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LE MALATTIE

Secondo l’igienismo le altre scuole mediche, compresa la medicina ufficiale, partono da presupposti sbagliati atti a portare a gravi errori nella cura delle malattie.
Essi sono:
1 - Uche la malattia acuta sia un’entità positiva proveniente dall’esterno dovuta a germi o virus e che questi vadano distrutti con i medicinali.
Secondo gli igienisti, invece, la malattia acuta è un’operazione di pulizia dell’organismo stesso per espellere sostanze nocive, eseguita in misura superiore al normale o attraverso canali straordinari come le vie respiratorie, la pelle o altro. (=> Sonno eccessivo).
I germi, presenti di solito all’interno dell’organismo in piccolo numero, si moltiplicano in tale occasione perché trovano molto cibo adatto a loro nelle sostanze espulse dai tessuti o dai fluidi e aiutano a decomporle facilitandone l’eliminazione.
Una volta che l’operazione di pulizia è terminata, essi diminuiscono rapidamente. Perciò non ci sarebbe alcun bisogno di avvelenarli con gli antibiotici causando danni anche al malato.
Analogo discorso vale per i virus i quali sono parti di cellule morte che l’organismo affaticato non è riuscito a demolire completamente e che pertanto si sono accumulati nel corpo. Sono dunque una conseguenza anziché la causa della malattia.
Non ci si dovrebbe preoccupare di uccidere i germi perché:
- essi aiutano l’organismo a decomporre i rifiuti metabolici e ad eliminarli,
- l’organismo possiede corpuscoli (monociti, granulociti, istiociti) e organi (come il fegato e la milza) capaci di distruggere i germi e i batteri (Ig54p14-28).
- i medicinali sono nocivi anche al corpo malato e non solo ai germi,
- una volta finiti i rifiuti, i germi scompaiono da soli per mancanza di cibo.
(Per maggiore precisione, qualcuno distingue tra germi e => Parassiti: questi ultimi si annidano nei tessuti; per loro può essere necessario ricorrere alle medicine. Riguardo ai germi, l’organismo ha vari meccanismi per distruggerli. Uno è di inghiottirli e digerirli, un altro è di fare loro una sorte di “iniezione letale” di enzimi attraverso la loro membrana. Però la biologia insegna che alcuni germi hanno una sorta di corazza che impedisce tale iniezione. In tal caso solo se sono sufficientemente piccoli da poter essere fagocitati, l’organismo può ucciderli. Tuttavia resta sempre la possibilità che muoiano di fame quando le sostanze di rifiuto saranno state eliminate).
Esperimenti fatti sui microbi dal 1911 al 1918 confermarono che non sono i germi a causare le malattie.
Anzitutto si esaminò se i microbi comparivano nel malato prima dell’inizio della malattia o dopo di esso
Risultò che comparivano solo dopo (anche nella TBC).
Poi si tentò di causare malattie nei volontari spalmando di germi la loro gola, la bocca, ecc. o mettendoli nei cibi, nelle bevande, ecc. e non si riuscì a causare alcuna malattia.
Ciò fu fatto con i microbi di varie malattie: difterite, meningite, tubercolosi, polmonite, tifoidea (LGDS p41).
Medici e batteriologi sono d’accordo nell’affermare che i microbi non possono installarsi in un corpo sano né fargli danno (Ig57p22).
A sua volta il batteriologo Douglas Powell affermò che se il microbo del tetano e quello della cancrena sono lavati accuratamente e isolati dal loro ambiente diventano innocui (Ig57p15).
Ossia è l’ambiente in cui vive a rendere un microbo virulento e attivo, cioè a far ammalare il microbo stesso e a fargli produrre escrezioni nocive.
Inoltre i microbi possono trasformarsi da una specie in un’altra secondo il terreno di coltura e dell’ambiente, da una specie non patogena in un’altra patogena (Ig57p25).
Confortati oltre che dalla loro esperienza anche dai risultati di tali esperimenti, gli igienisti sostengono che bisogna preoccuparsi piuttosto del terreno, ossia della disintossicazione dei tessuti dell’organismo piuttosto che di combattere i germi.
D’altra parte a nulla giova uccidere i germi se la “suscettibilità” rimane, poiché si potrebbe avere una nuova infezione subito dopo (Ig57p24).
Allora perché la medicina ufficiale pensa a combattere i germi?
È semplice, rispondono gli igienisti: dare ai germi la colpa delle malattie Uconsente di guadagnare molto denaroU, a differenza di quello che avverrebbe attribuendo le malattie all’alimentazione e alle abitudini del malato oltre che ai fattori ambientali.
L’organismo sceglie vie di eliminazione diverse secondo le sostanze da eliminare. Ne derivano così malattie cui la medicina dà nomi differenti a seconda dell’organo che manifesta infiammazione, ma la cosiddetta malattia è pur sempre un procedimento di espulsione delle tossine ed è un errore combatterla: bisogna dare tempo all’organismo di ripulirsi mettendosi a riposo completo (Ig33p8).
Secondo Mosséri le vere principali cause di malattia sono:
- il mangiare senza avere realmente fame,
- gli alimenti non adatti alla specie umana (carne, pesce, uova, latticini, cereali),
- gli stimolanti (caffè, tè, cioccolato, zucchero industriale, alcol, tabacco, prodotti chimici presenti negli alimenti),
- il sovraffaticamento e i vari eccessi,
- la mancanza di sole, di esercizio fisico, di acqua e aria pura, ecc. (Ig37p4),
- gli ambienti insalubri,
- le medicine,
- e, soprattutto nei Paesi poveri, la denutrizione e la mancanza d’igiene (LGDP p1).
Inoltre, secondo gli igienisti non occorre somministrare rimedi per la malattia poiché essa stessa è il rimedio adottato dall’organismo per rimettersi in buona salute: bisogna solo assecondare il processo di guarigione.
I sintomi rappresentano uno strumento dell'espulsione delle tossine.
La conseguenza è che combattendo i sintomi in realtà si ostacola il processo della vera guarigione, sicché:
-nella migliore delle ipotesi occorre più tempo per guarire,
- in altri casi si può trasformare la malattia acuta in cronica
- o far sviluppare una malattia più grave
- o addirittura causare la morte del malato.
Respinta l’idea dell’origine microbica o batterica delle malattie, gli igienisti considerano l’idea del => Contagio più una chimera che una realtà, salvo casi particolari.
2 – Altro errore è iUl considerare guarigione l’eliminazione degli effetti (sintomi) con i medicinali o con l’asportazione degli organi malatiU mentre bisognerebbe piuttosto curarsi di rimuovere le cause della malattia. In questo modo i sintomi sparirebbero gradualmente da soli.
3- Terzo errore: iUl considerare la malattia attuale praticamente indipendente da quelle precedentiU.
L’opinione degli igienisti è che le malattie sono legate le une alle altre e hanno il seguente processo patologico:
-   a) enervazione, scarsità di energia nervosa causata da
- insufficiente riposo e sonno,
- o eccessivo consumo di energie: in eccessi vari o per troppo lavoro e per la corsa al denaro; o per cattivi sentimenti (paura, preoccupazioni, gelosia, invidia, collera, pettegolezzo, imbroglio, furto, bugie, lavoro fatto malvolentieri, autocommiserazione e altri).
Invece, emozioni favorevoli alla salute, purché non siano eccessive, sono la gioia, la speranza, l’amore, il coraggio, la fede, ecc.
- per uso di sostanze nocive (tabacco, caffè, cioccolata, tè, oppio, alcol, bevande gassate, spezie, medicinali, anche i calmanti: LTCPDM p65).
Esse irritano l’organismo e in tal modo lo stimolano sprecando le energie vitali (ASN p45);
- per eccessivo uso di proteine o di carboidrati, di cibo o di bevande: la ghiottoneria causa putrefazione negli intestini e tanta energia nervosa è sprecata per resistere all’infezione (LTCPDM p122); alimenti concentrati => Enervazione;
- per altre ragioni come l’esposizione al freddo o al caldo, bagni in acque gelide oppure saune, divertimenti (Ig36p11).
Anche lo scambiare il giorno con la notte, il gioco delle carte o qualsiasi altro che sottopone la persona ad uno stress mentale o nervoso, l’uso di troppi o pochi indumenti e l’uso dell’imbroglio, sono fattori di indebolimento. (IAIN p53-62).
L’enervazione (si potrebbe chiamarla anche stress) Uostacola sia l’anabolismo sia l’eliminazione degli scarti del catabolismoU e favorisce l’accumulo di tossine nell’organismo, detto tossiemia.
Gli organi e i tessuti sono profondamente innervati: se è scarsa l’energia nervosa, essi non saranno capaci di svolgere bene le loro funzioni.
Secondo gli igienisti l’enervazione è il punto di partenza di tutte le malattie.
Occorre serenità, lavoro creativo eseguito con spirito di servizio, rilassamento nei malanni (LTPCDM, p90).
Andare possibilmente a letto entro le 22.
Anche la posizione coricata favorisce il risparmio di energia (Ig31p18).
- b) tossiemia che è un accumulo di scarti metabolici nel sangue, nella linfa, negli organi e nei tessuti poiché a causa dell’enervazione diminuisce la capacità dell’organismo di eliminarli prontamente. Le tossine possono essere assunte con gli alimenti oppure essere prodotte dalla putrefazione intestinale degli alimenti; altre tossine sono quelle prodotte durante la distruzione dei tessuti vecchi del corpo.
Tutte queste tossine devono essere eliminate prontamente, altrimenti si accumulano nel corpo.
Secondo Tilden la tossiemia è la vera unica malattia: quando le tossine superano la soglia di tolleranza, avviene una crisi di eliminazione vicariante che è chiamata con i nomi più svariati secondo gli organi, quelli più deboli, che sono la sede dell’eliminazione delle tossine, ma la causa è sempre la tossiemia ed è sciocco trattare la malattia come locale (LTCPDM p66);
- c) irritazione: l’organismo cerca di liberare il sangue dalle sostanze tossiche attraverso le mucose del corpo quando non bastano reni, fegato, polmoni e pelle; ne derivano malesseri e pruriti;
- d) infiammazione e dolore: allorché l’irritazione è grande, affluisce più sangue nelle mucose, negli organi e nei vari tessuti;
- e) ulcerazione: se l’infiammazione non basta a raggiungere rapidamente lo scopo dell’eliminazione delle tossine e si protrae troppo a lungo, la mucosa si ulcera;
- f) indurimento: al fine di circoscrivere la zona ulcerata l’organismo produce un indurimento;
- g) cancro o altra grave patologia degenerativa tipo tubercolosi, sclerosi multipla, ipertensione, diabete, nefrite, malattie delle arterie, paralisi, follia. L’indurimento favorisce un eccessivo afflusso di sangue in alcuni tessuti contigui che si sviluppano esageratamente (tumori); oppure può impedire il normale afflusso di sangue e di ossigeno verso altri tessuti e ciò favorisce la loro degenerazione maligna.
Anche il tessuto che si sviluppa troppo, può alla fine comprimere i vasi sanguigni che nutrono qualche altro tessuto o i propri e favorirne la degenerazione maligna.
Altre volte il tumore è una raccolta di rifiuti tossici che ostacolano in modo proporzionale alla loro concentrazione la normale vita cellulare fino al punto della degenerazione.
Pertanto si dice che il cancro è l’ultimo anello dell’evoluzione patologica che comincia con un semplice raffreddore che non è stato ben guarito.
Col ricorso al digiuno si aiuta l’organismo a liberarsi delle sue tossine e a ritornare allo stato di salute, prevenendo sia postumi e complicazioni sia l’evoluzione verso malattie più gravi.
La ricerca scientifica dovrebbe preoccuparsi maggiormente di riconoscere le malattie ai primi sintomi per poterle curare tempestivamente col metodo igienista prima che esse arrivino alla fase dell’indurimento con cui inizia l’irreversibilità – ossia l’incurabilità - delle lesioni dei tessuti, anziché di inventare farmaci palliativi, come se la malattia fosse già incurabile.
UNella convalescenzaU occorre una => Dieta di formazione o crescita, ma senza sovraccaricare l’apparato digerente.
É importante apportare Uelementi alcalini - perciò frutta e verdura o i loro succhiU - piuttosto che i tradizionali cibi acidificanti.
Escludere, perciò, dalla dieta tutti gli alimenti irritanti e stimolanti: farina, pasticci di carne, pasta, riso, condimenti, conserve, sale, marmellate, dolci, zucchero, ecc. (LSCC 6° p33).
Secondo l’igienismo molte malattie si manifestano in organi diversi, secondo la costituzione individuale, ma hanno la medesima causa e si curano allo stesso modo.




Malattie acute

Come si è detto all’inizio del capitolo, la malattia acuta è un’operazione di pulizia dell’organismo stesso per espellere sostanze nocive, eseguita in misura superiore al normale o attraverso canali straordinari come le vie respiratorie, la pelle o altro. (=> Sonno eccessivo)
Lasciare che la malattia faccia il suo corso.
Mettere il paziente a Uriposo completo a letto al caldoU (senza esagerare), con borsa calda ai piedi e buon ricambio d’aria nella stanza, illuminazione moderata, pace e silenzio, acqua a volontà (IDPSLV p146-151).
Ciò è utilissimo anche ai primi disturbi per prevenire possibilmente l’aggravamento (Ig45p15).
L’acqua alla giusta temperatura e nella forma più appropriata è spesso più efficace dei narcotici contro il dolore.
Il malato guarisce più rapidamente se Udigiuna fino alla totale scomparsa della U=>UFebbreU (36,5°C).
O, almeno, se il paziente non si asterrà dal mangiare totalmente, può farlo parzialmente e soprattutto evitare la carne, il burro, il latte o altri alimenti stimolanti (Ig70p31).
Anche malattie come la => Polmonite guariscono col semplice digiuno, senza bisogno di antibiotici.
È stato constatato dai fisiologi che durante la febbre e le malattie acute, i succhi gastrici non vengono più secreti o quasi e che il cibo eventualmente consumato, se non viene espulso con il vomito o con la diarrea, resta fino a 40 ore nello stomaco senza subire alcuna modificazione salvo la fermentazione e la putrefazione, con conseguente irritazione di tutto il tubo digerente e dell’organismo. Lo stesso avviene anche in caso di seri problemi emotivi come dispiaceri, collera, spavento, ecc. Perciò è da stolti mangiare in tali situazioni – specialmente i brodi caldi di carne – poiché si aumentano i malesseri e la febbre, si può causare la cronicizzazione della malattia e, nei malati più gravi o deboli, perfino la morte.
Tutto ciò vale anche per i bambini (SRPLJ p149-158).
Il digiuno è utile anche in caso di lingua carica, gusto cattivo in bocca, mal di testa, alito cattivo, spirito fiacco. Libera l’energia per purificarsi e appropriarsi di altri materiali, libera dall’oppressione causata dall’introduzione di materiali.
Nella febbre tifoide è stato constatato che il malato dimagrisce di meno col digiuno, poiché la malattia dura di meno, che continuando ad alimentarsi (GDTS p109).
Anche la guarigione delle ferite e delle fratture è accelerata dal digiuno. Gli animali digiunano spontaneamente in tali circostanze. (Ig37p11).
Non giova chiamare il medico e fare test, poiché la diagnosi è solo un nome che si dà alla malattia e porta a un trattamento sintomatico, il quale è dannoso poiché i sintomi non vanno combattuti. Bisogna lasciar fare all’organismo e aiutarlo solo in modo passivo con riposo a letto, caldo, acqua, calma. Bisogna piuttosto individuare le cause della malattia ed eliminarle.
Caso mai chiamare un medico omeopatico e a patto che accetti di non prescrivere antibiotici.
Quando la temperatura scende a 36,5° C, ricominciare l’alimentazione con brodi caldi di verdura per uno o due giorni, poi un giorno di zuppa di verdure, solo il giorno successivo si possono mangiare i frutti, altrimenti la febbre potrebbe ritornare.
In qualche caso, se il malato sta bene, è necessario prendere il brodo di ortaggi per far scendere la temperatura a 36,5° C (ANMDI p251, SRPLJ p149-158).
Dopo la guarigione è necessaria la convalescenza, per permettere all’organismo di recuperare in pieno le sue forze, dopo la dura lotta sostenuta per guarire.
Jean Rialland racconta che un paziente che guarì e, contro le disposizioni di chi lo assisteva, sentendosi bene fece una passeggiata e morì.
Il riposo è essenziale ed è bene cercare di dormire un poco anche il giorno.
Evitare l’eccitazione e anche il gioco delle carte.
Fare un poco di esercizio fisico e aumentare gradualmente.
Anche l’alimentazione deve riprendere con molta gradualità.
Se si sono formate delle ulcere nel tubo digerente, bisogna attendere che esse siano guarite prima di riprendere l’alimentazione.
Sono ammissibili i succhi di frutta o verdura.
Secondo gli igienisti, giacché le malattie acute sono un’operazione di pulizia, il miglior modo per prevenirle è di mantenere il corpo libero dai rifiuti metabolici:
-         evitando di consumare alimenti inadatti all’uomo, gli alimenti cotti e i condimenti, le sostanze chimiche come gli additivi, i conservanti, i medicinali, ecc.
-         e adottando uno stile sano di vita, affinché l’organismo abbia le energie necessarie per provvedere alla propria disintossicazione (Ig57p4).


Malattie croniche

Secondo gli igienisti le malattie croniche sono il risultato di malattie acute in cui l’organismo Unon è riuscito ad eliminare le sostanze tossicheU, il più delle volte a causa dei medicinali (Ig55p32) con cui si sono soppressi i sintomi senza che venisse rimossa la causa della malattia. Allora l’organismo continua la lotta con minore intensità, a volte intervallando crisi di eliminazione più violenta a periodi tranquilli.
L’uso di stimolanti, sul momento, fa sentire meglio il malato ma finisce col ritardare la vera guarigione poiché sciupa l’energia, indispensabile per svolgere la riparazione delle parti danneggiate.
Le terapie non medicamentose (idroterapia, chiropratica, osteopatia, meccanoterapia, poteri “divini” o “naturali”, ecc.) hanno successo molto meno spesso di quanto cerchi di far credere chi le usa e, comunque, il loro effetto è in genere solo temporaneo, dal momento che non eliminano la causa della malattia.
Anche se è utile sapere le condizioni del cuore o delle arterie per essere eventualmente più prudenti nell’esercizio fisico, gli esami clinici rivelano gli effetti, non le cause della malattia e servono al medico per assegnare un nome alla malattia, non all’organismo che è il vero artefice della guarigione.
È molto più utile conoscere la storia del paziente e le sue abitudini per aiutarlo a correggere il suo stile di vita.
Per la guarigione delle malattie croniche occorre:
- l’abbandono delle abitudini nocive che hanno causato la malattia;
- il riposo fisico, mentale e fisiologico (cioè il digiuno): il paziente deve andare a letto presto la sera e dormire spesso anche il giorno.
Il digiuno è utilissimo ma non sempre indispensabile: può essere sostituito da una dieta ridotta e adatta, anche se così occorrerà più tempo per la guarigione: sono consigliati soprattutto succhi di frutta fresca e ortaggi verdi; ma durante eventuali crisi di eliminazione (eruzioni cutanee, febbre, ecc.) bisogna digiunare limitandosi a bere acqua;
Secondo Rialland, invece, il digiuno nelle malattie croniche è indispensabile, visto che l’organismo non ha la forza di scatenare delle crisi di guarigione (cioè malattie acute) e il lavoro della digestione sottrae tali forze al processo di guarigione (GDTS p49).

- Spesso è necessario più di un digiuno lungo e poi di non cedere all’eventuale bulimia.

- spesso è anche necessario fare esercizio fisico di resistenza, senza però arrivare alla spossatezza estrema;
- assicurarsi ossigeno, cioè aria nuova anche la notte, se se ne sente bisogno;
- fare il bagno solo per motivi di pulizia e a una temperatura confortevole (IAIN p105-116);
- evitare toast impregnati di burro, poiché anche quando non producono disturbi appariscenti, ostacolano la digestione e con essa la guarigione (Ig24p23).
- È un errore basare l’alimentazione del malato cronico sulle tabelle delle calorie necessarie alle persone sane poiché egli può digerire ben poco: bisogna basarsi piuttosto sulla sua fame e soprattutto sul suo potere digestivo (ALRDUSP c53).
Se le malattie acute fossero curate eliminando durevolmente le loro cause, non ci sarebbero malattie croniche (LMC p118).



Malattie cardiovascolari
Le malattie cardiovascolari sono l’ipertensione, la coronaropatia, ipertensione, coronaropatia, insufficienza cardiaca, ictus, attacco cardiaco, malattia arteriosa periferica, ecc.).
Il dottor Shelton affermava che:
- le malattie cardiovascolari sono causate soprattutto
Uda emozioni fortiU, come la paura o altre, perché causano indebolimento (LMC p43),
Udalle sregolatezze,
Udalla sovralimentazioneU,
Udalla decomposizione gastrointestinaleU,
Udall’ipertensioneU che però non è una causa primaria; alla base di essa c’è l’irritazione nervosa per eccesso di tossine,
Ue da medicine:U ad esempio gli stimolanti come la digitale, lo strofanto, la stricnina, la caffeina (e la teina), la nitroglicerina, (e l’alcol) che irritano ulteriormente il cuore (LMC p52 e p46).
- i disturbi attribuiti al cuore spesso derivano dall’apparato digerente (dilatazione di stomaco o intestini), dai nervi, da forti emozioni, dal sovraffaticamento, da caffè, tè, tabacco, alcol, abuso di dolciumi (Ig45p17).
- la malattia cardiaca è di solito l’ultima a manifestarsi in un disordine generale dell’organismo (LMC p11-12).
- il 90% delle malattie cardiache proviene da abitudini snervanti. Occorre abbandonare queste ultime, anziché ricorrere ai medicinali.
- anche l’insufficienza valvolare è spesso solo un’alterazione funzionale che si ristabilisce se le sue cause sono evitate (Ig45p17).
E consigliava:
- digiuno assistito di parecchie settimane, poi => Dieta essenziale igienista, sonno, riposo totale a letto, in seguito esercizio fisico con gradualità (Ig36p37, CD1 8ª C). Mosséri affermava che è sbagliato avere paura della debolezza che la dieta igienista sembra produrre, poiché essa è provvisoria ed è la migliore garanzia contro il sovraffaticamento e una nuova crisi (SRPLJ p76).
- in realtà il cuore si ristabilisce e fortifica col digiuno, utilizzando le riserve dell’organismo, assai meglio che col cibo (IDPSLV p216-218);
- il correre e il salire le scale sono un ottimo esercizio per il cuore sano (LMC p50);
- occorre rimuovere Ula tossiemia e le cause d'indebolimentoU, non le tonsille o altri organi (LMC p22).
A sua volta Mosséri riteneva più opportuno il semidigiuno per venti giorni per evitare di mettere a troppo dura prova il cuore perché una volta una sua paziente gravemente malata di cuore rischiò di morire col digiuno (LA 1° p95).
Egli, in linea di massima, fa anche abbandonare subito tutte le medicine sostenendo che la Natura se la cava meglio dei prodotti chimici, anche nello sciogliere i coaguli sanguigni (Ig45p16).
Giudica, infatti, stolto ciò che la medicina ufficiale fa, ad esempio quando cerca di ridurre il numero dei battiti cardiaci per mezzo dei farmaci: la natura li aumenta perché c’è del lavoro da fare. Bisogna piuttosto diminuire il lavoro per il cuore mettendo il malato a riposo in tutte le sue forme – muscolare (riposo a letto, posizione orizzontale), sensoriale  (calma e silenzio), emotivo (serenità), termico (assicurare calore normale e moderato), digestivo (riducendo l’alimentazione); e allora il corpo ridurrà da sé il numero dei battiti (LA 1° p101).
Secondo Mosséri la dieta igienista purifica il sangue, riduce la pressione sanguigna ed evita la formazione di coaguli, e pertanto si possono ridurre gradualmente i medicinali contro l’ipertensione e gli anticoagulanti (Ig45p16).
Mentre la percentuale degli americani che muore per malattie cardiache è del 50%, tra i medici tale percentuale è pari al 70%. Ciò confermerebbe che le loro terapie non sono valide (Ig35p33).
Casi: un fotografo che era stato costretto ad abbandonare l’attività per la sua malattia cardiaca, dopo essere stato invano curato dai medici guarì con digiuno e riposo, poi dieta sana ed esercizi e riprese il lavoro (Ig27p7).
Altre persone sono guarite dalle loro sofferenze di cuore, dopo anni di vane cure farmacologiche, semplicemente abbandonando l’uso del caffè o del tè (Ig48p6).
Una donna cardiopatica seguì un digiuno presso la clinica di Mosséri. Dopo tre giorni ebbe una crisi cardiaca. Allora il digiuno fu interrotto e la donna fu rimandata a casa.
Da allora in poi, con i cardiopatici Mosséri utilizzò solo il semidigiuno con risultati sorprendenti (JPR p32).
Ricorda, infine, il caso della propria nonna che dopo un collasso cardiaco ricevette la digitalina, o qualcosa del genere, e dopo due giorni morì perché il suo cuore si era spossato.
Caso: con l’igienismo guarì un fotografo cardiopatico che era stato costretto ad abbandonare la sua attività, malgrado le cure dei medici (Ig27p7).

* * *

In uno studio su 454 soggetti che avevano avuto attacchi cardiaci mortali e altri che non ne avevano avuti è risultato che quelli che avevano livelli di vitamina D inferiori a 15 ng avevano il 242% di rischio in più di essere colpiti da attacco cardiaco rispetto a quelli che avevano un livello superiore a 30 ng. Anche togliendo tutti gli altri fattori di rischio restava il 209% di rischio in più attribuibile alla sola carenza di vitamina D, che quindi si poteva ritenere responsabile dell’86% degli attacchi cardiaci rispetto a solo il 14% di tutti i fattori di rischio della medicina ufficiale messi insieme (IPCDVD p110-113).


Malattie catarrali
L’essere umano ha la capacità di digerire solo una modesta quantità di amido. Il sovrappiù rischia di essere assorbito (tale e quale) e di favorire le malattie catarrali. I cereali sono adatti agli uccelli, non all’uomo.
I bambini sotto i due anni non hanno gli enzimi neanche per digerirne piccole quantità. Perciò, secondo gli igienisti, è sbagliato dare loro pappe o altri prodotti cerealicoli.
Le malattie catarrali sono accompagnate dalla presenza di alquanto muco, il quale è causato:
- oltre che dall’UenervazioneU,
- da Uabuso di cibo,U principalmente degli alimenti come Ugli idrati di carbonio - quali sono i farinacei -, il latte e altri grassiU (Ig34p15).
- Può derivare anche da UfermentazioneU, favorita da zuccheri, miele, sciroppi, zuppe di cereali.
Ciò genera malattie catarrali in gola, naso, bronchi, stomaco, intestini, tonsille, orecchie (otiti), carie, ma anche tante altre malattie quali quelle reumatiche ecc. (LSPLAC p86).


Malattie da carenza (anche edema da denutrizione)
Certamente le carenze sono possibili, non solo per le persone più povere, ma anche per quelle che consumano i cibi denaturati e raffinati dell’industria alimentare.
In tal caso, l’igiemismo pone l’accento su due aspetti:
1)                  solo gli alimenti naturali colmano bene le carenze;
2)                è sbagliato rimpinzarsi degli alimenti che si reputano ricchi delle sostanze carenti. Ciò può addirittura impedire la guarigione, poiché se non si riesce a digerire e ad assimilare il cibo consumato, esso va in fermentazione e putrefazione e causa malattie anziché il ritorno della salute.
Ciò può addirittura ostacolare la guarigione. Shelton aveva consigliato di consumare lattuga ad un malato di => Gonorrea, ma in quantità piccolissime.
Solo quando quel malato, ascoltò questo consiglio riuscì a guarire.
In molti casi, però, le carenze sono solo apparenti, cioè sono quasi sempre dovute:
1) - a Uindigestione o putrefazioneU degli alimenti negli intestini,
2) - o alle Usostanze nociveU, quali il sale e i condimenti, o ai veleni del caffè, ecc., dei medicinali,
3) - o a Ucattiva assimilazioneU, magari per mancanza di altri fattori (LSCC 6° p48-50, ALRDUSP c46).
L’elevata percentuale di anemici guariti col digiuno conferma tali opinioni degli igienisti (=> Anemia perniciosa).
Di conseguenza generalmente occorre:
- anzitutto purificare l’organismo con un digiuno breve affinché possa assimilare gli elementi che sembrano mancanti.
- Al digiuno (da saltare nelle persone molto magre) far seguire un semidigiuno durante il quale la lingua potrà assumere un colore da nero a bianco secondo i medicinali assunti in precedenza; proseguire finché non scompare la sete mattutina (ALRDUSP c29).
- Utilizzare alimenti sani e naturali costituiti da frutta e ortaggi crudi (niente olio di fegato, alimenti irradiati, lievito, ecc.).
- Eliminare ogni causa di => Enervazione, poiché in presenza di essa anche persone sovralimentate possono soffrire di malattie da carenza; un fenomeno analogo si può verificare nelle situazioni in cui si verifichi una richiesta aumentata di attività (crescita rapida, eccessi, esercizi fisici pesanti, ecc.).
- Evitare l’indigestione, poiché anch’essa è causa di carenze.
- Occorre anche lo => STILE SANO DI VITA (LA 1° p113-117).
Caso: l’anemia è un esempio tipico di malattia da carenza. Ora, un anemico - che era stato curato invano sia col ferro minerale dai medici sia con l’estratto di carciofo (ricco di ferro biologico) da un naturopata - guarì col semplice digiuno (SRPLJ p57).



Malattie dei bambini
Secondo gli igienisti:
- esse sembrano Umolto violenteU semplicemente perché i bambini hanno molta vitalità (CD1 5ª C).
- Sono dovute quasi sempre ad errori dei genitori che:
U- li rimpinzano di cibo o di latte,
U- li vogliono curare invece di lasciarli stare,
U- li viziano quando sono malati o fingonoU di esserlo (AIAB p263-265).
Shelton consigliava:
- Tenerli i bambini a riposo e digiuno fino a 24 ore dopo la fine della febbre. => Vaiolo, Morbillo, Varicella, Scarlattina, Pertosse. Parotite, Difterite, Febbre tifoide, Tonsille e adenoidi.
- Non somministrare medicine per abbassare la febbre o altro.
- Per rendere il bambino immune dalle malattie occorrono cibo adatto, acqua pura, aria fresca, sole, riposo e sonno anziché agenti artificiali come vaccini e sieri (AIAB p306).




Malattie della pelle

Con l’igienismo, le malattie della pelle di solito guariscono facilmente.
Infatti, a parte l’eventualità di Ucause irritanti localiU, tali malattie rappresentano uno Uscarico di tossineU che l’organismo non riesce a eliminare per le vie ordinarie: reni, polmoni e intestini.
É normale che una Ucattiva digestione, un metabolismo incompleto e delle escrezioni deficientiU che provengono da abitudini dietetiche malsane e da altre pratiche devitalizzanti, siano delle cause sottostanti di queste affezioni della pelle.
La UmalnutrizioneU (come gli eccessi alimentari specialmente di zuccheri e farinacei), Ule condizioni scrofolose e la sporciziaU sono il terreno per lo sviluppo delle eruzioni cutanee (Ig51p22).
Altre volte le malattie della pelle sono causate dall’uso di UmedicinaliU - quali anestetici, antistaminici, sulfamidici e antibiotici – Ue dai sieriU.
La medicina ufficiale menziona centinaia di malattie (acne, dermatite, eczema, foruncoli, lupus, orticaria, psoriasi, scarlattina, sclerodermia, vaiolo, varicella, lebbra, ecc.) ma tutte si possano curare col digiuno e l’alimentazione igienista moderata, lavaggi frequenti con acqua tiepida senza sapone, stile sano di vita, bagni di sole, anziché con cure locali (IDPSLV p243, HS 3° p11, Ig51p22-24).
A volte le malattie della pelle causano la distruzione dell’epidermide.
Le cicatrici causate dal ricorso ai raggi X e al radio, a differenza delle altre, non guariscono nemmeno col digiuno (Ig38p11-13). Vedere anche => Psoriasi, Vaccinazione.



Malattie femminili

Secondo gli igienisti, sono evitabili perché dovute al Uvivere malsanoU e alla Ucattiva alimentazioneU e sono curabili anch’esse col digiuno (LJMRDLN p32) (Ig28p24).
Vedere le singole voci per conoscere il metodo igienista per affrontare aborto spontaneo, amenorrea, dismenorrea, menopausa, menorragia, metrite, sterilità, vaginite e vari tumori o cancri.



Malattie mentali e nervose

Vari casi guariti in pochi mesi con l’igienismo, dopo vane cure della medicina ufficiale, come si vedrà più avanti.
Anche riguardo a queste malattie gli igienisti sono in forte disaccordo con la medicina ufficiale, sia riguardo alle cause sia alle terapie.
ULe cause possono essereU:
- mentali: il cervello e i nervi hanno bisogno di equilibrio emotivo. Le emozioni hanno effetto sulla tensione arteriosa, sulla digestione, sulle funzioni ghiandolari, ecc. ma hanno anche un effetto devastante sulle funzioni del cervello e dei nervi.
La paura è un potente distruttore dei nervi. Diminuisce le forze nervose e indebolisce così tutte le funzioni.
Le preoccupazioni, la collera, il malcontento, l'irritabilità ecc. sono tutti deleteri per il cervello e per i nervi (Igpuri27p17).
- fisiche (cattiva alimentazione, abitudini malsane come alcol, tè, caffè, medicine, ecc.)
Tra le cause fisiche vanno annoverate frequentemente anche le Udiete dimagranti.
Infatti alcuni ricercatori israeliani hanno effettuato uno studio su dieci uomini e donne che erano in cura in un'istituzione psichiatrica a causa di problemi mentali ed emozionali. Hanno scoperto che la perdita drastica di peso con l'aiuto del cibo convenzionale aveva degli effetti devastanti sul sistema nervoso.
Sei di queste dieci persone non avevano avuto mai problemi emozionali prima di questo primo tentativo di dimagrimento.
Ciò avviene perché le diete dimagranti spesso contengono calorie vuote e sono prive di vitamine e di minerali naturali. Inoltre prevedono altri componenti allettanti ma nocivi, come i dolci, il caffè, il tè, il cioccolato, ecc. (Ig64p15, Ig68p10).
(Supponendo che sia abbastanza corretto farlo con tale piccolo campione, si concluderebbe che circa la metà dei casi di malattia mentale e nervosa, al tempo della ricerca, fosse dovuta alle diete dimagranti).

LA TERAPIA IGIENISTA non prevede il ricorso alle sedute di psicanalisi o alle medicine - ritenendole inutili e dannose - ma a misure normali.
Anche il cervello e i nervi hanno bisogno di un sangue puro, altrimenti le idee sono perturbate.
Pertanto, la prima cosa da fare è un digiuno (magari breve e ripetuto, stante la scarsa collaborazione del malato, piuttosto instabile) per liberare il sangue dalla tossiemia dopo che il malato abbia fatto una preparazione di Uuno o due mesi di alimentazione sanaU per evitare violente crisi di eliminazione a causa dei molti medicinali che generalmente ha assunto (Igpuri27, LJMRDLN p87).
D’altra parte, nel libro Jeûner pour revivre Mossèri riferiva un caso di mancata guarigione e altri accompagnati da violente crisi e concludeva che sarebbe stato opportuno limitare il digiuno a due o tre settimane proseguendo poi, per sei – dodici mesi, con una dieta rigorosa. Per le persone molto magre oltre che malate di mente sconsigliava del tutto di ricorrere al digiuno (JPR p250-251). (Quindi, sottoporle solo a una dieta molto stretta).
Poi occorre abbandonare ogni abuso e mancanza di sonno o lo scambio della notte col giorno, l’uso di caffè, tè, cioccolata, zucchero, vino, altri alcolici, antiacidi, rimedi contro il mal di testa o la stitichezza, tranquillanti, antidolorifici, droghe, stimolanti e altri medicinali o conservanti ed evitare emozioni violente (Ig64p11, Ig65p26).
Adottare pratiche sane, come respirare aria pura, esercizio fisico, prendere il sole, alimentazione sana (non occorre un cibo particolare per il cervello), equilibrio emotivo.
UPer la parte psichica:
anziché analizzare il proprio passato è utile che il malato analizzi la sua giornata e,
invece di restarsene ozioso la maggior parte del tempo. faccia attività sane e normali come un lavoro utile, piacevole, creativo;
superi la depressione facendo attività che procurano gioia;
partecipi a progetti che possano portarlo fuori da sé stesso, invece di essere concentrato eccessivamente su di sé.
Cercare un confidente gli sarà più utile che andare da un professionista pagato, cioè dallo psicanalista o dallo psicoterapeuta.
Abbia rapporti personali con gli altri senza scappatoie e sotterfugi;
eserciti spirito e corpo quotidianamente;
apprenda qualche cosa ogni giorno.
In tal modo invece di riunire i propri sogni, riunisce la sua vita quotidiana.
Occorre molto tempo per guarire le malattie mentali ma con la pazienza e la costanza si può riuscire a ritrovare una salute perfetta (Igpuri27). Vedere anche => Schizofrenia.
Casi: fu fatto un esperimento in un ospedale psichiatrico sudafricano su alcuni schizofrenici che assumevano tranquillanti e altri medicinali. Si davano loro frutta fresca e secca, succhi di frutta, avocados e noci; inoltre pomodori, cetrioli, lattughe e carote. I partecipanti si sentirono molto bene per 3-4 settimane, poi ebbero crisi e sintomi di malattia. Alcuni abbandonarono ma altri restarono. Alla fine dell’esperimento tutti confermarono di sentirsi meglio con la dieta fruttariana e nessuno ebbe altre crisi in seguito. I malati mentali avevano un interesse rinnovato per il mondo esterno, rapporti migliori con gli altri ed erano cooperativi. La loro forza muscolare aumentò, la pressione sanguigna diminuì, il peso si normalizzò, anche lo stato mentale migliorò (LA 2° p197).
Un altro caso è quello di un uomo curato invano per 27 anni dalla medicina ufficiale per la sua nevrosi d’angoscia e costretto ad abbandonare il lavoro da due anni e infine guarito in pochi mesi di cure igieniste (JPR p245).
Vedere => Angoscia: caso guarito con l’igienismo senza bisogno dello psicanalista.
* * *
Un cagnolino andava zoppicando su tre zampe. La quarta zampa era stata tagliata. Fiutava dovunque, saltando ogni tanto ed occupandosi dei suoi affari, senza preoccuparsi minimamente del suo handicap. Si era adattato pienamente alla sua situazione. Non si ripeteva sempre il passato, le sue disgrazie o la sua mancanza di destrezza. Era troppo occupato a vivere per impietosirsi su di sé, e non ne aveva semplicemente il tempo.
Invece l’essere umano medio va ripetendo probabilmente sempre l'incidente che fu all'origine del suo handicap, rievocando le sofferenze che ha dovuto subire, sottoporsi ad un'analisi mentale, ecc. e rendendosi la vita miserabile ad ogni riguardo.
E tuttavia, lo spirito umano, se si lascia fare la natura, è del tutto capace di adattarsi a un cambiamento radicale quanto lo spirito del cane e non necessita di trattamenti, ma ha bisogno di un’attività sana e normale.
“Lo stesso è per il benessere mentale ed emozionale. Le sedute di analisi, i maestri, le sette, i culti, le guide spirituali, i guru e la pratica dei riti, allo scopo di trovare la verità, la felicità ecc. somigliano, sul piano fisico, al lievito di birra, alla pappa reale, all'olio di fegato di merluzzo, alle compresse di vitamine, ai supplementi alimentari, alle alghe, all'argilla e al cloruro di magnesio, —per ritrovare la salute” (Igpuri27p6).



Malattie incurabili

Secondo gli igienisti, di solito i malati cosiddetti incurabili sono tali perché non sono curati come occorrerebbe, non preoccupandosi altro che di sopprimere i sintomi delle malattie col ricorso alle medicine. Ad esempio, secondo la medicina ufficiale, la => Distrofia muscolare è incurabile; invece, il dottor Shelton asseriva di aver guarito numerosi malati di tale malattia.
Certamente alcuni malati hanno subito lesioni organiche irreversibili e possono ristabilirsi solo parzialmente o per niente.
Salvo tali casi, la pretesa incurabilità è dovuta generalmente:
- alla Umancata eliminazione della causaU, cioè alla continuazione delle abitudini nocive alimentari o nello stile di vita;
- al persistere della Umancata soddisfazione dei bisogni dell’organismoU (con alimenti naturali, aria pura, sole, esercizio fisico, ecc.);
- al persistere dell’Uuso di medicinaliU, che spesso sarebbero la vera causa di nuove malattie ed anche un ostacolo all’autoguarigione (Ig48p25-28). I medicinali procurano al malato un sollievo rapido e gradito, ma sono generalmente di ostacolo alla guarigione, poiché interrompono l’eliminazione delle tossine che sono la vera causa della malattia. Infatti, se durante un digiuno, si prendono medicine il peso smette di scendere (SRPLJ p146).
Un esempio di quanto sia errata, a volte, la dichiarazione di incurabilità di un malato è quello riportato alla voce -> Sclerosi.
D’altra parte, anche quando una lesione è ancora reversibile e si ricorre all’igienismo, oltre a realizzare le condizioni necessarie per la guarigione, occorre concedere all’organismo tutto Uil tempo necessarioU.
Così l’igienista americano Arthur Andrews affermava di aver assistito alla guarigione di persone affette dalla sclerosi multipla o dall’asma che si erano riposate per anni, mentre altre persone in condizioni meno gravi non avevano fatto altrettanto e non erano guarite.
Nei casi più gravi può essere necessario un riposo assoluto, pace della mente, delle emozioni e del corpo: niente televisione, telefono o visite, e contemporaneamente sono necessari aria pura, un poco di sole e un ambiente naturale piacevole (Ig41p24-26).
Al contrario, i casi veramente irreversibili (vero cancro, vera tubercolosi, diabete insulinodipendente, ecc.) possono, nella migliore delle ipotesi, essere stabilizzati, seguendo il medesimo processo (della guarigione), sotto la sorveglianza stretta di un igienista esperto. Essi non devono attendersi una guarigione totale, ma possono nondimeno aspirare a condurre una vita attiva e vivere abbastanza a lungo, se arrivano a correggere il loro stile di vita e la loro alimentazione (SRPLJ p180).


Malattie autoimmuni

La biologia afferma che le principali malattie autoimmuni sono la sclerosi multipla, il diabete mellito insulinodipendente, l’artrite reumatoide, le malattie di Grave, la tiroidite e il lupus eritematoso sistemico (BCEM p782).
Gli igienisti:
- non credono all’esistenza di malattie autoimmuni e affermano che esse derivano dallo Usforzo di ristabilire l’omeostasiU, attraverso il deposito - in qualche parte del corpo o raccogliendole in una cisti - delle sostanze che disturbano l’equilibrio del sangue (Ig42p14-17).
In particolare, almeno con riferimento all’artrite reumatoide, affermano che se si prestasse attenzione a non disturbare l’omeostasi, tra l’altro con un’appropriata alimentazione, tale malattia “autoimmune” sarebbe prevenuta o, una volta presente, tenderebbe a guarire.
Quanto al lupus, esso è inserito tra le => Malattie della pelle, le quali sono dichiarate generalmente guaribili col metodo igienista.
- Invece il ricorso ai medicinali procura un momentaneo sollievo ma permette l’ulteriore aggravamento della malattia e inoltre aumenta l’intossicazione dell’organismo (Ig42p15).
A sua volta, la biologia sostiene che:
- gli individui resistenti allo sviluppo del diabete insulinodipendente, nel sito di legame del DNA hanno l’acido aspartico; invece negli individui suscettibili al diabete si trova la serina, l’alanina o la valina (BCEM p783);
- il DNA può essere danneggiato da radiazioni ionizzanti, da prodotti del metabolismo stesso della cellula, da raggi ultravioletti. Ogni giorno avvengono moltissime lesioni nel DNA. Se esse non sono riparate, si verifica un’alterazione permanente o mutazione, ma l’organismo stesso riesce a riparare tali lesioni nella quasi totalità dei casi (BCEM p612-616).
Ora tenendo presenti le disfunzioni delle proteine a causa della presenza delle sostanze estranee all’interno del corpo, si può pensare che la suddetta anomalia nel DNA sia dovuta a qualche sostanza che non dovrebbe essere presente nell’organismo, ad esempio un rifiuto metabolico o un enzima - prodotto da qualche muffa - che altera il DNA o le proteine del corpo e le loro funzionalità (BCEM p68).
Se l’organismo riuscisse a liberarsi di tali sostanze estranee, sarebbe ipotizzabile il ripristino delle funzioni delle proteine e la guarigione del malato, magari anche dal diabete.
* * *
Secondo alcune ricerche varie malattie cosiddette autoimmuni sarebbero correlate alla carenza di vitamina D.

Tali sospetti sono maggiori per il diabete I, cioè insulinodipendente, per il diabete di tipo II e per la sclerosi multipla, ma vi sarebbero indizi anche per l’artrite reumatoide e le malattie infiammatorie intestinali (IPCDVD p127-134).

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