Diete

29/04/17

Indice delle voci di questa pagina:
Diete, Dieta di formazione, Dieta di maturità, Dieta riparatrice, Dieta essenziale igienista, Dieta uvale, Diete curative, Diete dimagranti, Difetti funzionali del cuore, Extrasistole, Tachicardia parossistica, Fibrillazione atriale, Difterite, Digestione dei farinacei, Digestione difficile, Digrignare i denti, Dilatazione dello stomaco, Dipendenza
    

Diete


    

Dieta di formazione

      (o dieta di crescita).
      Più ricca di proteine, glucidi, minerali e vitamine: è adatta agli organismi in fase di sviluppo, ai convalescenti, alle donne incinte, agli ex- digiunanti.
      Si desume dalle ricerche scientifiche di McCullum, un ricercatore americano, che gli alimenti che favoriscono la crescita, sono quelli stessi che contengono il massimo di vitamine, per esempio: gli spinaci, le lattughe, i cavolfiori, i cavoli, il sedano, le arance, i limoni, i pompelmi, i pomodori, ecc. cioè alimenti che possiedono un rendimento calorico basso ALRDUSP c45).


    

Dieta di maturità

      Ricca di glucidi, vitamine, minerali, povera di proteine. É adatta agli adulti.


    

Dieta riparatrice

      É un altro nome del semidigiuno (=> DIGIUNO).
      Essa è utile, oltre che per alcol e droga, anche per i tranquillanti, i sonniferi, il tabacco, il caffè, i medicinali, i prodotti chimici presenti negli alimenti, l’aria inquinata, l’acqua clorata e gli scarti del metabolismo.
      (È meglio cominciarla con tre giorni di digiuno per avviare l’eliminazione delle tossine).
      Mosséri suggerisce più dettagliatamente per la disintossicazione una dieta di => Crudità condendole col solo succo di limone oppure di mangiare solo mele a partire da mezzogiorno fino alle 20, un poco ogni ora, nella quantità complessiva da 500 grammi per le persone di bassa statura, fino ad un massimo di un chilo per le persone alte metri 1,85.
      Si possono usare anche arance, pompelmi, mandarini, fragole, pomodori, uva, cocomeri, meloni, lattughe, sedano, cetrioli, carote.
      (Le persone nervose faranno bene ad escludere la => Frutta acida e a prendere le crudità sotto forma di succo).
      Tali alimenti forniranno al corpo gli alcali necessari per trasformare gli scarti dell’organismo in sali facilmente eliminabili soprattutto dai reni.
      Sono invece sconsigliabili i brodi di verdure e le zuppe vegetali poiché sono molto poveri di vitamine e minerali e ciò causerebbe seri problemi di salute.
      Lo stesso vale per i limoni perché possono acidificare il corpo e causare la decalcificazione.
      La cura sarà tanto più efficace e rapida quanto più la quantità di cibo è ridotta e quanto più ci si riposa: sarebbe un errore sprecare nel lavoro o in altro modo le energie rese disponibili dal riposo digestivo.
      Attendere la fine dei => Sintomi di eliminazione, soprattutto della sete al risveglio e il ritorno della lingua al colore rosa su tutta la sua superficie per interrompere la dieta disintossicante.
      Shelton usava con successo la cura d’uva nelle affezioni bronchiali, nell’anemia, catarri, clorosi, disturbi del fegato, dispepsia, malaria, reumatismi, stitichezza.
      Egli consigliava di cambiare alimento in caso di diarrea ma Mosséri ritiene che la diarrea sia dovuta piuttosto agli alimenti malsani usati in precedenza oppure digeriti solo parzialmente (ALRDUSP c29).


    

Dieta essenziale igienista

      La dieta igienista essenziale è costituita da frutta fresca e verdure (da consumare preferibilmente cruda), e, secondo alcuni igienisti, magari anche da frutta azotata e da semi.
      La dieta igienista essendo ricca di acqua provoca un frequente bisogno di urinare, magari anche la notte, ma senza causare mai incontinenza e tuttavia si tratta di un inconveniente insignificante rispetto alle conseguenze della dieta usuale di pane, carne, ecc, (Ig64p29).


    

Dieta uvale

      È il consumo di sola uva in tutti i pasti. Il generale Booth otteneva con essa ottimi risultati nella cura dell’alcolismo (ALRDUSP c29).
      Vi fu un periodo in cui si raccomandò la cura dell’uva, soprattutto per la tubercolosi e l’anemia. Ai pazienti si consigliava di mangiare uva a partire da 3 fino a 6 libbre il giorno e in alcuni casi addirittura 12 libbre il giorno tra i pasti, in aggiunta ad essi.
      In seguito ci si accorse che era meglio mangiare solo l’uva saltando i pasti abituali, ma anche così dopo pochi giorni i pazienti erano più deboli che se avessero digiunato per dieci giorni. Si diceva che la cura d’uva era dannosa alla bocca, ma bisogna incriminare piuttosto l’abuso alimentare. Si consigliava comunque di farla solo con uva fresca, ma non di frigorifero e nel periodo della vendemmia e non con il succo in bottiglia che aveva solo fini commerciali (HS 2° p44).


    

Diete curative

      Sono state inventate diete di ogni genere, per ogni malattia.
      Secondo l’igienismo:
      - è come ricorrere ai medicinali per eliminare gli effetti senza eliminare Le cause.
      Quando sembrano raggiungere lo scopo, generalmente è attraverso un effetto tossico.
      Ad esempio, le prugne raggiungono l’effetto lassativo grazie ad un alcaloide irritante che l’organismo elimina svuotando l’intestino.
      - Non sono mancati casi finiti male. Così il dottor Shelton racconta di una donna che si era sottoposta alla dieta del latte e aveva cominciato ad avere problemi digestivi, mentre prima non ne aveva mai sofferto. Finì col morire (IAIN p128, ALRDUSP c53).
      - Molti problemi, più che dalle carenze, derivano dall’eccessiva nutrizione oppure dall’errata combinazione dei cibi.
      - In realtà i disturbi locali sono il sintomo di problemi generali dell’organismo che va curato nel suo complesso adattando la dieta naturale dell’uomo alle circostanze e alle condizioni individuali e migliorando anche lo stile di vita (Ig21p24, HS 2° p70 - 73).
      - È meglio ingerire cibi con modesto contenuto di minerali, vitamine, ecc. ma che si digeriscano facilmente, insieme ad un sano stile di vita che cibi ricchi ma indigesti o in combinazioni indigeste (HS2° p70 - 73).
      - Possono aversi addirittura degli avvelenamenti alimentari pur mangiando alimenti sani, che però si alterano nel tubo digerente (HS 2° p76).
      - D’altronde le malattie sono esse stesse un processo di guarigione. I loro sintomi non vanno combattuti, né con le medicine né con gli alimenti (HS 2° p73).
      Nel caso di malattie gravi, col ricorso a terapie sbagliate il malato non rischia solo di perdere denaro, ma anche la vita. => Anemia (perniciosa).
      - Quando un malato guarisce col ricorso a una dieta, non è tanto questa che l’ha fatto guarire, quanto l’abbandono di altri alimenti che erano la causa della sua malattia.


    

Diete dimagranti

      Un monito proviene dagli ambienti igienisti contro le diete dimagranti spensieratamente pubblicate sulle riviste. Spesso sono atte a nuocere al fegato, ai reni, ecc. e a procurare anche => MALATTIE mentali e nervose (Ig64p15).



    

Difetti funzionali del cuore

      Si tratta di deviazioni dal ritmo cardiaco normale che avvengono al di fuori dell’esercizio fisico. Si manifestano con aritmie che sono contrazioni cardiache premature. Le forme principali sono:

    

Extrasistole

      è la forma più semplice di aritmia, caratterizzata da una sola contrazione poco frequente del muscolo cardiaco intervallata a cicli di battiti regolari. Può sparire con l’aiuto dell’esercizio. Si presenta nelle persone più o meno neurotossiche a causa della setticemia intestinale, di un falso metabolismo, del tabacco, del caffè, ecc.
    

Tachicardia parossistica

      può accompagnare la febbre, il gozzo e una gara podistica, ecc. ma qui s’intende quella che si produce e cessa improvvisamente. I battiti cardiaci oscillano tra 140 e 220. È favorita dalle emozioni, dall’esercizio o da un cambio di posizione. Scompare con la cessazione dello stato tossico (Ig45p22).
    

Fibrillazione atriale

      è ancora più grave della forma precedente; le pulsazioni vanno da 240 a 300 il minuto e sono dovute a un forte stato tossico e a un cuore affaticato e danneggiato (Ig45p22).


    

Difterite

      La difterite presenta sintomi simili a quelli di un’improvvisa tonsillite, febbre molto alta (ma a volte la temperatura è anche al di sotto dei valori normali); dolori alla schiena e agli arti, mal di testa e malessere generale, macchie di membrana bianca sotto le tonsille.
      Secondo l’igienismo:
      - “Le cause sono un avvelenamento da proteine e la perdita d’immunità”.
      - Come il morbillo, la pertosse, ecc. avviene quasi sempre in bambini ipernutriti, con uno stato cronico di decomposizione e putrescenza negli intestini.
      - la peggior forma è la difterite membranosa poiché fa rischiare il soffocamento.
      - I genitori non si preoccupano vedendo che il bambino ha appetito, ma poi il bambino sembra soffocare e non riesce a respirare e qualche volta rischia il soffocamento se non si interviene subito con l’intubazione o la tracheotomia.
      - Quando la temperatura è al di sotto del normale, significa una carenza di potere protettivo e si tratta dei casi che potrebbero essere più pericolosi.
      - Con le cure mediche si possono rischiare miocarditi, nefriti gravi, polmoniti (almeno le prime due, a causa delle antitossine) e anche paralisi locali.
      - Una volta la malattia non era considerata contagiosa, non si faceva la quarantena e nessuno prendeva la malattia per contagio (AIAB p320).
      Shelton consigliava:
      - sospendere subito l’alimentazione appena si manifesta la malattia (tosse) per evitare che la situazione si possa aggravare irrimediabilmente;
      - mettere il bambino a letto in una stanza ben ventilata;
      - se fa freddo, mettere una borsa calda ai suoi piedi;
      - il bambino deve stare con il viso rivolto verso il basso affinché non gli capiti di inghiottire le secrezioni, che devono invece essere gettate fuori;
      - pezze calde intorno al collo e ghiaccio in bocca o sulla parte infiammata aiuteranno a sopprimere l’infiammazione e l’essudazione;
      - niente gargarismi, né lavaggi della gola, né medicine;
      - se necessario ricorrere a delle medicine leggere;
      - solo quando la gola sarà completamente guarita, si potranno dare dei succhi di frutta al bambino e tornare poi gradualmente alla dieta normale;
      - durante la convalescenza, dare aria pura e sole;
      - è una malattia molto comune dopo le feste: stare attenti che i bambini non mangino troppe proteine (AIAB p321). => MALATTIE dei bambini.


    

Digestione dei farinacei

      Solo in minima parte sono digeriti in bocca, per opera della ptialina della saliva, anche se masticati a lungo, poi nello stomaco (dove hanno bisogno di un ambiente alcalino) e nell’intestino.
      Secondo l’igienismo:
      - zucchero, miele e sciroppi non favoriscono la secrezione di saliva e quindi ostacolano la digestione dei farinacei.
      - Ciò genera i catarri in gola e nello stomaco, la tonsillite e altri disturbi dell’infanzia.
      - La ptialina salivare è inoltre distrutta dagli acidi, quali sono l’aceto e gli agrumi.
      - I farinacei secchi - poiché assorbono la saliva - si digeriscono meglio di quelli già inzuppati, come nelle pappe.
      - Il succo gastrico può essere alcalino o acido Secondo gli Alimenti ingeriti.
      - Se i farinacei sono mangiati con le proteine, l’ambiente gastrico si fa acido e pertanto per digerire i farinacei, si dovrà attendere l’arrivo negli intestini.
      - Di conseguenza i farinacei vanno mangiati secchi, senza acidi, né zuccheri o proteine (Ig29p4 - 5).


    

Digestione difficile

      Risp.: Consiglia di mangiare preferibilmente un solo alimento a pasto e di aggiungere un poco di crudità. Consumarle in forma di succo se i denti non sono buoni (Ig64p29).


    

Digrignare i denti

      o bruxismo. Cause frequenti: => nervosismo, indigestione, il mangiare tra un pasto e l’altro. (AIAB p281) oppure vermi intestinali (AIAB p297).
* * *
      Secondo alcuni ricercatori causare danni ai denti e alle gengive e può derivare da carenza di calcio e acido pantotenico (ILCDV p217 - 221).


    

Dilatazione dello stomaco

      Si hanno nausee e vomiti improvvisi di grandi quantità di cibo.
      Secondo l’igienismo:
      - la dilatazione proviene di solito da sovralimentazione, medicinali, condimenti, bevande, alimenti concentrati.
      - Occorre il digiuno fino alla sparizione dell’indurimento e dell’irritazione e riapertura del piloro.
      - Tuttavia se l’ostruzione è causata da stenosi per una cicatrice o un cancro, solo il chirurgo forse potrà fare qualcosa (LA 1° p170).


    

Dipendenza

      Secondo gli igienisti:
      - è errato pensare che una sostanza tossica diventi necessaria a forza di usarla: i malesseri che si provano facendo a meno di quella sostanza sono dovuti alla disintossicazione dalla precedente dose di droga o di caffè o di una medicina e non all’interruzione di essa; la cessazione dei disturbi prendendo un’altra dose è dovuta al fatto che in quel momento l’organismo interrompe la disintossicazione dalla dose precedente per allontanare dalla circolazione la dose appena presa. É questo fatto che trae in inganno le persone rispetto ai vantati benefici delle medicine (Ig54p11).
      - La pretesa tolleranza a una droga non è dovuta a una maggiore resistenza a essa, ma alla diminuita sensibilità e capacità di espellerla.
      - Coloro che affermano che il caffè produce effetti benefici, cadono in errore perché lo esperimentano su persone assuefatte al caffè anziché su quelle sane.
      - La dipendenza da caffè, tè, alcol, tabacco, ecc. potrebbe essere interrotta col digiuno.
      - Le cosiddette crisi di astinenza sono passeggere: chi soffre di una dipendenza dovrebbe stringere i denti per qualche tempo, per liberarsi dalla sofferenza.
      - Per il tabagismo può bastare un digiuno di 24 - 36 ore.
      Le persone che smettono di fumare fin dall’inizio del digiuno, dopo due o tre giorni si accorgono che il fumo non li attira più. Vale lo stesso per le altre assuefazioni. (HS 2° p49 - 54).
      - Conviene che tutte le abitudini nocive siano smesse contemporaneamente (fumo, alcol, caffè, ecc.). è la maniera più facile per liberarsi in un solo colpo di tutte le assuefazioni (Ig61p3).
      - È meglio abbandonare d’un solo colpo l’abitudine nociva piuttosto che ridurne la dose gradualmente: in questo modo si soffre di meno (Ig48p5).
      Disgraziatamente per quanto riguarda la vera droga, sembra che le sofferenze della “crisi di astinenza” siano molto dure da superare e che i pochissimi centri igienisti non siano attrezzati (di squadre di infermieri muscolosi, stanze acusticamente isolate, come pure di camicie di forza...) per aiutare i drogati a disintossicarsi (SRPLJ c19 p136 - 138).
      Tuttavia, si possono forse trarre indicazioni utili dall’esperienza di Mosséri con una sua paziente assuefatta ai tranquillanti.
      Mentre ella digiunava, le raccomandò di resistere finché avesse potuto, poi le somministrò quattro pillole invece delle nove a cui era abituata. Ciò le procurò un sonno pesante per dodici ore: significava che la dose era eccessiva. Alla crisi seguente, le diede due pillole, e in seguito solo una. Poi ne provò solo mezza, ma non fu sufficiente, sicché tornò a darle una pillola intera. Dopo sei mesi dal ritorno a casa, la donna smise del tutto di prendere i tranquillanti. Tuttavia, non seguì affatto la raccomandazione di adottare la dieta igienista e col tempo ricadde nella depressione e nel ricorso ai tranquillanti.
      Le indicazioni che si possono trarre da questo caso sono:
      - nelle “crisi di astinenza” stringere i denti finché si può, prima di ricorrere alla droga.
      - Ridurre la dose di volta in volta fino a trovare la dose appena sufficiente a far cessare la crisi (magari cominciare con un quarto della dose abituale).
      - Adottare la dieta igienista per ridurre l’impulso all’uso della droga.
      - Inoltre non assumere mai regolarmente la droga, o i tranquillanti, ma attendere una nuova crisi intollerabile (SRPLJ p145 - 146).
      Vedere anche =>’alcolismo.
      “Shelton fa cessare immediatamente le droghe e il tabacco per i suoi digiunatori con successo e senza problemi. Io non ho mai avuto drogati che desiderassero interrompere la droga digiunando. Viceversa ho avuto dei fumatori che non ebbero alcuna difficoltà a smettere il tabacco improvvisamente prima di digiunare. La voglia spariva dall’inizio. Io permetto a quelli che hanno delle difficoltà all’inizio, di fumare raramente, fuori dalla casa. Non insisto, poiché essi lo comprendono. Entro qualche giorno essi smettono e mi consegnano il pacchetto” (SRPLJ c8).
* * *
      Secondo alcuni ricercatori la vitamina C ha la capacità di liberare dalla dipendenza dalla droga senza neanche andare incontro a crisi di astinenza. Vedere nella pagina Vitamine: vitamina C.

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