Rabbia

04/03/17

Indice delle voci di questa pagina:
Rabbia, Rachitismo, Raffreddore, Raffreddore da fieno, reflusso gastroesofageo, Reni altre malattie, Respirazione difficile e ansimante
     

Rabbia

      Riguardo alla rabbia (o morso di cane) l’igienismo consiglia di:
      - lavare la ferita con l’acqua e lasciarla stare.
      L’infezione deriva da un bendaggio troppo stretto che impedisce il drenaggio e in tal caso a nulla giovano i battericidi.
      - Non temere di prendere la rabbia, quand’anche il cane sbavasse (Ig31p34). => Ferite, Vaccinazione.
      L’igienista T. C. Fry affermava:
      -- la rabbia non esiste: è solo uno stato tossico del corpo.
      - Se i cosiddetti animali arrabbiati sono lasciati a loro stessi, guariscono come gli altri.
      - I virus sono solo frantumi dei mitocondri cellulari ed esistono in tutte le persone (Ig40p33).

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      Nel libro "Guarire con la vitamina C" si dichiara immorale il mancato utilizzo della vitamina C per endovena ad alte dosi (non precisate ma si tratta sicuramente di decine di grammi al giorno o addirittura centinaia) per la rabbia ed altri problemi di salute per i quali la medicina ufficiale non ha terapie adeguate.


     

Rachitismo

      Il rachitismo è il risultato di una ridotta nutrizione e alterazioni ossee, gonfiore, leggera febbre, profusa sudorazione di testa e collo, ritardata o mancata comparsa dei denti, ecc.
      é causato soprattutto dal consumo di cibi artificiali, mancanza di luce solare, di frutta fresca e ortaggi appena raccolti e, secondo Mosséri, anche da un elevato consumo di pane.
      Caso: bambino invano curato dalla medicina ufficiale con l’ -> Olio di fegato di merluzzo e il ricorso alle lampade solari, guarì in un anno con latte naturale e succhi d’arancia e uva, oltre alla luce solare (AIAB p237 - 240, ALRDUSP c47).


     

Raffreddore

      Il raffreddore o rinite acuta è l’infiammazione della mucosa nasale, che può essere acuta o cronica. Si hanno catarri con molta secrezione di muco.
      Secondo alcuni esperti è causato da un centinaio di virus, ma non sono riusciti a produrre un vaccino efficace.
      Gli igienisti affermano:
      - che non si soffrirebbe di raffreddore neanche prendendo freddo se nell’organismo non vi fosse tossiemia.
      - Questa può essere guarita col digiuno, guarendo così anche il raffreddore.
      - Invece continuando a mangiare, si corre il rischio di procurarsi malattie più gravi, compresa la polmonite.
      - Il digiuno deve durare da uno a tre giorni, bevendo acqua secondo i propri desideri e non di più.
      - Il digiuno accelera la guarigione e lascia il paziente in condizioni assai migliori, oltre a prevenire la polmonite.
      - Possibilmente riposare a letto o, almeno, andare a letto presto la sera, stare al caldo ma con ricambio d’aria anche la notte.
      - Poi l’alimentazione deve essere leggera: arance e pompelmi a colazione; insalata verde a pranzo; frutta fresca a cena fino alla sparizione dei sintomi.
      - Per i bambini: riposo a letto, digiuno o spremute d’arancia se non c’è febbre, caldo, aria fresca (IDPSLV p158 - 164, AIAB p267).
      Del raffreddore cronico si distinguono tre forme:
      raffreddore cronico semplice (muco magari con pus, ostruzione nasale, respirazione dalla bocca, intonazione nasale della voce, alterazione dell’odorato, mucosa congestionata, gonfia e molto irritabile);
      raffreddore ipertrofico che può arrivare all’esostosi (escrescenza ossea) delle ossa del naso;
      raffreddore atrofico (ozena: presenza di croste, secrezioni abbondanti, spesse, giallastre o verdastre, dall’odore molto sgradevole, nei casi più avanzati si arriva alla necrosi dell’osso.
      Secondo gli igienisti:
      - Il raffreddore cronico deriva dall’irritazione della mucosa fin dalla più tenera infanzia seguita poi da cambiamenti continui.
      - Tali catarri sono favoriti da abuso di farinacei, zuccheri, lipidi, latte, stanchezza, dissipazione, mancanza di sonno.
      - sono sempre presenti indigestione e tossiemia.
      - Eliminare la causa e riposare.
      - digiunare abbastanza a lungo per Eliminare la tossiemia.
      - i polipi eventuali sono riassorbiti col digiuno.
      - Nel raffreddore atrofico non tutte le strutture perse saranno ricostruite (Ig41p15 - 16).


     

Raffreddore da fieno

      Il raffreddore da fieno, secondo l’igienismo:
      - è un genere particolare di catarri cronici che colpisce le persone nevrotiche, cioè soggette a malattie nervose, accompagnato da una sensitività anormale delle mucose respiratorie.
      - non è causato dal polline o altro, ma dall’enervazione e dalla tossiemia che producono l’infiammazione delle mucose e le rendono ipersensibili.
      - Spesso si presenta nei soggetti che abusano di carboidrati, dolci, frutti coperti da crema o zucchero, cattive combinazioni nell’alimentazione, mancanza di esercizio fisico, vestiti pesanti, veglie. Il catarro è il primo mezzo per espellere dal corpo le tossine e gli eccessi alimentari (Ig35p17).
      - Si può curare col riposo fisico e mentale e col digiuno fino all’eliminazione della tossiemia e non solo dei catarri. Possono essere necessari vari digiuni. Poi occorrerà uno stile di vita sano per prevenire ogni ricaduta (Ig41p13).
      - Non guarisce invece con i filtri d’aria, i viaggi, l’aria condizionata, ecc. (Ig41p13 - 14).
      - È dannoso fare operazioni per sinusite, asma, raffreddore da fieno, salvo eventualmente pulire il pus degli ascessi nei seni frontali (Ig35 p20).
      - Insieme al raffreddore da fieno spesso è presente la metrite, cioè il catarro dell’utero (Ig35p17).


     

reflusso gastroesofageo

      La dottoressa Maria Rosa Di Fazio, oncologa della medicina ufficiale, ma che usa la propria testa per ragionare, ha affermato nel suo libro MANGIARE BENE PER SCONFIGGERE IL MALE che abolendo il consumo di latte e i suoi derivati alcuni pazienti hanno visto sparire gonfiori, reflusso gatroesofageo, dolori alle articolazioni e iperglicemia. (vedere la pagina regime-di-fazio di questo blog.


     

Reni altre malattie


      Sarebbe causato da poca resistenza e da tossiemia per alimenti azotati.
      Usare il trattamento chirurgico se si è sicuri della diagnosi, altrimenti ricorrere a semidigiuno, dieta e riposo.

      Mosséri afferma:
      - se sono colpiti entrambi i lati, c’è rischio anche di morte.
      - Di solito occorre l’intervento chirurgico; può essere utile il solo semidigiuno e lo sforzo per ristabilire la salute generale.

      Può essere acuta o cronica. Si forma poca urina. Può essere causata da sostanze nocive, come medicinali, caffeina, ecc. ed è favorita dal freddo in soggetti tossiemici; ma anche da pressione sulla vena renale o da trombosi in essa.
      Secondo Mosséri si cura con riposo, semidigiuno (senza frutta acida), usando più acqua quando il dolore si accentua, poi un regime di frutta e ortaggi evitando i cibi azotati, i medicinali, il tè e il caffè, gli agrumi.

      Potrebbero generalmente essere guarite dall’igienismo nel giro di due mesi. Weger affermava di aver guarito in meno di due mesi alcuni pazienti che erano quasi invalidi da 5 - 10 anni.
      Secondo Mosséri:
      - è una follia procedere all’asportazione dei reni, anche perché il persistere delle cause del problema danneggerà comunque gli altri organi. Inoltre per i trapianti c’è il rischio del rigetto e i medicinali per impedirlo avvelenano il corpo mortalmente.
      - La cura è la stessa della nefrite, rispettivamente acuta e cronica.

      Eliminare le cause della patologia originaria.
      Mosséri dichiara molto utile il solo semidigiuno, trattandosi di un organo di eliminazione.


      Se non è maligno al 100%, giova fornire i soliti fattori igienici: dieta, digiuno breve, sopprimere i veleni, ecc.
      (LA 2° p146 - 160).


     

Respirazione difficile e ansimante

      Caso: “La respirazione divenuta molto difficile e ansimante, poi la paura del digiuno sono segni che il digiuno deve essere attenuato o interrotto. Una signora belga era venuta per digiunare ma aveva abusato di tranquillanti e di medicinali di qualsiasi specie. ebbe fin dall’inizio del digiuno una respirazione che le attanagliava il petto. Si procurava sollievo tirando la pelle all’incavo dello stomaco. Il suo digiuno fu attenuato con una mela tutte le sere per 15 giorni. I risultati furono meravigliosi su tutti i piani e superarono tutte le sue speranze.” (JPR p97).

 

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