6 - LA DITTATURA MEDICA INTERNAZIONALE
Da un lato, purtroppo, la popolazione non è consapevole della
capacità di autoguarigione dell’organismo ( => Cap. 1 - L’ORGANISMO SA
GUARIRE DA SÉ).
Dall’altro, bisogna
rendersi conto che ogni categoria economica è in conflitto d’interesse con la collettività quando è in gioco la
fonte del proprio guadagno. Ciò avviene anche per la categoria dei medici e delle
Case farmaceutiche. Costoro non si riempiono le tasche con la salute ma con le
malattie degli altri cittadini, sicché hanno interesse che le persone si
ammalino, che si sentano meglio con le medicine (affinché continuino a
chiederle), che magari vivano più di cento anni, ma preferibilmente non
guariscano mai. Al
limite, conviene loro che i malati muoiano dopo qualche anno di inefficaci e
costose terapie, piuttosto che guariscano senza di esse affidandosi a scuole
mediche come l’igiene naturale.
In
conseguenza di ciò hanno interesse:
per un verso, a Umantenere alta la stima per le loro terapieU, a far credere che esse salvino tante persone
dalla morte, tenendo in piedi teorie di limitata validità, come quella dei
germi e dei virus o delle carenze, quali cause principali delle malattie
(vedere il capitolo LE MALATTIE).
Non ci si può, cioè,
attendere dalla lobby la verità sulla salute; e la medicina non è da
considerare una scienza vera (è la scienza più dei palliativi che della
guarigione), poiché è falsata dai colossali interessi economici in gioco ed
elaborata da ricercatori bisognosi di inventare medicinali di cui vendere il
brevetto alle Case farmaceutiche oppure da ricercatori pagati direttamente
dalle Case farmaceutiche i quali – per non perdere il posto di lavoro - devono
spacciare per scientifico ciò che non lo è, e presentare quale terapia migliore
quella che è solo un rattoppo.
Per l’altro verso, hanno interesse a Unascondere il carattere palliativo, a sminuire gli
effetti indesideratiU Udelle loro terapieU e a mettere a tacere gli avversari della medicina
per non far sapere al pubblico che esistono altri metodi, magari più validi,
per curare le malattie.
Pertanto la lobby medico-farmaceutica – per non
veder diminuire i suoi guadagni e anzi accrescerli - è tentata a ottenere con
le buone o le cattive maniere (corruzione, minacce, allontanamento di coloro
che non si allineano) la collaborazione degli operatori del mondo
dell’informazione per Uperpetuare a proprio
favore il diritto esclusivo alla cura dei malatiU - con leggi che vanno ben oltre la ragionevole
lotta contro i veri truffatori.
D’altronde i responsabili
dei giornali non hanno bisogno di essere corrotti poiché è già di per sé molto
conveniente per loro spaventare la gente agitando lo spettro delle pandemie o
illuderla con la scoperta di “rimedi-miracolo” per farla correre in edicola.
Infine,
le Case farmaceutiche hanno le risorse
economiche per perseguire i loro interessi, come si è detto nel capitolo
precedente.
Le
cronache riferiscono spesso di industrie che, con disinvoltura, per aumentare i
loro profitti trascurano le norme di sicurezza necessarie per salvaguardare
l’incolumità dei loro dipendenti o che inquinano l’ambiente mettendo in
pericolo la salute dei cittadini. L’ILVA di Taranto sembra esserne un esempio
recente. Non c’è motivo di escludere che l’industria farmaceutica sia anch’essa
altrettanto spregiudicata.
Disgraziatamente si può temere che queste non siano
solo ipotesi fantasiose.
Sono, infatti, state mosse numerose accuse contro tale lobby:
-
Ula disinformazioneU al riguardo delle scuole alternative.
Con riferimento all’igienismo, che
probabilmente è l’avversario più sconosciuto ma anche più serio e temibile, la
disinformazione si è manifestata, ad esempio, con l’acquisto dei diritti di
autore e la distruzione di un libro igienista da parte dell’Ordine dei Medici
americano. In tale libro si raccontava la guarigione di malati col metodo
igienista, dopo il fallimento della medicina tradizionale (LADNPF p11); =>
Beri-beri.
Un altro esempio è che, oggi 27
febbraio 2013, su una nota enciclopedia on-line si può leggere che “secondo
alcuni igienisti, l'igienismo darebbe la possibilità di guarire da talune
patologie. Tali asserzioni sono però del tutto non dimostrate scientificamente,
e non corrispondono a nessuna evidenza clinica o scientifica di merito”.
In aggiunta, nella bibliografia,
sono (beffardamente) indicati solo due libri di Albert => Mosséri, (Le bon
guide de l’hygiénisme, Hors série vol. 2° e 3°, LAMORLAYE, HYGIENISME) quasi che
le suddette affermazioni denigratorie derivassero dai suoi scritti e fossero
un’ammissione di millanteria da parte degli igienisti.
In realtà, tale maestro igienista
manifesta opinioni ben diverse ed è un fermo oppositore della medicina
ufficiale. E in una rivista igienista, ad un lettore curioso di sapere perché
egli non divulghi di più i successi ottenuti, risponde che quando si è
minacciati di eliminazione fisica, a volte si preferisce tacere (Ig.67p34).
Ecco perché gli igienisti non
possono far conoscere al vasto pubblico i loro successi.
Inoltre nella quarta pagina di
copertina del primo libro indicato qui sopra, Mosséri ha scritto che
“l’igienismo è un movimento rivoluzionario … che si distingue da tutti gli
altri sistemi per la sua originalità e il suo rigore, mette l’accento sul
fantastico potere di autoguarigione del corpo umano, pressoché totalmente
ignorato ai nostri giorni. L’igienismo esclude qualsiasi genere di terapie e di
rimedi chimici o naturali, poiché aggredisce la causa e non i sintomi. La
soppressione dell’origine dello squilibrio è sufficiente per recuperare la
salute.”
Nel medesimo libro sono riportate
storie di guarigioni col metodo igienista di malati sofferenti di disturbi
quali ipoglicemia, tachicardia, vertigini, artritismo, micosi, epilessia,
distrofia muscolare, ecc.) dopo aver fatto inutilmente ricorso alle altre
scuole mediche.
Piuttosto, un’altra igienista ha
scritto che spesso lo “scienziato” - per timore di perdere l’impiego e il
relativo guadagno - manipola le condizioni dell’esperimento finché non siano
garantiti i risultati desiderati, cioè quelli che alla lobby
medico-farmaceutica fa comodo sbandierare per aumentare il proprio volume di
affari (fonte: HUwww.disinformUHUazione.it/igienismo.htmU).
-
Uil rifiuto - da parte delle
riviste di pediatria - di pubblicare e perfino di accettareU relazioni di medici al riguardo dei danni derivanti dalle
vaccinazioni (ALRDUSP c32 p129);
-
Ula manipolazione delle statistiche
e delle diagnosiU concernenti le =>
Vaccinazioni;
-
Ul’annientamento professionaleU del professor Creigton, esperto di fama mondiale in
epidemiologia, che aveva contribuito alla prima edizione dell’Enciclopedia
Britannica con uno scritto ostile alle vaccinazioni, contributo che fu eliminato
nelle edizioni successive (Ig68p20).
-
Ula radiazione dall’Albo di medici
coscienziosiU, “colpevoli” di aver cercato di
guarire quanti più malati possibile, in modo diverso da quello conveniente per
la lobby. È il Mouvement International pour le Libre Choix Thérapeutique
(MILCT) a lanciare questa accusa e a parlare di dittatura medica internazionale
e di mafia (LH16p13);
(Ovviamente, il medico dissidente
non sarà accusato della guarigione di malati che sarebbero morti con le cure
della medicina ufficiale, ma, verosimilmente, della morte di qualcuno dei
malati restanti, attribuendola alla mancata somministrazione delle cure
tradizionali).
-
Ula persecuzione verso gli
oppositori della medicinaU, come il dottor Roger Dalet -
autore del libro Les mensonges de la médecine - sottoposto a sette processi
giudiziari e costretto a rifugiarsi in Marocco;
-
perfino Ule minacce di morteU contro alcuni
igienisti, come detto sopra (Ig.67p34);
-
Ula leggeU Usull’esercizio abusivo della
professione medica - con molte probabilità voluta
dalla lobby medico-farmaceutica – porta al risultato assurdo che se su 100
malati di AIDS ne muoiono 90, o fin’anche tutti, nelle mani dei medici, questi
non subiscono sanzioni, mentre se ne guariscono 90, o anche tutti, con le cure
di un professionista autodidatta di una scuola alternativa, costui deve essere
condannato per esercizio abusivo della professione medica.
La sentenza 34200 della Corte di
Cassazione - datata 6 settembre 2007 – condannava un omeopatico con la
motivazione che non era rilevante che i pazienti sapessero che egli non era
laureato in medicina né l’efficacia delle sue cure, ma solo la mancanza dei
titoli previsti dalla legge (laurea in medicina, superamento dell’esame di
Stato e iscrizione all’Albo dei medici).
Ma quanti malati sceglierebbero di
essere curati da un medico, anche plurilaureato, piuttosto che da un
professionista autodidatta, se ritenessero di avere il 50% di probabilità di
non guarire rivolgendosi al primo e il 10% andando dal secondo?
- i medici arrivano al
punto di Uimporre amputazioni o trasfusioni contro la volontà del
pazienteU e dei suoi familiari, quando
convincono il giudice che senza la loro terapia potrebbe sopraggiungere la
morte \(Ig49p17).
Un ragazzo, a cui il medico
pronosticava la morte se non si fosse lasciato amputare una gamba, rifiutò
dicendo che preferiva morire piuttosto che diventare un invalido.
Guarì senza l’operazione e diventò
generale dell’esercito alleato che liberò l’Europa dai nazisti. In seguito fu
eletto presidente degli Stati Uniti.
Quel ragazzo si chiamava Dean D.
Eisenhower.
-
la sottoposizione di malati ignari
alUla sperimentazione dei farmaciU ( => Scienza).
-
Anche gli omeopatici hanno
lamentato l’arroganza della medicina ufficiale, che - attraverso le autorità
accademiche - proibì ad un professore universitario di parlare della medicina
omeopatica di cui aveva scoperto la validità (O p159). Un altro medico
omeopatico aveva curato in un reparto ospedaliero molti più malati che in altri
reparti e con un minor numero di morti. Ma i Capi della medicina minacciarono
di colpirlo coi fulmini dell’Università ed egli dovette abbandonare il suo
posto (O p151). Numerosi altri episodi del genere sono denunciati in tale
libro, episodi biasimevoli che manifestano i pregiudizi e la gelosia professionale
della classe medica nei confronti delle medicine alternative come pure la sua
l’indifferenza verso il bene dei malati.
Faremmo meglio, quindi, a smettere di pendere dalle labbra dei medici,
fossero pure dei luminari, i quali anche possono essere accecati dai pregiudizi
oppure guidati dal loro interesse personale, visto che se crollasse la
reputazione della medicina anch’essi finirebbero nella polvere.
Come fino a pochi secoli fa, l’umanità credeva che fosse il
sole – e magari l’intero universo – a girare intorno alla Terra, così oggi
crede fermamente che siano le medicine a guarire le malattie, a ciò
incoraggiata da chi ha interesse a sfruttare il suo errore per guadagnare
miliardi.
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