Spondilite anchilosante

04/03/17

Indice delle voci di questa pagina:
Spondilite anchilosante, Squilibrio ghiandolare, Stanchezza permanente, Stenosi dell'esofago, Sterilità, Steroidi
    

Spondilite anchilosante

      La spondilite è l’infiammazione delle vertebre, caratterizzata da dolori locali e da radicolite che è l’infiammazione delle radici nervose, per cause meccaniche o tossinfettive.
      La spondilite anchilosante è dell’artritismo cronico nelle giunture sacro-iliache, le piccole giunture sinoviali della colonna vertebrale e i tessuti adiacenti molli. è progressiva se la causa non è evitata.
      è l’artritismo più svantaggiante. Gli spasmi e il dolore impediscono progressivamente ogni movimento, ma talvolta molto velocemente. Allora la spina dorsale diventa completamente rigida a causa dell’anchilosi e nei casi gravi, se non si ricorre alle cure appropriate, il paziente è svantaggiato totalmente e non può fare più niente.
      Non è importante per il malato e il lettore sapere a che tipo di artritismo appartiene la spondilite anchilosante. Importa poco che sia una variante del reumatismo artritico o che sia classificata separatamente. I cambiamenti tissulari sono in sostanza gli stessi che per l’artritismo reumatico, e solo il luogo (dall’osso sacro alla spina dorsale cervicale), la rapidità e la calcificazione dei legamenti sono differenti.
      La maggior parte delle autorità mediche pensa che si tratti di una variante dell’artritismo reumatico, con tuttavia qualche riserva, a causa della reazione negativa a certi test serici di laboratorio e perché s’incontra negli uomini più che nelle donne e che non reagisce alla terapia dell’oro. è strano vedere che certe malattie sono classificate secondo la reazione del malato a certi medicinali. E’ così che la gotta non è una gotta se il malato non reagisce al colchicina. E la spondilite anchilosante non è forse del reumatismo se il malato “non reagisce" alla terapia dell’oro.
      Si scopre d’altra parte che questa malattia prosegue nelle famiglie, ma ciò non vuole dire che sia ereditaria. Ciò vuole dire semplicemente che una tendenza personale a una tale malattia possa essere ereditata, ma le condizioni dello sviluppo di questa malattia sono necessarie affinché si sviluppi. Siamo nati tutti con le debolezze in un diverso luogo del corpo e se si facesse uno studio di ogni individuo e dei suoi genitori, saremmo probabilmente sicuri di vedere nel bambino fin dall’età di dieci anni quale patologia svilupperà quando avrà raggiunto l’età adulta se non cambia le sue abitudini e non si conforma alle leggi naturali.
      La causa della spondilite anchilosante è sconosciuta dei medici, dei patologi e dei ricercatori scientifici. Parecchi medici eminenti, passati e presenti, favoriscono la “tesi dell’l’infezione ". è perché una volta parecchi cosiddetti focolari " di infezione " erano eliminati.
      Il dottor Weger aveva detto a questo proposito: " Sebbene certi medici inorridiscano ad abbandonare la teoria secondo la quale l’artritismo è di origine microbica, troviamo che una moltitudine di pazienti delusi avevano avuto i loro denti, le loro tonsille, le loro appendici e le loro cistifellee drenate o tolte, i loro seni esplorati, grattati e irrigati parecchie volte; ogni focolare di infezione possibile scavato ed eliminato, e tuttavia l’artritismo persisteva ".
     
      La medicina inorridisce sempre ad abbandonare la sua teoria dell’infezione. Boyd pensa che i sintomi (febbre leggera, tachicardia, tasso elevato di sedimentazione, perdita di peso e dei muscoli) indichino una " infezione cronica ", mentre Romanus fissa la sua attenzione sulla ghiandola della prostata e le vescichette seminali perché pensa che sono la sorgente del focolare di infezione. Di là, si suppone che sia trasportata dal sistema venoso e linfatico alla spina dorsale. è convinto talmente della sua teoria che chiama questa malattia " pelvo-spondilite ossificata". Un altro manuale medico dice francamente che l’eziologia è sconosciuta.

      LA TEORIA IGIENISTA:
     
      Secondo la teoria igienista tutte le malattie sono basate sulla tossiemia ed eliminando la causa la malattia sparisce.
     
      Secondo Weger: " crediamo che la causa primaria e fondamentale è la tossiemia la cui l’origine si trova negli errori dietetici e l’accumulo di parecchi piccoli abusi considerati abitualmente come innocui e senza conseguenza. L’abuso di cibo dall’infanzia è la base della tossiemia. Quando si consumano più alimenti di ciò che è necessario per mantenere un equilibrio funzionale, ecco la regola generale, e raramente è l’eccezione in questi tempi di pienezza. L’abuso di cibo finisce alla stagnazione e alla ritenzione degli scarti. Ciò produce una corrente sanguigna sovraccaricata e contaminata di materiali che alterano e ledono la composizione chimica del sangue, ciò che comporta un pesante fardello sull’organismo che deve trasportarlo e disporne.
     
      Quando si supera l’importo del proprio conto in banca in termini di energia nervosa, l’eliminazione è alterata, come la digestione e il potere di assimilazione degli alimenti. Non importa quale shock improvviso o prolungato, non importa quale abuso, possa portare il primo crampo o screpolatura delle giunture, se non lo sviluppo improvviso della tossiemia può diventare talmente opprimente che scatena un’infiammazione reumatica acuta che può diventare cronica.
     
      Il medico igienista che conosce i fattori che causano l’enervazione e la sua conseguenza, la tossiemia potrà guidare quelli che sono pronti a seguirlo, verso una buona salute e prevenire una ricaduta della malattia.

      I PRIMI SINTOMI:
     
      Il dolore è il primo sintomo. Lo si prova abitualmente in fondo alla schiena e nella regione della sciatica. è spesso molto forte al risveglio. I sintomi differiscono d’intensità e nel loro modo di sviluppo secondo la costituzione del soggetto e i fattori predisponenti. Per certe persone, lo sviluppo della malattia è veloce con un dolore e una grande prostrazione a tal punto che il malato è obbligato a mettersi a letto. La rigidità può svilupparsi velocemente nella spina dorsale. In altri casi, l’evoluzione è insidiosa, come nell’artritismo delle altre giunture. In questi casi, i sintomi del dolore, della rigidità e della stanchezza cominciano fin dall’età di dieci anni.
     
      Certi giovani non prestano attenzione a queste alterazioni minori fino all’età di 30 anni, ma a questo momento la spina dorsale avrà subito già molta patologia svantaggiante. Le giunture sacro-iliache saranno state sciolte e l’espansione del petto sarà diminuita e non si avrà più mobilità possibile nelle regioni toraciche o lombari a causa dell’anchilosi e della calcificazione dei legamenti della spina dorsale. Una ben triste situazione per un giovane uomo.
     
      I sintomi diversi dal dolore sono il gonfiore, una mobilità limitata, degli spasmi muscolari e l’atrofia dei muscoli che muovono la giuntura. Come la malattia si estende dalla spina dorsale verso l’alto si può provare un dolore quando si tossisce o si starnutisce a causa dell’implicazione della spina dorsale o forse a causa dell’infiammazione delle giunture in cui le costole sono legate alla colonna vertebrale. La spina dorsale cervicale è abitualmente l’ultima a essere toccata " (Ig72p35).
      Caso: A un giovane atleta era stata diagnosticata la spondilite anchilosante e pronosticata una vita a letto, senza speranze di guarigione.
      Egli provò allora una cura di digiuno per 30 giorni presso una casa igienista. Dopo pochi giorni i suoi dolori cominciarono a diminuire e i muscoli del collo e delle anche recuperarono gradualmente un certo grado di mobilità, tanto da poter giocare al golf e correre.
      In seguito fece anche altri digiuni per migliorare ulteriormente e adottò la dieta igienista (frutta fresca e verdura cruda) e i suoi dolori scomparvero completamente (LA 2° p215 - 219).


    

Squilibrio ghiandolare

      I cosiddetti squilibri ghiandolari derivano generalmente da cause esterne alle ghiandole stesse, cioè da tossiemia, alimentazione inadeguata o da altri organi o ghiandole (ISI p214 - 218).


    

Stanchezza permanente

      La stanchezza permanente:
      Dal lato fisico è causata dalla -> tossiemia, eliminabile col digiuno o almeno con una dieta ridotta al minimo e costituita da frutta e succhi.
      Dal lato psichico è causata dallo scarso controllo delle emozioni (collera, sovreccitazione, conflitti interni). Ricorrere a un esperto o ad una coscienziosa analisi di sé (Ig36p9).
      Altre persone sono cronicamente stanche per la sola ragione dell’iperattività interna degli organi digestivi, perfino durante il sonno, a causa del fatto che si nutrono eccessivamente. Il digiuno in tali casi è rivitalizzante (Ig66p16).


    

Stenosi dell'esofago

      La stenosi dell’esofago è l’ostruzione dell’esofago:
      - per spasmi (esofagismo) da curare come le malattie nervose,
      - o per ostruzione organica,- da tumore, cicatrice, aneurisma, da curare con riposo, digiuno, dieta rigorosa. Se ciò non giova, ricorrere al chirurgo (LA 2° p106).


    

Sterilità

      Nella grande maggioranza dei casi, secondo Shelton, la sterilità è dovuta a uno stato infiammatorio dell’apparato riproduttivo femminile.
      In tal caso le secrezioni sono talmente acide da uccidere lo sperma.
      Digiuno e -> ALIMENTAZIONE sana consentono a molte donne di correggere piuttosto velocemente lo stato infiammatorio e di restare incinte (IDPSLV p280).
      Un fenomeno analogo avviene nelle donne che non riescono a portare a termine la gravidanza. -> Aborto spontaneo. Vedere anche -> Mortalità infantile.
      Si può tentare la medesima cura per la sterilità maschile (Ig27p32).
      (Considerando l’anatomia dell’apparato riproduttivo femminile e la forza di gravità, può essere utile che, alla fine del rapporto intimo, la donna assuma per alcuni minuti la posizione prona con le natiche più in alto del resto del tronco, per favorire la risalita del liquido seminale).
      Vedere anche -> Mortalità infantile, Azoospermia.


    

Steroidi

      Gli steroidi sono tra l’altro usati nei sofferenti di artrite. Essi ostacolano l’assorbimento intestinale del calcio e causano un’ulteriore perdita dei osso trabecolare, salvo che siano usati in combinazione con la vitamina D (ILCDV p354).

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