Influenza

04/03/17

Indice delle voci di questa pagina:
Influenza, Insolazione, Insonnia, Insufficienza cardiaca, Insufficienza renale, Insulina, Integratori, Interventi chirurgici, Intolleranze alimentari, Intorpidimento progressivo dei piedi, Intossicazione da monossido di carbonio, Invecchiamento precoce, Iodio, Iperemia cerebrale, Iperglicemia, Ipermetropia, Ipersecrezione salivare
    

Influenza

      L’influenza è una malattie infettiva delle vie aeree superiori, di solito a carattere epidemico, causata da un virus a RNA.
      Quello dell’influenza è un termine da molti attribuito impropriamente a sintomi svariatissimi. Altri la definiscono una febbre epidemica catarrale accompagnata da prostrazione (talvolta anche da delirio e mal di testa).
      Si possono avere complicazioni - quali deliri, spasmi, peritonite, polmonite, pleurite, disturbi cardiaci, ecc. - ma esse accadono nei casi curati con le medicine e se il malato viene nutrito.
      Secondo l’igienismo:
      - non sono germi e virus la vera causa dell’influenza, ma come per tutte le malattie acute, è l’enervazione e la tossiemia, con l’aggiunta di un’eventuale decomposizione gastrointestinale.
      - Essa è una scarica di tossine, normalmente dovuta a eccessi alimentari di farinacei e zuccheri, altri eccessi e mancanza di sonno.
      - la moderazione alimentare e Le corrette combinazioni alimentari aiutano a prevenire influenze e raffreddori.
      - Il freddo e l’umidità diminuiscono la resistenza delle mucose nasali e respiratorie ma chi non è snervato e tossiemico non avrà l’influenza qualunque sia il freddo o l’umidità.
      - Per guarire è necessario e sufficiente stare al caldo, riposare preferibilmente a letto e digiunare, bevendo solo acqua, finché non sono scomparsi i sintomi (Ig37p1 - 8, Ig47p21).
      - Fare anche un bagno quotidiano tiepido o una spugnatura (Ig51p31).
      - I succhi di frutta durante l’influenza possono favorire la polmonite.
      - Anche alzandosi prematuramente, si possono avere ricadute o la polmonite (HS 1° p69).
      - Nei malati del dottor Weger, con le cure igieniste i sintomi scomparivano in tre giorni e non si verificavano complicazioni né morti (Ig47p21).
      - La medicina ufficiale sa bene che l’influenza è causata dagli eccessi alimentari e dal sonno insufficiente nel periodo delle festività, ma poi raccomanda i vaccini, di evitare il raffreddamento e il contagio (HS 1° p68).
      - Quanto all’influenza aviaria, secondo un igienista sono piuttosto i cereali trattati con insetticidi a far ammalare il pollame ed è inutile isolarlo.
      Il nutrirsi di pollame, anche sano, o di altra carne può generare putrefazione intestinale e causare influenza aviaria o di altro genere.
      Il digiuno guarirebbe senza pericolo.
      - Sarebbero piuttosto le cure mediche a causare le morti (Ig34p37).
      - Analogo discorso per l’influenza suina, spagnola, ecc.
      - Gli statistici dell’OMS prevedevano 800 morti nel mondo per l’influenza suina, quando nella sola Francia l’influenza stagionale uccide da 2.000 a 5.000 persone ogni inverno (Ig53p2).
      Casi: Nel 1918 a Calcutta venti militari influenzati accettarono il digiuno e in 8 - 10 giorni guarirono e furono pronti a ritornare al lavoro, mentre tra quelli nutriti alla maniera tradizionale cioè con latte, brodo di carne, uova, ecc. uno ebbe due polmoniti e morì mentre la maggior parte restò inabile per 2 o 3 settimane e alcuni molto di più (Ig47p21).
      Un tale testimoniava che nel 1917 i suoi genitori e i loro 4 figli erano stati salvati dall’influenza spagnola con 10 giorni di digiuno completo (JPR231).


    

Insolazione

      L’insolazione è anche detta colpo di sole, provocata da un’esposizione prolungata ai raggi solari ed è caratterizzata da febbre, cefalea, tachicardia, ipotensione e disturbi gastrointestinali.
      Caso: una studentessa di Nizza dopo aver digiunato da sola per 11 giorni, si espose al sole per 2 ore e mezza con la testa coperta da un foulard e si procurò un’insolazione. Essa capita soprattutto a coloro che hanno digiunato o che sono malati. Si mise le compresse fredde sulla fronte e digiunò 3 giorni. Si riteneva guarita ma le bastarono 5 minuti al sole per procurarsi una nuova insolazione. Secondo Mosséri, non si era completamente ristabilita e avrebbe dovuto piuttosto restare a letto (JPR p33).


    

Insonnia

      L’insonnia è un disturbo del sonno che consiste nella difficoltà di addormentarsi o nel risvegliarsi troppo precocemente.
      Secondo gli igienisti:
      - il sonno finto ottenuto con i sonniferi è solo uno stato d’incoscienza, poco riposante e produce mal di testa, assopimento, stanchezza, debolezza e tremito delle gambe, può produrre arresto della funzione renale (poi, - invece che ai sonniferi - la morte è bugiardamente attribuita all’uremia).
      - I sonniferi si accumulano nell’organismo, causano gravi danni al cervello e favoriscono la tendenza al suicidio; spesso essi sono la vera causa dell’insonnia e favoriscono le malattie mentali e molte altre. È meglio restare svegli, a occhi chiusi, rilassati (Ig24p2 - 16, LA 2° p31 - 45).
      - L’insonnia può essere causata da indigestione, abusi alimentari, alimenti crudi (LSCC 4° p55), problemi cardiaci, ingrossamento della prostata (IDPSLV p119 e p252), da mancanza di vitamina B1 (ALRDUSP c22), medicine e sostanze simili, alimenti malsani,
      Secondo Albert Mosséri anche l’insonnia spesso è dovuta alla -> Tossiemia che impedisce il rilassamento e quindi il sonno.
      Egli considera affetto da insonnia anche chi ha un sonno leggero, che è poco riposante.
      I suoi consigli:
      - evitare la tensione, anche nel lavoro;
      - evitare gli stimolanti (soprattutto il caffè, ma anche il cioccolato impedisce il sonno profondo, pur non causando insonnia quanto il caffè nero) tra cui le bevande light;
      - la sera evitare gli alimenti “acidi” (es. yogurt, -> Frutta “acida”);
      - evitare a cena alimenti ricchi di sostanze azotate poiché la loro digestione è piuttosto impegnativa;
      - evitare i prodotti chimici;
      - non mangiare troppo tardi la sera;
      - se l’insonnia è di vecchia data, purificare l’organismo con un digiuno di 15 – 20 giorni;
      - l’alimentazione dovrebbe essere costituita per la metà da frutta, il resto da ortaggi. Aspettare la fame acuta per pranzare.
      - A cena scegliere uno dei seguenti tre menù:
      1) patate e lattughe cotte;
      2) ortaggi cotti; dopo mezz’ora dodici datteri o cinque fichi;
      3) lattuga, crudità, maionese, limone, olive nere essiccate o cinque noci.
      - fare una camminata di un’ora il giorno;
      - cenare almeno due ore prima di andare a letto (LFCDA, p112).
      - i pazienti con l’addome grosso faranno bene a eseguire anche i seguenti esercizi, a stomaco vuoto, ma non la sera:
      distesi sul dorso con i piedi sotto un mobile pesante sollevare il tronco 10 volte in avanti;
      restare coricati sul dorso 10 minuti. Poi muovere un piede in circolo; poi l’altro; infine entrambi contemporaneamente;
      con i piedi imitare il movimento della bicicletta, poi quello delle forbici (LA 2° p31 - 45).
      Caso: Un medico, dopo che ebbe abbandonato la nitroglicerina per il cuore e i sonniferi, guarì dall’insonnia e si sentì meglio anche di cuore (Ig24p10).
      Risp.: bisogna non essere esausti per riuscire a addormentarsi più rapidamente. A tal fine è utile la siesta oppure fare pause di 5 - 10 minuti ogni ora (Ig62p34).
      Può essere utile mangiare le verdure a pranzo e la frutta a cena per ridurre la necessità di alzarsi per urinare. Inoltre la sera si dovrebbe mangiare la metà del giorno (Ig57p39).


    

Insufficienza cardiaca

      L’insufficienza cardiaca è una condizione del cuore caratterizzata da una gittata cardiaca inadeguata alle esigenze metaboliche dei vari distretti dell’organismo.
      Caso: una donna di ottantasette anni soffriva d’insufficienza cardiaca e di gambe deboli nonostante i medicinali che le erano stati prescritti dal medico. Dopo un anno di dieta igienista la donna - che nel frattempo aveva abbandonato l’uso delle medicine - non aveva più segni d’insufficienza cardiaca e faceva una camminata di oltre un’ora il giorno e il suo medico ne rimase sorpreso (Ig42p23).


    

Insufficienza renale

      I reni sono gli organi di escrezione più importanti e finché sono in modo funzionale sani ed efficaci, mantengono la purezza del sangue, della linfa e dei tessuti. Ecco perché è molto importante preservare la salute dei nostri reni.
      Le cause dell’insufficienza renale sono numerose: la causa più corrente è forse il sovraffaticamento:
      - Il nostro stile di vita, soprattutto quello della nostra alimentazione, costituisce un peso molto grave su questi organi.
      - Un regime forte in proteine li occupa ad eliminare l’eccesso di azoto.
      - L’abuso di cibo, con la decomposizione degli alimenti negli intestini, costituisce un fardello tossico per i reni che essi devono evacuare. Se si persiste nell’abuso, il fardello tossico diventa cronico e i reni diventano l’oggetto di un avvelenamento persistente. I reni saranno alterati inevitabilmente, presto o tardi da questo processo.
      - Parecchie abitudini correnti, come il tabacco, il caffè, il tè, le bevande gassose, l’alcol, avvelenano anche i reni, ciò che causa l’irritazione e l’infiammazione di questi organi e alterano in fin dei conti le loro strutture e la loro funzione così che non sono più capaci di effettuare la loro funzione normale.
      - i medicinali sono la causa più frequente che danneggia i reni e il rimedio domestico più corrente utilizzato da anni è la fenacetina. utilizzata da parecchi cosiddetti rimedi contro i mal di testa e da altri rimedi brevettati. La fenacetina è conosciuta per causare dei danni gravi ai reni.
      Ci sono parecchi altri medicinali che danneggiano i reni. Si può citare il mercurio, la trementina, la cantaride tra i vecchi medicinali e parecchi altri che danneggiano gravemente i reni. Sono stati sostituiti da altri medicinali tutti tanto nocivi. Si può dire che l’avvelenamento da medicinali è oggi la principale causa dell’aumento costante delle malattie renali (Ig69p11).


    

Insulina

      L’insulina è un ormone prodotto dalle isole di Langerhans del pancreas. Esso aumenta rapidamente in occasione dei pasti e favorisce il trasporto, l’utilizzo l’assorbimento del glucosio da parte delle cellule dell’organismo. Ha azione ipoglicemizzante e anabolizzante.
      Secondo l’igienismo:
      - Il diabete è causato dall’alterazione di certe parti del pancreas che secernono l’insulina, ma i pazienti hanno quasi sempre abbastanza tessuti funzionali intatti nelle Isole di Langerhans per fare fronte ai bisogni normali del corpo e avere dell’insulina se queste isole sono ristabilite.
      - Somministrando insulina si favorisce l’atrofia di queste strutture, così che quando il paziente è svezzato dall’insulina, non ha più tessuti sani per ripararlo.
      Più si utilizza l’insulina, e più grande sarà l’atrofia delle Isole di Langerhans e il paziente diventa allora totalmente dipendente da sorgenti esterne per avere l’insulina.
      - Se le cause del diabete sono allontanate prima che queste ghiandole siano distrutte, e se si procurano le cause della salute, il ristabilimento può prodursi.
      - Abitualmente, si dà dell’insulina e non si suggerisce alcun cambiamento nello stile di vita del paziente. In questo caso, l’insulina diventa una stampella che ferma tutti gli sforzi dell’organismo per trovare la strada di ritorno verso una salute autentica.
      - i medici non esitano ad intromettersi nel meccanismo e nelle funzioni della vita sganciando in questo macchinario vitale delle sostanze che provengono da sorgenti esterne.
      - Difatti, i prodotti estratti dalle ghiandole dei tori e delle capre non sembrano identici alle secrezioni delle ghiandole corrispondenti del corpo umano.
      - Mentre le secrezioni delle ghiandole dell’uomo diventano nocive solamente in eccesso di produzione, quelle degli animali sono nocive all’uomo anche in piccole dosi o in dosi ripetute.
      - Se la produzione o l’aggravamento del diabete non basta come complicazione, c’è inoltre la possibilità che il rimedio produca le seguenti malattie:
     
      - un ulcera stomacale o duodenale,
      - uno stato poroso delle ossa,
      - dei " disturbi " mentali ed emotivi,
      - l’infiammazione delle arterie,
      - la malattia dei tessuti fibrosi connettivi. Ne deriva un elenco molto lungo delle complicazioni che possono provenire dalla somministrazione continua dei prodotti farmaceutici.
      - Non ci sono rimedi innocui, e senza pericolo.
      - I medicinali, anche i meno tossici, se sono ripetuti, pure in piccole dosi, portano alla produzione di patologie (Ig68p6).
      Caso: mentre era alla guida della sua automobile, un diabetico ha avuto un malessere ed è andato fuori strada, in campagna. è stato soccorso dagli abitanti del luogo che hanno chiamato l’ambulanza. Aveva la glicemia a 17. Se fosse morto, la sua morte sarebbe stata attribuita ad un incidente. Invece la vera causa era l’insulina che gli aveva causato l’ipoglicemia. La dose di insulina sufficiente oggi può essere troppa domani a seconda di quello che si mangia e della quantità di lavoro che si svolge. Non ci si può attendere che i diabetici stiano continuamente a misurarsi la glicemia.


    

Integratori

      Possono essere causa di problemi di salute.
      Così una signora che soffriva di capogiri, vista torbida, perdite di memoria e violenti mal di testa, guarì appena cessò di prendere gli integratori (Ig41p34).
      Sulle vitamine l’igienista Carl Bosco afferma:
      - che quelli che la gente considera sintomi di carenza vitaminica sono invece sintomi di stanchezza, di metabolismo sovraffaticato e di sforzi eroici dell’organismo per eliminare gli scarti metabolici;
      - che dopo un digiuno da dieci a trentanove giorni egli non ha mai visto sintomi di carenza vitaminica, anzi se prima del digiuno ve ne erano, dopo il digiuno scomparivano;
      - di vitamine ne occorrono pochissime, il sovrappiù ha effetto stimolante, come la caffeina: il risultato inevitabile è lo sfinimento;
      - l’errore è che molti non mangiano abbastanza vegetali, non che questi non contengano vitamine a sufficienza (Ig46p4).
      - L’organismo ha bisogno di vitamine e di sali minerali ma riesce a utilizzare bene solo quelli contenuti negli alimenti, non quelli degli integratori, di solito fabbricati in laboratorio. Ciò è stato dimostrato con test eseguiti in vari Paesi: l’organismo animale riesce ad assorbire e a utilizzare solo i sali biologici contenuti nei vegetali. I sali inorganici del ferro, zolfo, calcio, fosforo, ecc. si rivelano addirittura nocivi (Ig55p18).
      - Inoltre negli alimenti sono presenti anche le vitamine che non sono state ancora scoperte e che, quindi, mancano nei complessi vitaminici sintetici.
      - Si ricava maggiore beneficio da 1.000 unità di vitamina A degli spinaci che da 10.000 unità dell’olio di fegato di merluzzo.
      - Noi siamo quello che digeriamo e assimiliamo, non quello che mangiamo.
      Le malattie da carenza sono pochissime.
      In realtà sono di solito l’enervazione e la tossiemia la causa del mancato assorbimento o della mancata sintesi di sostanze, non la carenza di sostanze nutritive negli alimenti.
      Bisogna, quindi, ristabilire le capacità di digerire e assimilare, piuttosto che sovralimentarsi (LSCC 6° p49, HS 2° p92).
      - In un esperimento furono dati alimenti denaturati ad alcuni animali ed essi deperirono rapidamente, anche dando loro sali inorganici.
      Invece si ripresero quando fu dato loro siero di latte che è povero di calorie ma ricco di sali e vitamine in forma organica (LSCC 2° p18).


    

Interventi chirurgici

      Dagli ambienti della stessa medicina, ad esempio nel Congresso annuale dell’American College of Surgeons, sono rivolte accuse riguardanti da un lato l’abuso di operazioni fatte semplicemente per dividere le parcelle tra i chirurghi, e dall’altro la leggerezza con cui sono eseguite operazioni con frequente esito mortale da parte di medici impreparati (Ig63p15).
      Infatti, secondo gli igienisti,
      - l’intervento è sempre utilissimo per il chirurgo se incassa lui la parcella ma spesso inutile, anzi dannoso, per il malato, poiché l’organismo scaricherà le proprie tossine su altri organi, facendoli ammalare a loro volta.
      Nei casi in cui ciò è ancora possibile. è meglio guarire le parti infiammate, attraverso l’eliminazione dell’eccesso di tossine per mezzo del digiuno, affinché gli organi - reni, fegato, polmoni, pelle - che normalmente provvedono a disintossicare l’organismo ritornino efficienti.
      Così, le tonsille sono la prima barriera di difesa dell’organismo: infatti, dallo studio di due gruppi di 4.400 bambini è risultato che quelli ai quali erano state tolte le tonsille erano più soggetti di prima alle influenze, otiti, sinusiti, laringiti, polmoniti e tubercolosi (Ig29p11).
      - La pulizia degli attrezzi chirurgici è più importante della loro sterilizzazione poiché i frammenti di carne - o di sangue o di altro - sono la vera causa d’infezione (Ig49p3).
      - È meglio digiunare dopo l’intervento fino alla guarigione totale e rifiutare le fleboclisi (Ig22p38).
      - Se parecchio dopo un intervento si decide di digiunare, è meglio non fare digiuni di oltre tre settimane. Anzi, farli ancora più brevi in caso di salute rovinata; e fare solo semidigiuni se si sono avute asportazioni anche parziali di organi emuntori (polmoni, reni, fegato) (SRPLJ p68).
      Secondo -> Mosséri gli interventi chirurgici:
      - sono necessari negli incidenti, cataratta, ascessi interni, occlusione intestinale (PGVPLI p15).
      - Non sono invece necessari gli interventi nei seguenti casi: ernia, fistole, emorroidi, tumori del cervello, altri tumori e fibromi, polipi, glaucoma, calcoli, tonsilliti, papillomi vegetanti, cancro, sinusite, artrosi, infezioni uterine, appendicite, ulcere, intestini, tiroide, cuore, cistifellea, reni, cancrena, ecc.
      - in questi casi consultare un igienista di professione piuttosto che un chirurgo.


    

Intolleranze alimentari

      Secondo un igienista:
      - spariranno col tempo dopo una cura di digiuno, man mano che la salute generale migliorerà.
      - Alcuni non tollerano i frutti acidi perché sono troppo acidificati essi stessi (ALRDUSP c11) o perché mangiano noci e formaggi che indeboliscono il potere digestivo o perché l’intestino è stato indebolito dagli alimenti usati in precedenza (ALRDUSP c52).
      Risp.: un igienista consigliò:
      - un digiuno lungo per ripulirsi;
      - mangiare solo gli alimenti crudi che si riesce a sopportare;
      - introdurre gradualmente alimenti crudi;
      - ridurre gradualmente il tempo di cottura degli ortaggi (HS 2° p34).


    

Intorpidimento progressivo dei piedi

      Risp.: Per un malato con intorpidimento progressivo dei piedi che sale fino alle caviglie, poca sensibilità al contatto, freddi, pallidi, leggermente gonfi, duri, difficoltà a camminare, l’igienista prevede una paralisi.
      Gli consiglia di procurarsi un libro sul digiuno e di fare un digiuno di venti giorni; poi un semidigiuno prolungato per disintossicare le cellule nervose (Ig24p30).


    

Intossicazione da monossido di carbonio

      Si sa che la vitamina C combatte lo scorbuto ma secondo alcuni autori, a dosi molto più alte è utile contro molte altre malattie: (un medico la usava ad alte dosi anche contro la polmonite, lo shock, le ustioni (esternamente), intossicazione da CO (alla dose di 0,5 gr. ogni chilo di peso corporeo trasforma il monossido di carbonio in anidride carbonica CO2), forti dosi di barbiturici, contro i crampi della gravidanza, le emorragie post-partum). Trascritto qui da pagina vitamina C, parte riassuntiva del libro Guarire con la vitamina C.


    

Invecchiamento precoce

      Caso: Una donna d’affari da dattilografa era riuscita a diventare vice presidente di una società multinazionale ma a cinquant’anni si sentiva già finita, fumava tre pacchetti di sigarette e beveva tutti i giorni, mangiava gli alimenti artificiali dei ristoranti, era in sovrappeso, soffriva di ulcera, mal di testa e di schiena, emorroidi e ipertensione, tosse, respiro corto, depressione.
      Non aveva mai tempo per stare con la famiglia e i suoi temevano che un giorno o l’altro morisse di attacco cardiaco, ma lei presa dall’ingranaggio produttivo rifiutò di tentare la strada dell’igienismo.
      Un giorno però la sua società andò fallita e la donna si sottopose a un digiuno per ventuno giorni. Perse diciassette chili di peso, le sue emorroidi sparirono, così pure tutti gli altri disturbi e smise di russare dopo vent’anni. Inoltre era ora in grado di fare lunghe camminate senza stancarsi (LA 2° p189).


    

Iodio

      Secondo l’igienismo, a nulla servirebbe prendere composti chimici di iodio. Caso mai consumare asparagi, ananas, cavoli, fagiolini quali buone fonti di iodio facilmente utilizzabile dall’organismo (AIAB p230) oppure cavolfiori, carciofi (Ig20p28).


    

Iperemia cerebrale

      Acuta: i sintomi dell’iperemia cerebrale sono mal di testa intensi, insonnia e sonno disturbato da brutti sogni.
      Secondo l’igienismo:
      - deriva da colpo di sole, alcol, nitroglicerina, emozioni distruttive.
      - Riposare con testa e spalle un poco sollevate in una stanza oscura e ben aerata, digiunare fino alla fine dei sintomi.
      Nella forma cronica: mal di testa sordo, vertigini, perdita di memoria, perfino incoscienza, paresi.
      I disturbi si aggravano coricandosi.
      - Individuare ed eliminare le cause, digiunare o limitare gli alimenti, evitare stimolazioni eccessive (HS 3° p102).


    

Iperglicemia

      La dottoressa Maria Rosa Di Fazio, oncologa della medicina ufficiale, ma che usa la propria testa per ragionare, ha affermato nel suo libro MANGIARE BENE PER SCONFIGGERE IL MALE che abolendo il consumo di latte e i suoi derivati alcuni pazienti hanno visto sparire gonfiori, reflusso gatroesofageo, dolori alle articolazioni e iperglicemia (vedere la pagina regime-di-fazio di questo blog).


    

Ipermetropia

      L’ipermetropia è il difetto di rifrazione dell’occhio che rende indistinta la visione da vicino. Si chiama anche presbiopia.
      Risp.: Consiglia i seguenti esercizi da ripetere venti volte:
      - Guardare il pollice davanti a sé, poi un oggetto lontano;
      - Guardare in alto, poi in basso;
      - Guardare a destra poi a sinistra;
      - Porre il palmo della mano davanti all’occhio e guardare il buio così prodotto (Ig25p38).


    

Ipersecrezione salivare

      L’ipersecrezione e l’iposecrezione salivare dipendono da composizione anormale del sangue e guariscono con digiuno, riposo e alimentazione sana (LA 2° p76).

Nessun commento:

Posta un commento