Gastralgia

04/03/17

Indice delle voci di questa pagina:
Gastralgia, Gastrite, Gastroptosi, Gastrorragia
    

Gastralgia

      La gastralgia è la presenza di dolori dello stomaco senza malattia organica, secretiva o di motilità.
      Secondo Mosséri:
      - la gastralgia è probabilmente dovuta a nevrastenia per sovraffaticamento, dispiaceri, tabacco, eccessi sessuali, anemia, irritazioni riflesse.
      - Le cause fondamentali sono enervazione e tossiemia.
      - Bisogna eliminare le cause di enervazione, riposarsi a letto, digiunare e in seguito evitare gli alimenti concentrati usuali (LA 1° p169).
     
      - Le cause fondamentali sono enervazione e tossiemia.
      - Bisogna eliminare le cause di enervazione, riposarsi a letto, digiunare e in seguito evitare gli alimenti concentrati usuali (LA 1° p169).



    

Gastrite

      La gastrite è un’infiammazione dello stomaco, accompagnata da un catarro gastrico, acuto oppure cronico o dispeptico.
      Nei casi acuti e leggeri si ha anoressia, nausea, disagio, vomiti, lingua carica e alito fetido; nei casi gravi anche febbre, sete, herpes, mal di testa, capogiri, dilatazione.
      Secondo l’igienismo:
      - É causata da -> enervazione, stimolanti, sovralimentazione, sostanze irritanti.
      - Si può curarla col riposo a letto al caldo e il digiuno senza bere fino a ventiquattro ore dopo la scomparsa del vomito e della nausea.
      - Poi un giorno di leggera alimentazione con frutti, ortaggi e verdure.
      - Eliminare le cause e adottare un’alimentazione sana e uno stile sano di vita.
      - Nei casi cronici, digiuno più lungo ma bevendo (Ig43p21 - 27).


    

Gastroptosi

      è l’abbassamento dello stomaco che - secondo l’igienismo – è causato dall’indebolimento generale, proveniente da -> Enervazione e -> Tossiemia, che vanno quindi eliminate (LA 1° p182).


    

Gastrorragia

      Emorragia dello stomaco, ematemesi (vomito di sangue e perdita di sangue con le feci).
      Ne possono derivare anemia, tintinnii d’orecchio, vista debole, sincope, convulsioni.
      Può derivare da traumi, ulcera gastrica, cancro, ostruzione dei vasi gastrici per un embolo, rottura di un aneurisma, discrasia del sangue, come lo scorbuto, la porpora, l’anemia grave, ecc., ma anche dall’aver inghiottito sangue proveniente da naso, bocca o gola.
      Secondo l’igienismo:
      - le emorragie più pericolose sono quelle che provengono da cirrosi del fegato, aneurisma, splenomegalia.
      - Cura: immediato riposo a letto e tranquillità, digiuno fino alla cessazione dell’emorragia, poi alimenti liquidi che non irritino (finché non si sia in grado di accettare gli alimenti abituali) e guarendo la patologia che ha causato l’emorragia (LA 1° p181).

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