vitamina A

, 04/03/17

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Vitamine, Vitamina A
    

Vitamine

      Le vitamine sono sostanze che occorrono all’organismo degli animali in piccolissime quantità; esse non si trasformano in altre sostanze nell’organismo.
      Ne sono ricchissime le foglie e gli steli delle piante (ILCDV p6 - 8).
      Secondo l’igienismo:
      - le nostre uniche sorgenti efficaci di minerali vitali e di vitamine si trovano negli alimenti;
      - solamente negli alimenti organici possiamo utilizzarli;
      - in nessun caso, il corpo può utilizzare sali inorganici presenti nell’acqua, nei supplementi o nella roccia polverizzata (dolomite);
      - gli acidi grassi essenziali (quelli, cioè, che l’organismo non può sintetizzare da sé) sono grassi non saturi. Si trovano praticamente in tutti i frutti, nelle noci varie e nei vegetali in quantità sufficienti (Ig65p25).
      Le vitamine sono, comunque, una parte dell’alimentazione e gli studi sui danni derivanti dalla loro carenza dimostrano quanto sia importante una sana alimentazione ai fini della prevenzione e della guarigione delle malattie.
      Ladri di vitamine: oltre allo zucchero, ci sono altri ladri di vitamine come il tabacco, il caffè e l’aperitivo.
      La nicotina altera l’assorbimento della vitamina C e distrugge la vitamina C già presente nel sangue, causando irritabilità e crisi emotive. La caffeina stimola la secrezione di insulina: ciò disturba la glicemia. Anche l’alcol disturba la glicemia favorendo l’ipoglicemia e spesso si accompagna a carenza di vitamina B3: ciò favorisce depressione e senso di inutilità. Tali sostanze danno momentaneamente la sensazione di rimediare agli stati spiacevoli che esse stesse causano, generando così uno stato di dipendenza, come le droghe (Ig64p3).


    

Vitamina A

      A) Si distinguono:
      1) - la vitamina A preformata o retinolo, già utilizzabile dall’organismo;
      2) - e il carotene presente negli ortaggi, che deve essere trasformato in vitamina A dall’organismo.
      Tale trasformazione è diminuita di molto nel diabete e nei disturbi del fegato.
      Inoltre il carotene è distrutto in ambiente acido come quello dello stomaco, dai nitriti i quali si formano dai nitrati usati soprattutto nella produzione degli ortaggi per il commercio. Gli ortaggi suddetti e le carni degli animali ne sono saturi.
      Il carotene non è tossico a qualsiasi dose, salvo l’effetto di ingiallimento della pelle, detto carotenodermia.
      La cottura distrugge il carotene in parte considerevole (fino al 35%).
      Invece la vitamina A può essere tossica e dare ben altri disturbi. Il fegato può conservarne fino a 500.000 UI.
      Il sovradosaggio di vitamina A dà i seguenti disturbi:
      dolori intermittenti nelle ossa e giunture, affaticamento, insonnia, perdita dei capelli, aridità e screpolatura delle labbra, altre complicazioni epiteliali, anoressia, perdita di peso, epatomegalia.
      In caso di carenza invece si formano strati di cellule dure nella mucosa bronchiale, invece di quelle capaci di secernere muco e di allontanare con le vibrazioni delle ciglia vibratili le sostanze sfavorevoli e i batteri. Ciò è reversibile, cioè guaribile, con l’uso di vitamina A.
      Nei ratti si sono rilevati minore accrescimento, sintomi nervosi come dondolio della testa, andatura lenta, debolezza degli arti posteriori, occhiaie (perdita di colore attorno agli occhi). Inoltre calcoli urinari e morte per blocco urinario o occlusione intestinale. Le lesioni nei tessuti intestinali e urinari erano la più comune causa di morte.
      Nei bambini si è riscontrata un’accresciuta vulnerabilità ad infezioni (colite con diarrea cronica, bronchiti, malattie della pelle, ecc. (p100).
      La vitamina A è utilizzata:
      - fin dall’antichità nella cecità notturna (si ricorreva al fegato di manzo);
      - nella congiuntivite;
      - (in generale nelle malattie degli epiteli (pelle, mucose, ghiandole e rivestimento interno degli organi);
      - per favorire l’accrescimento;
      - inoltre aiuta a prevenire le infezioni, quantunque non sia una medicina per esse. Topi carenti di vitamina A cadevano rapidamente vittime di infezioni normalmente presenti nei laboratori (sopravvivevano molto più a lungo se protetti da tali germi), mentre altri con la stessa dieta e che dormivano sulla stessa lettiera erano esenti dai germi e vissero molto più a lungo, senza bisogno di un’atmosfera controllata. Combatte anche le infezioni tubercolari.
      - In uno studio, protrattosi 15 anni, su 17 uomini, con età dai 48 ai 67 anni e affetti da bronchite cronica con la somministrazione di vitamina A in aggiunta alla normale terapia, avevano tutti avuto un considerevole miglioramento – anche durante una fitta e continua nebbia durante la quale erano morti altri molti malati di bronchite cronica – ed erano tutti sopravvissuti fino alla fine dello studio.
      - Le cellule del sangue (linfociti) che producono anticorpi si riproducono nel timo e in altri organi linfatici. La vitamina A ha un importante ruolo per mantenere il timo sano e funzionante. Più che dall’invecchiamento il timo è danneggiato dalla carenza di vitamina A.
      È importante anche per un corretto assorbimento delle proteine, le quali sono necessarie per la costruzione e riparazione dei tessuti, difenderci dalle infezioni e mantenere il delicato equilibrio interno dei tessuti e del sangue.
      La vitamina A disponibile se in quantità scarsa viene utilizzata per la sintesi proteica a scapito delle altre funzioni. Se non c’è vitamina A anche la sintesi proteica si arresta.
      Il kwashiorkor deriva da carenza di proteine, ma non basta assumerne di più poiché una maggiore assunzione di proteine comporta un maggior bisogno di vitamina A.
      In caso di mancata assunzione di un’integrazione si possono avere malattie come quelle agli occhi che potevano portare alla cecità bambini indonesiani a cui erano stati forniti integratori di proteine (latte scremato).
      Negli esperimenti, la carenza di vitamina A era seguita da abbondante presenza di aminoacidi liberi nel fegato (alanina, valina, isoleucina, prolina, treonina, serina, metionina e tirosina).
      Il risultato è che si può avere caduta dei capelli pur nutrendosi di alimenti ricchi di metionina.
      La carenza di vitamina A in un esperimento portò all’abbassamento dell’albumina nel sangue (p107). La somministrazione di vitamina A fece risalire l’albumina, invece il carotene non diede tale risultato.
      La vitamina A è importante anche:
      per l’olfatto, i cui organi contengono carotenoidi. Su 53 persone che avevano perso l’olfatto, 48 lo recuperarono con iniezioni di vitamina A.
      per l’udito: secondo Oswald A. Roels la perdita dell’udito, più che alla vecchiaia, è dovuta alla carenza di vitamina A che favorisce l’otosclerosi, malattia che fissa gli ossicini che con le loro vibrazioni dovrebbero trasmettere i suoni. Tuttavia poi la vitamina A non può guarirla e la medicina di conseguenza interviene sostituendo gli ossicini con acciaio inossidabile o plastica.
      per la vista: soprattutto l’emeralopia, che è la maggiore lentezza a recuperare la capacità di vedere al crepuscolo nei locali poco illuminati quando si proviene dalla luce, è causata dalla carenza di vitamina A. Infatti i bastoncini più importanti per la visione crepuscolare contengono retinene; ma la vitamina A è importante anche per i coni degli occhi e quindi anche la visione alla luce risente della carenza di vitamina A.
      La carenza più grave causa occhi stanchi, doloranti dopo la lettura, irritazione e bruciore agli occhi, palpebre infiammate e mal di testa.
      Nella xeroftalmia, - una delle principali cause di cecità - si ha una secchezza delle mucose degli occhi, accompagnata da indurimento della congiuntiva, estrema sensibilità degli occhi alla luce, palpebre che si gonfiano e riempiono di pus, si ulcerano. Questa è la cheratomalacia in cui la cornea diventa molle, grigia, opaca e annebbiata: essa può portare alla cecità irreversibile.
      per la pelle, altrimenti le cellule della superficie (strato corneo) si raggrinziscono e muoiono e questo porta all’ostruzione dei pori (punti neri e comedoni). Ciò rende la pelle dura e rugosa, e più soggetta ad infezioni (impetigine, vescicole e pustole).
      per l’accrescimento osseo, per la formazione dello smalto dentario, alla salute delle gengive. In caso di carenza, non solo si ha minore accrescimento osseo, ma si minore dissolvimento delle cellule ossee vecchie che, pertanto, si accumulano. Si possono anche avere conseguenze degenerative nel cervello per tale fatto (p120).
      per la generazione del RNA che trasmette le istruzioni per la riparazione e l’accrescimento dei tessuti. L’RNA deriva dall’uridina la cui migliore fonte è il lievito.
      per il buon funzionamento degli organi riproduttivi: la vitamina A normalizza la spermatogenesi. In caso di carenza: nel maschio si hanno testicoli di dimensioni ridotte, raggrinziti e flaccidi; nella femmina rifiuto della copula, mancato concepimento e aborto, oppure gestazione prolungata, parto difficile o morte del feto. Possono aversi difetti congeniti del feto: anoftalmia (mancanza degli occhi, palatoschisi e difetti congeniti degli occhi o del cuore.
      per i tessuti epiteliali: contro il loro indebolimento o l’indurimento delle cellule al posto di quelle normali che secernono muco. La costituzione della fibra diventa una barriera anziché un filtro e la cellula muore. Ciò è dovuto ad una mancata conversione del colesterolo in ormoni sessuali a causa della carenza di vitamina A. Da ciò può derivare anche l’impotenza, molto più frequente nei diabetici.
      per la prevenzione di anomalie nel feto. La carenza di sostanze nutritive può generare ogni sorta di difetti che variano a seconda del periodo della gestazione (palatoschisi, assenza di arti, anormalità cardiache, ecc), come possono essere dovute a radiazioni, virus, terapie ormonali, prodotti chimici, farmaci, ecc.
      per la prevenzione del cancro: gli agenti cancerogeni non producono il cancro se si aggiunge ad essi la vitamina A e i tumori possono perfino essere fatti regredire.
      Ovviamente non basta imbottirsi di vitamina A, poiché devono essere forniti tutte le sostanze nutritive essenziali ed è inoltre la vitamina A ad alte dosi è tossica, poiché è una sostanza liposolubile, difficile da eliminare. La vitamina A non agisce direttamente contro il cancro ma potenziando di 100 volte l’azione di quei farmaci che stimolano la produzione degli anticorpi contro le cellule maligne e inoltre protegge il timo, il quale svolge la reazione di rigetto.
      Si ritiene che la vitamina A agisca anche nella lunga fase della pre-neoplasia nella quale gli agenti cancerogeni mutano i geni e indebolisca la capacità adesiva degli agenti tumorali al materiale genetico della cellula, prima che le cellule piuttosto bruscamente acquistino le proprietà dei tumori e comincino a proliferare.
      La vitamina A aumenta la robustezza delle pareti cellulari rendendole così capaci di resistere all’ingresso dei virus che obbligherebbero la cellula a riprodurli.
      Il fabbisogno giornaliero va dalle 1.500 - 3.500 UI per i bambini, alle 5000 per gli adulti moderatamente attivi, alle 6.000 - 8.000 per gestanti e nutrici.
      Vi sono però situazioni che aumentano il fabbisogno di vitamina A:
      l’inquinamento atmosferico, l’ozono e il biossido di azoto, stress, malattie in genere, fratture. (Lo stress produce invece ingrossamento delle ghiandole surrenali, a differenza del timo che si rimpiccolisce. Il cortisone distrugge le cellule linfatiche e toglie stimoli al timo).
      Il fumo paralizza le ciglia vibratili dell’apparato respiratorio – le quali allontanano virus, batteri, muco - per 40’ per ogni sigaretta e perciò l’organismo si priva della loro difesa (p110).
      La vitamina A negli esperimenti si è rivelata capace di impedire la riduzione del timo o di riportarlo alle dimensioni normali.

      Dose utilizzabile: qualcuno ritiene che si possa assumerne 20.000 UI al giorno a tempo indeterminato.
      Occorre più vitamina A nei mesi e luoghi freddi poiché in essi l’organismo ha più difficoltà ad utilizzarla e ne accumula di più nel fegato. Ciò avviene perché tiroide e ghiandole surrenali allora lavorano di più, per resistere al freddo e riducono i tempi di ossidazione del cibo. (Inibendo tali ghiandole il metabolismo aumentava, ma i ratti morivano per l’esposizione al freddo.
      Invece somministrando vitamina A in abbondanza (100 mcg/g), non solo gli animali resistevano di più ma crescevano anche di dimensioni e di peso.
      Occorre più vitamina A se si è esposti a lungo ad una luce intensa, se si sta su una spiaggia assolata o si lavora tra la neve, se si guida di notte incrociando molti fari.

      Alimenti ricchi di vitamina A:
      Fegato di manzo 100 gr., cotto……………..45.500 UI
      Rognone di manzo 100 gr ,cotto………………..644
      Uova (1 grande)…………………………………...590
      Latte (100 gr. intero)……………………………..140
      Spinaci 250 gr. cotti…………………………..14.500
      Cavolo 250 g cotto……………………………..9.130
      Broccoli “ “ “ ……………………………...3.880
      Carote (1 carota cruda)………………………..7.930
      Melone (1/2)…………………………………….9.240
      Pesche (1)……………………………………...1.330
      Albicocca (3)…………………………………...2.890
      Ciliegie (250 gr)………………………………...1.550
      (da ILCDV p132).



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