artrite colpisce anche i giovani, quindi non può essere considerata una malattia della vecchiaia, ma una patologia autoimmune. La colpa è dei carboidrati complessi come pasta, riso, patate e fagioli.
    Essi causano la Sibo e la sindrome della Leaky gut syndrome che comportano un aumento dell’attività immunitaria. La presenza di citochine infiammatorie inganna le cellule dendritiche che reagiscono attivando i linfociti che possono agire, per esempio, contro i peptidi del polline (allergia) o contro un alimento mal digerito (intolleranza alimentare) o contro i tessuti del nostro corpo. Solo ripristinando l’integrità della barriera intestinale può diminuire la flogosi e risolvere la malattia.


    L’ARTRITE E L’INTEGRAZIONE (CAP.105)
    L’integrazione è utile a prevenire e curare l’artrite:

    1) Integrare i seguenti micronutrienti: vitamina D, omega 3,
    vitamina B3, B9, rame, calcio, picnogenolo, zenzero, chiodi di garofano.
    2) Contrastare la disbiosi, la Sibo e la permeabilità intestinale con vitamina B9, chiodi di garofano, origano, zenzero, cannella, curcuma, pepe nero.
    3) Contrastare la formazione di radicali liberi con esperidina, picnogenolo, quercetina, resveratrolo, epigallocatechina gallato, chiodi di garofano, origano, cannella, pepe nero, curcuma, taurina, N-acetil cisteina, molibdeno, selenio, cromo, coenzima Q10, acido alfalipoico, vitamina E, C, A.
    Tali sostanze possono essere trovate nei seguenti integratori della life120: Aminoday, Multivitamineral, Omega 3 life, Orac spice, Radical killer, Vitalife C, Vitalife D.



CAPITOLO 41 - L’OSTEOPOROSI

    L’osteoporosi consiste in una diminuzione della massa ossea e in un deterioramento della micro-architettura che portano a una maggiore fragilità e fratture delle ossa, specialmente dei femori, delle anche e delle vertebre che portano spesso alla perdita dell’autonomia.
    La causa sta nello squilibrio tra l’attività di distruzione delle ossa da parte degli osteoclasti e della ricostruzione da parte degli osteoblasti che le rimodellano giorno per giorno, per carenza di nutrienti e per l’acidosi tissutale.
    Quest’ultima è causata dai soliti carboidrati insulinici che costringono l’organismo a procurarsi l’energia ricorrendo alla glicolisi, la quale ha delle scorie acide che sono poi neutralizzate prelevando il calcio dalle ossa. Un altro aspetto di ciò è che i reni sentendo tale calcio presente nel sangue, espellono la vitamina D, per evitare l’assorbimento di ulteriore calcio dagli intestini
    In particolare i cereali con i loro fitati trattengono calcio, magnesio e il potassio e ne impediscono l’assorbimento.
    Inoltre l’acidosi impedisce alle ghiandole surrenali la produzione del Gh, necessario per la ricostruzione delle ossa.
    Anche lo scarso tempo che passiamo all’aperto ci rende carenti di vitamina D che è necessaria alle ossa.

    L’OSTEOPOROSI E L’INTEGRAZIONE (CAP.106)
    L’integrazione è un prezioso aiuto per prevenire e curare l’osteoporosi.
    1) Fornire i micronutrienti necessari: vitamina D e C, magnesio, calcio, fosforo, lisina, arginina.
    2) Aumentare la fase di ricostruzione del nostro corpo con o Aumentare la capacità anabolica del corpo con lisina, ornitina, prolina, glutammina, arginina, tirosina, vitamina C, D, melatonina.
    3) Contrastare le malattie degenerative dello scheletro come l’artrosi con chiodi di garofano, zenzero, cannella, curcuma, metionina, omega 3.
    4) Contrastare le malattie degenerative dello scheletro come l’artrite con chiodi di garofano, zenzero, picnogenolo, calcio, rame, vitamine B9, B3, D, omega 3.
    5) Ridurre l’acidosi tissutale con vitamina D e calcio.
    Tali sostanze possono essere trovate nei seguenti integratori della life120: Aminoday, Melatonin complex, Multivitamineral, Omega 3 life, Orac spice, Stress killer, Vitalife C, Vitalife D. Da una farmacia procurarsi L-ornitina 1000 della Prozis o equivalente.



CAPITOLO 42 - L’ACIDOSI TISSUTALE

    L’acidosi tissutale è uno stato metabolico alterato che riguarda il grado di acidità della matrice extracellulare e del sangue. L’acidosi è invece l’eccesso di basi, ossia di poca acidità.
    L’ideale per il sangue è un pH pari a 7,35 e deve essere mantenuto, altrimenti può conseguirne la morte.
    Il mantenimento del giusto equilibrio di acidità nel resto del corpo dipende dalla quantità di ioni+ (detti cationi) prodotti dall’organismo o introdotti con la dieta che si contrappongono agli organi emuntori (come i reni e i polmoni che espellono l’acidità del corpo alle cellule che trasformano gli ioni+ in sostanze basiche.
    Gli acidi si distinguono in volatili - si tratta quasi esclusivamente della CO2 o anidride carbonica - e fissi - che hanno origine dall’alimentazione.
    A seconda del luogo in cui si formano gli acidi sono inertizzati in modo diverso: nel citosol esistono delle proteine specifiche, nella matrice extracellulare il bicarbonato (HCO3), nel rene i fosfati, nelle urine ammoniaca e fosfati, nel sangue i globuli rossi, (tramite l’anidrasi carbonica che trasforma la CO2 in acido carbonico. Poi gli acidi sono immessi nel sangue che li porta ai polmoni o ai reni.

    L’alimentazione moderna e il nostro sistema di vita hanno aumentato di molto la produzione di acidi e spesso il nostro corpo non riesce più a inattivarli ed essi ristagnano nel corpo.

    La medicina ufficiale ha ideato l’indice PRAL (Potential Renal Acid Load) che indica quanti acidi produce un etto di prodotto.
    In esso sono indicati in grossa approssimativamente per primi i formaggi, le uova e le carni, poi i cereali infine i latticini freschi poi la frutta e gli ortaggi. Queste ultime due voci sono più o meno alcaline, anziché acidificanti.
    Panzironi, però, afferma che questa tabella è ingannevole, poiché essa suppone che tutti gli alimenti siano trasformati in glucosio, mentre in realtà le proteine fino a un certo punto sono usati a scopi plastici, cioè per costruire e mantenere i tessuti del corpo, anziché per produrre energia. Analogo discorso vale per i grassi se sono utilizzati per costruire le membrane delle cellule e gli ormoni.
    Solo oltre tali limiti sono utilizzati per fini energetici, o per la parte che manca di aminoacidi essenziali, eventualità che si verifica più facilmente per i cereali, i legumi e altri vegetali poiché sono molto più carenti di aminoacidi essenziali.
    Al contrario i carboidrati e gli zuccheri semplici sono utilizzati solo a scopo energetici e perciò contribuiscono molto di più all’acidità tissutale.

    LE ALTRE CAUSE DI ACIDOSI
    Altre cause di acidosi sono lo stress - il quale causa il cortisolo e la conseguente trasformazione delle proteine endogene dei muscoli e della matrice tessuti del corpo in glucosio - e i farmaci, tra cui i fans (l’aspirina) inibiscono la produzione di bicarbonato da parte delle cellule delomorfe dello stomaco.

    L’ACIDOSI DEL SANGUE
    Essa viene neutralizzata rapidamente con i sali delle ossa, ma ciò causa l’osteoporosi.
    Invece l’acidità della matrice resta fino a 12 ore in essa, fino all’arrivo dello stato di sol (p454).
    a) maggior stress ossidativo nelle membrane dei mitocondri, che così collassano e la cellula viene a dipendere dalla glicolisi con conseguente maggior produzione di scorie acide che può arrivare al punto di attivare gli anticorpi (anticardiolipina) la qual cosa porta al "lupus eritematoso".
    b) Riduzione dei processi immunodifensivi e battericidi
    c) Aumento della permeabilità della membrana cellulare che causa maggiore ossidazione e minore glutatione.
    d) Diminuzione della capacità di rigenerazione delle proteine fibrose.
    e) Aumento del rischio di osteoporosi.

    Ciò produce sintomi aspecifici (la cosiddetta MUS)
    Stanchezza e affaticamento persistente non alleviata dal sonno;
    Disturbi dell’umore;
    Mani e piedi freddi:
    Insonnia e sonnolenza persistente.
    Ansia, apatia e attacchi di panico;
    Modificazione dell’appetito;
    Acidità e dolori di stomaco, senso di pienezza, gonfiore dopo i pasti, nausea.
    Stitichezza persistente, alvo alterno e colon irritabile.
    Scarsa sudorazione durante il moto.
    L’acidosi favorisce la distruzione della matrice circostante da parte delle cellule tumorali e quindi la loro diffusione e le metastasi.

    L’ACIDOSI E L’IGF-1
    L’acidosi favorisce la secrezione del Gh e quindi l’Igf-1 per la riparazione dei danni cellulari.

    L’ACIDOSI TISSUTALE E I CARBOIDRATI INSULINICI (CAP.74)
    La produzione energetica tramite i grassi è molto efficiente e produce scorie come l’anidride carbonica facilmente eliminabile mentre quella tramite la glicolisi è poco efficiente e produce molte scorie acide (acido lattico e acido piruvico).
    Inoltre l’assimilazione dei carboidrati nell’intestino crasso, soprattutto in presenza di disbiosi produce alcol che acidifica il sangue che deve essere neutralizzato dalle cellule dello stomaco con il bicarbonato e non ne resta a sufficienza per proteggere le pareti gastriche con conseguente gastrite, bruciori, acidità di stomaco, reflusso.
    Peggioramento della digestione attraverso i succhi pancreatici a causa dell’acidità intestinale.
    La ritenzione idrica rende più difficile la pulizia dei tessuti.

    ACIDOSI TISSUTALE E INTEGRAZONE (CAP.107).
    L’integrazione è un valido aiuto per prevenire e curare l’acidosi tissutale.
    1) Fornire i micronutrienti: il calcio e la vitamina D.
    2) Diminuire gli effetti della disbiosi e della candida: vitamina B9, chiodi di garofano origano, zenzero, cannella, pepe nero.
    3) Migliorare il microcircolo venoso-arterioso e del sistema linfatico con esperidina, picnogenolo, quercetina, resveratrolo,
    epigallocatechina gallato, chiodi di garofano, zenzero, curcuma, taurina, prolina, cisteina, carnitina, arginina, calcio, selenio, rame, potassio, magnesio, vitamina E, D, C, B7, B3.
    4) Diminuire la secrezione del cortisolo con cordyceps sinensis, schisandra, tribulus terrestris, ginseng, teanina, rhodiola rosea, magnonolo, onochiolo, tirosina, fosfatidilserina, melatonina, vitamina D.
    Tali sostanze possono essere trovate nei seguenti integratori della life120: Aminoday, Melatonin complex, Multivitamineral, Orac spice, Radical killer, Stress killer, Vitalife C, Vitalife D.



CAPITOLO 43 - L’INFIAMMAZIONE

    L’infiammazione è una risposta naturale del corpo a infezioni d virus, batterio funghi (per esempio la candida), traumi (ferite), presenza di corpi estranei (schegge o sporcizia), reazioni immunitarie (allergia) o la necrosi tissutale (cancrena).
    L’infiammazione è distinta in acuta e cronica.
    L’infiammazione acuta ha tre fasi. Una di difesa ad opera del sistema immunitario, una di ricostruzione ad opera delle cellule e una di ritorno alla normalità.
    L’infiammazione cronica ha solo una fase, quella di allarme del sistema immunitario.
    L’azione infiammatoria rende più inospitale il terreno ai batteri patogeni e rende più efficace la risposta immunitaria.
    Purtroppo i tessuti riporta dei danni per colpa dei radicali liberi - prodotti di macrofagi - e delle scorie acide.
    Poi, però, essi saranno riparati dai fibroblasti, la matrice sarà ricostruita e le cellule torneranno a replicarsi per sostituire quelle morte.

    L’INFIAMMAZIONE CRONICA
    Al contrario, l’infiammazione cronica si distingue da quella acuta per la mancanza di sintomi e per la propria persistenza.
    Vi mancano dolori specifici, arrossamenti o tumefazioni evidenti, ma la matrice resterò fortemente idratata, persisterò la maggiore permeabilità vasale e saranno ancora presentii macrofagi.
    I tessuti sono colonizzati massicciamente dai Ros (radicali liberi), citochine, prodotti dell’acido arachidonico e proteine pro-infiammatorie. Lo stallo è dovuto al persistere di un elemento scatenante (batterio o fungo) e della richiesta delle cellule morenti di un intervento dei macrofagi.
    In conseguenza dell’infiammazione cronica si ha la modifica dell’equilibrio osmolare tra le cellule e la matrice che causa la depolarizzazione della cellula, la modifica del potenziale di membrana e il raggrinzimento o rigonfiamento cellulare
    Le funzioni enzimatiche ne risentono pesantemente. Inoltre, interviene il cortisolo al fine di inibire la produzione dei linfociti T In aggiunta, il cortisolo aumenta il glucosio endogeno. L’infiammazione cronica è la causa principale della modifica della circadianità del cortisolo.
    Anche l’obesità causa infiammazione cronica.

    L’INFIAMMAZIONE CRONICA CAUSATA DALL’ISTAMINA.
    L’istamina agisce direttamente sul sistema immunitario promuovendo la produzione dei linfociti TH2 e dei mastociti
    Ciò porterà all’attivazione di altre cellule del sistema immunitario e alla vasodilatazione, essudazione della linfa, rilascio di altra istamina e dell’eparina e altro acido arachidonico.

    L’INFIAMMAZIONE CRONICA DI DERIVAZIONE ADIPOSA
    Si è scoperto che il grasso non è solo una riserva di calorie, ma può anche contribuire all’infiammazione, specialmente da parte di quello androide.

    LE MALATTIE LEGATE ALL’INFIAMMAZIONE CRONICA
    L’infiammazione, insieme all’acidosi è la concausa di tutte le malattie conosciute, in particolare dell’arteriosclerosi, diabete, tumore, vasculite, setticemia, psoriasi, artrite reumatoide, artrosi, infiammazioni intestinali (morbo di Krohn), emorroidi, cellulite, ecc.
    Inoltre, causa l’aumento dei linfociti Th2 e, quindi, la diminuzione dei Th1 (quindi maggiore rischio di infezioni virali e di tumori).
    Infine causa la ritenzione idrica.

    L’INFIAMMAZIONE CRONICA E I CARBOIDRATI INSULINICI (CAP. 80)
    I carboidrati insulinici favoriscono l’aumento dell’acqua nei nostri tessuti e ciò modifica l’equilibrio tra la matrice extracellulare e le cellule producendo loro lo stress e l’apoptosi.
    I cereali (voleva dire carboidrati insulinici?) promuovono la produzione di istamina anche perché favoriscono la disbiosi, la putrefazione delle proteine.
    L’eccessiva acidità del bolo intestinale inattiva l’enzima DAO che altrimenti potrebbe inattivare l’istamina.
    Inoltre il cortisolo - secreto dopo pasti che richiedono l’insulina la quale causa il crollo della glicemia - distrugge anch’esso il Th1, pertanto fa crescere il Th2 che produce altra istamina.

    L’INFIAMMAZIONE CRONICA E L’INTEGRAZIONE (CAP.108)
    Secondo Panzironi, gli integratori sono un valido aiuto (sempre in aggiunta all’appropriata alimentazione e non in sostituzione di essa, come va inteso per tutti le patologie) anche per l’infiammazione cronica.
    1) Fornire i nutrienti opportuni: vitamina D, Omega 3, potassio.
    2) Contrastare la formazione dei radicali liberi con esperidina, picnogenolo, quercetina, resveratrolo, epigallocatechina gallato, chiodi di garofano, origano, cannella, pepe nero, curcuma, taurina, N-acetil cisteina, molibdeno, selenio, cromo, coenzima Q10, acido alfalipoico, vitamina E, C, A.
    3) Contrastare l’infiammazione cronica ripristinando l’omeostasi dei tessuti utilizzando le spezie per il loro potere antinfiammatorio: vitamina B9, chiodi di garofano, origano, zenzero, cannella, pepe nero.
    Queste sostanze sono presenti negli integratori della life120: Aminoday, Multivitamineral, Omega 3 life, Orac spice, Radical killer, Vitalife C e Vitalife D.



CAPITOLO 43bis - LE MALATTIE INFETTIVE E I CARBOIDRATI INSULINICI

    Siamo sempre più soggetti alle malattie infettive, ossia agli attacchi di virus e batteri. La causa è che il nostro sistema immunitario da un lato scarseggia degli opportuni nutrienti, dall’altro è impegnato a spegnere tanti focolai interni.

    MALATTIE INFETTIVE E CARBOIDRATI INSULINICI (CAP. 81)
    La ragione sta nei soliti carboidrati insulinici che genera infiammazione cronica, acidosi tissutale, diabete, malattie aterosclerotiche, disbiosi, Sibo, permeabilità intestinale, candida, artrite e artrosi.
    Tutto ciò tiene impegnato il sistema immunitario, aumenta il cortisolo, diminuisce i linfociti Th1, aumenta i Th2 e l’istamina.
    L’eccesso di zuccheri aumenta l’attività delle cellule nella riproduzione dei virus.
    Inoltre, c’è anche la scarsità dei micronutrienti come la vitamina D.

    MALATTIE INFETTIVE E INTEGRAZIONE (CAP. 109)
    Panzironi consiglia di:
    1) fornire vitamina C, D, A, b6, b7. b8, b12, E, rame, zinco, N-acetil cisteina, glutammina, ornitina alfa-chetoglutarato, chiodi di garofano, epigallocatechina gallato, quercetina.
    2) Diminuire la secrezione del cortisolo con cordyceps sinensis, schisandra, tribulus terrestris, ginseng, teanina, rhodiola rosea, magnonolo, onochiolo, tirosina, fosfatidilserina, melatonina, vitamina D.
    3) Contrastare la formazione di radicali liberi con esperidina, picnogenolo, quercetina, resveratrolo, epigallocatechina gallato, chiodi di garofano, origano, cannella, pepe nero, curcuma, taurina, N-acetil cisteina, molibdeno, selenio, cromo, coenzima Q10, acido alfalipoico, vitamina E, C, A.
    4) Contrastare la disbiosi, la Sibo e la permeabilità intestinale responsabili dell’infiammazione cronica con vitamina B9, chiodi di garofano origano, zenzero, cannella, curcuma, pepe nero.
    5) Contrastare la formazione di acidosi nel corpo con vitamina D e calcio.
    Queste sostanze sono presenti negli integratori della life120: Aminoday, Multivitamineral, Orac spice, Radical killer, Vitalife C e Vitalife D,



CAPITOLO 44 - I PROBLEMI DELLA PROSTATA

    Molti soffrono di iperplasia e ipertrofia prostatica in età avanzata o addirittura di tumori. La crescita eccessiva della prostata causa svuotamento incompleto della vescica e flusso urinario debole. Inoltre si può avere anche irritazione che fa urinare frequentemente, minzione notturna, bruciore e urgenza di urinare. Si può avere anche compromissione rettale e deficit erettivo.

    LE CAUSE DELL’IPERPLASIA PROSTATICA.
     E’ stato identificato da anni nell’ormone diidrotestosterone (Dht) il principale colpevole della patologia prostatica, che fa replicare le cellule prostatiche. Ciò è necessario nel ragazzo per far crescere i suoi organi genitali. Nell’adulto, invece, sono la sua alimentazione e stile di vita - attraverso la produzione dell’enzima 5-alfa-reduttasi - a trasformare il testosterone nel Dht.

    I PROBLEMI DELLA PROSTATA E I CARBOIDRATI INSULINICI (CAP. 82)
    L’enzima 5-alfa-reduttasi è prodotto dall’enzima Igf-1 promosso dal Gh. Se evitiamo quei cibi - pane, pasta, pane, cereali, legumi - che causano acidosi attraverso la produzione di lattato, manterremo a livelli fisiologici l’Igh-1 e l’enzima che ne deriva.
    Occorre, però, evitare anche il consumo di latticini e del latte che contengono l’Igf-1.
    Infatti, i popoli che fanno poco uso di latticini e di alimenti amidacei hanno problemi di prostata 10 volte di meno in confronto a noi occidentali, mentre se adottano le abitudini alimentari occidentali si ammalano come noi. Neanche gli eunuchi - che non producono testosterone - e i nani - che non producono Igf-1 - hanno problemi di prostata.

    I PROBLEMI DELLA PROSTATA E L’INTEGRAZIONE (CAP.110)
    Panzironi consiglia gli integratori atti a:
    1) fornire i micronutrienti per combattere l’acidosi: calcio, vitamina D;
    2) Diminuire la secrezione del cortisolo con cordyceps sinensis, schisandra, tribulus terrestris, ginseng, teanina, rhodiola rosea, magnonolo, onochiolo, tirosina, fosfatidilserina, melatonina, vitamina D.
    3) Diminuire gli effetti della disbiosi e della candida con vitamina B9, chiodi di garofano origano, zenzero, cannella, curcuma, pepe nero.
    Queste sostanze sono presenti negli integratori della life120: Melatonin complex, Multivitamineral, Orac spice, Radical killer, Stress killer, Vitalife D.



CAPITOLO 45 - L’IMPOTENZA E IL CALO DEL DESIDERIO SESSUALE

    L’impotenza può essere causata da molti fattori: ormonali, fisico-strutturali, psichici.
    Questi ultimi, come l’ansia, paura, depressione, ecc. possono essere causati dal cortisolo, ossi dai carboidrati insulinici.
    La causa ormonale consiste nel calo del testosterone libero.
    I problemi nervosi causano la difficoltà nel trasmettere l’ordine di erezione, magari per l’alterazione del nitrossido di azoto, necessario come vasodilatatore.
    I problemi fisico-strutturali consistono:
    nell’aterosclerosi
    o nel cattivo funzionamento delle valvole che dovrebbero trattenere il sangue nei corpi cavernosi
    o nei problemi degenerativi che tolgono elasticità ai corpi cavernosi, trasformati in tessuti fibrosi o calcificati.
    Inoltre l’impotenza può essere dovuta all’ipertrofia prostatica. In alcuni casi è indispensabile ricorrere all’intervento chirurgico.

    LA DIMINUZIONE DEL TESTOSTERONE
    Il testosterone è necessario per la libido (desiderio sessuale) e per renderlo appagante.
    Può succedere:
    1) che si produca poco testosterone a causa di un evento stressante che produce cortisolo, il quale inibisce la produzione del testosterone;
    2) oppure che esso sia trasformato in altri metaboliti
    3) come l’estradiolo (estrogeno femminile) a causa dell’aromatasi, presente nel grasso corporeo
    4) o come il Dht (Diidrotestosterone) ad opera dell’Igf-1

    L’IMPOTENZA E I CARBOIDRATI INSULINICI (CAP. 83)
    L’alimentazione con i carboidrati insulinici:
    1) causa l’accumulo di grasso viscerale.
    2) Obbliga le cellule a funzionare con la glicolisi, anziché con i grassi, e ciò causa più scorie acide. Ne deriva più Gh e quindi più Igf-1 che attiva l’enzima 5-alfa-reduttasi il quale trasforma il testosterone in Dht e inoltre favorisce l’iperplasia della prostata che crea problemi all’atto sessuale.
    3) Causa il calo glicemico e la disbiosi che promuovono la secrezione del cortisolo.
    4) Favorisce il diabete e l’aterosclerosi, considerati i fattori più rilevanti dell’impotenza.

    L’IMPOTENZA E L’INTEGRAZIONE (CAP.111)
    Panzironi consiglia di:
    1) Fornire i micronutrienti seguenti: melatonina, cordyceps sinensis, tribulus terrestris.
    2) Diminuire le riserve di grasso con coenzima Q10, arginina, carnitina, glutammina, taurina, ornitina, pepe nero.
    3) Diminuire la secrezione del cortisolo con cordyceps sinensis, schisandra, tribulus terrestris, ginseng, teanina, rhodiola rosea, magnonolo, onochiolo, tirosina, fosfatidilserina, melatonina, vitamina S,
    4) Ridurre il glucosio nel sangue con: curcuma, resveratrolo, la cannella, la taurina, la glutammina, la carnitina, l’arginina, il potassio, il magnesio, il manganese, la vitamina D, la vitamina B1 e il cromo.
    5) Migliorare il microcircolo con esperidina, picnogenolo, quercetina, resveratrolo, epigallocatechina gallato, chiodi di garofano, zenzero, curcuma, taurina, prolina, cisteina, carnitina, arginina, calcio, selenio, rame, potassio, magnesio, vitamina E, D, C, B7, B3.
    6) Contrastare la formazione di acidosi nel corpo con vitamina D e calcio.

    Queste sostanze sono presenti negli integratori della life120: Aminoday, Melatonin complex, Multivitamineral, Orac spice, Radical killer, Stress killer, Vitalife C e Vitalife D. Inoltre farsi procurare dalla farmacia l’ornitina ad esempio L-ornitina 1000 della Prozis.



CAPITOLO 46 - L’ALZHEIMER

    L’Alzheimer produce anzitutto perdite di memoria a breve, cambiamento di personalità e di carattere, poi perdita di attenzione cognitiva, disorientamento, disordini del linguaggio, allucinazioni, allucinazione psicomotoria, infine il vagabondaggio, impossibilità di svolgere autonomamente i compiti più semplici.
    Ciò avviene per la distruzione progressiva dei neuroni cerebrali in parte per la presenza di beta-amiloide che si deposita tra l cellule nervose impedendone la comunicazione.
    La morte progressiva dei neuroni avviene perché le placche di beta-amiloide danno origine a un processo infiammatorio che porta alla distruzione delle cellule nervose e il cervello si riduce di dimensioni.
    Altri fattori dell’Alzheimer sono le scorie acide e i radicali liberi.
    Le ricerche infatti dimostrano il legame tra lo stress ossidativo e la comparsa dell’Alzheimer.

    L’ALZHEIMER E I CARBOIDRATI INSULINICI (CAP. 86)
    Il glucosio, che deriva dai carboidrati insulinici, è il principale responsabile dell’Alzheimer perché essi prima causa un innalzamento della glicemia anche nei neuroni del cervello che fa produrre molta serotonina e inibisce la produzione della dopamina e della adrenalina,
    Inoltre obbliga le cellule dei neuroni a procurarsi l’energia con la sola glicolisi, con la conseguenza di ostacolare l’eliminazione dei radicali liberi perché si producono molti Atp, il che finisce col bloccare il processo di riattivazione del glutatione che dovrebbe neutralizzare i radicali liberi. Infatti, nei malati di Alzheimer c’è poco glutatione e la somministrazione di antiossidanti migliora le condizioni dei malati.
    Inoltre, la glicolisi produce molte scorie acide, in particolare il lattato che non può attraversare la barriera ematoencefalica e, quindi, resta nel cervello, Ciò spinge i neuroni a una superproduzione di energia e a ulteriori scorie acide.
    Finché gli Atp sono consumati da un’intensa attività cerebrale si riesce consumare le scorie acide e a permettere la rigenerazione del glutatione. Per questo è importante che anche gli anziani mantengano attivo il loro cervello coltivando interessi, magari anche facendo le parole crociate o giocando a carte, ecc.
    Un’altra causa dell’Alzheimer è l’istamina che rende fenestrata la barriera ematoencefalica, che invece non dovrebbe esserlo per impedire l’ingresso nel cervello di sostanze nocive capaci di causare l’infiammazione e la conseguente distruzione dei neuroni. Anche l’istamina aumenta con i carboidrati insulinici.

    L’ALZHEIMER E L’INTEGRAZIONE (CAP.112)
    Panzironi consiglia di:
    1) fornirei seguenti micronutrienti: acido alfalipoico, curcuma, epigallocatechina gallato, resveratrolo, picnogenolo, vitamina D, omega 3
    2) Diminuire la secrezione del cortisolo con cordyceps sinensis, schisandra, tribulus terrestris, ginseng, teanina, rhodiola rosea, magnonolo, onochiolo, tirosina, fosfatidilserina, melatonina, vitamina D.
    3) Diminuire il glucosio nel sangue con: curcuma, resveratrolo, la cannella, la taurina, la glutammina, la carnitina, l’arginina, il potassio, il magnesio, il manganese, la vitamina D, la vitamina B1 e il cromo.
    4) Contrastare la produzione dei radicali liberi con esperidina, picnogenolo, quercetina, resveratrolo, epigallocatechina gallato, chiodi di garofano, origano, cannella, pepe nero, curcuma, taurina, N-acetil cisteina, molibdeno, selenio, cromo, coenzima Q10, acido alfalipoico, vitamina E, C, A.
     5) Contrastare le malattie intestinali come la disbiosi, la Sibo e la permeabilità con vitamina B9, chiodi di garofano origano, zenzero, cannella, curcuma, pepe nero.
    6) Contrastare l’infiammazione cronica con vitamina D, omega 3, potassio.
    Queste sostanze sono contenute nei seguenti integratori della Life-120: Aminoday, Melatonin complex, Multivitamineral, Omega 3 life, Orac spice, Radical killer, Stress killer, Vitalife C, Vitalife D.
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CAPITOLO 47 - LA DEPRESSIONE

    La depressione è un disagio mentale dovuto alla sensazione del paziente di essere impotenti verso i problemi. Le persone coinvolte si sentono tristi, ansiose, senza speranza, facilmente irritabili e hanno un sentimento di colpevolezza. Dal punto di vista fisico è compromessa la capacità di dormire, con l’incremento di altri sintomi: stanchezza, perdita di energia, problemi digestivi e altri dolori.
    Si distinguono vari tipi di depressione:
    1) la depressione maggiore - o unipolare o clinica - che presenta i sintomi detti sopra e che piò portare anche a pensieri di suicidio.
    2) la depressone atipica che presenta anche momenti positivi, come una cena con amici, un film, Poi però si precipita di nuovo nella depressione.
    3) La distimia è una depressione moderata, in cui è presente una bassa autostima di sé, difficoltà a prendere decisioni, sconforto, disperazione, scarso appetito o bulimia, insonnia o ipersonnia. Il soggetto è percepito dagli altri come il classico negativo e ciò gli impedisce di uscire dal problema e lo induce a chiudersi sempre più nell’introversione.
    4) Il disturbo affettivo stagionale è invece una depressione ad un periodo preciso dell’anno. Si è scoperto che essi aumentano nel periodo invernale il consumo di alimenti come pane, pasta, dolci e caramelle e hanno maggiore ansia, tristezza, irrequietezza e calo sessuale.
    5) Il disturbo bipolare in cui la depressione si alterna a uno stato maniacale in cui sono presenti molti pensieri, diminuzione di giudizio e autocritica, maggiore interesse per la sessualità, diminuzione della necessità di dormire, aspirazioni troppo ambiziose, euforia, irritabilità, arrabbiature.
    Tutte queste malattie mentali hanno in comune l’incapacità di gestire sensazioni ed emozioni.

    LA DEPRESSIONE E I CARBOIDRATI INSULINICI (CAP. 85)
    Quantunque la vita moderna abbia un’incidenza su tale fenomeno, l’alimentazione moderna è di gran lunga la prima causa della depressione.
    Dovrebbero essere i neuroni a decidere secondo le situazioni se produrre la serotonina o la dopamina e la noradrenalina.
    Invece, se consumiamo i carboidrati insulinici entra in gioco l’insulina che fa produrre la serotonina (che dà una sensazione di calma e pagamento), ma poi causa l’ipoglicemia e allora l’organismo produce il cortisolo che riaumenta la glicemia, inibisce la secrezione della serotonina e fa secernere la dopamina e la noradrenalina i quali producono sentimenti di ansia, agitazione e insoddisfazione.
    Allora il soggetto mangia di nuovo i carboidrati insulinici e rende permanente questo alternarsi di sentimenti. Ciò succede specialmente negli anziani che hanno perso la circadianità del cortisolo rendendoli riottosi ed esagitati.

    LA DEPRESSIONE E L’INTEGRAZIONE (CAP. 113)
    Panzironi consiglia di:
    1) diminuire la produzione di insulina con cromo, vitamina B1, vitamina D, manganese, potassio, magnesio, arginina, carnitina, glutammina, taurina, cannella, epigallocatechina gallato, resveratrolo, curcuma.
    2) Diminuire la secrezione del cortisolo con cordyceps sinensis, schisandra, tribulus terrestris, ginseng, teanina, rhodiola rosea, magnonolo, onochiolo, tirosina, fosfatidilserina, melatonina, vitamina D.
    3) Contrastare la disbiosi, la Sibo, e la permeabilità intestinale responsabili della formazione delle ammine biogene: vitamina B9, chiodi di garofano origano, zenzero, cannella, curcuma, pepe nero.
    Tutte queste sostanze sono presenti nei seguenti integratori della life120:
    Aminoday, Melatonin complex, Multivitamineral, Orac spice, Radical killer, Stress killer, vitamina D.
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    Aminoday, Melatonin complex, Multivitamineral, Orac spice, Radical killer, Stress killer, vitamina D.



CAPITOLO 48 - IL MAL DI TESTA

    Quasi la metà degli Italiani soffre più o meno frequentemente di mal di testa, detto scientificamente cefalea.
    Ne sono stati individuati 13 tipi divisi in due classi:
    le cefalee di primo grado, che non hanno una causa apparente e che rappresentano il 90% dei casi;
     e le cefalee di secondo grado che sono causate da infiammazioni o infezioni.
    Questo libro si occupa solo delle prime, anche perché sono molto influenzate dall’alimentazione e dallo stile di vita.
    In esse si distinguono le cefalee di tipo tensivo, percepite come una forte compressione della testa, come se fosse stretta in una morsa, il cui fattore più comune è lo stress, (poiché il cortisolo modifica l’equilibrio dei neurotrasmettitori), con l’aggiunta della tensione scaricata sui muscoli del collo.
    L’emicrania invece è caratterizzata da un dolore pulsante da un lato del capo, accompagnato da nausea, fotofobia, vomito ed ipersensibilità ai rumori.

    IL MAL DI TESTA E I CARBOIDRATI INSULINICI (CAP. 86)
    I picchi glicemici causati dai carboidrati insulinici portano alla produzione di molta serotonina, ma poi il calo glicemico fa secernere il cortisolo e la secrezione della dopamina e della noradrenalina che causano un aumento della percezione del dolore, accompagnata dall’infiammazione dei muscoli del collo.
    Invece l’emicrania deriva dall’istamina che causa la dilatazione dei vasi cerebrali e rende permeabile la barriera ematoencefalica che così permette ai linfociti, ad altre cellule del sistema immunitario e alle citochine infiammatorie l’accesso ai tessuti cerebrali, Infatti quasi tutti i sofferenti di emicrania hanno carenza dell’enzima Dao che inattiva l’istamina prodotta dalla disbiosi intestinale o introdotta con i cibi fermentati (vino rosso, cioccolato, ecc.). I carboidrati favoriscono la disbiosi intestinale e l’inattivazione dell’enzima Dao preposto all’inattivazione dell’istamina.
    Il cortisolo distrugge i linfociti Th1 e ciò comporta l’aumento dei Th2, così si produce altra istamina.
    Inoltre, l’eccesso di glucosio entra anche nei neuroni e causa una maggiore produzione di radicali liberi da parte del cervello, aumenta la formazione di scorie acide che non potendo uscire dal cervello causano un ulteriore aumento dell’infiammazione. Ciò succede soprattutto a coloro che fanno un lavoro molto impegnativo o studiano per molte ore.

    IL MAL DI TESTA E L’INTEGRAZIONE (CAP.114)
    L’integrazione consigliata da Panzironi consiste nel:
    1) fornire vitamina C che attiva gli enzimi Mao, Dao e Pao che inattivano le ammine biogene, tra cui l’istamina.
    2) Diminuire la produzione del cortisolo con cordyceps sinensis, schisandra, tribulus terrestris, ginseng, teanina, rhodiola rosea, magnonolo, onochiolo, tirosina, fosfatidilserina, melatonina, vitamina D.
    3) contrastare la disbiosi, la Sibo, e la permeabilità intestinale responsabili della formazione delle ammine biogene: vitamina B9, chiodi di garofano origano, zenzero, cannella, curcuma, pepe nero.
    4) Regolare il sistema immunitario con quercetina, epigallocatechina gallato, chiodi di garofano, ornitina alfa chetoglutarato, glutammina, N-acetil cisteina, zinco, rame, vitamina E, B12, B8, B7, B6, A, D, C.
    5) Evitare l’acidosi tissutale con vitamina D e calcio.
    6) Contrastare la formazione di radicali liberi con esperidina, picnogenolo, quercetina, resveratrolo, epigallocatechina gallato, chiodi di garofano, origano, cannella, pepe nero, curcuma, taurina, N-acetil cisteina, molibdeno, selenio, cromo, coenzima Q10, acido alfalipoico, vitamina E, C, A.
    7) Ridurre il glucosio nel sangue con: curcuma, resveratrolo, cannella, taurina, glutammina, carnitina, arginina, potassio, magnesio, manganese, vitamina D, la vitamina B1 e il cromo.
    Tutte queste sostanze sono presenti nei seguenti integratori della life120:
    Aminoday, Melatonin complex, Multivitamineral, Orac spice, Ornitina alfa-chetoglutarato, Radical killer, Stress killer, vitamine C e D con l’aggiunta della L-ornitina AKG della Prozis o equivalenti da procurarsi in farmacia.
    Tutte queste sostanze sono presenti nei seguenti integratori della life120:
    Aminoday, Melatonin complex, Multivitamineral, Orac spice, Ornitina alfa-chetoglutarato, Radical killer, Stress killer, vitamine C e D con l’aggiunta della L-ornitina AKG della Prozis o equivalenti da procurarsi in farmacia.



CAPITOLO 49 - LE MALATTIE DENTARIE

    Il nostro corpo riesce tramite la saliva e i movimenti della lingua a mantenere sotto controllo la flora batterica presente nel cavo orale con i movimenti della lingua e la saliva che fanno precipitare i batteri nello stomaco dove sono distrutti
    Il problema nasce quando i batteri riescono ad aderire ai denti formando la placca e specialmente quando incrementa di spessore poiché allora i batteri possono infiltrarsi sotto essendo microrganismi anaerobici, cioè non bisognosi di ossigeno, essi possono produrre acido lattico che abbassa il ph nella bocca. Allora si formano delle colonie di batteri che possono attivare dei meccanismi di difesa come le IgA proteasi e le catalasi contro il sistema immunitario e sono liberi di produrre le scorie acide che ammorbidiscono la superficie dei enti demineralizzandoli.

    LE CONSEGUENZE DELLE MALATTIE DENTARIE.
    Il medico o dentista ci dirà che la cattiva igiene dentaria comporterà la carie e la piorrea e la caduta dei nostri danti
    Bisogna aggiungere la formazione dei nitriti dai nitrati presenti
    nella nostra bocca, che nello stomaco produrranno le nitrosammine, cancerogene.

    MALATTIE DENTARIE E CARBOIDRATI INSULINICI (CAP. 87)
    Si distinguono i carboidrati in intrinsechi (frutta e verdura, che hanno minori capacità cariogene) e carboidrati estrinsechi (miele, lattosio, saccarosio) altamente cariogeni.
    Per quanto riguarda gli amidi, crudi non rappresentano un problema, ma la cottura e la masticazione rendono disponibili ai batteri il maltosio, il malto-destrosio, la destrina e il glucosio. Il moltiplicarsi dei batteri putrefattivi generano anche l’alitosi.
    Invece evitando i carboidrati insulinici si può anche fare a meno del dentista.
    Il libro non prevede l’integrazione contro le malattie dentarie.



CAPITOLO 50 - LA CALVIZIE E L’IRSUTISMO

Si distinguono la calvizie androgenetica da quella da invecchiamento.

    La prima colpisce soprattutto gli uomini, anche giovani, in alcune zone della testa.
    La seconda colpisca anche le donne e riguarda tutta la testa.
    L’irsutismo consiste nella crescita dei peli sul resto del corpo e si manifesta nelle persone calve.

    CALVIZIE, IRSUTISMO E CARBOIDRATI INSULINICI (CAP. 88)
    Entrambi tali fenomeni sono dovuti al Igf-1 promosso dal Gh, che a sua volta deriva dal consumo di carboidrati insulinici e dal consumo di latte e i suoi derivati freschi che contengono l’Igd-1.
    A conferma di ciò si può constatare che Negri ed Eschimesi hanno i capelli anche in età avanzata e sono senza peli sul corpo. Lo stesso avviene nei Paesi orientali nei quali non si consuma latte e né - salvo piccole quantità - i carboidrati.

    LA CALVIZIE E L’IRSUTISMO E I CARBOIDTATI INSULINICI (CAP. 115)
    Panzironi consiglia di:
    1) fornire i micronutrienti vitamina B4, B5, B7, N-acetil cisteina.
    2) ridurre l’acidosi tissutale.
    3) Contrastare la disbiosi, la Sibo e la permeabilità intestinale responsabili della formazione delle ammine biogene: vitamina B9, chiodi di garofano origano, zenzero, cannella, curcuma, pepe nero.
    4) Contrastare l’infiammazione cronica con vitamina D, omega 3, potassio.
    5) Diminuire la secrezione del cortisolo con cordyceps sinensis, schisandra, tribulus terrestris, ginseng, teanina, rhodiola rosea, magnonolo, onochiolo, tirosina, fosfatidilserina, melatonina, vitamina D.
    Tutte queste sostanze sono presenti nei seguenti integratori della life120:
    Aminoday o la sola N-acetil cisteina, Melatonin complex, Multivitamineral, o le sole vitamina B4, B5. B7, B9, Orac spice, Radical killer, Stress killer, vitamine C e D con l’aggiunta della vitamina b4 e la N-acetil cisteina da procurarsi in farmacia e il calcio con gli alimenti.



CAPITOLO 51 - IL CANUTISMO

    Il canutismo è il fenomeno dello sbiancamento dei capelli perché i cheratinociti non ricevono più la melanina necessaria per colorare i capelli.
    Non è un fenomeno legato al DNA, ma alla carenza dell’ormone Msh, a causa del consumo dell’Acth da parte della secrezione del cortisolo, nelle situazioni di stress.

    IL CANUTISMO E I CARBOIDRATI INSULINICI (CAP.89)
    I carboidrati insulinici portano alla produzione di cortisolo e così resta meno Acth a disposizione per la produzione del Msh necessario per produrre la melanina.

    CANUTISMO E INTEGRAZIONE
    Panzironi consiglia di
    1) integrare l’alimentazione con la vitamina D;
    2) Diminuire la secrezione del cortisolo con cordyceps sinensis, schisandra, tribulus terrestris, ginseng, teanina, rhodiola rosea, magnonolo, onochiolo, tirosina, fosfatidilserina, melatonina, vitamina D.
    3) contrastare la disbiosi, la Sibo e la permeabilità intestinale responsabili della formazione delle ammine biogene: vitamina B9, chiodi di garofano origano, zenzero, cannella, curcuma, pepe nero.
    4) Contrastare l’infiammazione cronica del nostro corpo con vitamina D, omega 3, potassio.
    Tutte queste sostanze sono presenti nei seguenti integratori della life120:
    Melatonin complex, Multivitamineral, Omega 3 life, Orac spice, Stress killer, vitamina D.



CAPITOLO 52 - LE EMORROIDI

    Le emorroidi sono dei cuscinetti morbidi e molto vascolarizzati situati nella parte finale dell’intestino e si gonfiano o sgonfiano per assicurare la continenza delle feci.
    Quando si dilatano eccessivamente e sono affette da varici si dovrebbe parlare di malattia emorroidaria, comunemente definita emorroidi.
    Tale stato patologico è suddiviso in quattro gradi:
     1) le emorroidi rimangono interne all’ano e si scoprono con la leggera presenza di sangue nelle feci
    2) le emorroidi escono al momento della defecazione e rientrano subito dopo. Si avverte fastidio e sanguinamento.
    3) le emorroidi collassano all’esterno ma è possibile rimetterle dentro manualmente.
    4) Le emorroidi non possono essere rimesse dentro.
    Nel terzo e quarto stadio possono formarsi anche dei trombi, suscettibili di indurirsi e causare dolori lancinanti l punto di causare disagi e anche impossibilità di evacuare.

    Le cause della malattia emorroidaria sono costituite dall’infiammazione dei tessuti e dal passaggio delle feci indurite ossia dal consumo dei soliti carboidrati insulinici che tra l’altro causano la ritenzione idrica, attraverso la ritenzione del sodio. Dl momento che poi non si beve abbastanza acqua, il nostro corpo lo sottrae al chimo alimentare. Lo stesso succederà alle urine che saranno meno abbondante e di colore paglierino.
    I carboidrati causano anche infiammazione ed essa insieme alla stipsi porta alla malattia emorroidi.
    Al contrario un’alimentazione a base di proteine, grassi e vegetali ci permetterà di tornare a delle funzioni corporee regolati e naturali.

    STIPSI, EMORROIDI ED INTEGRAZIONE (CAP. 116)
    Panzironi consiglia di:
    1) Diminuire il glucosio nel sangue con: curcuma, resveratrolo, la cannella, la taurina, la glutammina, la carnitina, l’arginina, il potassio, il magnesio, il manganese, la vitamina D, la vitamina B1 e il cromo.
    2) Diminuire la secrezione del cortisolo con cordyceps sinensis, schisandra, tribulus terrestris, ginseng, teanina, rhodiola rosea, magnonolo, onochiolo, tirosina, fosfatidilserina, melatonina, vitamina D.
    3) Migliorare il microcircolo venoso-arterioso e del sistema linfatico: esperidina, picnogenolo, quercetina, resveratrolo, epigallocatechina gallato, chiodi di garofano, zenzero, curcuma, taurina, prolina, cisteina, carnitina, arginina, calcio, selenio, rame, potassio, magnesio, vitamina E, D, C, B7, B3.
    Tutte queste sostanze sono presenti nei seguenti integratori della life120:
    Aminoday, Melatonin complex, Multivitamineral, Orac spice, Radical killer, Stress killer, vitamine C e D.



CAPITOLO 53 - LA CELLULITE

    La cellulite colpisce solitamente le donne e inizia con la degenerazione del microcircolo. Causata dalla ritenzione idrica (nella matrice extracellulare) e dall’eccessivo sviluppo dimensionale degli adipociti costretti dall’insulina ad assorbire grassi.
    La medicina distingue
    1) la cellulite edematosa in cui è presente un’alterata irrorazione sanguigna con eventuale trasudamento del plasma e ristagno di liquidi.
    2) La cellulite fibrosa, in cui tali fenomeni si aggravano, si ha una perdita di sensibilità e si formano dei micro-noduli che si manifestano con la pelle a buccia d’arancia.
    3) La cellulite sclerotica in cui i micro-noduli si uniscono a costituire i macro-noduli che al tatto sono fibrosi e dolenti e la pelle assume la struttura a materasso con striature accompagnata da dolori spontanei e dalla morte degli adipociti non più riforniti dal sangue.

    LA CELLULITE E I CARBOIDRATI INSULINICI (CAP. 91)
    Anche la cellulite è dovuta al consumo di carboidrati insulinici che costringe i tessuti ad assorbire l’eccesso di glucosio in forma di grasso, causa la ritenzione idrica e il conseguente ostacolo al reflusso dei liquidi, l’infiammazione e la distruzione del microcircolo. In conseguenza di quest’ultima le zone compatte di grasso non possono essere reimmesse nella circolazione neanche in seguito a diete e all0attività fisica.
    Se invece si consumano carne, pesce, uova, frutta e verdura anche in eccesso lo zucchero viene trasformato in grasso e trasportato dai chilomicroni alle cellule adipose del sottocutaneo di tutto il corpo e non solo nelle cellule dei glutei e delle gambe.
    Infatti, le popolazioni africane e quelle che consumano pochi carboidrati non soffrono - al pari degli altri animali - di cellulite.
    Tutte queste sostanze sono presenti nei seguenti integratori della life120:
    Aminoday, Multivitamineral, Omega 3 life, Orac spice, Ornitina, Radical killer, vitamine C e D con l’aggiunta della L-ornitina 1000AKG della Prozis o equivalenti da procurarsi in farmacia.



CAPITOLO 54 - LA SARCOPENIA

    La sarcopenia è la riduzione delle dimensioni e delle funzionalità del sistema muscolare che inizia dopo i 40 anni e si accelera sempre più, aumentando di 5 volte il rischio di morte dell’anziano.
    La riduzione muscolare dipende dalla riduzione delle dimensioni delle fibre muscolari e dalla loro denervazione per morte dei neuroni.
    La sarcopenia favorisce l’avanzata dell’osteoporosi, l’iperglicemia e il diabete.
    Le principali cause della sarcopenia sono la carenza di aminoacidi e l’inattività fisica.

    LA SARCOPENIA E L’INTEGRAZIONE (CAP. 119)
    Panzironi consiglia di:
    1) assumere vitamine ed aminoacidi: vitamina C, D, melatonina, glutammina, prolina, ornitina, arginina, lisina, tirosina,
    2) Diminuire la secrezione del cortisolo con cordyceps sinensis, schisandra, tribulus terrestris, ginseng, teanina, rhodiola rosea, magnonolo, onochiolo, tirosina, fosfatidilserina, melatonina, vitamina D.
    3) Contrastare la disbiosi, la Sibo e la permeabilità intestinale responsabili dell’infiammazione cronica e di secrezione del cortisolo con vitamina B9, chiodi di garofano origano, zenzero, cannella, curcuma, pepe nero.
    4) Aumentare la produzione del testosterone con melatonina, cordyceps sinensis, tribulus terrestris.
    Tutte queste sostanze sono presenti nei seguenti integratori della life120:
    Aminoday, Melatonin complex, Multivitamineral, Orac spice, Ornitina, Radical killer, vitamine C e D con l’aggiunta della L-ornitina 1000 della Prozis o equivalenti da procurarsi in farmacia.



CAPITOLO 55 - LE CAUSE DI MORTE IN ITALIA

    Si tende a pensare che l’aumento della mortalità per certe patologie comunissime sia dovuta all’allungamento della vita. In realtà la percentuale degli over 65 dal2003 al 2009 è aumentato del 10,9%, mentre il numero dei pazienti diabetici è aumentato del 37,5%, l’ipertensione del 30,8%, le malattie ischemiche del 27%.
    Panzironi conclude affermando che adottando l’alimentazione life120 ci si potrà regalare un nuovo futuro.



CAPITOLO 56 - RICAVI DELL’INDUSTRIA FARMACEUTICA

    I soli nuovi pazienti di tumore costano ogni anno 8,3 miliardi di euro, 26.00 a paziente. I diabetici ci costano nove miliardi di euro l’anno, i malati di Alzheimer 31 miliardi.
    Complessivamente, l’industria del malato" costa 112 miliardi. Tutto questo per alleviare le sofferenze del malato, anziché per allontanare le cause delle malattie e farli tornare in buona salute.
    Le medicine cinese e indiana hanno capito già tremila anni fa che bisogna ripristinare l’equilibrio fisico e spirituale anziché cercare cure miracolose, o prendersela con DNA o con l’invecchiamento.

    PARLIAMO DELLA FARMACOLOGIA
    Quando un paziente ha il colesterolo alto il medico gli prescrive delle statine, ma esse sono dannose poiché riducono il coenzima Q10 necessario al cuore stesso per la sua efficienza, sicché si può morire di insufficienza cardiaca.
    Quando un paziente ha un dolore prende un’aspirina e non ci pensa più, ma l’aspirina impedisce la comunicazione delle cellule con altre e con le cellule nervose la sensazione di dolore o che è necessario aumentare la temperatura,
    Ciò può essere pericoloso poiché non sappiamo quali altre funzioni potranno essere impedite.
    Ad esempio, il 10% di coloro che prendono i fans soffrono di gastrite, perché le cellule che avrebbero bisogno di bicarbonato non sono più in comunicazione con quelle che lo producono.
    Inoltre, questi farmaci possono aumentare l’acidosi tissutale. Sul bugiardino che li accompagnai si legge che essi non devono essere somministrati ai ragazzi sotto i 14 anni perché possono indurre l’encefalopatia, l’infiammazione epatica, il come e la morte.

    Una volta quando ci si raffreddava ci si metteva a letto sotto una montagna di coperte e la mattina dopo si era di nuovo in piedi. Oggi si prende l’acetilsalicilico che impedisce ai globuli bianchi di assorbire la vitamina C rendendoli meno attivi, cos+ ci si sente meglio ma occorre più tempo per guarire. Ciò mostra che la medicina moderna non è attenta alla nostra salute ma al suo fatturato.
    In Italia oggi si spendono 26 miliardi di euro l’anno per medicinali di cui un quarto a spese del malato




PARTE QUARTA

    LE VERITA’ NASCOSTE




CAPITOLO 57 - UNA VERITA’ CHE VIENE DAL PASSATO

    Una volta quando ci si raffreddava ci si metteva a letto sotto una montagna di coperte e la mattina dopo si era di nuovo in piedi. Oggi si prende l’acetilsalicilico che impedisce ai globuli bianchi di assorbire la vitamina C rendendoli meno attivi, cos+ ci si sente meglio ma occorre più tempo per guarire. Ciò mostra che la medicina moderna non è attenta alla nostra salute ma al suo fatturato.
    In Italia oggi si spendono 26 miliardi di euro l’anno per medicinali di cui un quarto a spese del malato.



CAPITOLO 58 - L’ALIMENTAZIONE COME PRINCIPALE PROBLEMA

    Non sono le sostanze chimiche o le polveri sottili, ma l’abbandono del cibo che i nostri remoti antenati consumavano fino a 10.000 anni fa - carne, pesce, uova, ortaggi e frutta - la causa die nostri problemi di salute,



CAPITOLO 59 - MEGLIO LA DURA VERITA’ CHE VIVERE IN UN SOGNO MALATO

    Dal momento che i cambiamenti esterni avvengono lentamente, siamo portati a credere che essi non siano la causa del problema. Se si getta una rana nell’acqua bollente, ess salterà fuori subito. Ma se accendiamo il fornello al minimo essa si abituerà al calore fino a quando non morirà senza pensare a saltare fuori. Lo stesso succede a noi.



CAPITOLO 60 - PARLIAMO UN PO’ DI ZUCCHERI

    I cereali, ad esempio la pasta, si trasformano in glucosio nel nostro organismo. Secondo i nutrizionisti il 60-70% delle calorie dovremmo assumerle in forma di carboidrati semplici o complessi, ossia circa 300 grammi. Invece, i nostri antenati ne consumavano 120 grammi, il resto proveniva dai grassi e dalla parte delle proteine non utilizzate a fini plastici.
    Il nostro corpo può incamerare fino a 300 grammi di carboidrati nei muscoli e 70 grammi nel fegato.

    IL GLUCOSIO E I DANNI (ALLA BOCCA E I DANNI ALL’INTESTINO
    Solo i carboidrati cominciano a essere digeriti nella bocca dall’amilasi salivare. Essi diventano il cibo della flora batterica orale che così aumenta a dismisura e produce tartaro e carie, ma poi alimentano anche la flora batterica intestinale. I legumi producono anche gas poiché contengono fibre insolubili che accelerano il transito intestinale e non consentono una buona digestione, Inoltre, ciò lascia più nutrienti alla flora batterica e aumenta la disbiosi, la quale è la causa principali delle intolleranze e delle malattie autoimmuni.
    Poi nel colon i carboidrati causano stitichezza, infiammazione della matrice vasale e l’insorgenza della malattia emorroidaria.
    Solo gli animali domestici si ammalano di tali patologie, perché mangiano lo stesso nostro cibo.

    I SISTENI DI REGOLAZIONE DEL GLUCOSIO NEL SANGUE
    Il sangue trasporta i nutrienti a tutte le cellule e i rifiuti di queste ai reni e ai polmoni,
    Esistono "ormoni sentinella" che controllano che i nutrienti siano entro certi limiti. Il nostro cerca di mantenere il livello glucosio a 0,8 grammi il litro. Solo il cervello (5 grammi l’ora), i globuli rossi e le fibre muscolari bianche, il tipo 2b utilizzano soltanto il glucosio come fonte di energia
    Se il livello di glucosio si abbassa troppo, provvede il glucagone a spingere il fegato a immetterne dell’altro in circolazione attingendo alla sua riserva di 70 grammi.

    LA VIA DEL FRUTTOSIO
    Tale riserva è continuamente reintegrata dal fruttosio della verdura e della frutta, previa trasformazione in glicogeno. In mancanza, provvede a trasformare le proteine in glucosio tramite la neoglucogenesi.
    Se invece la riserva del fegato è già al completo allora il fruttosio assunto con gli alimenti è trasformato in trigliceridi.
    Anche gli aminoacidi consumati in eccesso rispetto ai bisogni per fini plastici sono trasformati in glucosio.
    Altrimenti la carenza di glucosio nel sangue è colmata dal cortisolo, mediante la trasformazione delle proteine in glucosio.
    Se mangiamo i carboidrati insulinici essi si trasformano in glucosio e quando esso supera 1,40 grammi per litro di sangue, per allontanarlo dal sangue l’organismo è costretto a produrre insulina, al punto che poi dalla glicemia troppo alta si passerà alla glicemia troppo bassa e allora interverrà il cortisolo col compito di riportare la glicemia al giusto livello.
    Comunque i modi per abbassare la glicemia sono i seguenti:
    reintegrare la riserva del fegato che è di 70 grammi;
    poi reintegrare la riserva dei muscoli che è di 300 grammi;
    far produrre al fegato le Vldl (poi esse diventeranno LDL) che trasporteranno gli acidi grassi alle cellule adipose;
    ordinare ai reni per mezzo dell’aldosterone di trattenere il sodio e usarlo per far entrare a forza il glucosio insieme al sodio nelle cellule, espellendone il potassio.
    Nel momento in cui la glicemia è molto bassa, i neuroni rischiano di morire, mentre quando la glicemia è alta essi saranno inondati di glucosio.
    Infatti esiste un rapporto tra i cali glicemici e l’Alzheimer.

    LA VIA DEL GLUCOSIO
    Mentre il fruttosio è portato al fegato e poi è reimmesso nel sangue in forma di glucosio quando occorre, gli amidi dei carboidrati entro tre quarti d’ora sono trasformati in glucosio ed è assimilato dai villi intestinali che lo immettono direttamente nel sangue, col risultato dimettere in pericolo la vita stessa del soggetto per coma diabetico.

    ARRIVA L’INSULINA
    Allora entra in funzione il meccanismo dell’insulina che non si limita a ridurre lo zucchero nel sangue alla giusta quantità, ma lo riduce a un livello ancora più basso e allora entra in funzione un altro ormone il cortisolo che riporta la glicemia al giusto livello trasformando i tessuti proteici in glucosio.

    IL GLUCOSIO E I DANNI ALLE CELLULE ADIPOSE
    Se c’è troppo glucosio nel sangue saranno prodotte le cellule Vldl che rilasciano gli acidi grassi alle cellule di grasso dell’addome.
    Invece il grasso contenuto negli alimenti viene rilasciato che ne hanno bisogno e l’eventuale eccesso sarà rilasciato alle cellule adipose del tessuto sottocutaneo di tutto il corpo, senza intervento di ormoni che le obblighino a riceverlo.
    L’abbondanza di carboidrati nell’alimentazione moderna causa eccessivo stimolo agli adipociti dell’addome, fino a portarli all’apoptosi. Poi vengono richiamati sul posto i mastociti per degradare le cellule morte, Ne deriva un’infiammazione con molte citochine infiammatorie e molti radicali liberi.

    IL GLUCOSIO E I DANNI ALLE CELLULE.
    Contrariamente a quanto molti dicono, il glucosio non è il miglior nutrimento per le nostre cellule.
    Ciò è vero solo per i neuroni, per i globuli rossi e le fibre muscolari bianche, cioè di tipo 2b, necessarie per i movimenti veloci e di forza.
    Esse usano solo la glicolisi perché devono produrre energia molto velocemente ricorrendo alle pompe sodio potassio che sono 100 volte più numerose in tali tessuti.
    La glicolisi produce 5 ATP mentre il mitocondrio ne produce solo uno, ma questi sono più efficienti poiché la glicolisi mentre produce due Atp ne produce anche due molecole di acido piruvico, che aumentano l’acidità del citosol e della matrice extracellulare e che possono essere utilizzate solo dai mitocondri previa trasformazione in Acetil-CoA.
    Inoltre, usando la glicolisi al posto del ricorso ai grassi, le cellule sono costrette a usare il glucosio come fonte di energia. Ciò impedisce la produzione del Nadph necessario per riattivare il glutatione e distruggere così i radicali liberi prodotti dai mitocondri.
    Nell’alimentazione moderna sono presenti molti zuccheri. Invece il life120 consiglia i cibi a basso contenuto di zuccheri (carne e pesce solo lo 0,6%, la frutta fino al 16%, ma si tratta prevalentemente di glucosio, non insulinico.



CAPITOLO 61 - PERCHE’ CI SI SENTE SEMPRE AFFAMATI?

    Non è so-lo il marketing e la tentazione di cibi zuccherati nei supermercati e dovunque, ma il cibo stesso a farci sentire sempre affamati.
    Gli zuccheri attivano una serie di reazioni enzimatiche e ormonali che ritardano la sensazione di sazietà e, inoltre, poche ore dopo ci fanno sentire
    di nuovo fame poiché essi non fanno produrre l’ormone colecistochinina, a differenza di quanto avviene quando si mangiano proteine e grassi.
    Un altro ormone prodotto in misura maggiore assumendo grassi e proteine è la leptina la quale inibisce la secrezione della grelina che è l’ormone della fame.
    Con l’insulina l’assimilazione dei grassi, derivanti dalla trasformazione del glucosio, avviene più velocemente. Pertanto, la secrezione di leptina cessa prima e allora riprende la produzione di grelina.
    Anche lo stress fa produrre il cortisolo, il quale induce un calo della leptina e quindi l’aumento della leptina, da cui deriva la cosiddetta fame nervosa.



CAPITOLO 62 - L’INSULINA E I DANNI COLLATERALI

    In gioventù - fino ai 30-40 anni - si riesce a mantenere in equilibrio i sistemi di autoregolazione dell’organismo nonostante la produzione eccessiva di ormoni, ma in seguito i sistemi si deteriorano e si avranno malattie degenerative.

    L’INSUINA E LA PRESSIONE ALTA
    E’ comune l’idea che sia il sale a causare la pressione alta. In realtà, quantunque esso sia un componente della ritenzione idrica da cui deriva la pressione alta, è il consumo dei soliti carboidrati insulinici a rendere necessario il ricorso alla ritenzione idrica per forzare le cellule ad assorbire il glucosio in eccesso. Infatti, l’aldosterone fa trattenere il sale ai reni per far uscire il potassio dalle cellule e farvi entrare il sodio insieme al glucosio

    L’INSULINA E IL COLESTEROLO
    Si è constatato che le persone col colesterolo alto hanno più facilmente ateromi e malattie cardiocircolatorie. Allora si invita la popolazione a evitare cibi che contengono più colesterolo (uova, carne rossa, grassi). In realtà, il colesterolo è necessario al nostro corpo e meno ne mangiamo più ne produce il fegato.
    Esistono, invece, altri meccanismi che causano la produzione di colesterolo anche quando non occorre.
    Uno di essi ha la funzione di smaltire il glucosio in eccesso producendo le Vldl (che in seguito si trasformano in LDL) affinché trasportino il grasso alle cellule che ne hanno bisogno, ma queste non possono accettarlo poiché sono costrette a usare il glucosio - essendone piene - come fonte di energia.
    Un altro meccanismo à dovuto all’insulina che fa secernere il colesterolo in vista della secrezione del cortisolo per il momento in cui la glicemia sarà troppo bassa. Solo che in quel momento si sentirà fame e si mangerà di nuovo, si produrrà di nuovo insulina e ciò inibirà la secrezione del cortisolo, sicché il colesterolo resterà nel sangue.

    L’INSULINA E I TRIGLICERIDI
    Anche i trigliceridi alti fanno predire problemi circolatori. Anche qui però si giunge alla conclusione errata che un minor consumo dei grassi saturi porterà al calo delle malattie circolatorie e dell’obesità.
    Infatti, a una diminuzione del 30% dei grassi ha fatto seguito un raddoppio delle malattie circolatorie e a quintuplicare i casi di obesità.
    Quando ingeriamo i grassi, i villi intestinali li scindono in acidi grassi e poi producono i chilomicroni per farli trasportare alle cellule che ne hanno bisogno o, altrimenti, alle cellule adipose del sottocutaneo di tutto il corpo, mentre le proteine rimanenti sono utilizzate per produrre il colesterolo HDL, il quale recupera il colesterolo delle cellule e dalle LDL e lo riporta al fegato per produrre la bile necessaria a digerirei grassi.
    Se invece si mangiano carboidrati, l’insulina fa trasformare il glucosio in trigliceridi che viaggeranno nel sangue sulle VLDL ma difficilmente potranno essere distribuiti alle cellule, in quanto costrette a usare il glucosio di cui sono piene.

    L’INSULINA E L’EQUILIBRIO OSMOLARE
    Uno dei meccanismi che consentono di smaltire l’eccesso di glucosio nel sangue è l’osmosi, la quale fa entrare il sodio e il glucosio nelle cellule e ne fa uscire il potassio. Man mano che il glucosio viene consumato, il sodio esce dalle cellule e il potassio può rientrare, purché nel frattempo non si stato eliminato dai reni.
    Al contrario l’utilizzo dei grassi per produrre energia non comporta lo stress osmolitico causato dall’utilizzo delle pompe sodio potassio.

    L’INSULINA E IL CERVELLO
    E’ importante mantenere sano il cervello per evitare che si degeneri (Alzheimer) o alteri la produzione dei neurotrasmettitori (serotonina, dopamina e noradrenalina) giungendo alla depressione e alla conseguente schizofrenia o ad altre malattie mentali.
    I medici raccomandano gli esercizi mentali e un’alimentazione di carboidrati, affermando che il cervello ha bisogno di zucchero.
    Certamente. risponde Panzironi, ma nelle quantità esagerate suggerite dalla medicina, quantità tali da richiedere il soccorso dell’insulina che fa alternare momenti di iperglicemia ad altri di ipoglicemia.
    L’insulina impedisce l’accesso agli aminoacidi necessari per produrre la dopamina e la noradrenalina e fa entrare nelle cellule solo il triptofano, necessario per produrre la serotonina.
    Invece, col consumo di carne, pesce, uova, verdura e poca frutta il cervello riceve gli aminoacidi necessari occorrenti a produrre qualsiasi neurotrasmettitore e la libertà di produrre quelli più opportuni.
    Sarà di aiuto anche l’attività fisica e la giusta integrazione.



CAPITOLO 63 - ASCOLTIAMO IL NOSTRO CORPO

    La sete, la fame, ecc. ci ricordano i bisogni del nostro corpo, ma il consumo di carboidrati insulinici ci confonde facendocene desiderare altri per continuare le sensazioni piacevoli della serotonina.
    Invece con le proteine e i grassi non sentiremo più i buchi allo stomaco, né la necessità di correre a mangiare a causa del cortisolo che ci rende irritabili e non avremo più il senso di colpa per aver mangiato troppo, per mancanza della colecistochinina.

    LO STIMOLO DELLA SETE
    La medicina raccomanda di bere almeno due litri di acqua al giorno, anche d’inverno. Ciò può essere necessario per chi usa i carboidrati insulinici, poiché essi contengono il 30% di acqua, mentre carne e pesce ne contengono l’80%, la verdura e la frutta il 90%.
    In aggiunta i carboidrati causano la ritenzione idrica e allora il corpo la cerca nelle feci - causando stipsi - e nella produzione di urina - diminuendola.
    Col life120 si avranno più diuresi e urina più chiara.



CAPITOLO 64 - RESTRIZIONE CALORICA E LONGEVITA’

    Nel 1935 fu dimostrato che i topi più longevi seguivano una dieta ipocalorica (30-40% in meno di calorie) e vivevano il 50% in più. Identici risultati si sono ottenuti ripetendo gli esperimenti anche con altri animali.
    Ciò sembra valere anche per gli esseri umani, visto che le popolazioni più longeve sono gli abitanti di Okinawa, i quali raggiungono facilmente i 100 anni, senza essere afflitte da malattie degenerative. Lo stesso succede agli abitanti di Vilcacamba nell’Equador. Entrambe hanno un’alimentazione di 1200 calorie e povera di carboidrati.
    La restrizione calorica induce la sostituzione dei mitocondri danneggiati -poiché promuove le sirtuine - ed evita l’apoptosi cellulare ritardando così la senescenza delle cellule.

    I PROMOTORI DELLE SIRTUINE
    Le sirtuine sono enzimi attivati quando si verifica un clo della produzione energetica, agari per aumento del suo fabbisogno.
    Quando si usa la glicolisi si ha una superproduzione energetica e ciò impedisce alla cellula di accorgersi che ci sono dei mitocondri danneggiati che vanno sostituiti, perché producono troppi radicali liberi e la cellula finisce col procedere all’apoptosi.
    Il contrario avviene con il consumo di carne, pesce, ecc.



    PARTE QUINTA
    I CARBOIDRATI INSULINICI CAUSANO LE MALATTIE MODERNE
    (già fatto insieme alla parte terza e alla sesta (cioè patologie e integrazione)).


    PARTE SESTA
    L’INTEGRAZIONE
     (già fatto insieme alla parte terza e alla quinta - cioè patologie e carboidrati insulinici).


    PARTE SETTIMA
    COSA ASPETTARSI DAL LIFE 120
    Introduzione
    Il life120 è un mdi nuovo per affrontare la vita, invece di delegarne la cura alla medicina ufficiale, che ha inculcato in noi l’idea che noi siamo in balia di un destino ineluttabile, aggravata dall’inefficacia della dieta mediterranea nel prevenire le malattie moderne.
    Non occorre soffrire la fame né privrsi del piacere di mangiare. Se non mangeremo i cibi giusti, non faremo la giusta attività fisic e la giusta integrazione la colpa sarà nostra.

    RISULTATI SULL’ASPETTO FISICO
    Col life120 si può tornare ad avere un fisico scolpito, un viso sgonfio, un colore della pelle più roseo ed uniforme, minore caduta dei capelli e loro colore più vivo e un aspetto più giovane e meno stanco. Il peso scenderà fino al giusto livello.



CAPITOLO 121 - RISULTATI SULLA MENTE

    L’alimentazione moderna ci rende depressi, nervosi, iperattivi e ci spinge a prendeercela con gli estranei., ma col life120 saremo più calmi e lucidi, più pronti a trovare le parole e a ricordare le cose che ritenevamo dimenticate.



CAPITOLO 122 - RISULTATI SULLA SALUTE

    I maggiori benefici si riscontreranno nella salute, i dolori si attenueranno, spariranno i problemi di placca e carie, le difficoltà digestive e i gonfiori post-prandiali, le fitte all’intestino, non si avrà più stitichezza, intolleranze alimentari e allergie e le emorroidi si attenueranno.
    Le LDL e i trigliceridi diminuiranno e le HDL aumenteranno.
    Diminuirà la pressione, la proteina C reattiva e la VES, lo zucchero nel sangue, l’acido urico.
    Aumenteranno la vitamina D, il testosterone negli uomini e l’estradiolo nelle donne e miglioreranno le transaminasi.



CAPITOLO 123 - IL NUOVO REGIME DI RESTRIZIONE CALORICA

    Con la dieta life120 è possibile e anche facile praticare la restrizione calorica. Al contrario la dieta ricca di carboidrati fa sentire sempre fame.
    Il life120 consiglia di consumare mediamente 80 grammi di proteine ma queste non vanno conteggiate nelle calorie poiché sono usate per ricostruire il corpo, per gli ormoni e gli enzimi.
    Consumando poi un chilo di verdure si avranno 4medimente 30 grammi di carboidrati, 60 se se ne consumano due chili. Con un chilo di frutta si ingeriranno circa 70/100 grammi di carboidrati.
    Per raggiungere le 1200 calorie occorreranno da 62 a 89 grammi di grassi (Panzironi ha scritto 85) che consentono di mangiare cibi saporiti e sazianti.



CAPITOLO 124 - ANALISI DA FARE

    Panzironi raccomanda di sottoporsi a parecchie analisi per poter poi valutare i risultati raggiunti dopo alcuni mesi di life120.
    Emocromo----------------------------------Vitamina D3
    Insulinemia basale------------------------Vitamina E
    Colesterolo---------------------------------Proteine totali
    Colesterolo LDL----------------------------Elettroforesi proteica
    Colesterolo HDL----------------------------Potassiemia
    Trigliceridi----------------------------------Sodiemia
    Proteina reattiva---------------------------Magnesio
    VES-------------------------------------------Calcemia
    Trnnsaminasi-------------------------------Fosforo
    Got transaminasi Gpt---------------------Sideremia
    Gamma Gt-------------------- --------------Ferritina
    Creatinina-----------------------------------Uricemia
    Azotemia------------------------------------Bilirubina totale e diretta
    Glicemia-------------------------------------Emoglobina glicata (HbA1c)
    Acidi grassi (Aa/Epa)----------------------Testosterone
    Ormoni T3, T4, Tsh-------------------------D-roms.
    Bap test (Biological Antioxidant Test)--Intolleranze alimentari

    Quanto al rapporto tra LDL e HDL il rapporto ideale per valutare il rischio cardiovascolare è 1,5. Da 2 a 3,5 si parla di rischio moderato, Tra 3,5 e 6,5 rischio alto. Oltre 6,5 rischio altissimo.
    L’emoglobina glicata consente di valutare la glicemia media di 120 giorni, che è la vita dei globuli rossi. Il risultato dovrebbe essere tr 4 e 5.

    La proteina C reattiva rivela il grado di infiammazione silente del nostro corpo, Valori più alti inndicano disbiosi intestinale o infezioni croniche. Dovrebbe essere inferiore a 1,0 mg/l.

    Il rapporto tra acido arachidonico e Epa.dovrebbe essere 1 a 1, massimo 1 a 2 e indica se assumiamo abbastanza omeg 3.

    Il testosterone indica se l’uomo è a rischio di impotenza.
    I D-roms misura i radicali liberi presenti nel nostro corpo.
    250-300 U. CARR. (valore di riferimento
    300-320 valori di soglia borderline
    320-340 lieve stress ossidativo
    340- 400 stress ossidativo
    400 - 500 stress ossidativo elevato
    Oltre 500 U. CARR. stress ossidativo altissimo

    Bap test
    Consente di valutare il potenziale biologico antiossidante
    Il valore ottimale è 2200 - 4000
    2000 - 1800 discreta carenza
    1800 - 1600 carenza
    1600 - 1400 - forte carenza
    Sotto i 1400 fortissima carenza.
    Lo stato di carenza può derivare da un’alimentazione povera di antiossidanti, da incapacità del corpo di attivare l’zione antiossidante oppure d un’eccessiva produzione di radicali liberi.

    Intolleranze alimentari
    Ci fa conoscere quali cibi dovremmo evitare e a distanza di tempo ci permetterà di riscontrare una diminuzione dei cibi ai quali si è intolleranti dopo circa 3 mesi di life120, ripetendo l’esame.



    PARTE OTTAVA

SOLUZUNI DEL LIFE 120

    Soluzioni dall’alimentazione
    Soluzioni dall’attività fisica
    Soluzioni dall’integrazione.

    Sezione 1 - soluzioni dall0alimentazione

CAPITOLO 125 - PERCHE’ LE DIETE NON FUNZIONANO

    Molte diete sono state esperimentate dalle persone in sovrappeso, ma generalmente esse non funzionano. Peggio ancora: dopo la dieta i soggetti riacquistano più peso di prima.
    L’errore sta nel basarsi sulle calorie ingerite, ignorando che quando si mangia di meno, la tiroide riduce la produzione dei suoi ormoni, ossia il consumo di energia e ciò rimane anche dopo l’interruzione della dieta.
    Bisognerebbe almeno ritornare all’alimentazione normale con gradualità.
    Un altro errore è quello di privarsi contemporaneamente sia di zuccheri che di grassi. Bisogna invece abbandonare solo i carboidrati insulinici e concedersi - temporaneamente, senza esagerare - quegli alimenti considerati tabù dalla scienza alimentare: formaggi, (esclusi i latticini), salumi, carni grasse, dolci a cucchiaio, panne cotte, creme pasticcere.
    Dopo qualche settimana si sarà liberi dalla dipendenza dagli zuccheri.



CAPITOLO 126 - GLI ATTEGGIAMENTI OBESIVI

    Secondo Panzironi, l’obesità non va vista come la causa di tutte le malattie ma di un comportamento alimentare e di uno stile di vita errati:
    un consumo eccessivo di calorie;
    saltare i pasti per poi esagerare col mangiare;
    resistere alla fame e mangiare nei tre pasti principali, pur evitando di mangiare più di 2000 calorie il giorno.

    Nel primo caso le persone non riescono a fermarsi poiché il consumo dei carboidrati fa sentire di nuovo fame dopo 2 ore, poiché una parte delle calorie viene accumulata nei depositi di grasso invece di essere consumata.

    Nel secondo caso, il nostro organismo utilizza il cortisolo per procurarsi il glucosio cannibalizzando i muscoli, piuttosto che ricorrere ai grassi, e la sera riacquista in due ore il peso che avrebbe accumulato nell’intera giornata perché ha causato un rallentamento del metabolismo.

    Nel terzo caso avviene lo stesso rallentamento del metabolismo e la cannibalizzazione dei muscoli

    Invece, l’utilizzo degli alimenti ancestrali aumenta il tempo della digestione e dà sensazione di sazietà grazie all’ormone colecistochinina e la notte il deficit di calorie ingerite porta al dimagrimento.



CAPITOLO 127 - UN NUOVO REGIME ALIMENTARE

    E’ necessario ritornare agli alimenti dei nostri remoti antenati, cioè carne, pesce, uova, verdura e poca frutta e abbandonare zucchero, pasta, pizza, patate, legumi e riso.



CAPITOLO 128 - COSA MANGIARE OGNI GIORNO

    E’ di fondamentale importanza evitare zuccheri semplici e complessi.
    E’ necessario consumare ogni giorno almeno un grammo (ma fino a un massimo di 2,2 grammi in caso di crescita muscolare) di proteine per ogni chilo del proprio peso ottimale, quindi circa 70/80 grammi il giorno.
    Le proteine devono, però, essere distribuite in tutto l’arco della giornata. Occorreranno sui 450 grammi di carne o pesce. Quanto al resto del pasto si potrà mangiare verdura a sazietà. La frutta va mangiata una sola volta il giorno dopo una colazione salata.

    FARE UN PIATTO DI PASTA E’ PIU’ SEMPLICE E VELOCE?
    Si fa prima a cuocere degli straccetti e poi a mantecarli nel sugo oppure petto di pollo a piccole strisce o filetti di pesce. La carne macinata può essere utilizzata con ogni tipo di sugo e soddisfare il nostro gusto meglio della pasta.

    COSA MANGIO LA MATTINA?
    La colazione perfetta, che ci consente di arrivare al pranzo senza bisogno di uno spuntino a mezza mattinata, è quella salata, composta da proteine e grassi.ad esempio uova, formaggio stagionato, salumi e un rutto. Così si fornisce una piccola quantità di zucchero al nostro cervello in forma di fruttosio senza causare picchi glicemici.

    COSA MANGIO A MEZZA MATTINATA
    Se si sente fame a metà mattinata, vuol dire che abbiamo mangiato poco e che dobbiamo aumentare la quantità il giorno dopo. Intanto mangiare della frutta secca, come noci, nocciole, mandorle, cioccolato fondente al 70% o formaggio stagionato.

    COSA MANGIO A PRANZO E A CENA?
    A pranzo e a cena carne o pesce o formaggio corrispondente a 35 grammi di proteine e poi ortaggi a sazietà.
    Chi è in sovrappeso continui pure a mangiare cibi grassi il primo mese di life120, poiché c’è abbastanza sacrificio a rinunciare ai carboidrati, poi riduca i grassi per accelerare la perita di peso. Attenzione, però, a non liminare i grassi dal menu per periodi lunghi, altrimenti la tiroide diminuisce gli ormoni T3 e T4 e il peso non scende più. Alternare due settimane senza restrizione nel consumo dei grassi ad una senza grassi ed evitare anche i dolci consigliati.
    Raggiunto il peso ideale si potrà mangiare senza restrizione.

    COSA MANGIO SE MI TROVO FUORI DA CASA?
    Nei ristoranti e nelle tavole calde si possono scegliere molti piatti. Conformi ai principi life120. Anche in un negozio alimentare si può comprare un panino con salumi e poi mangiare solo il salume. Lo stesso in un fast-food, e poi ordinare una bottiglia d’acqua. Evitare i chioschi e i bar che in genere hanno piatti pronti, di solito dei primi di pasta.

    ALLORA QUALI SONO GLI ALIMENTI CHE DEVO BANDIRE DLLA TAVOLA?
    Sono gli alimenti ricchi di amido: pane, pasta, pizza, riso, patate, legumi e tutti i dolci che contengono farine di cereali. Eliminare gli oli vegetali (salvo l’olio di oliva) e i grassi idrogenati.

    QUALI SONO GLI ALIMENTI CHE SONO LIBERO DI MANGIARE?
    Si tratta di carne, pesce, uova, frutta e verdura. Alternare la carne rossa alle altre poiché la composizione in aminoacidi è differente.
    Carne
    preferire la carne di animali allo stato brado che hanno più grassi omega3,
    In mancanza evitare di mangiare il grasso, senza essere troppo pignoli. La carne di pecora o di capra di sito è più ricca di omega 3, perché sono più libere di pascolare.
    Preferire i salumi che non contengono nitriti.
    Per le uova
    cercare contadini che non usino mangimi a base di cereali e che le galline siano libere di razzolare nel prato o che consumino mangimi di semi di lino.
    Quanto al pesce
    è migliore della carne, per la qualità delle sue proteine e più ricco di omega3, preferendo possibilmente quello pescato, anziché di allevamento e prestare attenzione alla qualità di conservazione (conservanti o degradazione del pesce).
    Le verdure
    sono ricche di vitamine, minerali, antiossidanti e di fibre solubili e insolubili che rallentano la digestione del bolo alimentare e regolano il carico glicemico e sono il miglior cibo per la nostra flora batterica. Preferire quella di stagione, altrimenti contiene più nitrati. Preferibilmente mangiarla cruda o cotta a vapore al più ripassata in padella.
    La frutta è anch’essa ricca di vitamine, minerai, antiossidanti, ma contiene anche parecchio zucchero, di cui la metà è il saccarosio. Mangiarla alla fine della colazione per contenerne il carico glicemico.
    Preferibilmente sia frutta bio e di stagione.

    I DOLCI SONO BANDITI DALLA MIA ALIMENTAZIONE?
    Sono da evitare se si vuole accelerare il dimagrimento, altrimenti si possono mangiare moderatamente, ma bandendo quelli a base di cereali e preferendo le creme pasticcere, tiramisù, crema chantilly, sorbetti, fragole, cream caramel, budini, panne, granite di caffè, cioccolata fondente o fare da sé torte o biscotti con farina di mandorle o di cocco o delle mandorle con il fruttosio.

    COME FACCIO A TROVARE RICETTE IN LINEA COL LIFE120?
    Sul sito www.life-120-it h una sezione per le ricette oppure si può entrare nella pagina life120 di facebook come amico.



    PARTE OTTVA -SEZIONE DUE

SOLUZIONI DALL'ATTIVITA' FISICA.




CAPITOLO 129 - L’ATTIVITA’ FISICA

    Non basta fare i 10.000 passi al giorno e non va nemmeno bene una partita di calcetto una volta la settimana, poiché comporta sforzi eccessivi, produzione di acido lattico, danni ai legamenti e alle cartilagini,

    L’ATTIVITA’ FISICA PER L’APPARATO MUSCOLO SCHELETRICO
    Il fine dell’esercizio fisico è di mantenere la struttura muscolare e di migliorare la salute. Anche la postura dipende da un complesso sistema di muscoli contrapposti.
    L’attività di sala pesi accompagnata da un consumo di più proteine garantisce un aumento della massa muscolare. La pesistica moderata è l’attività più completa perché interessa tutti i muscoli del corpo. Invece il fitness consuma il glucosio e può portare all’entrata in funzione del cortisolo che demolisce la massa muscolare.
    Quando un gruppo muscolare resta inattivo l’organismo lo trascura nella fase di ricostruzione, ossia anabolica, sicché si atrofizza sempre più. Lo stesso può succedere se non si consumano abbastanza proteine.

    L’ATTIVITA’ FISICA PER IL METABOLISMO
    Inoltre il movimento è necessario per il sistema circolatorio venoso e ancora più per quello linfatico. In mancanza si potranno avere edemi nelle età avanzate.
    L’attività fisica aumenta la produzione di ossido di azoto (NO) che dilatale arterie e ciò riduce la pressione anche di 10 punti. L’inattività fisica è la prima causa dell’artrosi.
    Anche il diabete e l’iperglicemia, l’insulino-resistenza, la disfunzione mitocondriale, la produzione del testosterone, o di serotonina (senza però squilibrare dopamina e noradrenalina), l’obesità ottengono un miglioramento dall’esercizio fisico. L’allenamento complessivo non deve superare i 60 minuti per non attivare il cortisolo.
    Per l’obesità l’esercizio deve essere lento e sotto sforzo per consumare i grassi.



CAPITOLO 130 L’ATTIVITA’ PER AUMENTARE LA MASSA MUSCOLARE

    Anche a 60 anni si può recuperare la massa muscolare, se non addirittura aumentarla. Occorre danneggiare le miofibrille (Doms) per permettere al nostro corpo oltre che di ripararle anche di accrescere la dimensione del muscolo.

    IL DOMS MIGLIORE PER FAR CRESCERE IL MUSCOLO
    L’esercizio life120 mira a ottenere i risultati abbastanza in fretta, ma anche a minimizzare gli effetti indesiderati, sviluppando le fibre di tipo 1 e 2° che avendo una buona vascolarizzazione più difficilmente subiranno una riduzione con l’età. Inoltre questo tipo di allenamento stimola le sirtuine, quindi la sostituzione dei mitocondri danneggiati. Al contrario gli allenamenti ancora usati nelle palestre mirano a risultati veloci, ma che svaniscono più in fretta e che non servono alle persone anziane. Inoltre, causano molto acido lattico - e dolore conseguente - e lasciano acidosi nel corpo.

    IL DOMS E L’ACIDO LATTICO
    La super produzione di acido lattico di tali allenamenti causa un danno generalizzato alle miofibrille e la promozione del Gh e quindi dell’Igf-1.
    Finiscono col danneggiare anche la membrana cellulare, i mitocondri, il nucleo.
    Ne deriva un’infiammazione sistemica, osteoporosi, Inoltre, l’igf1 dovrebbe essere prodotto nella giusta misura e solo di notte. Così favorisce la crescita tumorale, l’acromegalia e le sue altre conseguenze, come il sebo e l’irsutismo, la calvizie.

    IL DOMS DEL LIFE120
    Il life120 portando allo sfinimento il muscolo riesce ad attivare il Mgf, (Mechano Growth Factor).

    MOVIMENTI CONCENTRICI ED ECCENTRICI
    Nel suo movimento il muscolo si contrae (movimento concentrico) e si estende (movimento eccentrico ed è questo che causa i maggiori danni. Non è necessario, poi, fare lo stretching grazie ai movimenti eccentrici

    COME ALLENARSI IN STILE LIFE130.
    Bisogna continuare l’allenamento finché non si ha la sensazione di non poter
    sollevare più il peso, per la stanchezza, non per il bruciore che sarebbe causato dall’acido lattico.
    Il peso da utilizzare è pari al 50% di quello che potremmo sollevare e che comunque possiamo sollevare almeno 12-15 volte. Farne tre serie e poi aggiungerne altre di 3-5 ripetizioni fino allo sfinimento.
    Si fa una pausa di un secondo tra il movimento concentrico ed eccentrico durante il quale si dovranno fare delle piccole fermate.
    Vedere il canale life120 (cioè il canale 61) per imparare quali esercizi fare e come farli, alle ore 11 e 16.20 di quasi tutti i giorni.




PARTE OTTAVA - SEZIONE TRE - SOLUZIONI DALL'INTEGRAZIONE



    Un’orchestra ha bisogno della presenza di tutti gli orchestrali per fare il meglio di sé. Anche gli organismi viventi hanno bisogno di tutti i nutrienti per funzionare al meglio:
    Disgraziatamente, l’alimentazione odierna non è più quella di 10.000 anni fa.
    L’ambiente è molto più inquinato, Quasi tutti i frutti e le verdure sono coltivati in serre nelle quali non prendono il sole e sono colti prima della maturazione.
    Inoltre è cambiato il nostro modo di preparare il cibo: la cottura distrugge molte vitamine e diminuisce la disponibilità degli aminoacidi e in aggiunta aumenta la presenza degli Ages e Ales.
    Siamo sempre più coperti e passiamo gran parte del nostro tempo lontani dalla luce del sole, sicché ci procuriamo assai poca vitamina D,
    Per tale motivo dobbiamo essere consapevoli di quali nutrienti scarseggiamo per integrarli, invece di seguire l medicina ufficiale che si preoccupa solo di combattere i sintomi delle carenze.



CAPITOLO 132 - LE VITAMINE

    Le vitamine sono sostanze presenti negli alimenti vegetali o animali. Le vitamine idrosolubili si sciolgono nell’acqua e devono essere integrate ogni poche ore. Al contrario, le vitamine liposolubili si sciolgono solo nel grasso e possono essere immagazzinate nrl fegato in attesa del loro utilizzo.

    VITAMINA A (RETINOLO EQUIVALENTE)
    E’ una vitamina liposolubile scoperta nel tuorlo d’uovo, ma è presente anche nel fegato, nel pesce, latte e i suoi derivati.
    Esiste anche u precursore vegetale, il betacarotene, che è trasformata in vitamina A dal fegato e dei villi intestinali quando ce n’è bisogno. Esso è presente nelle carote, verdure come spinaci, e broccoli (gialli o a foglia verde scuro), zucche, albicocche, patate dolci e meloni.
    La vitamina A essendo liposolubile ha bisogno di grassi per il suo assorbimento.
    Essa è necessaria per la robustezza delle pareti capillari per impedire ai virus di entrare, aiuta il timo a mantenere la sua efficienza di ghiandola del sistema immunitario, indispensabile per la sintesi proteica per denti, ossa e cellule epiteliali, per la maturità sessuale dell’adolescente e per la fertilità dell’uomo, per la produzione di ormoni a base di colesterolo, è antiossidante, contrasta i tumori di pelle e stomaco e protegge dai polipi e adenomi.

    La vitamina A è utilizzata nella cura delle seguenti malattie:
    Apparato intestinale: diarrea, emorroidi, morbo celiaco, stitichezza, vermi.
    Articolazioni: artrite, gotta.
    Bocca: alitosi, gusto, ulcere aftose della bocca, disordini dei denti e delle gengive, piorrea.
    Cervello/sistema nervoso, epilessia, etilismo, meningite.
    Cistifellea: calcoli alla cistifellea.
    Cuore: angina pectoris, arteriosclerosi, infarto del miocardio, insufficienza cardiaca.
    Fegato: cirrosi epatica.

    La vitamina A una volta assorbita è distrutta (o diventa inefficace) per l’azione dei fertilizzanti impiegati nelle coltivazioni intensive o i nitrati si trasformano in nitriti nei magazzini.

    VITAMINA B1 (TIAMINA)
    E’ idrosolubile come tutte le vitamine del gruppo B. Una carenza permanente di vitamina B1 porta al beri-beri, malattia che coinvolge il sistema nervoso, l’apparato gastrointestinale e il sistema cardiovascolare.
    La vitamina B1 è coinvolta nella sintesi dell’acetilcolina, trasmettitore degli impulsi tra nervi e sistema muscolare ed è utile nella rigenerazione del sistema nervoso. E’ consigliata dopo gli esaurimenti, danneggiamenti dei nervi, nevralgie, danni di alcool e diabete.
    Partecipa al metabolismo dei carboidrati, produzione e immagazzinamento del glicogeno nel fegato che è la riserva del glucosio, funzionalità dell’insulina, contrasta malattie come la gotta e l’artrite, da usare negli stati carenziali dovuti all’alcolismo, cirrosi, ipertiroidismo, sepsi, ustioni, diarrea prolungata, stati infettivi gravi, gravidanza.
    E’ contenuta in: carne di maiale, crusca e pula di riso, germe di grano. E’ consumata da un’alimentazione a base di carboidrati, e dalla bollitura, dalla raffinazione, conservazione e sterilizzazione. Il suo assorbimento è ridotto dal caffè, carboidrati, citrati, alcool e fumo.

    VITAMINA B2 (RIBOFLAVINA)
    La vitamina B2 favorisce l’utilizzo energetico dei nutrienti (proteine, glucidi e lipidi) assunti con l’alimentazione, anche la crescita dei capelli, migliora la vista, l’integrità del sistema nervoso e della cute.
    Ha una certa efficacia contro le malattie infettive, lo stress, la gastrite, le patologie epatiche e cancerogene.
    Ha un effetto protettivo insieme al glutatione contro i radicali liberi e distrugge le cellule che stanno iniziando la mutazione.
    La sua carenza può causare spaccature e pieghe agli angoli della bocca, lesioni alle labbra, lingua rossa e dolente, problemi agli occhi (dilatazione della pupilla, bruciori, cambiamenti della cornea, fotofobia), pruriti, pelle oleosa o desquamata, calvizie, insonnia, capogiri e tremori.
    E’ contenuta in lievito di birra, frattaglie, latte, albume d’iuovo, pesce, carne e vegetali verdi.
    L’assorbimento è inibito dall’alcool e la sua biodisponibilità è diminuita da caffeina saccarina, ecc.

    VITAMINA B3 (NIACINA)
    In passato fu chiamata vitamina PP. Partecipa al metabolismo energetico dei grassi e de glucosio nella cellula.
    E’ utilizzata contro la pressione alta, migliora la circolazione nelle persone anziane e funge da vasodilatatore rimuovendo anche i lipidi dalle pareti delle arterie.
    Diminuisce il colesterolo LDL e aumenta quello HDL e, quindi aiuta a prevenire infarti e miopatie.
    Nell’artrite migliora a mobilità delle articolazioni e diminuisce il dolore e della rigidità.
    E’ importante per il funzionamento del sistema nervoso, per la buona salute della pelle (e della lingua), contribuisce a formare l’acido cloridrico e la bile, gli ormoni sessuali e al metabolismo del cervello.
    Altri usi della vitamina B3: acne, lebbra, ceflea, aterosclerosi, sindrome di Ménière (vertigini), sordità progressiva, disintossicazione da droga e alcool, pellagra (dermatite, diarrea e demenza),
    La sua carenza causa debolezza muscolare, perdita di appetito, cattiva digestione, eruzioni cutanee, alito cattivo, gengiviti, bruciori alla bocca, piccole ulcere, insonnia, nausea, irritabilità, mal di testa, depressione.
    E’ contenuta in: lievito di birra, verdure, frutta fresca e secca, carne, fegato, pesce e formaggi; anche nei cereali ma in forma poco utilizzabile.

    VITAMINA B5 (ACIDO PANTOTENICO)
    E’ il precursore del coenzima A, necessario a trasformare il piruvato prodotto a dalla glicolisi, insieme ai coenzimi Fad e Nd, in acetil-CoA utilizzato dai mitocondri e nella sintesi del colesterolo (è il precursore dell’Hmg-coA), nel metabolismo degli acidi grassi e degli aminoacidi.
    Previene la comparsa dei capelli bianchi e la loro caduta, aiuta la cicatrizzazione delle ferite, a controllare lo stress e a ritardare l’invecchiamento e la comparsa delle rughe, migliora il sistema immunitario e le ghiandole surrenali. Ha aumentato la vita delle cellule e del 20% la vita degli animali.
    E’ contenuta in lievito di birra, fegato, carne, uova, pesce, verdura e frutta.
    E’ danneggiata dal calore.

    VITAMINA B6 (PIRIDOSSINA)
    (In realtà con vitamina B6 si intendono la piridossina, il piridossale e la pirodossamina). Entra in cento reazioni enzimatiche che includono la sintesi proteica la trasformazione dei grassi e la conversione degli amidi in glucosio.
    E’ indispensabile per sintetizzare la nereponefrina e la serotonina, e nella formazione della mielina che ricopre i tessuti nervosi.
    E’ utilizzata nell’acatisia acuta (disturbi schizofrenici), contro il tunnel carpale, la depressione e l’indebolimento del sistema immunitario degli anziani, l’asma, disturbi cardiovascolari e dell’attenzione, dell’iperomocisteinemia, insieme al magnesio per la prevenzione dei calcoli renali da ossalati.
    E’ contenuta in carni, frattaglie, alcuni pesci, leguminose, alcune verdure (carote, piselli e spinaci), latte, formaggi, uova e cereali poco raffinati.
    E’ molto sensibile alla luce e di difficle assorbimento in soggetti sffetti da cirrosi, ipertiroidismo, con difficoltà nell’assorbimento o da donne che usno contraccettivi orali.

    VITAMINA B7 (INOSITOLO)
    Si chiama mioinositolo quello di origine animale, mentre quello vegetale è legato all’acido fitico e d è liberato nell’intestino da alcuni batteri.
    Insieme alla colina costituisce la lecitina che è fondamentale per l’esterificazione del colesterolo che lo rende utilizzabile dalle cellule.
    Inoltre, la vitamina B7 svolge molte funzioni per il metabolismo energetico dei grassi e degli ormoni:
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     Ha effetto lipotropo, mobilizzando i grassi dal fegato verso il sangue, evitando così la cirrosi e la steatosi.
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    Scioglie i depositi di grasso nelle arterie permettendone l’utilizzo nel ciclo di Krebs.
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     Ottimizza, pertanto, le funzioni di fegato, cuore e cervello. Si trovano alte concentrazioni di inositolo nei nervi, midollo spinale e nei fluidi cerebrospinali.
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    Tonifica il sistema immunitario debellando infezioni batteriche e virali resistenti agli antibiotici (cistiti, enteriti, coliti, fibrosi cistica ed infezioni polmonari.
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     Rafforza le arterie, sicché riduce il rischio di emorragie nello stomaco, reni, fegato, cuore, cervello. Riduce la pressione ed è ansiolitico come il valium ma senza effetti collaterali. Può essere usata
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    Migliora la crescita dei capelli, mantiene sana la pelle e previene malattie come l’eczema e la psoriasi.
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     Usi comuni della vitamina B7 sono Apparato intestinale: stitichezza. Capelli: cuoio capelluto e calvizie. Cervello/sistema nervoso: ansia, insonnia, neuropatie diabetiche periferiche, schizofrenia, tensione nervosa, trasmissione nervosa, vertigini, ingrossamento del fegato. Occhio: glaucoma. Polmoni/Apparato respiratorio: asma. Sangue/Apparato circolatorio: ictus, ipoglicemia, malattie cardiovascolari. Stomaco: cancro (terapia pre-operatoria, gastrite. Generale: alimentazione femminile, insonnia, sovrappeso e obesità, paralisi cerebrale. L’inositolo si trova in alimenti animali (soprattutto nel fegato) e vegetali (agrumi, lievito di birra, frutta secca, semi, legumi e cereali. VITAMINA B8 (BIOTINA) In realtà è un coenzima (r) senza il quale molti enzimi non potrebbero svolgere correttamente la loro funzione.
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    E’ coinvolta nel metabolismo degli acidi grassi, degli aminoacidi (acetil-CoA e piruvato), e della leucina e in alcuni processi cellulari come la replicazione del DNA.
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     E’ necessaria allo sviluppo e salute dei capelli, protegge da dermatite e pelle secc.
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    E’ vitale per il sistema immunitario mantenendo le ghiandole sebacee, nervi, midollo osseo, , ghiandole sessuali.
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     E’ necessaria per l’utilizzazione dell’acido folico, vitamina B12, acido pantotenico, ormone della crescita e testosterone.
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    La sua carenza provoca dolori muscolari, mancanza di energia, insonnia, disturbi del sistema nervoso, caduta dei capelli, depressione, infiammazione della lingua, tic e spasmi.

    Le fonti di vitamina B8 sono fegato, tuorlo d’uovo, cioccolato, arachidi, piselli secchi, funghi, lievito di birra, carne e verdura. Resiste al calore e agli acidi ma solo se p disciolta nell’acqua. Può essere distrutta da luce ultravioletta, e agenti ossidanti e dagli antibiotici.

    VITAMINA B9 (ACIDO FOLICO)
    La vitamina B9 è necessaria
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     per la produzione dei globuli rossi e per la crescita e riproduzione delle cellule.
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    (insieme alla vitamina B12) per l’utilizzo delle proteine, producendo l’acido cloridrico nello stomaco e l’aumento dell’appetito. Stimola il fegato, combatte gli avvelenamenti alimentari e i parassiti e migliora il funzionamento del cervello (salute mentale ed emozionale).
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     Per ridurre l’omocisteina diminuendo così di 2-3 volte il rischio di ictus e di cardiopatie. Migliora la circolazione e alleviare l’artrite.
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    Per ostacolare l’incanutimento dei capelli, la glossite (infiammazione della lingua), disturbi gastrointestinali, e lesioni agli angoli della bocca. E’ necessaria l’integrazione poiché la flora intestinale n produce poca.
    E’ contenuta nel latte fresco, patate, carote, spinaci. fagiolini, asparagi, germe di grano, lievito, fegato, carne di pollo, uova, broccoli, fagioli e riso.
    E’ fortemente ridotta dal calore ed è difficilmente assorbibile in presenza di alcool, fumo e contraccettivi orali.

    VITAMINA B12 (COBALAMINA)
    E’ in stretta azione con 4 aminoacidi, acido pantotenico e vitamina C.
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     E’ essenziale per il fissaggio della vitamina A nei tessuti, per la trasformazione del betacarotene in vitamina A, per la produzione del DNA, per la produzione di energia nel ciclo di Krebs e la divisione cellulare.
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    E’ benefica al sistema nervoso alleviando i disturbi neuropsichiatrici. Previene la degenerazione mentale ed è energizzante per soggetti carenti, stressati o convalescenti. Accelera la guarigione dell’herpes facciale, dell’herpes zoster, delle infezioni virali e batteriche e migliora i sintomi neuropatici del diabete.
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     Combatte l’affaticamento cronico e l’omocisteina. Si trova maggiormente negli alimenti animali, quali fegato e reni di manzo e maiale. VITAMINA C (ACIDO ASCORBIXO) E’ idrosolubile ed è facilmente deteriorabile dalla luce, dal calore, dall’aria e dalle sostanze basiche. E’ la regina delle vitamine poiché interagisce con gli elementi quali enzimi, vitamine, minerali.
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    E’ fondamentale per la formazione del collagene (tessuto connettivo di pelle, legamenti, ossa). Migliora la fase anabolica del corpo mantenendola nel giusto equilibrio con la fase catabolica.

    VITAMINA C (ACIDO ASCORBICO)
    E’ idrosolubile ed è facilmente deteriorabile dalla luce, dal calore, dall’aria e dalle sostanze basiche.
    E’ la regina delle vitamine poiché interagisce con gli elementi quali enzimi, vitamine, minerali.
    E’ fondamentale per la formazione del collagene (tessuto connettivo di pelle, legamenti, ossa). Migliora la fase anabolica del corpo mantenendola nel giusto equilibrio con la fase catabolica. Rimargina le ferite, cura le ustioni, ripara le pareti arteriose. E’ usata anche per le creme antirughe.
    E’ antisclerotizzante, brucia le concentrazioni di grasso sulle pareti delle arterie e delle vene e ripara l’epitelio interno delle arterie.
    Riduce del 15-20% il livello del colesterolo nel sangue.
    Contribuisce al metabolismo degli aminoacidi e ha un effetto antiossidante nei confronti di minerali come il calcio e il ferro e di vitamine la B1, B2, B5, A, E.
    Protegge l’organismo contro il cadmio, mercurio, piombo, ferro, rame, rame, arsenico, benzene e di alcuni pesticidi.
    Previene la formazione delle nitrosammine (dai nitrati e nitriti che assumiamo giornalmente dai salumi, dalle verdure e dalla frutta), protegge dalle clorammine aggiunte all’acqua potabile al posto del cloro, dal monossido di carbonio e fumo di sigaretta.
    Contrasta le infezioni batteriche rendendo i globuli bianchi più attivi al punto da essere efficace contro i batteri di difterite, tubercolosi, tetano, della febbre tifoide e stafilococchi.
    La vitamina C catalizzata dal rame è efficace contro gli acidi nucleici dei virus, il virus dell’herpes, eruzioni vacciniche, epatite, poliomielite, encefalite, morbillo, polmonite, aids.
    E’ l’unico mezzo per riattivare gli enzimi Dao, Mao e Pao, necessari a degradare le ammine biogene.
    Inoltre è stata constatato un rallentamento della crescita tumorale, nei melanomi, tumori di bocca, stomaco, polmone, fegato, esofago, vescica.
    E’ ansiolitica e contrasta la schizofrenia, la paranoia, e la depressione. Inoltre, risulta importante l’uso della vitamina C nei seguenti casi:
    Apparato intestinale: colite, diarrea, emorroidi, fibrosi cistica, morbo celiaco, stitichezza, vermi.
    Apparato riproduttivo: prostatite, contraccezione, gravidanza, mestruazioni, displasia cervicale.
    Articolazioni: artrite, borsite, gotta.
    Bocca: alitosi, ulcere aftose della bocca.
    Capelli/Cuoio capelluto: calvizie, problemi dei capelli.
    Cistifellea: calcoli della cistifellea.
    Cervello/Sistema nervoso: affaticamento, epilessia, herpes zoster, insonni, ipossia, malattia mentale, meningite, psicosi, schizofrenia, vertigini.
    Denti/Gengive; disturbi ai denti e gengive, piorrea.
    Fegato: cirrosi epatica, epatite, itterizia.
    Gambe: crampi, flebite, vene varicose.
    Ghiandole: esaurimento surrenale, fibrosi cistica, gonfiore ghiandolare, gozzo, prostatite.
    Muscoli: distrofia muscolare, mal di schiena, reumatismo.
    Occhi: ambliopia, astenopia, cataratta, congiuntivite, disordini della vista e della messa a fuoco, glaucoma,
    Orecchio: otite.
    Ossa: fratture, osteomalacia, rachitismo.
    Pelle: acne, ascessi, carbonchio, herpes, eczema, foruncoli, herpes zoster, impetigine, lividi, morsi di ragno e di serpente, piaghe da decubito, piede d’atleta, psoriasi, scorbuto, scottature.
    Polmoni/Apparato respiratorio: allergie, asma, enfisema, fumo, pertosse, rinite allergica.
    Reni: calcoli renali, nefrite.
    Sangue/Apparato circolatorio: anemia, anemia perniciosa, diabete, emofilia, emorragia gastrointestinale, etilismo, flebite, ictus, ipertensione, ipoglicemia, itterizia, leucemia, lividi.
    Stomaco: gastrite, gastroenteriti, ulcera peptica.
    Testa: cefalea.
    Vescica: cistite.
    Generale: AIDS, beri-beri, cancro, difterite, dolori alla schiena, etilismo, febbre reumatica, ictus, infezioni, influenza.
    La vitamina C deve essere assunta ogni 3-4 ore poiché è eliminata con l’urina.
    E’ contenuta nei broccoli, cavoli, peperoni, agrumi, kiwi, fragole, fegato, rene e altre frattaglie, rucola, piselli, fave.
    L’assorbimento è ridotto da fumo e alcool, stress, aspirina, antibiotici e contraccettivi orali.
    E’ distrutta notevolmente dalla cottura.

    VITAMINA E
    E’ liposolubile e si presenta nella forma di 4 tocoferoli e di 4 tocotrienoli. La più attiva è l’alfa-tocoferolo.
    La proprietà più importante è quella di antiossidante contro i radicali liberi.
    Protegge la vitamina A, e le vitamine del gruppo C e B.
    Alti dosaggi di vitamina E proteggono da malattie cardiovascolari, diminuiscono l’ossidazione delle LDL e quindi l’aterosclerosi. Coaguli, ictus, trombosi, coronaropatia.
    E’ un vasodilatatore efficace.
    Previene il timore di vescica, colon, prostata e seno, polmone.
    Sopprime l’azione di diverse citochine infiammatorie, responsabili di patologie come diabete, malattie cardiovascolari e osteoporosi.
    E’ utilizzata contro il morbo di Parkinson, le malattie reumatiche, le malattie gastrointestinali, la distrofia muscolare, la sclerosi multipla, l’Alzheimer, le vene varicose, diabete, malattia di Chron, cefalee, sindrome mestruale, e per il rafforzamento delle difese immunitarie.
    E’ presente in alimenti quali olio di semi, mandorle, noci, nocciole, germe di grano, cereali integrali, agrumi, uva.
    Luce, aria, calore, raffinazione riducono l’efficacia di questa vitamina. Il cloro e la pillola contraccettiva ne riducono l’assorbimento. La vitamina C invece lo aumenta.

    ACIDO ALFALIPOICO (VITAMINA N)
    Si tratta di un acido liposolubile che è attivo sia nella fase lipidica (membrana cellulare e mitocondrio) che in quella acquosa (citoplasma).
    Esso rigenera il glutatione, la vitamina C, E e il coenzima Q10, anche senza Nadph ed è in grado di superare la barriera ematoencefalica.
    E’ un cofattore di numerosi enzimi, tra cui quelli che trasformano il piruvato in acetil-CoA utilizzabile poi dai mitocondri.
    Inoltre favorisce l’ingresso del glucosio nelle cellule, rendendo così più efficace l’insulina e combattendo l’iperglicemia e il diabete.
    Combatte gli effetti negativi dall’intossicazione da metalli pesanti come mercurio e piombo.
    Per la sua capacità di combattere i radicali liberi, l’acido alfalipoico è consigliato nella cura di cataratta, glaucoma, sindrome di affaticamento cronico, malattie epatiche, malattie cardiovascolari, neurodegenerative (Alzheimer), tumori e AIDS.
    Si trova nella carne rossa, nelle frattaglie (fegato e cuore), patate, broccoli e spinaci (particolarmente nei tessuti ricchi di mitocondri).

    COENZIMA Q10 (VITAMINA Q
    E’ detta anche ubichinone ed è sintetizzata dalle cellule del nostro organismo a partire da un complesso di elementi, è presente soprattutto nei mitocondri per produrre energia.
    Miglior la funzionalità del muscolo cardiaco e di altri muscoli scheletrici, soprattutto sotto sforzo. Perciò è usto negli infartuati e nell’insufficienza cardiaca (gonfiore, respiro corto, difficoltà di dormire).
    E’ utile nelle malattie neurodegenerative poiché aumenta la produzione di dopamina (Parkinson) e combatte i radicali liberi (ischemia).
    E’ utilizzato in appoggio alle terapie contro l’ipertensione, il cancro, l’emicrania, i disturbi metabolici (diabete), la distrofia muscolare, l’asma, le allergie, i disturbi respiratori, e l’AIDS.
    Diminuisce il senso di fatica nell’allenamento.
    Si può assumere da verdura, uova, carne, pesce (tonno e sardine, noci, cereali, spinaci, arachidi. Dopo i 40 anni se ne produce di meno.

    IL PABA (ACIDO PARA-AMINOBENZOICO)
    E’ idrosolubile, molto legato alle vitamine B e combinato all’acido folico. Stimola la flora intestinale, partecipa alla scomposizione delle proteine e alla formazione del sangue, soprattutto dei globuli rossi.
    Protegge il colore dei peli e capelli contro l’incanutimento, è più efficace della vitamina E contro le scottature solari e nel curarle. Aumenta gli estrogeni contro la sterilità femminile.
    E’ utilizzato per curare la stitichezza, le allucinazioni, la vitiligine, la schizofrenia, l’anemia, l’ipoglicemia, la cefalea, le malattie parassitarie.
    E’ sintetizzato nell’intestino, se in buone condizioni, ed è contenuto nel lievito di birra, frattaglie, fegato, funghi, uova, erme di grano, yogurt.



CAPITOLO 133 - I SALI MINERALI

    I sali minerali sono sostanze inorganiche la cui presenza nel nostro organismo è fondamentale per tutte le funzioni enzimatiche, ormonali ed energetiche, ma l’alimentazione moderna li ha squilibrati.

    IL MANGANESE
    E’ necessario per l’attività di enzimi e l’utilizzo di colina, tiamina, biotina e acido ascorbico. E’ necessario alla sintesi del colesterolo e degli acidi grassi, per la produzione delle proteine e ormoni sessuali.
    Decisivo contro il diabete per la regolazione della glicemia.
    Occorre per l funzionalità della tiroide, del cervello, sistema nervoso, sviluppo dello scheletro, sistema immunitario e formazione del collagene.
    E’ utilizzato contro la miastenia grave (perdita di coordinazione), osteoartrite, sclerosi multipla e schizofrenia, per la tolleranza al glucosio. facendolo entrare nelle cellule anziché permettere l’aterosclerosi.
    E’ un antiossidante.
    La sua carenza potrebbe provocare epilessia, allergie, problemi apparato muscolare, rallentamento della crescita, paralisi, cecità.
    Si assume con la dieta: avocado, tuorlo d’uovo, frutta secca, legumi, mirtilli, ananas, spinaci, piselli secchi, verdure verdi, cereali integrali

    IL MAGNESIO
    Fabbisogno giornaliero 4000-600 mg.
    E’ necessario per centinaia di processi metabolici, assimilazione del fosforo, calcio, potassio. Abbassa la pressione (aiutando le cellule a rilassarsi), previene malattie cardiache, battiti irregolari, palpitazioni (ottimo vasodilatatore)
    Riduce i rischi di ictus, inibendo coagulazione e mantenendo il pH del sangue, protegge dal diabete, riduce i processi infiammatori e il colesterolo, rinforza ossa e denti, previene i danni da eccesso di calcio intervenendo sui calcoli, sulla calcificazione delle giunture e sull’indurimento delle arterie.
    Diminuisce la secrezione di adrenalina.
    E’ consigliato per ansia, tremori muscolari, tic nervosi, insonnia, stanchezza cronica, sindrome premestruale, do-lori articolari, stipsi, gastriti, nausea, acidità di stomaco e reflussi digestivi.
    La carenza di magnesio causa disturbi neuromuscolari, malattie cardiocircolatorie, problemi gastrointestinali, spasmi muscolari o crampi che potrebbero coinvolgere anche il cuore facendolo smettere dibattere.
    L’assunzione avviene con: cacao, frutta secca oleosa, frutti di mare, pesce (aringa e merluzzo), legumi, verdure a foglie verdi, cereali integrali.
    La cottura può ridurlo del 75%, Altri nemici di questo minerale sono caffè, cereali (amidi), diuretici, droghe, bassa funzionalità tiroidea e stress.

    IL CROMO
    Il cromo si trova in forma di orotato, organico trivalente biologicamente attivo ed esavalente tossico derivante dall’inquinamento industriale.
    La sua funzione più importante riguarda il metabolismo dei carboidrati, attivando il GTF (fattore di tolleranza del glucosio) che aiuta le cellule ad assorbire lo zucchero.
    Migliora il livello di insulina e del colesterolo nel sangue facilitando l’utilizzo dei grassi nei mitocondri.
    E’ antiossidante e mantiene l’attività del pancreas e la struttura muscolare.
    Si trova in; broccoli, uva, carne, latticini, molluschi, cereali integrali.

    IL FERRO
    L’organismo riesce ad assorbire dal 2 al 10% del ferro ingerito dagli alimenti vegetali e il 30-35% dagli alimenti di origine animale.
    L’assimilazione è facilitata assumendo anche vitamina C.
    La sua funzione principale è legata alla produzione di emoglobina che trasporta l’ossigeno dai polmoni a tutte le cellule del corpo.
    La carenza può provocare stanchezza, affanno, palpitazioni, mal di testa, vertigini (sintomi dell’anemia).
    I motivi principali della carenza sono: mestruazioni, ridotta capacità di assorbimento (ipocloridria, gastrectomia, diarrea cronica), emorragie (ulcere, emorroidi), celiachia, parassiti intestinali, calcoli renali, gravidanza, infiammazione del rene, o attività sportiva troppo intensa.
    L’assunzione del ferro può avvenire con alimenti quali: carni rosse, tuorlo d’uovo, pesce, legumi secchi, frutta, verdura e pane integrale.

    IL FOSFORO
    Il fosforo è presente - in forma di acido fosforico e di fosfati - nel sangue, nel tessuto nervoso, nel DNA e RNA, nelle membrane cellulari, nei muscoli (soprattutto nel cuore) e nelle ossa.
    Contribuisce all’assorbimento del calcio contribuendo al mantenimento dello scheletro nel rapporto di 1 a 2,5 col calcio.
    Favorisce l’utilizzo delle vitamine e ha un potere rigenerante migliorando la produzione energetica. Mantiene in equilibrio il pH del sangue.
    E’ antispastico e diuretico. Cura k0osteoporosi, l’asma, l’astenia cerebrale e migliora la memoria e gli stati depressivi.
    La carenza piò causare demineralizzazione ossea, disturbi cardiaci, atoni muscolare, stress, spasmi respiratori, ritardi nella crescita.
    Si trova in alimenti quali uova, carne, pesce, cereali, fagioli, latte e uova.

    IL POTASSIO
    E’ presente quasi esclusivamente nel fluido intracellulare ed è assimilato dall’intestino tenue. E’ eliminato con l’urina e il sudore.
    La dose consigliata è pari a 2 grammi il giorno per gli adulti.
    E’ essenziale per molte reazioni enzimatiche e altre funzioni.
    Aiuta a regolare il passaggio dei fluidi e sostanze nutritive all’interno delle cellule. Mantiene la giusta alcalinità e migliora la trasmissione degli impulsi elettrochimici.
    E’ necessario alla sintesi di proteine muscolari, aminoacidi, acidi nucleici. Regola l’apporto di ossigeno al cervello e l’attività neuromuscolare.
    E’ fondamentale per la trasformazione del glucosio in glicogeno. Favorisce l’eliminazione dei rifiuti tossici e la diminuzione della pressione sanguigna.
    E’ usato per la prevenzione dell’ipertensione e degli infarti e per la normalizzazione del battito cardiaco.
    Può essere efficace per la cura delle seguenti malattie:
    Apparato intestinale: colite, diarrea, stitichezza, vermi.
    Apparato riproduttivo: sterilità.
    Articolazioni: artrite, gotta.
    Cervello/sistema nervoso: alcolismo, insonnia, ipertensione, polio, riflessi rallentati.
    Cuore: angina pectoris, infarto del miocardio, insufficienza cardiaca congestizia, ipertensione.
    Denti/Gengive: disturbi ai denti e alle gengive.
    Ghiandole: mononucleosi.
    Muscoli: distrofia muscolare, perdita di attività muscolare, reumatismi.
    Ossa: fratture
    Pelle: acne, dermatiti, ustioni.
    Polmoni/apparato respiratorio: allergie.
    Sangue/apparato circolatorio: angina pectoris.
    La carenza di fosforo può portare insonnia, disturbi nervosi, battito cardiaco irregolare, danni muscolari, stitichezza, aumento del sodio nel cuore e nei muscoli, semi-paralisi dei muscoli (senza il metabolismo del glucosio i muscoli si fermano).
    Il potassio è presente in: verdure soprattutto a foglia verde, succo d’arancia, semi di girasole, patate, aglio, frutta (datteri, fichi, frutta secca, albicocche, e banane), riso integrale, lievito di birra.
    Il consumo di alcool, caffè, zuccheri (compresi i carboidrati complessi) e l’uso frequente di lassativi e diuretici impoverisce le riserve di potassio.

    IL RAME
    La razione giornaliera raccomandata è di 0,9 grammi.
    E’ necessario per catalizzare la vitamina C, per l’assorbimento di altri metalli e minerali e nella formazione dei globuli rossi e delle ossa.
    Riduce i danni dopo un infarto.
    Riduce la pressione e la frequenza sanguigna?
    Promuove la guarigione delle ferite.
    Ha dato risultati positivi nel trattamento dell’artrite reumatoide, sciatica, cirrosi epatica, febbre reumatica e malattie legate alla tiroide.
    Rende più efficaci gli anticorpi contro la salmonella, tubercolosi e altri batteri patogeni.
    Previene i capelli grigi, rughe del viso, pelle flaccida, risultando un alleato contro i radicali liberi.
    Rende più efficace il trattamento dei tumori solidi, facilita il ritorno alla normalità delle cellule tumorali.
    E’ contenuto nei frutti di mare, fegato di manzo, fagioli, piselli, noci, patate, verdure a foglia verde, cioccolata e cereali integrali e nell’acqua, specialmente di rubinetto.

    IL SELENIO
    E’ raccomandato nella misura da 50 a 75 mcg al giorno.
    Crea l’enzima glutatione perossidasi, il più importante del nostro corpo che va a sommarsi al glutatione.
    Aumenta la capacità antiossidante delle vitamine C ed E e attiva la formazione del coenzima Q10.
    Protegge tutti i componenti delle cellule. è un chelante che rimuove i metalli tossici quali arsenico, mercurio, piombo e cadmio. Protegge dai raggi ultravioletti. Fluidifica il sangue. Previene le malattie coronariche.
    Essenziale per il funzionamento della tiroide,
    Riduce i tumori del colon, del fegato e delle ghiandole mammarie. E anche l’incidenza di quello della prostata.
    E’ utile contro l’infertilità maschile, la cirrosi epatica, l’enfisema, l’artrite e la cataratta.
    Previene l’aggregazione piastrinica e le sue conseguenze (invecchiamento precoce, disturbi muscolari, stress, ansia, morbo di Keshan (malattia cardiaca), gozzo endemico, sofferenza epatica, patologia cardiovascolare e tiroide di Hashimoto).
    E’ contenuto nelle noci del Brasile, reni di maiale, tonno, uova, lievito di birra, broccoli, cavoli, cipolla, aglio, cetrioli, ravanelli, pesce (sardine, sogliole), frutta secca, cereali integrali, filetto di bovino, merluzzo, nasello e petto di pollo

    LO ZINCO
    Dopo il ferro, lo zinco è il minerale più presente nel nostro organismo, circa 3 grammi ed è assunto in forma di solfato, gluconato, citrato, chelato, dipoclinato, aspartato e orotato.
    Fa parte di oltre 2000 enzimi. Aiuta a rimarginare le ferite, migliora la vista e l’odore del corpo, combatte l’acne e l’ingrossamento prostatico e aumenta la produzione dello sperma.
    Controlla i morsi dell fame e favorisce la crescita dei capelli.
    La carenza di zinco può causare perdita di capelli, eruzioni cutanee, diarrea, disturbi mentali, infezioni frequenti, smagliature della pelle, impotenza maschile, dolori articolari, cicli mestruali irregolari e predisporre al cancro.
    Può curare le seguenti malattie:
    Articolazioni: artrite reumatoide.
    Cervello/sistema nervoso: alcolismo, schizofrenia.
    Ghiandole: prostatite.
    Occhi: cecità notturna, degenerazione maculare.
    Pelle: acne vulgaris, bruciature, dermatite, eczema.
    Sangue/apparato circolatorio: alto livello di colesterolo, arteriosclerosi, aterosclerosi, diabete, leucemia, morbo di Hodgkin.
    Sistema riproduttivo: attività sessuale ritardata, immaturità degli organi sessuali, impotenza, mestruazioni, prostatite, alcolismo.

    L’assunzione di zinco può avvenire con: pesce, carne rossa, legumi, frutta secca e semi, lievito, latte, funghi, cacao, noci, tuorlo d’uovo, cereali, fegato, ecc.
    L’alcool ne provoca la carenza e il fumo interferisce con la sua utilizzazione.

    IL MOLIBDENO
    E’ un minerale presente soprattutto nel fegato ed è raccomandato nella dose di 50-100 mg al giorno. E’ coinvolto in alcuni enzimi, nel metabolismo dei grassi e del ferro, nel ciclo dell’urina. E’ un buon antiossidante, partecipa alla detossificazione dell’alcool e regola il pH del corpo.
    E’ utilizzato nelle malattie degenerative, nel cancro dell’esofago, nell’impotenza e nelle carie dentali.
    La sua carenza causa aumento della frequenza cardiaca, cefalee, alterazioni nervose, problemi visivi e alla bocca (gengive), impotenza maschile.
    Si può assumere con gli alimenti: latte, latticini, legumi, ortaggi con foglie verde scuro, fegato di manzo, carni, cereali.
    La carenza può essere provocata da accumulo di solfiti (usati nei conservanti e medicinali) e da cereali raffinati.

    IL BORO
    La dose raccomandata oscilla tra 1,5 e 3,9 grammi il giorno, sta principalmente nella milza, ossa e tiroide e si pensa che contribuisca a contrastare l’artrite mantenendo in buona salute articolazioni e ossa.
    Alza i livelli degli estrogeni e della vitamina D (migliora l’assorbimento del calcio e riduce la perdita del magnesio. Aumenta il testosterone e l’accrescimento della massa magra e della forza fisica.
    Sta in mele, pere, prugne, uva, frutta secca, fagioli, piselli, cavolfiori e funghi.

    LO IODIO
    Il nostro organismo ne contiene dai 20 ai 50 mg. La dose giornaliera raccomandata è di 150 mcg.
    E’ assorbito attraverso la pelle e nel tratto gastro-intestinale. E’ utilizzato dalla tiroide (regolazione del metabolismo, favorisce la crescita e la conversione del betacarotene in vitamina A) e dai reni.
    Aiuta l’acutezza mentale (trattamento del cretinismo, disfunzioni del metabolismo, salute dei capelli, denti, unghie, pelle e protezione dal pulviscolo radioattivo).
    Inibisce il timore della mammella e riduce il cancro allo stomaco.
    E’ utile nella cura di:
    Articolazioni: artrite.
    Capelli: problemi ai capelli.
    Cuore: arteriosclerosi, aterosclerosi.
    Pelle: ferite.
    Sangue/apparato circolatorio: angina pectoris.
    Tiroide: gozzo, ipertiroidismo, ipotiroidismo.
    Generale: perdita di energia fisica e mentale, reazioni rallentate, capelli secchi, polso rapido, poliomielite, tremori, nervosismo e irritabilità.

    Può essere assunto respirando l’aria marina o consumando frutti di mare, alghe marine, aglio, fagioli di soia, zucchine bianche, cime di rapa, cipolla, sale iodato.

    IL CALCIO
    E’ il minerale più abbondante nel nostro corpo e per il 99% sta nelle ossa e nei denti, il resto nei tessuti molli, sangue, fluidi cellulari.
    Raccomandata un’assunzione di 0,8-1 grammo al giorno. Con l’avanzare dell’età diminuisce il suo assorbimento.
    La sua funzione più conosciuta è di mantenere le ossa insieme al magnesio, alla vitamina D e a una costante attività fisica.
    Inoltre, all’interno delle cellule attiva i neuroni, h un ruolo chiave nella contrazione dei muscoli e nella secrezione degli ormoni. Fa da messaggero per ormoni e fattori di crescita.
    Interviene nel processo della coagulazione del sangue.
    Facilita l’utilizzo del ferro, può essere usato contro l’ipertensione, l’artrite, i reumatismi e i dolori mestruali.
    Diminuisce il tumore del colon e della prostata.
    La carenza di calcio può causare alterazioni dell’attività muscolare, ipereccitabilità cardiaca, spasmi bronchiali, alterazioni della vescica, dell’intestino e dei vasi sanguigni, ipertensione, oltre alla riduzione della massa ossea (osteoporosi), crampi, dolori alle giunture, carie, emorragie, convulsioni e aritmie anche mortali.
    Può essere utile nelle seguenti malattie:
    Apparato intestinale: colite, tumore all’intestino crasso, diarrea, emorroidi, morbo celiaco, stitichezza, vermi.
    Articolazioni: artrite, reumatismi.
    Cervello/sistema nervoso: epilessia, insonnia, irritabilità, malattie mentali, morbo di Parkinson, nervosismo, tremori alle dita, vertigini.
    Cuore: arteriosclerosi, aterosclerosi, colesterolo LDL alto, ipertensione.
    Bocca: carie, denti fragili, piorrea, problemi ai denti e alle gengive.
    Gambe: crampi, dolori della crescita.
    Muscoli: crampi muscolari, tetania.
    Occhi: cataratta,
    Orecchio: sindrome di Mènière.

    Il calcio si trova in: latte, latticini, formaggi, cavoli, broccoli, verza, asparagi, nocciole, mandorle, prugne, pesce (sardine e salmone, tofu, farinacei.
    Fattori che fanno perdere il calcio: fumo, caffeina, alcool, sale da cucina e verdure ricche di ossalato (spinaci, crescione, pomodori, ecc.) o di acido fitico (cereali anche se integrali, mais, avena).



CAPITOLO 134 - GLI AMINOACIDI

    Gli aminoacidi sono i mattoni con i quali le cellule costruiscono le proteine, gli ormoni e gli enzimi.
    Sono in numero di 20 ma in questo capitolo si parla dei 13 aminoacidi più importanti per la ricostruzione del corpo e per la produzione del glutatione.

    L’ARGININA
    E’ un aminoacido considerato essenziale, poiché il nostro corpo riesce a produrne poco.
    E’ fondamentale per l’equilibrio di tutte le funzioni organiche e per gli elementi strutturali del DNA. Stimola la produzione endogena del Gh e, quindi, lo sviluppo dell’apparato muscolare, dei tendini e dei legamenti.
    Favorisce l’utilizzo dei grassi come fonte energetica.
    Ha zione anabolica e riduce la produzione del cortisolo. Riduce il colesterolo totale e quello LDL, riduce la placca aterosclerotica, l’aggregazione piastrinica ed è vasodilatatrice.
    E’ necessaria alla ricostruzione dell’epitelio delle vene, favorisce la guarigione dei tessuti dopo traumi o ustioni. Aumenta il collagene e la spermatogenesi, combatte la fatica fisica e mentale e aiuta nel trattamento dei disturbi epatici.
    Disintossica i tessuti dall’ammoniaca - accumulata durante il lavoro muscolare - e migliora concentrazione e memoria.
    E’ un precursore della creatina.
    Si trova in: latte, carne, uova, germe di grano, farina di grano, cioccolato, formaggio, noci, mandorle, noccioline, semi di zucca, pesce, ecc.

    LA CARNITINA
    In realtà è un dipeptide composto dalla metionina e lisina in presenza di altre sostanze. E’ presente per il 95% nel cuore.
    Migliora il metabolismo dei grassi. E’ necessaria per far entrare gli acidi grassi a catena lunga nei mitocondri.
    E’ un ottimo alleato contro la cellulite, riduce il grasso corporeo e il colesterolo, aumenta la massa muscolare e la sensibilità insulinica, (l’acetil carnitina) riduce i sintomi della depressione, migliora la memoria e la circolazione cerebrale, ritarda il deterioramento cognitivo.
    Insieme all’acido alfalipoico produce un ringiovanimento.
    Riduce la formazione di acido lattico nei muscoli e, quindi, l’affaticamento.
    La L-carnitina è presente nella carne e nel pesce, poco nei vegetali.

    L’ACETIL-CISTEINA (NAC)
    E’ un aminoacido non essenziale, prodotto dal nostro corpo utilizzando la cisteina e che insieme al glutammato e alla glicina è usato per produrre il glutatione.
    Migliora l’assorbimento delle proteine e promuove la protezione del rivestimento dello stomaco e dell’intestino, promuove la produzione della taurina ed è la componente di enzimi e proteine, tra cui il coenzima A.
    Riduce gli effetti tossici dell’alcool trasformando l’acetaldeide in acido acetico.
    Disintossica dai metalli pesanti (es, mercurio, piombo, cadmio, cobalto, molibdeno).
    Previene e cura raffreddori, bronchiti, polmoniti, tubercolosi e riduce il rischio di tumore del fumo di tabacco.
    Combatte la caduta dei capelli.
    Scoraggia la crescita e la metastasi delle cellule tumorali e protegge dagli effetti collaterali della chemioterapia e dai danni delle radiazioni.
    Limita la sensibilità all’HIV.
    Promuove l’utilizzo del grasso come fonte di energia, riduce l’ossidazione del colesterolo LDL, diminuisce la sensazione di fatica, l’erosione delle cartilagini, i sintomi dell’artrite e l’invecchiamento della pelle.
    Si trova negli alimenti ad alto contenuto proteico: pollame, uova, salumi, latticini, formaggi e carni. In misura minore nei vegetali: peperone rosso, aglio, broccoli, cavoletti di Bruxelles e germe di grano.
    La scarsa biodisponibilità potrebbe essere un fattore limitante per la sintesi del glutatione e di altre importanti funzioni.

    LA GLICINA
    E’ un aminoacido non essenziale e costituisce muscoli e tendini e soprattutto de collagene. Precursore del glutatione - insieme al glutammato e alla cisteina - e di altri ormoni: il Gh e la creatina. Migliora, perciò, forza e prestazioni e anche il volume cellulare e il metabolismo lipidico.
    E’ un importante neurotrasmettitore, allevia i sintomi spastici e contrasta la schizofrenia.
    Ricostruisce la matrice e aumenta il trofismo dei capelli.
    Si trova in tutti gli alimenti che contengono proteine.

    LA GLUTAMMINA
    E’ un aminoacido sintetizzato soprattutto nel tessuto muscolare a partire da arginina, ornitina e prolina.
    Aumenta il volume delle cellule muscolari pompandovi acqua. Accelera il consumo degli acidi grassi, riduce i tempi della riabilitazione dopo gli interventi chirurgici. Fa scendere glucosio e insulina nel sangue. Si converte da sé in glucosio quando esso cala. Lo fa anche nel cervello convertendosi in acido glutammico, dopo aver attraversato la barriera ematoencefalica. Evita la fame insulinica.
    E’ la fonte energetica preferenziale per gli enterociti e per i linfociti. Ciò accelera la riproduzione delle cellule del sistema immunitario, ossia la loro rapida riproduzione.
    La glutammina può elevare i livelli del Gh in maniera costante e non eccessiva.
    Disintossica nei confronti delle tossine e degli acidi introdotti in eccesso nel nostro organismo durante l’allenamento o sforzi fisici prolungati.
    Ha azione antidolorifica, antinfiammatoria e epatoprotettiva e migliora la trasmissione nervosa.

    LA METIONINA
    E’ un aminoacido solforato essenziale e partecipa alla sintesi di carnitina, cisteina, cistina, creatina, taurina, lecitina colina e vitamina B12.
    Altre funzioni:
    Migliora il metabolismo dei lipidi, abbassa il colesterolo e riduce il grasso in eccesso nel fegato. Disintossica dai metalli pesanti.
    Aumenta l’impulso alla produzione endogena di zolfo - legandosi alle vitamine del complesso B - che è di difficile assorbimento dagli alimenti. Ciò è molto importante nelle malattie delle articolazioni, in cui lo zolfo è un terzo rispetto a quello delle persone sane.
    E’ antinfiammatoria, analgesica e stimola la crescita delle cartilagini.
    E’ usata contro l’endometriosi (crescita incontrollata di mucosa uterina).
    Aumenta il numero dei capelli.
    La metionina è presente nei formaggi, albume dell’uovo, latte vaccino, carne bovina, proteine della soia, ecc.

    LA PROLINA
    E’ un aminoacido non essenziale ma il nostro organismo riesce a produrla solo in certe condizioni ed è il precursore della idrossiprolina, che è indispensabile alla produzione di collagene.
    In sinergia con la vitamina C e la niacina costituisce la parte più rigida del collagene, ossia di pelle, giunti, tendini, muscolo cardiaco e arterie.
    Con l’avanzare degli anni è necessario integrare la prolina per impedire il calo della produzione di collagene a cui conseguono le malattie degenerative,
    La somministrazione di lisina e prolina riduce la placca ateromatosa evitando angioplastiche, operazioni a cuore aperto e l’assottigliamento delle pareti venose.
    La prolina contribuisce alla formazione del tessuto muscolare anche cardiaco e in caso di necessità si trasforma in combustibile.
    Può essere assimilata attraverso carne, frumento, pane, pasta, lenticchie, asparagi, funghi, spinaci, arachidi, nocciole e formaggi.

    LA TAURINA
    E’ un aminoacido solforato prodotto dal fegato utilizzando la metionina e la cisteina con la partecipazione della vitamina B6.
    Migliora lo scambio di ossigeno tra sangue e cellule per una migliore utilizzazione degli acidi grassi.
    Svolge un’zione insulino-mimetica, cioè trasporta il glucosio e altre sostanze all’interno delle cellule stimolando la sintesi proteica ed evitando l’utilizzo di altri aminoacidi a scopo energetico.
    Altre funzioni:
    Protegge dalla caduta dei capelli ed una componente degli acidi biliari, necessari per l’assorbimento degli acidi grassi e delle vitamine liposolubili.
    Svolge importanti funzioni per le cellule cerebrali, del cuore, degli occhi e del sistema vascolare in genere.
    E’ utilizzata nel trattamento dell’insufficienza cardiaca congestizia, nel morbo di Alzheimer, fibrosi cistica, degenerazione muscolare, malattie cardiovascolari, infertilità maschile, ipercolesterolemia, epilessia e diabete.
    Aumenta l’apporto di sangue al cuore ed è anche antiossidante.

    L’ORNITINA
    E’ un aminoacido con caratteristiche basiche prodotto dal nostro corpo miscelando l’arginina con l’arginasi nel ciclo dell’urea. Tale sintesi ha luogo principalmente in seguito a digiuni prolungati o a diete iperproteiche ossia quando utilizza gli aminoacidi a scopo energetico ossia disintossica dall’ammoniaca.
    Altre funzioni:
    Stimola la secrezione dell’ormone della crescita (Gh e Igf-1) durante l’esercizio fisico.
    Migliorando l’escrezione dell’ammoniaca riduce il senso di fatica.
    Incrementa la produzione dell’ossido nitrico, vasodilatatore.
    E’ usata per il trattamento delle ustioni, forti traumi e cachessia, essendo fondamentale per la sintesi proteica.

    L’ORNITNA ALFA CHETOGLUTARATO
    E’ un sale composto dall’ornitina e da una molecola di alfa-chetoglutarato.
    Ha anch’essa una funzione anticatabolica per produrre massa magra ed è utilizzata nei bambini con ritardo nella crescita.
    Potenzia il sistema immunitario.
    Aumenta (? forse voleva dire: Riduce) la secrezione dell’insulina inducendo l’aumento della tolleranza al glucosio (da verificare)
    Aumenta la ritenzione dell’azoto e della massa magra in occasione di traumi e ustioni.
    Disintossica l’organismo dall’ammoniaca.
    Con l’aiuto della vitamina B6, favorisce la produzione energetica da fonti alternative come gli aminoacidi ramificati.

    LA LISINA
    La lisina è un aminoacido basico essenziale che insieme alla prolina e alla vitamina C stabilizza il collagene e altre molecole strutturali.
    E’ anche il precursore della carnitina e serve alla produzione di anticorpi, dell’ormone della crescita e di alcuni enzimi.
    Aumenta la formazione dei tessuti connettici osseo-cartilaginei e migliora l’assimilazione del calcio nell’intestino
    E’ in componente della cheratina (è utilizzata nel trattamento dell’alopecia androgenetica) e occorre per la produzione dell’Acetil-CoA.
    E’ molto utile a chi ha subito infortuni e interventi chirurgici, aiuta la formazione delle proteine.
    Aiuta a rimuovere il grasso dalle arterie, essendo antiaderente.
    Contrasta il virus dell’herpes labiale.
    E’ presente in: carne rossa, pollame, formaggio, merluzzo, sardine, soia, legumi.

    LA TIROSINA
    E’ un aminoacido non essenziale, ma deriva dalla fenilalanina che è essenziale e, quindi, una carenza di essa causa una carenza di tirosina.
    E’ necessaria per la produzione della noradrenalina ed è un precursore degli ormoni tiroidei.
    E’ importante per chi svolge attività fisica, abbassa i livelli di cortisolo, stimola la produzione di Gh.
    E’ in grado di ridurre ansia e depressione.
    E’ presente in: pesce, soprattutto frutti di mare, carne, formaggi (grana, groviera, pecorino, ecc.), soia, fagioli goa e nei farinacei (in quantità assai minori).

    LA FOSFATIDILSERINA
    Non è un aminoacido ma un fosfolipide presente nelle membrane cellulari.
    Migliora le comunicazioni tra cellule, inducendo una sensazione di rilassamento e di calma.
    Riduce a produzione di cortisolo, riduce la sensazione di stanchezza e mantiene alti i livelli di testosterone nel sangue.
    Ripristina le capacità mnemoniche perse dalle persone anziane facilitando la comunicazione tra i neuroni.



CAPITOLO 135 - SPEZIE ED ESTRATTI NATURALI

    Oggi, al di fuori dell’erboristeria, si sono dimenticate le spezie e gli estratti naturali come strumenti curativi.
    In questo libro sono descritte solo quelle che hanno proprietà curative e antinfiammatorie, antimicotiche, antitumorali, antinfettive e antiossidanti.

    LA CURCUMA
    I suoi componenti centinaia di attività biologiche. Ha un potere antiossidante pari a 1.590 orac /grammo, ha un potere anticoagulante, antiinfiammatorio, anti-diabetogeno, ipo-colesterolemizzante, antivirale, epatoprotettivo.
    E’ utile nella cura delle malattie aterosclerotiche, combatte la formazione e la crescita delle masse tumorali, in particolare del tumore alla bocca, alla mammella (inibendo il Cox-2), al colon, alla prostata, all’esofago, il melanoma.
    Inoltre contrasta la psoriasi, l’Alzheimer, l’artrosi del ginocchio e rimargina le ferite.

    IL PEPE NERO
    Le attività principali sono antisettiche, antinfiammatorie, diuretiche, espettorante, antidepressive e termogeniche.
    Controlla la proliferazione batterica e previene fenomeni d’irritazione, quali meteorismo, coliche e diarrea.
    Inibisce la proliferazione di cellule tumorali nel colon.
    Aumenta la termogenesi aumentando le calorie consumate del 10%.
    Aumenta la capacità di assorbire i nutrienti nel tratto gastrointestinale, tra cui di 1000 volte l’assorbimento della curcumina presente nella curcuma.
    Ha una capacità antiossidante di 276 orac/grammo.

    LA CANNELLA
    In passato era utilizzata come antibatterico, contro le infreddature, contro le infezioni intestinali e come medicamento per le ferite.
    In realtà può contribuire ancora di più alla nostra salute: contro la fermentazione intestinale, migliora la scissione dei grassi e abbassa i trigliceridi, combatte la candida albicans e l’escherichia coli, i dolori mestruali e il ciclo irregolare, stomatiti e gengiviti. Inibisce la crescita delle cellule tumorali, migliora la memoria, controlla la glicemia. Ha un potere antiossidante pari a 2.765 orac/grammo.

    LO ZENZERO
    Lo zenzero è efficace contro i reumatismi, le gastriti, le ulcere e il mal di testa. Contiene il gingerolo e il paradol. E’ efficace contro reumatismi, gastriti, ulcere. Ha proprietà antinfiammatorie e antibatteriche. Regola l’attività peristaltica promuovendo la formazione della flora batterica benefica, inibendo anche l’aumento dei batteri nocivi. Combatte stipsi e diarrea. Cura l’arteriosclerosi, riduce i trigliceridi, le Vldl, le LDL e l’ossidazione e aggregazione delle lipoproteine.
    Contrasta le nausee da trattamenti chemioterapici, da mal d’auto o da gravidanza. Svolge un’azione comprabile ai fans (aspirina) senza i loro effetti collaterali, ad esempio accelera la guarigione dal raffreddore.
    Rafforza il muscolo cardiaco, migliora il metabolismo dei grassi, la broncocostrizione, la dilatazione, la risposta immunitaria e quella infiammatoria del dolore.
    Il paradol inibisce l’iniziazione del tumore del cavo orale. Aumenta l’apoptosi delle cellule di alcuni tumori.
    Ha una capacità antiossidante di 288 orac/gr.

    L’ORIGANO
    I Cinesi lo usavano come antisettico e antivirale per problemi dell’apparato respiratorio, febbri e affezioni varie.
    I suoi principi attivi sono i fenoli, il timolo, il carcloro e il beta-cariofillene.
    Questi ultimi due si sono rivelati capaci di combattere, al pari degli antibiotici, ma senza effetti negativi le infezioni batteriche, i parassiti intestinali e la candida albicans.
    Sarebbe efficace contro l’osteoporosi, come antisettico delle vie respiratorie, fluidificante del muco e calmante della tosse, ottimo per l’asma e la bronchite cronica. Il beta-cariofillene impedisce alle cellule del corpo di infiammarsi, ciò è utile nel trattamento dell’arteriosclerosi.
    Ha una capacità antiossidante pari a 2000 orac/gr.

    I CHIODI DI GAROFANO
    Sono stati utilizzati dai Cinesi come antisettico, antibatterico, antifermentativo, antispasmodico, analgesico e anestetico.
    Contengono l’eugenolo, ma anche tannini, flavonoidi, polifenoli e mucillagini.
    Sono la sostanza più antiossidante al mondo: 3.144 orac.
    Sono un’arma naturale contro l’obesità e l’ipertensione, le malattie da raffreddamento, l’infiammazione reumatica, le nevralgie e l’artrite reumatoide.
    Sono anti-aggreganti piastrinici e migliorano la circolazione sanguigna, utili contro il singhiozzo, i rigurgiti, la nausea, nell’espulsione dei gas intestinali e killer dei parassiti intestinali.

    L’ESTRATTO DI MAGNOLIA
    La corteccia di magnolia è usata ampiamente dalla medicina cinese per trattare il dolore, diarrea, tosse e problemi urinari.
    L’estratto di magnolia contiene due composti fenolici: magnonolo e l’onochiolo.
    Diversi studi clinici hanno dimostrato di possedere azioni antinfiammatorie, antitumorali, antiossidanti, e antiaggreganti piastrinici.
    L’estratto esercita azione antistress simile alle benzodiazepine, senza causare però effetto sedativo e riduce la produzione di cortisolo.
    Ha un effetto adattogeno.
    E’ molto utile per contrastare le infezioni di actinobacillus (sinusite, broncopolmonite e meningite), di porphyromonas gengivalis (malattie paradontali) e non solo.
    Il magnonolo e l’onochiolo aumentano la sopravvivenza e lo sviluppo dei neuroni.

    TRIBULUS TERRESTRIS
    In oriente è usato per la depurazione di fegato, reni e intestino e soprattutto per l’impotenza, poiché stimola la produzione degli ormoni androgeni, testosterone e estradiolo, regola la libido, la fertilità e lo sviluppo muscolare.
    Aumenta la spermatogenesi e la libido, è un ottimo tonico per combattere la disfunzione sessuale.

    IL GINSENG
    In oriente era usato per il trattamento di: stanchezza, nervosismo, impotenza, anemia, inappetenza.
    Riduce i trigliceridi, il colesterolo, l’aggregazione piastrinica, la glicemia a digiuno, le lesioni gastriche attribuite all’helicobacter pylory.
    Aumenta l’attività del sistema immunitario e il numero dei linfociti T helper, T suppressor e T natural killer e aumenta l’attività dei macrofagi.
    Migliora i pazienti con influenza o raffreddore, con disfunzione erettile, aumenta il testosterone, il conteggio e la mobilità spermatica.
    Migliora l’assorbimento dell’ossigeno, diminuendo il livello del lattato e del battito cardiaco.
    Aumenta la produzione delle proteine, accelera il metabolismo e potenzia il fattore di crescita dei nervi. Ha proprietà anticancerogene (soprattutto tumore al seno). Aumenta la qualità del sonno REM, la memoria, diminuisce il tempo di reazione decisionale e combatte i radicali liberi.
    Aiuta l’organismo a modulare l’eccitazione dei neuroni.

    IL CORDYCEPS SINENSIS
    Il cordyceps sinensis è un fungo con proprietà tonico-rinvigorenti e stimolante della resistenza e del sistema immunitario.
    Gli studi hanno rivelato effetti preventivi e curativi delle malattie del fegato: epatite virale, calcolosi biliare, steatosi, fibrosi e cirrosi.
    Inoltre salute cardiovascolare, diminuzione di: ipertensione, ischemia miocardica, colesterolo totale e aumento dell’HDL, regolarizzazione del ritmo cardiaco. Potenziamento dei linfociti contro l’azione virale.
    Aumento dell’energia, della reattività muscolare, recupero più veloce dopo una prova fisica, inibizione della crescita e della metastatizzazione dei tumori.
    Migliora la lucidità e la memoria, diminuisce i disturbi motori e dell’insonnia.
    Migliora la funzione renale e protegge tutto il sistema uro-genitale
    Aumenta il Dhea, precursore del testosterone, già un’ora dopo l’assunzione
    Riduce la glicemia, è antiasmatico e diminuisce l’appetito quindi utile contro l’obesità.
    E’ adattogeno contro lo stress, quindi riduce il cortisolo.

    LA RHODIOLA ROSEA
    L’esercito russo ha proclamato segreto di stato le scoperte relative a questa pianta.
    Stimola l’enzima lipasi (fa crescere il grasso nel sangue), quindi aumenta la resistenza, migliora la ripresa dalla fatica.
    Regola il sistema cardiovascolare riducendo il ritmo del battito cardiaco se è eccessivo e aumentandolo se è basso.
    Migliora le unzioni sessuali.
    Diminuisce o elimina la sintomatologia depressiva. Migliora le prestazioni mentali e la conduttività sonora di 10-40 decibel, nei soggetti con tali problemi.
    Contrasta gli effetti col Parkinson aumentando la dopamina.
    Mantiene attiva più a lungo la serotonina.
    Ha carattere adattogeno.

    LA TEANINA
    E’ un derivato dell’acido L-glutammico - precursore del Gaba - presente solo nelle foglie del tè verde,
    Essa è capace di superare la barriera emato-encefalica e produce il Gaba diminuendo l’acido l-glutammico che quando è eccessivo fa comparire vampate di calore, capogiri, palpitazioni, insonnia e mal di testa e causa i danni neuronali tipici delle sclerosi progressive e del morbo di Alzheimer, quindi contrasta la produzione dei neurotrasmettitori legati all’azione del cortisolo promuovendo la sensazione di rilassamento. Ha effetto adattogeno.

    LA SCHISANDRA
    Attualmente in Cina è usata per la cura dell’impotenza, della nevrastenia, come epatoprotettore, per rafforzare il muscolo cardiaco e l’elasticità delle vene.
    Sembrerebbe aumentare la produzione di glutatione.
    Aumenta la capacità delle cellule di riconvertire il lattato in Acetil-CoA diminuendo così l’acidosi intracellulare e l’affaticamento sportivo. E’ adattogena (riguardo al cambiamento della temperatura, al rumore e al sovraccarico emotivo).



CAPITOLO 136 - I BIOFLAVONOIDI

    I bioflavonoidi sono composti organici presenti nella frutta, nella verdura e in alcune piante. Ne esistono diverse sottoclassi e preservano le cellule dai radicali liberi, dagli attacchi chimici e dai virus, qualità amplificate dalla presenza delle vitamine. In questo libro sono descritte solo quelle che hanno ottenuto risultati maggiori nella salvaguardia della salute.

    L’EPIGALLOCATECHINA GALLATO
    E’ presente essenzialmente nel tè verde, per il quale si utilizzano dei boccioli giovani e senza sottoporli a fermentazione (la quale fa perdere tutte le sostanze benefiche alla salute) al contrario di quanto si fa per il tè nero. I Cinesi usavano il tè verde contro il mal di testa, per eliminare le tossine e preservare la giovinezza.
    Secondo le ricerche effettuate iI tè verde:
    fa perdere peso, accelerando il metabolismo:
    protegge dall’artrite reumatoide, riduce l’incidenza della perdita delle capacità cognitive presente nel morbo di Parkinson e di Alzheimer;
    riduce l’incidenza dell’aterosclerosi;
    L’epigallocatechina gallato, a sua volta:
    blocca il virus dell’AIDS e il virus dell’influenza;
    ha un effetto inibitorio sull’ossidazione delle LDL;
    riduce l’incidenza dell’ictus e dell’aterosclerosi aortica;
    previene molti tipi di tumore (esofago, stomaco, pelle, polmoni, fegato, intestino, pancreas, colon, vescica, prostata, glande);
    ha una capacità antiossidante di 1.500 orac per una tazza.

    IL RESVERATROLO
    La minore incidenza dell’infarto tra i Francesi fu attribuita al consumo di vino rosso. Esso, a differenza di quanto si usa per il vino banco, è fatto fermentare insieme alle bucce dell’uva, le quali contengono il resveratrolo.
    Tale principio attivo:
    protegge la pelle;
    inibisce l’apoptosi delle cellule migliorando la disfunzione mitocondriale e bloccando le radiazioni;
    stimola la produzione di collagene e inibisce le proteasi che la degradano;
    migliora il microcircolo; pertanto, viene usato nelle dermatiti seborroiche e irritative dell’eczema;
    è un potente antiossidante e inibisce la perossidazione delle LDL;
    rallenta l’invecchiamento;
    riduce il rischio di diabete, ictus e malattie circolatorie, riducendo l’ipertensione, la glicemia e migliorando il metabolismo dei grassi;
    migliora la sensibilità insulinica;
    protegge contro le malattie neurodegenerative (Alzheimer) e le infezioni virali e fungine;
    impedisce la trasformazione di alcune sostanze in cancerogene e limita l’attività angiogenica. In particolare inibisce lo sviluppo del tumore all’esofago, all’intestino e alla ghiandola mammaria.
    Ha una capacità antiossidante pari a 5.000 orac a bicchiere.

    LA QUERCETINA
    La quercetina è presente nei capperi, levistico (o sedano di monte), mee cipolle rosse, tè verde, vino rosso, ribes, mirtillo, ecc. ma la quantità che essi contengono è molto ridotta e occorre l’integrazione per svolgere azioni terapeutiche.
    La quercetina:
    combatte le malattie cardiache;
    protegge le LDL dall’ossidazione;
    è un anti-aggregante piastrinico;
    riduce la circonferenza vita:
    diminuisce la pressione arteriosa post-prandiale;
    aumenta il colesterolo HDL;
    favorisce la cicatrizzazione delle lesioni delle vene;
    protegge da rotture dei capillari ed emorragie (è usata contro le vene varicose; emorroidi, ulcere e altre problematiche circolatorie);
    rende le vitamine C ed E attive più a lungo;
    in sinergia con la vitamina C cura i problemi ginecologici irregolarità dei cicli mestruali, dolori mestruali e previene l’aborto abituale;
    guarisce più rapidamente i raffreddori, agisce più marcatamente contro i virus della poliomielite, dell’epatite A e B, dell’AIDS, i retrovirus, i virus coxakie e rinovirus;
    agisce sull’infiammazione senza gli effetti collaterali dei fans. Buoni effetti anche contro l’artrite reumatoide;
    nella leucemia linfatica cronica ha bloccato la trasformazione delle cellule in tumorali o le ha riportate alla normalità;
    induce le cellule malate verso l’apoptosi.
    Ha infine azione antiossidante e capacità di superare la barriera ematoencefalica.

    IL PICNOGENOLO (OPC)
    Si trova in quantità elevate nei semi dell’uva rossa e nella corteccia del pino marittimo. La sua azione antiossidante è trenta volte più alta di quella della vitamina E e C. In sinergia con quest’ultima migliora il proprio assorbimento.
    Ha la capacità di inibire l’anione superossido, uno tra i più dannosi radicali liberi e la capacità di inibire l’apoptosi delle cellule del cervello, tipico epilogo delle malattie neurodegenerative, quindi valido strumento per l’Alzheimer.
    Ha un’attività anti-enzimatica contro l’elastasi, collagenasi, glucuronidasi e la beta-jaluronidasi (coinvolti della degradazione della matrice extracellulare) rinforzando così le pareti capillari. Pertanto è un valido alleato contro disordini circolatori come infarto, edema, ipertensione, vene varicose, renitopatia? (forse voleva scrivere retinopatia).
    Conferisce elasticità, luminosità e turgore all’epidermide.
    Ha diminuito del 65% l’azione mutagenica nei mitocondri.
    La sua capacità di contrastare i radicali liberi lo rende un importante infiammatorio per il trattamento dell’artrite e di riparare il tessuto connettivo (traumi o lesioni sportive).
    Attenua la sintomatologia delle allergie (prurito, starnuti, gonfiore).
    Inibisce l’ossidazione delle lipoproteine LDL impedendo che si depositino sulle pareti delle arterie dando inizio ai fenomeni di ipercolesterolemia e ipergliceridemia.
    Protegge anche i macrofagi dall’ossidazione ad opera dei radicali liberi.
    Protegge contro l’aggressione chimica o gli agenti inquinanti.
    Inibisce la formazione di istamina così prevenendo l’ulcera gastrica da stress.

    L’ESPERIDINA (FLAVONOIDE DEGLI AGRUMI)
    Si trova nella buccia e polpa degli agrumi, soprattutto nella parte bianca all’interno del frutto (le spremute filtrate ne sono assai povere).
    Insieme alla vitamina C ottimizza il nostro sistema circolatorio, riuscendo ad aumentare l’efficienza del collagene e del tessuto connettivo, soprattutto dei vasi. Riduce la fragilità e la permeabilità della parete dei capillari.
    E’ antiflogistica e antiossidante, previene l’infiammazione della pelle.
    E’ utile nella prevenzione e nel trattamento delle trombosi.
    Aumenta la percentuale dei nati vivi nell’aborto spontaneo.
    E’ sorprendente nella cura delle mestruazioni irregolari e dolorose.



CAPITOLO 137 - L’INTEGRAZIONE LIFE120

    La nostra alimentazione è spesso carente. L medicina ufficiale fornisce dosaggi talmente ridotti da essere inutili. D’altra parte all’industria farmaceutica conviene inventare molecole che simulino gli effetti delle vitamine per essere in grado di brevettarle.
    Ad esempio, è stato calcolato che, in proporzione al nostro peso dovremmo assumere assumeva 15-18 grammi di vitamina C il giorno, ma la medicina lo considera assolutamente errato.
    I fratelli Panzironi hanno deciso di rendere consapevoli - per mezzo di questo libro - i cittadini dell’azione degli integratori affinché potessero acquistare quelli più appropriati per loro, anziché seguire la pubblicità o la moda.

    VITALIFE C (prezzo farmacia € 39,90, prezzo life120 € 29,90: 240 compr.)
    La vitamina C ha una grande importanza per la nostra alimentazione, ma se ricorressimo alle arance dovremmo consumarne 18 chili- i-l giorno per trarne 8 grammi di vitamina C, la dose ritenuta appropriata da Panzironi.
    1 compressa prima di colazione, 1 prima di pranzo e 1 prima di cena (primi 5 giorni).
    2 compresse prima di colazione, 2 prima di pranzo e 2 prima di cena (5 giorni successivi).
    2 compresse prima di colazione, 2 prima di pranzo e 2 prima di cena (dall’undicesimo giorno in poi).

    ORAC SPICE (prezzo farmacia € 49,90, prezzo life120 € 39,90: 240 compr.)
    Contengono 6 diverse spezie: la cannella, i chiodi di garofano, la curcuma, l’origano, il pepe nero e lo zenzero.
    E’ importante assumerne la giusta quantità ad ogni pasto perché le loro capacità antifungine, antinfiammatorie, antitumorali e antisettiche sono fondamentali per debellare la flora batterica patogena, compresa la candida. Inoltre esse hanno un notevole potere antiossidante che raggiunge i 10.000 orac al giorno.
    Si prendono 3 compresse a pasto.

    RADICAL KILLER (farmacia € 49,90, life120 € 39,90: 90 compresse)
    Contengono i più forti killer dei radicali liberi nella forma più forte, quella degli estratti che coprono l’intero spettro dei differenti radicali liberi: il resveratrolo, l’epigallocatechina gallato, il picnogenolo, la curcumina, la piperina, la quercetina, e l’esperidina.
    Sarebbe impossibile assumerli dalla dieta per quanto fosse ricca di verdure e di frutta. Nelle dosi consigliate si raggiungono i 15.000 orac al giorno.
    Assumere tre compresse al giorno, una prima di ogni pasto.

    OMEGA 3 LIFE (farmacia € 49,90, life120 € 39,90: 150 compresse)
    I grassi omega 3 sono essenziali per la nostra salute, ma, disgraziatamente, la carne di animali alimentati ormai con i cereali ha sbilanciato il rapporto tra omega 3 e omega 6. In aggiunta i prodotti industriali contengono margarine o oli vari che peggiorano ulteriormente tale rapporto.
    Pertanto è necessario ricorrere all’integrazione con omega 3 e vitamina E che li protegga dall’ossidazione per combattere l’infiammazione e la produzione di radicali liberi.
    Sono consigliate due perle a pranzo e due a cena.

    MULTI-VITAMINERAL (farmacia € 24,90, life120 € 17,90: 45 compresse)
    Contiene manganese, magnesio, cromo, ferro, fosforo, potassio, rame, selenio, zinco, molibdeno, boro, iodio, calcio, acido, l-glutammico, betacarotene (vitamina A), vitamina B1, B2, B3, B5 (acido pantotenico), B6, B7, B8, B9, B12, acido para-aminobenzoico, vitamina E, coenzima Q10, colina, vitamina K2.
    La scelta delle quantità è quella raccomandata dall’Associazione per la Ricerca e la Prevenzione del Cancro che è assai superiore a quella consigliata in Europa e quindi molto più efficace degli integratori reperibili nelle nostre farmacie.
    E’ consigliata una compressa il giorno prima della colazione

    MELATONIN COMPLEX (farmacia € 19,90, life120 € 14,90: 180 compresse)
    Contiene melatonina, vitamina B6, zinco e selenio.
    Dose consigliata: 3 compresse mezz’ora prima di andare a letto.

    STRESS KILLER (farmacia € 49,90, life120 € 39,90: 90 compresse)
    Integratore per contrastare la produzione di cortisolo.
    Contiene l-tirosina, fosfatidilserina, l-teanina, estratti di: rodiola rosea, magnolia, schisandra, cordyceps sinensis, tribulus terrestris, ginseng.
    Dose giornaliera: 3 compresse, una ad ogni pasto.

    AMINODAY (farmacia € 34,90, life120 € 29,90: 90 compresse)
    Integratore di aminoacidi e di acido alfalipoico.
    Contiene: L-acetil carnitina, L-lisina, l-taurina, l-glutammina, colina bitartrato, acido alfalipoico, l-arginina proglutammato, l-cisteina, l-prolina, glicina., l-metionina, l-cistina.
    Dose giornaliera: 6 compresse, due ad ogni pasto.

    VITALIFE D (farmacia € 19,90, life120 € 14,90: 100 perle)
    Ogni perla 2000 U.I. o 50 mcg di vitamina D
    Dose giornaliera consigliata una perla.

    MAGNESIO E POTASSIO (farmacia € 14,90, life120 € 9,90: 30 bustine)
    Potassio 600 mg. Magnesio 375 mg
    Una bustina al giorno lontano dai pasti.

    MULTI-VITAMINERAL JUNIOR (farmacia € 14,90, life120 € 9,90: 30 bustine)
    Una bustina il giorno, in qualsiasi momento della giornata.

    ALOE SPICE (farmacia € 19,90, life120 € 14,90: 1 litro)
    Integratore alimentare a base curcuma, cannella, chiodi di garofano, origano, pepe nero e zenzero con l’aggiunta di aloe vera che ha proprietà depurative dell’organismo e lenitive dell’intero apparato digerente.
    Dose giornaliera 30 ml.
    Appare assai più conveniente degli Orac spice considerate le quantità contenute.



CAPITOLO 138 - COME ENTRARE NEL MONDO LIFE 120

    E’ stato realizzato il sito www.life120.it. Nella pagina life120 (o life-120) di facebook ci si può unire a 170.000 amici o vedere le trasmissioni sul canale tv numero 61 life120 channel e vedere le video interviste oppure cercarle su www.youtube.com digitando nella casella di ricerca ad esempio CERCA SALUTE 2/2018 per vedere la seconda trasmissione della serie delle 23 trasmissioni del 2018.
    Sulla pagina web vivere120anni di questo blog si può trovare l’elenco delle trasmissioni del 2017 2018 e 2019. Inoltre si può trovare una sintesi degli argomenti trattati in apposite pagine di 6 trasmissioni ciascuna.



CAPITOO 139 - RIPRENDIAMOCI IL NOSTRO FUTURO

    Di fronte alle verità rivelate in questo libro Adriano Panzironi ha pensato che esse siano tenute nascoste alla popolazione per motivi speculativi o almeno per pretendere dalla gente un’adesione cieca.
    Personalmente, ritengo che ci siano certamente dei medici onesti che vorrebbero fare del loro meglio per restituire la salute ai cittadini, ma, al più, a loro è permesso di farlo di nascosto, in silenzio, altrimenti sono cacciati via a causa degli interessi economici contrari dell’industria farmaceutica, col pretesto che essi non sono in linea con la cosddetta comunità scientifica.
    Pertanto, sta a noi adoperarci per far conoscere ad altri queste verità e batterci affinché sia restituita ai cittadini la libertà di cura col diritto all’informazione e l’istituzione di facoltà di laurea nelle altre scuole mediche se non vogliamo che sia la lobby medico-farmaceutica a comandare e a sacrificare la nostra vita sull’altare dei suoi interessi.
    Riguardo alle mie proposte di modifica della normativa vigente, si può vedere il mio blog con indirizzo https://libertadicura.blogspot.com.

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