Diritto-alla-liberta-di-cura



     Una normativa iniqua e assurda.
      La sentenza numero 34200 della nostra Corte di Cassazione pronunciata il 6 settembre 2007 condannò un omeopatico, con la motivazione che ciò che è rilevante non è la capacità di eseguire delle cure o l’esito di esse ma semplicemente il possesso dei titoli prescritti dalla legge che sono il conseguimento della laurea in medicina, il superamento dell’esame di Stato e l’iscrizione all’Albo dei medici.
      Tale sentenza è ineccepibile dal lato formale se è vero che il giudice deve applicare la legge, ma è rivelatrice dell’assurdità e iniquità della legislazione italiana dal lato della sostanza: non so come sceglierebbero i nostri parlamentari e i giudici della Suprema Corte, ma personalmente, preferirei affidarmi a un autodidatta capace di guarire novanta malati ogni cento che si rivolgono a lui, piuttosto che a un medico iscritto all’albo che fosse capace di guarirne solo cinquanta su cento.

     Ignoranza universale delle altre scuole di salute.
      Si può rilevare una quasi universale ignoranza sulle alternative possibili in campo medico: probabilmente pochi sanno che non esistono solo maghi e cartomanti al di fuori della medicina tradizionale e quelli che lo sanno, pensano che si tratti solo di teorie fantasiose e che solo la medicina sia scientifica.

La stessa enciclopedia TRECCANI - che nella pubblicità viene descritta come la più diffusa tra le famiglie italiane - definisce l'igienismo esclusivamente come tendenza a praticare con scrupolo eccessivo le norme dell'igiene, quando in realtà da almeno quarant'anni è stato scelto questo termine per intendere un vero e proprio sistema terapeutico, che in America si chiama IGIENE NATURALE e precedentemente, forse, CURA NATURALE.

     "I medici hanno studiato… " dice la gente.
      Studiato cosa? Tutto e solo ciò che giova alla salute della gente o ciò che giova soprattutto al conto in banca dell’industria farmaceutica, degli scienziati inventori di medicine e della classe medica?

     Esistono numerose scuole che si occupano della salute.
      Alcune di esse hanno l’aria di essere più serie e al servizio dell’umanità di quanto sia la medicina, che invece ha ridotto l’umanità al servizio dell’industria farmaceutica, degli inventori di medicine e della classe medica. Mi riferisco soprattutto alla macrobiotica, all’omeopatia e all’igienismo. Queste puntano all’allontanamento della causa della malattia affinché lì’organismo si ristabilisca da sé, piuttosto che a procurare un momentaneo miglioramento delle condizioni del malato combattendo qualche sintomo della malattia.

La macrobiotica è la rivisitazione dell’antica medicina orientale, basata empiricamente sull’attenta osservazione del corpo del malato la qual cosa consentirebbe di scoprire più precocemente di quanto possano fare gli strumenti di laboratorio i problemi di salute e affrontarli con correzioni soprattutto dietetiche prima che possano portare a guai seri.

L'omeopatia fu fondata oltre duecento anni fa in Germania dal medico S. F.C. Hahnemann, deluso dal carattere passeggero delle guarigioni ottenute dalla medicina tradizionale che anzi erano spesso seguite da un aggravamento della malattia.
Ad esempio, l'oppio faveva dormire chi soffriva d'insonnia, ma lo rendeva ancora più insonne la notte successiva, calmava momentaneamente l dirrea ma la faceva tornare più violenta una volta esaurito il suo effetto. A loro volta i purganti fanno svuotare l'intestino ma in un secondo momento causano un aggravamento della stitichezza (Organon dell'Arte del Guarire par. 65).
Ciò avveniva regolarmente, secondo il medico tedesco, e mostrava l'opportunità di somministrare sostanze capaci di produrre nella persona sana sintomi simili, anziché contrari, a quelli presentati dal malato.
Hahnemann afferma che anche nella natura, quando sopraggiunge una malattia che ha almeno parzialmente dei sintomi simili, allora la malattia precedente viene guarita durevolmente.
Le malattie dissimili invece si sospendono tra loro (e quando guarisce l'ultima arrivata, riprende vigore la malattia precedente) oppure si insediano in parti diverse del corpo.
L'omeopatia si dimostrò capace di guarire malati che erano stati curati invano dai medici, ma le associazioni mediche fecero di tutto per farla bandire per legge (affinché i loro associati non perdessero una parte rilevante dei loro clienti), come si riferisce nel libro Omeopatia del dottor Max Benjamin che chiamava tali associazioni col nome di onorate società (ossia di associazioni mafiose).

L’igienismo fu fondato centonovantacinque anni fa negli Stati Uniti da un altro medico che aveva dimenticato di portare con sé la borsa dei medicinali e poté constatare che il malato la mattina dopo si era ripreso nonostante che non gli fosse stato somministrato nulla.
Quel medico fece del riposo a letto e del digiuno i suoi cavalli di battaglia. Con essi si potevano curare le malattie acute in generale - compresa la polmonite e anche la meningite, della quale si parla tanto in questo periodo - senza bisogno di medicine, e quasi tutti guarivano.
Un suo seguace utilizzò il digiuno per guarire malati di appendicite e constatò che guarivano anch’essi senza bisogno di ricorrere all’intervento.

L’igienismo poggia sulle scoperte dei fisiologi, dei biologi e degli epidemiologi e utilizza per curare i malati solo ciò che giova all’organismo sano per mantenersi in salute, quindi un’alimentazione appropriata e un sano stile di vita.
Anche la medicina ufficiale studia queste scienze, ma dopo aver predicato bene, razzola male ricorrendo ai farmaci anziché al rispetto delle leggi naturali. Essa combatte i sintomi, che sono effetti della malattia, non le cause di essa.
In tal modo la malattia tende a persistere e magari ad aggravarsi. Se i malati guariscono è perché, l'organismo vivente fortunatamente il più delle volte riesce a rimettersi da sé, malgrado le cure mediche, non grazie ad esse.
Nella letteratura igienista ho trovato relazioni di guarigioni di malati ritenuti incurabili dalla medicina ufficiale o che erano stati curati molto a lungo senza ottenere la guarigione.
Si trattava – limitandomi ai casi più notevoli - di anasarca, artrite, asma, cancro della pelle o di altri organi, cirrosi epatica, colite ulcerosa, depressione e tentativi di suicidio, diabete ai primi stadi, flebite, ipertensione essenziale, morbo di Parkinson, spondilite, ulcere anche intestinali e anche patologie che secondo i medici potevano essere affrontate solo con un intervento chirurgico come i calcoli o per un disperato cattivo stato del cuore che sembrava richiedere l’amputazione di una gamba (quest’ultimo è riferito da IL DIGIUNO, MIGLIOR RIMEDIO DELLA NATURA di Albert Mosséri, altri soprattutto dal capitolo 34 del libro DIGIUNARE PER RIVIVERE che uscirà in italiano fra qualche mese).
Pertanto, non è da escludere che anche Luca Coscioni, Piergiorgio Welby, Stefano Borgonovo e tanti cittadini sconosciuti avrebbero avuto buone possibilità di guarire, se si fossero rivolti tempestivamente all’igienismo.

Un episodio riferito dall'oncologa Maria Rosa Di Fazio, nel suo libro MANGIARE BENE PER SCONFIGGERE IL MALE costituisce un'involontaria testimonianza a favore dell'igienismo. Alcuni pazienti avevano visto risalire i marcatori tumorali qualche tempo dopo che erano stati sottoposti alla chemioterapia.
La dottoressa si limitò a prescrivere loro una dieta rigorosa che in due mesi riportò alla normalità i marcatori. Ciò mostra che la sola alimentazione appropriata produce risultati insperati senza bisogno di ricorrere a devastanti e costose terapie farmacologiche.

Ritengo probabile che altrettanto avverrebbe con l'epatite C magari allungando un poco il tempo della scomparsa dei sintomi, invece di spendere 40.000 euro per ogni paziente. Si è mai provato a somministrare gli antivirali senza cambiare la dieta dei malati o altri fattori?
Qualora i pazienti non guarissero in tale eventualità, significherebbe che il ricorso a quegli antivirali è inutile e costituisce uno sperpero di denaro della collettività. Chi si occupa della salute pubblica dovrebbe sempre ricorrere ai gruppi di controllo per valutare l'efficacia delle terapie anziché fidarsi ingenuamente dei rappresentanti farmaceutici.

     Gli organismi viventi non sono come le macchine.
      Infatti, quando un’automobile si guasta è necessario portarla al meccanico affinché la ripari, ma gli organismi viventi - sia pura con dei limiti - si riparano da soli e, come sono capaci di guarire da sé dalle ferite e dalle fratture, senza bisogno che il medico dica loro che problema hanno e cosa devono fare.
      Secondo l’igienismo la condizione è che non siano intervenute alterazioni irreversibili e che l’organismo sia messo nelle condizioni ideali per riuscirci col riposo in tutte le sue forme e con la soddisfazione dei suoi bisogni vitali accompagnata dall’allontanamento delle cause di malattia.

Una prova di tale capacità di autoguarigione può essere fornita anche dalle piante. Come diversivo io coltivo un piccolo orto. Avevo messo a dimora sei piantine di cavolo, ma col sole troppo caldo della scorsa estate si erano quasi seccate tutte.
Tra esse una era in condizioni disperate. Allora, utilizzando una tavola, feci in modo che la luce del sole non potesse raggiungerle nelle ore più calde della giornata.
Cinque su sei si sono riprese bene e perfino la sesta aveva rigettato nuovi rametti. Poi, incautamente, le scoprii tutte e la sesta si seccò defintivamente, ma se avessi continuato ad usarle ancora dei riguardi, forse anch'essa sarebbe sopravvissuta.

      Certamente in alcuni casi occorrono le terapie della medicina tradizionale, ma ve ne sono parecchi altri in cui le altre scuole mediche danno risultati migliori e non dovrebbe essere impedito loro di contribuire alla salute dell’umanità.

     Molti volontari disponibili.
      Credo che chi si trova in situazioni disperate, si presterebbe volentieri da volontario a proprio rischio e spese a sperimentare le terapie di altre scuole mediche se gliene fosse fatta scoprire l’esistenza e chi le esercita.
      Credo che non solo ne otterrebbe benefici la qualità dei servizi del sistema sanitario nazionale ma che ci si avvierebbe anche a risparmiare molti miliardi tra medicinali, interventi chirurgici, altre terapie ed esami clinici, anche perché il popolo verrebbe stimolato a interessarsi delle scuole alternative e a prestare più attenzione all’alimentazione e al proprio modo di vivere. Credo che gli spot governativi giovino ben poco, sommersi come sono dalla pubblicità dei cattivi alimenti.

     Si smetta di farsi consigliare dai signori della lobby medico - farmaceutica.
      Essi - compresi gli "scienziati" in cui Voi Governanti sembrate riporre illimitata e infondata fiducia - hanno interesse che i malati si sentano meglio con le medicine, che magari vivano più di cento anni ma preferibilmente non guariscano mai. La salute dell’umanità sarebbe una sciagura per il loro portafoglio. Esistono altri scienziati, ad esempio gli epidemiologi, che non hanno brevetti di medicinali da vendere e industriali da ingraziarsi, sostenendone gli interessi. Perché non consultate anche tali scienziati, che non hanno interesse alle mlattie?

     Signori Governanti e Parlamentari, vogliate dunque modificare la legislazione vigente
      in modo da agevolare il ricorso alle altre scuole mediche, per il bene dei malati e dei contribuenti.
      Mi sentivo pronto a scommettere mille euro con la ministra della salute che un igienista potrebbe guarire almeno quattro malati di epatite C con i quarantamila euro che, a quanto ho sentito dire, sta spendendo attualmente per curare ciascuno di loro. Poi ho desistito solo per non rischiare le ire funeste della mia consorte, qualora venisse a conoscenza della scommessa.

     Ecco le mie proposte:

      1) Prevedere nel codice penale il reato di truffa sanitaria con pene triple di quelle previste per la truffa di tipo patrimoniale, stabilendo che integrasse la fattispecie di tale reato la falsa dichiarazione del possesso di titoli accademici o di iscrizione all’albo dei medici, o di aver studiato tale o tale altra materia, o più in generale qualsiasi falsa dichiarazione volta ad attribuirsi conoscenza di questa o quella materia.
      Ossia sostituire all’obbligo dei titoli l’onesta dichiarazione della verità ai clienti. Che solo chi ha conseguito la laurea in medicina e superato l’esame di Stato si definisca medico. Gli altri dovrebbero qualificarsi con altro nome, ad esempio quello di terapeuta (con la specificazione Igienista, Macrobiotico o altro).
      Solo il laureato in medicina che ha superato l’esame di Stato ed è iscritto all’albo dovrebbe avere pieno titolo all’esercizio della professione medica senza dover comunicare nulla ai clienti.

      2)      Obbligare medici e altri terapeuti che non hanno i titoli fino ad oggi necessari a farne - una tantum - comunicazione scritta ai propri pazienti rilasciandogliene una copia e ad affiggere un avviso analogo nella sala di attesa dell’eventuale proprio ambulatorio.
      Il medico non iscritto all’albo dovebbe essere obbligato a comunicarlo una tantum i suoi clienti per iscritto e a rilasciarne loro una copia.
      Chi fosse stato radiato dall’albo dei medici dovrebbe analogamente comunicarlo ai suoi clienti precisando anche la motivazione, accompagnata, se il medico lo vuole, dagli argomenti a sua difesa. In questo modo si toglierebbe alla lobby la possibilità di costringere i medici ad allinearsi ai suoi interessi, a pena di vedersi ridotti sul lastrico, salvo che fossero sospesi o interdetti dall’esercizio della professione per gravissimi reati ordinari.
      Chi ci può garantire, infatti, che delle organizzazioni illegali - o le industrie farmaceutiche stesse - non siano in grado di scegliere a chi assegnare certe cariche, come quella di gestire l’Albo dei medici, analogamente a quanto faceva la loggia massonica P2?
      Gli altri terapeuti dovrebbero dichiarare ai loro clienti materie studiate, eventuali corsi seguiti, libri sui quali hanno studiato ed eventualmente fornirne la documentazione. Inoltre dichiarare a quale scuola medica si considerano affiliati.

      3) Istituire due pubblici registri presso le AUSL, nel primofossero registrati i medici tradizionali e un altro per tutti i terapeuti di altre scuole, con un’autocertificazione della scuola alla quale ci si dichiara affiliati, dei libri studiati o dei corsi seguiti, ecc. e di presentarne eventuali prove. Tali registri dovrebbero essere consultabili anche on line.
      Ciò consentirebbe di ridurre le truffe da parte di sedicenti medici o specialisti, di cui la pubblica autorità attualmente non è al corrente, e un minimo di controllo a posteriori oltre a scoraggiare le false dichiarazioni.
      Ovviamente tutti coloro che svolgono già o iniziano attività di tipo terapeutico - salvo coloro che sono già iscritti come medici presso le AUSL - dovrebbero essere obbligati a farlo entro un breve termine.
      Questo consentirebbe ai delusi dalla scienza medica di sapere anche a chi rivolgersi.

      4) Abrogare l’obbligo del medico di denunciare chi - secondo la legislazione attuale - esercita abusivamente la professione medica, ora prevista dal codice di deontologia professionale.
      Anzi gli dovrebbe essere tolta anche la legittimazione a farlo poiché deve essere il cittadino - o chi esercita su di lui la patria potestà o la tutela - a scegliere da chi essere curato e a denunciarlo nel caso che ritenesse di essere stato ingannato con la dichiarazione di titoli o competenze immaginarie.

      5) Obbligare le AUSL ad affiggere un avviso ben leggibile in posizione ben visibile nelle sale di attesa per le impegnative in cui si affermi che si permette a scopo sperimentale che anche terapeuti non laureati in medicina possano esercitare la loro attività a favore di volontari che se ne assumano i rischi e le spese - (salvo che per l’omeopatia già riconosciuta dallo Stato) in vista dell’eventuale riconoscimento pubblico e istituzione di corsi di laurea e che potranno procurarsi le generalità di tali terapeuti presso la stessa AUSL.

      6) Ancora prima di far studiare l’inglese ai bambini - nelle scuole elementari - bisogna insegnare loro a nutrirsi bene per conservare il prezioso bene della loro salute, per risparmiare a loro stessi le sofferenze; e alle loro famiglie o ai contribuenti le spese derivanti dalle malattie.
      Infatti, nel libro MANGIARE BENE PER SCONFIGGERE IL MALE si racconta la storia di un bambino divenuto diabetico già a 11 anni, si afferma che oggi l’80% dei bambini è affetto da steatosi epatica grazie ai cibi spazzatura in libera vendita tramite i distributori automatici e si auspica l’abolizione di questi ultimi nelle scuole come si è già fatto in altri Paesi oppure che siano consentiti ma solo per cibi e bevande sani.

      7) Certi signori vi hanno convinto a imporre di nuovo le vaccinazioni. Siete sicuri che lo abbiano fatto per il bene degli Italiani, anziché per il loro portafoglio o per il bene dell’industria farmaceutica loro nutrice? Avete valutato i pro e i contro della vaccinazioni? Forse il mio blog con indirizzo http://igienismo2013.blogspot.it, particolarmente attraverso la pagina Vaccinazioni o altrimenti il libro ALLA RICERCA DI UNA SALUTE PERFETTA di Albert MOSSèRI con le citazioni in fondo al capitolo 44, potrebbe mettervi qualche pulce nell’orecchio.

      8) Il giorno in cui si istituissero corsi di laurea in questa o quella medicina alternativa, non si dovrebbe obbligare i futuri  professionisti a studiare la farmacologia, salvo al più quei pochi farmaci per le situazioni di emergenza, come i medici non sono obbligati a studiare la macrobiotica, l’omeopatia o l’igienismo. E’ già tanto vasto il programma di studio di ogni singola scuola! D’altra parte, queste altre scuole non utilizzano i farmaci della medicina ufficilae e hanno un loro metodo per fare le diagnosi.



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